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Guida Turistica di Sulmona: Cosa Vedere e Fare

Sulmona è una delle destinazioni da non perdere se visiti l’Abruzzo. Celebre per la sua produzione di confetti (da assaggiare assolutamente durante ogni stagione dell’anno), regala ai turisti un bellissimo centro storico. Questa destinazione ha tutte le caratteristiche delle città che mi piace visitare: dimensioni compatte che possono essere percorse in poche ore, monumenti ed edifici storici e un centro curato e pulito.

Dove si Trova Sulmona

Sulmona si trova in Abruzzo, in provincia dell’Aquila. Il comune sorge all’interno della valle Peligna, ad ovest della Majella e del monte Morrone, che incombono sul centro storico. Ai lati della città scorrono il fiume Gizio e il torrente Vella. Anticamente, in età preistorica, questa zona era occupata da un grande lago, che si prosciugò come conseguenza a dei terremoti che distrussero la roccia che sbarrava all’acqua la via verso il mare. Ciò fa sì che quest’area sia estremamente fertile.

Altitudine di Sulmona

Sulmona è posta a un’altitudine di 405 metri sul livello del mare.

Il Confetto di Sulmona

Sulmona è celebre per i suoi confetti, la specialità più conosciuta della città. Qui risiede la fabbrica più antica al mondo della produzione di questo dolce. Il confetto veniva prodotto in loco già dal I secolo avanti Cristo, mentre nel XV secolo c’era una piccola bottega all’interno del Monsastero di Santa Chiara che preparava queste specialità. Il successo per il confetto di Sulmona arriva tra l’ottocento e il novecento, quando vengono costruite il maggior numero di fabbriche, tra cui la principale: la Fabbrica Pelino le cui origini sono del 1783. Se sei molto interessato a questo dolce potrai visitare il suo museo.

Annoverato tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani, i confetti che le contengono utilizzano le mandorle provenienti dalla stessa valle Peligna o dalla Sicilia. Passeggiando per il centro storico di Sulmona troverai numerosissime botteghe che vendono confetti, anche in belle confezioni regalo da acquistare come souvenir. Sono stato rassicurato del fatto che i confetti non temono il caldo, quindi anche nei mesi estivi sono un’ottima scelta per un dolce ricordo.

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Cosa Vedere a Sulmona: Itinerario a Piedi

L’itinerario tra le cose da vedere a Sulmona potrai farlo interamente a piedi. Il bellissimo centro storico è di dimensioni tutto sommato raccolte e ogni meta è vicina alla precedente. Percorrendo corso Ovidio, la via principale della città, troverai la maggior parte di queste destinazioni lungo il percorso. Ottimamente tenuta, Sulmona regala degli scorci davvero suggestivi ai suoi visitatori. Se dopo la visita ti rimane tempo a disposizione puoi raggiungere anche la vicina Abbazia Badia Morronese, una testimonianza storica decisamente interessante. Ecco l’itinerario da seguire per la visita di tutte le attrazioni di Sulmona.

Porta Romana

L’itinerario alla scoperta di Sulmona comincia da Porta Romana, una delle porte cittadine ancora in piedi. Questa segna l’ingresso settentrionale nelle mura del centro cittadino. Anticamente porta Romana era nota anche come porta San Matteo, per via della sua vicinanza a questa chiesa, che oggi è andata scomparsa. Porta Romana risale al trecento, anche se il suo attuale aspetto è legato a un rifacimento del 1429. Ottenuta con blocchi di pietra bianca che formano un arco a tutto sesto, presenta ancora oggi due stemmi sul lato esterno, mentre passandoci sotto potrai vedere lo scasso che anticamente occupava la chiusura a saracinesca.

In uno dei due stemmi puoi vedere anche la data del restauro, contenuta al fianco della lettera M, riconducibile all’iniziale di Meo de Buzu, cittadino che finanziò i lavori di rifacimento.

Cattedrale di San Panfilo

La cattedrale di San Panfilo è il monumento più a nord del centro storico che vedrai lungo la passeggiata a Sulmona. Insolitamente al di fuori delle mura cittadine, ha dimensioni decisamente generose. La facciata gotica è squadrata e asimmetrica, con l’ingresso principale sul lato sinistro, caratterizzato da un grande portone ad arco. Sulla sua lunetta c’è un affresco trecentesco, mentre le edicole ai lati dell’arco contengono le statue di San Panfilo e San Pelino. Sul lato destro invece c’è il campanile, ricavato attraverso delle finestre scavate direttamente nella facciata.

Gli interni della cattedrale di San Panfilo sono distribuiti su tre tre navate, separate tra loro per mezzo di massicce colonne. Gli spazi sono distribuiti su di una pianta absidale e sono decorati da affreschi quattrocenteschi e una volta centrale con dipinte le store della vita di San Panfilo e San Pietro Celestino. La parte più interessante della chiesa è però la sua cripta. Questa è la parte più antica della chiesa, con parti risalenti al X secolo, ed è divisa in tre navate per mezzo 14 colonne. Qui c’è anche la cappella di San Panfilo, caratterizzata da marmi policromi e creata nel 1662 come ringraziamento dei sulmonesi per essere scampati alla peste. Venne quindi eretta un’edicola dedicata al patrono cittadino. Sotto all’altare c’è un’urna con le ossa del santo, mentre il cranio è conservato all’interno del busto in argento e rame risalente al 1459.

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Nella cripta inoltre c’è una cattedra episcopale ottenuta assemblando diverse parti con le più antiche datate tra il XII e il XIII secolo. I pomelli in marmo sono di epoca romana, mentro lo schienale riccamente dipinto è del seicento. Noterai inoltre anche il monumento sepolcrale sulla parete laterale. Questo è affrescato con dipinti dai colori accesi che raffigurano la Madonna con il Bambino, l’arcangelo Michele e San Giovanni Battista. È inoltre dotato di un timpano con raffigurato l’Agnus Dei. Sulla parte frontale del sarcofago si distingue malamente la rappresentazione di un ignoto cavaliere e si pensa che originariamente contenesse il corpo di San Panfilo.

Palazzo Sanità

Ritorna nel centro di Sulmona e dirigiti verso palazzo Sanità. Questo è in uno dei vicoli lungo corso Ovidio e versa oggi in condizioni non troppo decorose. L’edificio era la casa della famiglia Sanità, proveniente da Todi e arrivata in città ad inizio del duecento. Nonostante le sue condizioni, potrai farti una chiara idea della ricchezza del palazzo quattrocentesco: un portale durazzesco, bifore gotiche e decori in pietra intorno alle finestre e alle porte finestre. Potendoci entrare troveresti davanti a te una corte centrale intorno a cui sono disposti i vari spazi. Da non perdere anche l’affresco della Madonna col Bambino risalente al quattrocento, posto lungo la scala che porta al piano superiore.

Chiesa di San Gaetano

Procedendo con la visita della città passa tra i vicoli e raggiungi la chiesa di San Gaetano. Originariamente nota come Santa Maria Intus, ha un origine altomedievale. La facciata esterna in blocchi di pietra chiara e con un portale sormontato da una finestra rettangolare, da cui è divisa attraverso una cornice marcapiano, non lascia immaginare il tesoro all’interno. Dentro la chiesa di San Gateano c’è infatti una notevole sequenza di elementi che testimoniano le varie fasi di costruzione e revisione di questo luogo, arrivando addirittura ad alcuni resti di un preesistente edificio romano del I o II secolo dopo Cristo, dotato di mosaici.

Sul muro perimetrale è stato rinvenuto un bassorilievo del I secolo che descrive una scena di transumanza, poi spostato nel museo civico. In ogni caso la chiesa di San Gaetano è una delle più antiche in città, fondata addirittura nell’VIII secolo. Gli interni, organizzati su di un’unica navata con volta a botte, sono in stile barocco. È arricchita inoltre da alcune cappelle laterali, tra cui quella di San Gaetano Thiene, in cui sono conservati i suoi resti.

Palazzo Tabassi

Purtroppo totalmente in ristrutturazione durante la mia visita a Sulmona è il palazzo Tabassi. Questo enorme edificio rappresenta una tipica dimora patrizia tardo medievale. Risalente al XV secolo e costruita in stile rinascimentale, i suoi spazi sono organizzati intorno al cortile interno a cui potrai accedere per mezzo di un portale durazzesco del 1449. Dotato di cornice, sugli angoli appaiono due scudi con lo stemma della famiglia Tabassi. Importante è la finestra bifora in stile tardo gotico al primo piano. Questa è uno dei pochi elementi residui della struttura originaria, poi rivista in epoca settecentesca. Da notare, inoltre, sul cantonale sinistro, anche una lapide sepolcrale romana con raffigurata una scena di caccia. Il nome dell’edificio è legato alla famglia Tabassi che lo acquistò nel 1672 dalla famiglia De Capite. Oggi il palazzo Tabassi è diviso tra abitazioni, uffici e negozi al pian terreno.

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Chiesa-Palazzo della Santissima Annunziata

Tra le opere più maestose di tutto il centro storico di Sulmona c’è la chiesa della Santissima Annunziata. Per la precisione questa è identificata come chiesa-palazzo. L’intero complesso è rialzato dal piano stradale per via di una breve scalinata e racchiude in se diversi stili e diverse epoche: medioevo, rinascimento e barocco fusi insieme. La chiesa della Santissima Annunziata risale al 1320, quando vide la luce insieme all’adiacente ospedale dei poveri, su iniziativa della Confraternita della Penitenza. Questo edificio sorge alla destra della chiesa ed è di dimensioni molto ampie.

Palazzo della Santissima Annunziata

L’intero edificio del palazzo della Santissima Annunziata è eretto intorno alla corte centrale ed ha subito diverse trasformazioni durante i secoli, ma la sua facciata ha una parte del 1415. A questo periodo risalgono la Porta dell’Orologio (porta Aragonese) e la trifora sovrastante, in stile gotico. Il portale e la bifora centrale sono invece legate alla seconda fase, datata seconda metà del quattrocento. Lo stile è questa volta rinascimentale e caratterizza la bifora con un preciso e fine intaglio. L’ultima parte è quella più a destra, realizata tra il 1519 e il 1522, anno riportato sopra alla bifora. Anche qui lo stile è quello rinascimentale.

Per tutta la lunghezza del palazzo della Santissima Annunziata corre una cornice marcapiano con putti, araldi, volatili, animali fantastici e rappresentazioni varie di scene della vita quotidiana. Sotto trovi sette statue, che ritraggono imporanti personalità: Gregorio Magno, Bonaventura, Agostino e Girolamo i dottori della chiesa, San Panfilo e i Santi Pietro e Paolo. Durante i secoli il palazzo della Santissima Annunziata si prestò a diversi utilizzi e, dopo aver trasferito l’ospedale inizialmente qui ospitato, ha sempre svolto incarichi culturali. Al suo interno ci sono quindi musei, un Auditorium, i resti riportati alla luce di una domus romana. In poche parole qui ha sede il museo civico di Sulmona.

Chiesa della Santissima Annunziata

La chiesa della Santissima Annunziata fu costruita dove prima era presente un oratorio dedicato alla Santa Vergine Maria e nei secoli divenne una delle più ricche istituzioni cittadine, anche grazie alle esenzioni ottenute per via della sua pia attività. Purtroppo la chiesa originaria non è arrivata fino a noi, ma fu ricostruita più volte a seguito di diversi terremoti. L’aspetto attuale risale alla ricostruzione del 1710 ed è caratterrizata da una facciata barocca e degli interni piuttosto elaborati con largo uso di stucchi e affreschi settecenteschi. Cinquecentesco è il campanile della chiesa della Santissima Annunziata, ben riconoscibile anche a distanza da Sulmona grazie alla sua altezza di 65 metri e mezzo, di cui solo 16 di piramide sommitale su cui è installato un globo con la croce. Lungo l’unica navata della chiesa della Santissima Annunziata vedrai gli altari monumentali, che appartenevano alla famiglie più ricche di Sulmona e sono tutti decorati con antiche opere d’arte. Di epoca cinquentesca è il coro ligneo, nascosto dietro l’altare maggiore. Ancora più antico è invece il Crocifisso in legno contenuto nell’omonima cappella, risalente al duecento e prelevato dall’eremo di Sant’Onofrio, dove l’eremita Pietro Angelerio seppe nel 1294 di essere stato eletto papa. Era papa Celestino V.

Teatro Comunale Maria Caniglia

Procediamo tra le cose da vedere a Sulmona con una meta adiacente alla piazzetta San Domenico. Questo è il teatro comunale Maria Caniglia, noto anche come teatro Littorio. L’edificio rappresenta una dei teatri d’opera più importanti di tutta la regione Abruzzo ed è dotato di un avancorpo d’ingresso in stile neoclassico in pietra chiara, con colonne doriche che inquadrano cinque arcate sormontate da un terrazzo esterno. Sopra al terrazzo spunta la seconda parte della facciata, con un grande timpano triangolare che conclude un frontone classico. Gli interni del teatro comunale Maria Caniglia presentano ricche decorazioni in stucco che caratterizzano il vestibolo. Inoltre troverai dei lampadari in cristallo di Boemia a rendere ancora più lussuose le sale. Nel teatro trovano posto fino a 700 persone, suddivise tra i 65 palchi su 4 ordini, la grande platea e il loggione. Il teatro è titolato a Maria Caniglia, soprano napoletano del novecento.

Chiesa di San Domenico a Sulmona

Adiacente all’ingresso del teatro trovi la chiesa di San Domenico. Le sue dimensioni sono piuttosto generose e buona parte dell’esterno è rimasto allo stato grezzo, con la pietra a vista. La chiesa di San Domenico fu voluta da Carlo II d’Angiò nel 1280 ed era un tuttuno con il monastero dei domenicani e il convento di Santa Caterina d’Alessandria. Oggi gli spazi sono stati ridimensionati, anche in seguito alla soppressione degli ordini, e l’aspetto incompiuto è dovuto a una parziale ricostruzione in seguito al terremoto del 1706. La facciata della chiesa di San Domenico è arricchita da un rivestimento in pietra squadrata che arriva più o meno a un terzo dell’altezza. In mezzo c’è il portale di ingresso con un timpano curvo decorato con una scultura dell’Agnus Dei che porta una croce ed è sormontato da una rosa a quattro petali, simbolo dei frati domenicani. Ai lati del portone ci sono due coppie di lesene che richiamano nello stile i pilastri angolari, sempre in pietra. Gli interni sono organizzati su tre navate divise da archi a tutto sesto. Subito all’ingresso c’è la fonte battesimale risalente all’ottocento, mentre lungo le pareti sono presenti diversi altari con tele del XVIII secolo.

Piazza XX Settembre

Torna ora su corso Ovidio e raggiungi piazza XX Settembre. Questa sorge proprio al fianco del corso principale, di cui rappresenta una rientranza. Ti trovi nel cuore del centro di Sulmona e sei contornato da importanti edifici. A poca distanza vedrai spuntare il campanile della chiesa della Santissima Annunziata, mentre direttamente sulla piazza c’è la statua di Ovidio davanti al grande palazzo del liceo classico, precedentemente occupato dai Gesuiti. Su di un angolo di piazza XX Settembre trovi invece il palazzotto di Giovanni Dalle Palle. Di origine veneziana il Dalle Palle era un mercante che abitò in questo edificio. Sulla facciata è riportata la data del 1484, che più che la data di costruzione pare essere quella di ristrutturazione in seguito al terremoto del 1456.

Piazza Garibaldi

Percorrendo Corso Ovidio si arriva in Piazza Garibaldi, detta anche Piazza Maggiore, cioè la piazza principale di Sulmona dove un tempo si teneva il mercato. La piazza ha dimensioni davvero enormi e qui si trova il famoso acquedotto medievale, risalente al periodo svevo, e la Fontana del Vecchio una delle più antiche di Sulmona che deve il suo nome alla statua barbuta che è scolpita e che viene ricollegata a Solimo, fondatore della città.

La Piazza ospita diversi edifici antichi come la Chiesa di San Filippo Neri, la Chiesa monasteriale di Santa Chiara d’Assisi, la Chiesa di San Rocco, Palazzo Anelli e al centro della piazza c’è una fontana realizzata dal mastro Felice di Cicco.

Acquedotto Medioevale

L’acquedotto medioevale sorge lungo il margine occidentale di Piazza Garibaldi e fu costruito nel 1256 da Re Manfredi di Svevia. Lungo circa cento metri quest’opera è la rappresentazione non solo della crescita economica e demografica di Sulmona in quel periodo, ma anche del suo importante ruolo dato che era sede del Giustizierato e luogo di una delle più importanti fiere annuali istituite nel Regno di Sicilia per favorire gli scambi commerciali.

Al fine di consentire il rifornimento idrico della città, Manfredi di Svevia costruì questo acquedotto per facilitare l’afflusso delle acque dal fiume Gizio. L’acquedotto composto da arcate ogivali sorrette da robusti piloni in pietra calcarea locale alimentava i mulini locali, serviva le botteghe artigiane e forniva acque alle fontane cittadine.

Porta Napoli

La città era originariamente difesa da una cinta muraria che presentava sette portoni che consentivano l’accesso al centro. Nel XIII secolo durante la dominazione sveva, a causa di un esponenziale aumento demografico, si è reso necessario ampliare la zona del centro cittadino e, quindi, si è dovuta costruire una seconda cinta muraria che doveva contenere anche la nuova area abitativa. È in questo periodo che è stata costruita Porta Napoli, il cui nome è dovuto al fatto che il portone si trova sulla strada che collegava Sulmona a Napoli, città che a quel tempo era la capitale del Regno.

Originariamente le porte del secondo circuito difensivo erano otto ma solo sei sono giunte sino ai nostri giorni e Porta Napoli è senza dubbio la più monumentale. La porta si trova all’ingresso meridionale del centro storico e permette di accedere alla strada principale di Sulmona, ovvero Corso Ovidio. Porta Napoli ha una pianta rettangolare, la parte inferiore è caratterizzata da un bugnato rustico mentre l’area superiore presenta una superficie muraria liscia e ospita una finestra le cui mensole d’imposta custodiscono bassorilievi di epoca romana con scene di caccia e riti sacrificali.

Chiesa di S. Maria della Tomba

La Chiesa di Santa Maria della Tomba deve il suo nome al fatto che secondo la tradizione fu eretta sopra un sepolcro pagano da cui deriva il nome “della Tomba”; secondo altre leggende, invece, l’edificio sarebbe stato edificato sopra la casa del poeta Ovidio. In realtà, dato che la chiesa è dedicata alla Vergine Assunta, il titolo Santa Maria della Tomba è l’abbreviazione di “Santa Maria dalla Tomba Assunta in cielo”. I primi cenni storici su questo complesso, considerato uno tra i più importanti edifici religiosi di Sulmona, risalgono al XIII-XIV secolo quando questo dava il nome ad un intero borgo.

Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diversi lavori di ristrutturazione e varie trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto originario, l’ultimo intervento risale a qualche anno fa in seguito al terremoto che ha colpito L’Aquila. Affacciata su Piazza del Plebiscito, l’edificio religioso presenta una facciata in stile romanico-gotico con un portale gotico che ospita lo stemma della famiglia Aragona ed è sovrastato da un rosone quattrocentesco. L’interno ha una pianta a croce latina e tre navate con il presbiterio che ha un abside semicircolare e il soffitto a capriate lignee.

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