I Giorni della Settimana: Una Guida Semplice per Bambini Stranieri
I nostri amici ci hanno ricordato anche i nomi dei vari giorni della settimana.
Riascoltiamoli un poco:
SALIF: Da lunedì Olga è proprio strana!
BRUNO: Giochiamo solo il lunedì e il martedì.
FELA: Vorrei tanto andare a Maranello a vedere una Ferrari, mercoledì!
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OLGA: Giovedì sera andiamo alla Casa delle Culture qui a Modena, vorrei fare una sorpresa a mio marito…
Ora mettiamo i nomi dei giorni in ordine, e partiamo dal primo giorno di lavoro, cioè il primo giorno feriale, il lunedì: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica.
I Momenti della Giornata
Ma… a proposito: quali sono le parole che indicano i vari momenti di una giornata?
Ascoltiamole dalla voce dei nostri amici:
SALIF: Chissà dov’è mio nipote? L’ho lasciato questa mattina qui nel Parco vicino…
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ANNA: Nel pomeriggio andrò al Centro per la Salute delle Donne Straniere.
FELA: Zio, ma tu non dormi mai la notte! Pensi troppo!
Mattina, pomeriggio, aggiungo io sera, che i nostri amici non hanno detto, notte: la mattina va da quando ci svegliamo fino all’ora di pranzo; il pomeriggio comincia dopo pranzo e finisce quando va via il sole; le ore successive al tramonto del sole sono quelle della sera, quando tutti tornano a casa per la cena.
La sera è seguita dalla notte, quando ormai è completamente buio, abbiamo cenato e andiamo a dormire.
Avete sentito che Salif dice: questa mattina l’ho lasciato nel parco…, ma potrebbe anche dire stamattina l’ho lasciato nel parco; allo stesso modo possiamo dire questo pomeriggio o oggi pomeriggio, e ancora questa sera oppure stasera; questa notte oppure stanotte (Stanotte dormo da Giovanni).
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Articoli Indeterminativi
Per finire, mettiamo in ordine anche le forme degli articoli indeterminativi che i nostri amici hanno usato in questa puntata.
Sentite:
OLGA: Mi hanno detto che qui c’è uno sportello “Informadonna”….
OLGA: Ma tu hai bisogno di un dottore?
FELA: Perché si arrabbia? Per me è super, uno zio speciale!
OLGA: Devo diventare più pratica… pensare ad un’attività concreta…
ANNA: Voglio solo fare delle analisi, dei controlli.
Uno sportello, un dottore, aggiungo io una dottoressa, che i nostri amici non hanno detto, uno zio speciale, un’attività, delle analisi, dei controlli: ecco, le piccole parole che ho fatto sentire con più forza sono gli articoli indeterminativi.
Vediamo un po’…
Gli articoli indeterminativi singolari sono un, uno e una.
- Un è maschile, e si adopera come il, cioè davanti a quasi tutti i nomi maschili singolari che cominciano con una sola consonante: un dottore, un controllo e così via.
- In più, un si adopera anche davanti ai nomi maschili singolari che cominciano con una vocale: un amico, un orologio, un uomo.
Qui c’è una differenza con il, perché davanti ai nomi che cominciano per vocale non si usa il, ma si usa l’ con l’apostrofo.
Vi ricordate? L’amico, l’orologio, l’anno.
Il plurale di un è dei se la parola dopo comincia per consonante (dei dottori, dei controlli), invece è degli se la parola dopo comincia per vocale: degli amici, degli impiegati.
Uno è maschile singolare e si adopera esattamente come si adopera lo, cioè davanti ai nomi maschili singolari che cominciano per s + consonante, come per esempio ‘sportello’: si dice uno sportello, e per z, si dice uno zio.
Il plurale è degli: degli sportelli, degli zii.
Una è femminile singolare; e si adopera esattamente come la, cioè davanti a tutti i nomi femminili singolari che cominciano per consonante: si dice una visita, una studentessa, una zia.
Il plurale è delle: delle visite, delle studentesse, delle zie.
Se il nome femminile che viene dopo comincia per vocale, allora l’articolo una si riduce alla forma un’, ma attenzione!
La forma un con l’apostrofo: un’attività, un’amica.
Il plurale è sempre delle: delle attività e delle amiche.
State attenti alla differenza fra un maschile, che non ha l’apostrofo, e un femminile, che ha l’apostrofo: un amico (maschile, senza apostrofo) / un’amica (femminile, quell’un ha l’apostrofo).
La Settimana
La parola settimana indica un periodo di sette giorni: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.
La settimana comincia il lunedì e finisce la domenica successiva compresa.
La parola settimana è usata in molte frasi della lingua italiana:
- «lavorare tutta la settimana»
- «verrò a trovarti la prima settimana del mese»
- «partirò a metà settimana»
- «andremo in vacanza l’ultima settimana di agosto»
Si chiama settimana lavorativa o di lavoro quella durante la quale sono distribuite le ore di lavoro settimanali; settimana corta, quella di cinque giorni di lavoro, con riposo in genere il sabato e la domenica; settimana lunga, di sei giorni lavorativi e uno solo di riposo, in genere la domenica.
La parola settimana può indicare anche la paga, il salario che corrisponde a una settimana di lavoro:
- «riscuotere la settimana»
- «lavorare a settimana»
- «devo ancora avere tre settimane arretrate»
La parola settimana può essere usata anche per indicare un periodo qualsiasi di sette giorni, in frasi come:
- «sono stato a letto una settimana»
- «è una settimana che non lo vedo»
Se è accompagnata da altre parole, settimana ha significati particolari: la settimana bianca è quella che in inverno molte persone passano in una località di montagna dedicandosi allo sport dello sci; la settimana santa nella chiesa cattolica è la settimana che precede la domenica di Pasqua.
Il fine settimana indica il sabato e la domenica, giorni che per alcune persone sono di riposo: molto comune è l’espressione buon fine settimana!, come augurio rivolto agli altri quando la settimana sta per finire.
Tabella Riassuntiva
Categoria | Esempi |
---|---|
Nomi dei momenti della giornata | Mattina, pomeriggio, sera, notte |
Nomi dei giorni della settimana | Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica |
Articoli indeterminativi (singolare) | Un (ragazzo), uno (studente), una (ragazza), un’ (impiegata) |
Articoli indeterminativi (plurale) | Dei (ragazzi), degli (studenti), delle (ragazze) |
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