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Tatuaggi a Tema Viaggio: Idee e Significati

I tatuaggi sono simboli potenti che imprimono sulla nostra pelle le passioni che ci animano e i momenti più significativi della nostra vita - come certi viaggi che ci cambiano per sempre. Se cerchi ispirazione per tatuaggi sul viaggiare, ecco alcune idee.

Ispirazioni dai Travel Blogger Italiani

Molti viaggiatori scelgono di immortalare le loro esperienze attraverso l'inchiostro sulla pelle. L’ispirazione per questo post arriva da Veronica, blogger di Lost Wanderer, che qualche mese fa ha scritto un bellissimo articolo sui suoi tatuaggi e sul loro significato.

Un tatuaggio non era nei miei programmi. Finché vivevo in Italia non mi sarei mai sognata di farmene uno. Eppure, le persone crescono e le idee cambiano ed eccomi ad averne quattro. Tre sono a tema viaggio.

La Rosa dei Venti

Avevo quest’idea di tatuarmi “Wandererlust” sul retro del polso all’inizio, l’idea però non attecchiva del tutto. Poi ho trovato l’immagine della rosa dei venti ed è stato subito amore. Venti minuti di piacevole dolore et voilà, per sempre sulla mia pelle.

La Sicilia nel Cuore

Il secondo non c’è voluto molto per volerlo. La mia Sicilia è parte di me dal 23 febbraio 2018. Il Sud della rosa dei venti che punta proprio alla mia Isola.

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Perché un siciliano è uomo ed isola. Autori e scrittori molto più bravi di me con le parole hanno descritto come una persona nata e cresciuta su di un’isola avrà un rapporto indissolubile con la stessa. E da expat, a poco più di tremila chilometri dalla mia città natale, sento quel richiamo delle radici forte più che mai.

Ho sentito il bisogno di avere un pezzo di me così importante interiormente che facesse mostra di sé anche esteriormente. Ho aggiunto anche dei puntini all’ombreggiatura del tatuaggio. Palermo, capitale e mia città universitaria; Trapani, luogo di nascita e crescita, luogo d’amore e odio; per ultime le bellissime Isole Egadi.

Fiori di Ciliegio e Sogni Giapponesi

Ultimo tatuaggio a tema travel, una mezza luna stilizzata con i fiori di ciliegio e una piccola scritta. I fiori di ciliegio sono un monito per seguire il grande sogno di visitare il Giappone. La scritta è invece un monito personale. Piccoli pezzi di vita, abbellimenti della pelle.

Tatuaggi e Avventure in Australia

Questo tatuaggio me lo sono fatto in Australia, durante la mia prima avventura di viaggio a lungo termine con il Working Holiday Visa. Ricordo che in quel periodo stavo finendo i miei 88 giorni in farm che mi avrebbero permesso di rimanere in quel paese meraviglioso per un altro anno.

Avevo passato mesi difficili, dove il lavoro scarseggiava e l’idea di mollare tutto e ritornare a casa era forte. Ma finalmente la fortuna aveva iniziato a girare dalla mia parte, il lavoro non era più un problema e stavo riuscendo a mettere qualcosa da parte. Ero talmente entusiasta che mi feci prendere dall’impazienza e mi affidai al primo tatuatore disponibile, che non aveva idea di cosa stesse facendo e combinò un assoluto disastro.

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Simbolismo Profondo

L’orologio che è metà orologio metà bussola rappresenta la mia passione per i viaggi e allo stesso tempo la mia paura del tempo che passa e di non riuscire a cogliere l’attimo (e anche di invecchiare ad essere sincera!). Il fiore di ciliegio è li per ricordarmi che non bisogna mai dare nulla per scontato, che le cose belle durano poco, e che bisogna apprezzarle finché ce le abbiamo (come ben sappiamo questo fiore rimane sull’albero solo pochi giorni, per poi cadere). Infine le piume sono il simbolo della libertà assoluta.

Ricordi di Berlino Incisi sulla Pelle

Era una promettente notte di Natale, il mondo mi sorrideva e io a lui di rimando. Per celebrare un’annata speciale, in cui per alcuni mesi avevo abitato a Berlino ed ero stata felice e produttiva come poche altre volte nella vita, avevo deciso di tornare nella capitale tedesca anche per le feste.

Il 24 dicembre, a mezzanotte, mi ritrovavo a saltare e ballare, tra pareti di velluto rosso rubino, un impensabile e sgangherato mix di discomusic e allegre canzoni popolari russe. A tarda notte, uscendo nel buio più silenzioso, mi sono fermata in una sontuosa piazza del quartiere centrale del Mitte, beandomi del rumore isolato dei miei passi e del freddo vivificante nordeuropeo, che mi avvolgeva come per farmi da scudo contro un Male che ancora non conoscevo.

Ci siamo guardate e lì ho capito che se volevo una testimone sincera e silenziosa di tutto quel periodo di gioia, doveva essere lei. Pochi giorni dopo avevo il suo simbolino di nuovo sulla pelle.

Un Viaggio Fotografico Inciso sul Braccio

Il 7 settembre del 2019 ho deciso di farmi tatuare il braccio destro: non era una novità, dopotutto avevo già tre tatuaggi. Così, decisa questa volta a farmi tatuare tre soggetti diversi, prenotai la seduta presso la mia tatuatrice di fiducia Micol dello studio Pitbull Tattoo di Siziano.

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Avevo scelto di tatuarmi una macchina fotografica, simbolo della mia passione per la fotografia e in particolare per quella di viaggio e naturalistica, e qualcosa che ricordasse alcune delle mete che più mi hanno colpito e fatto innamorare durante il mio incessante peregrinare vagabondo.

Il tatuaggio, ancora oggi “in progress” e realizzato in stile “Watercolor”, è parte di un progetto più articolato che coinvolgerà anche l’avambraccio. Il primo luogo rappresentato all’interno della pellicola è il Madagascar, isola meravigliosa nonché mia prima meta nell’Africa Australe.

Chi mi conosce sa che il viaggio in Madagascar per me ha rappresentato più di una semplice vacanza, dando origine al mio incurabile “Mal d’Africa”. Il secondo simbolo è una pulcinella di mare, in ricordo della mia escursione all’Isola di May e in onore della mia passione per il birdwatching: osservare e fotografare questi uccelli in natura è stato un sogno che si è avverato.

Il terzo elemento è la sagoma della Basilica di Notre-Dame de Fourvière di Lione e questo riconduce al primo viaggio che io e il mio compagno Gabriele abbiamo fatto all’estero. Seguono due mete tedesche: la prima è il Castello di Heidelberg, meta che mi ha accolto durante il periodo della mia vita in cui ho vissuto in Germania e la seconda è il Neues Rathaus di Monaco di Baviera, la città che più amo di tutto lo Stato tedesco (che considero la mia seconda casa).

Il Destino Inciso sul Polso

Quante volte ci è stata posta la domanda: “E dove sta scritto che…?”. Beh, personalmente parecchie. E sapete una cosa? Io credo fermamente che esista un tracciato che è stato designato appositamente per noi. E la mia idea di destino non preclude in alcun modo la libertà.

Essere destinati a qualcosa - ad un’esperienza, ad incrociare la strada di un’altra persona, a compiere un viaggio… QUEL viaggio - non implica una scelta obbligata. DESTINO, dunque. Me lo sono addirittura tatuata, proprio qui, sul polso destro. A portata di sguardo. Non un monito, ma un dolce promemoria.

Questo è il significato dell’espressione islamica Inshallah per me: se Dio vuole, sarà fatto. Un regalo, questo pensiero, dai nostri tanto amati e molti viaggi in Medio Oriente, quella terra che ha saputo rapire i nostri animi. Viaggi che da sempre erano scolpiti nei nostri cammini. Dai colori del Marocco ai volti mascherati delle donne omanite ai bimbi ebrei giocosi sui tetti di Gerusalemme. Inshallah, il leit motif di queste fughe in mondi edificati da fede e rispetto. Pochi segni, un colore hennè, due corpi.

Un Cambio di Vita Indelebile

Correva l’anno 2003 quando ho deciso di farmi un tatuaggio. Non un tatuaggio qualsiasi, ma il “mio” tatuaggio perché per me è così significativo che è rimasto l’unico disegno a caratterizzare il mio corpo. Il mio tatuaggio non è legato a una meta di viaggio, bensì ad una scelta di vita. Un cambio radicale che mi è costato molta determinazione e qualche lacrima, ma che mi ha portato ad essere quella persona che sono.

Soprattutto mi ha portato a fare la vita che ho sempre desiderato: una vita in movimento che non conosce la routine. Appena laureata in Economia del Turismo, nel 2001 ho realizzato un sogno e ho iniziato uno stage in un hotel simbolo dell’ospitalità romagnola: il felliniano Grand Hotel di Rimini.

Dallo stage sono passata ad un contratto estivo nel 2002 e quindi ad un contratto a tempo indeterminato nel 2003. Sulla carta non avrei potuto chiedere di più e invece dentro di me non ero felice. Volevo di più, non mi accontentavo di poter viaggiare solo durante le ferie. Volevo trasformare la mia vita in un viaggio. Detto fatto: mi sono licenziata e rimessa in gioco. Non prima però di farmi tatuare sul mio corpo un disegno che mi ricordasse quel momento.

Da quel momento una serie di eventi mi ha travolta: uno stage in un castello tra le colline del Prosecco, lavori stagionali nelle Dolomiti, sei mesi di vita a Venezia per un progetto formativo in un’importante catena alberghiera, un lavoro come consulente turistica e infine la decisione di trasferirmi all’estero.

Un Sogno Giapponese Inciso a Tokyo

Fin da piccina sono sempre stata attratta dai paesi orientali, in particolar modo dal Giappone. Pian piano, mi sono innamorata di ogni aspetto che lo riguardava, dalla cultura, i paesaggi, la storia, l’arte, tutto. Ho sempre sognato il giorno in cui avrei finalmente realizzato il mio sogno di visitare quel meraviglioso paese.

Finalmente, nel 2018, sono riuscita ad organizzare il mio viaggio in Giappone e me ne sono innamorata ancor di più. Per suggellare quel momento, ho deciso di farmi imprimere quel ricordo per sempre sulla pelle e ho preso l’appuntamento per farmi tatuare a Tokyo.

Lo studio si trova precisamente a Shibuya, uno dei quartieri più famosi e alla moda di Tokyo. I tatuatori che, fortunatamente parlavano un po’ di inglese, mi hanno accolta con una cortesia unica, tipica dei giapponesi e insieme abbiamo concordato sul lavoro.

I giapponesi, in tutto ciò che fanno, sono estremamente precisi e attenti e anche nella realizzazione dei tatuaggi non sono da meno. Tutti i tratti sono stati svolti con estrema delicatezza e precisione e il risultato è davvero magnifico, esattamente come lo avevo immaginato.

Se devo essere sincera, è stata un’esperienza magnifica e sicuramente è stato il miglior “souvenir” che potevo decidere di portarmi a casa.

Tatuaggi come Interpretazioni di Luoghi

“Viaggi e tatuaggi nel mio lavoro sono due argomenti molto più collegati di quanto non si possa immaginare. A me piace molto lavorare sulle interpretazioni dei luoghi, ad esempio realizzando piccoli paesaggi in stile acquerello o minimal. Un altro tema di cui si potrebbe parlare all’infinito sono i simboli che appartengono a culture e luoghi più o meno lontani, di cui i viaggiatori apprezzano il significato e la filosofia.

Un’altra categoria infine è quella del viaggiatore che si tatua in viaggio. Poi ci sono i casi davvero eccezionali come Kiku, il nostro amico di Osaka innamorato dell’Italia, che è venuto a Udine dal lontano Giappone per farsi tatuare da me e poi ha proseguito il suo viaggio verso Napoli, per imparare i segreti della vera pizza napoletana. Inutile dire che siamo diventati buoni amici e che non vediamo l’ora di andare a trovarlo!

Tatuaggi e Ricordi Speciali

Ho fatto il primo tatuaggio il giorno in cui ho compiuto diciotto anni (quindi parliamo del Paleolitico). All’epoca gli studi di tatuatori non erano molti, quindi la scelta era parecchio limitata. Il risultato è stato un disastro, al punto che un paio di anni fa ho deciso di far coprire quel tatuaggio. E con cosa se non con uno spettacolo della natura che sogno di vedere da sempre?

Da lì in poi si sono aggiunti un croissant, per il quale sono andata in uno studio a Milano ma che non vi mostro perché si trova sulla parte posteriore della spalla e non sono riuscita a fare uno scatto decente allo specchio, a meno di includere nella fotografia anche la doccia e il WC.

Accanto al croissant c’è un secondo tatuaggio che mi ha fatto una bravissima ragazza che purtroppo è po’ lontana da casa mia. Cosma Cold lavora in uno studio di Firenze, così per farmi tatuare da lei sono stata “costretta” a organizzare due weekend in Toscana.

Abbiamo utilizzato la versione in bianco e nero di Café Terrace at Night perché personalmente ho una predilezione per questo stile. Perché l’ho scelto? Innanzitutto perché mi piaceva il soggetto, e già è un motivo sufficiente, e poi perché il concetto di passare le serate seduta al tavolo di un caffè la sera è molto nelle mie corde. E poi ad Arles prima o poi ci andrò, quando tutto questo sarà finito.

Tatuaggi Raccontano Storie di Viaggio

Viaggiatori in tutto il mondo collezionano ogni giorno timbri sul passaporto, storie che toccano l’anima e spesso meravigliosi tatuaggi! Ognuno racconta una storia, un’avventura, un’ispirazione e, spesso, un obiettivo personale raggiunto! Sono medaglie d’onore, fieramente incise sul corpo, di coloro che hanno un cuore che si emoziona ad ogni viaggio.

Esempi di Tatuaggi e Loro Storie

  • “Ho sempre amato l’oceano ma ho fatto questo tatuaggio a Fuerteventura, dopo aver surfato per la prima volta.
  • “Mi sono fatta questo tatuaggio prima di andare a visitare il Sud America, zaino in spalla, per sei mesi.
  • “Sono fermamente convinta che i tatuaggi dovrebbero rappresentare ciò in cui si crede. Questo è il motivo per cui mi sono tatuata la parola “GO” sul mio braccio: è un mantra, un motto, un’aspirazione - quando la vita si fa dura, quando la giornata al lavoro sembra non finire mai, lo guardo e trovo la forza.
  • “Mi sono fatta il tatuaggio durante il mio viaggio in Thailandia seguendo la tradizione locale: con il bamboo.
  • “Ho le coordinate delle Hawaii tatuate perché ho vissuto due mesi incredibili lì.
  • “Sono andata in viaggio in Europa nel 2013 ed ho conosciuto la mia fantastica amica/sorella australiana Eden. Sono poi andata a trovarla circa un anno dopo e abbiamo deciso di sigillare la nostra amicizia per la vita con questo tattoo! Visto che vivo in Canada, qui c’è il sole quando da lei c’è la luna, e così abbiamo deciso di farci tatuare questo disegno.
  • “Il mio cuore appartiene alle montagne e quindi ho deciso di tatuarmi “wild” per rappresentare chi sono!
  • “Il globo rappresenta l’Asia e la bussola perché io sappia sempre dove sia casa.
  • “Ovunque tu vada diverrai parte di qualcosa” - A.
  • “Io adoro le palme! Questo è stato il mio primo tatuaggio e l’ho fatto in Sri Lanka da un ragazzo francese che viveva in Thailandia.
  • “Il mio motto è ‘Non tutti coloro che vagano si sono persi’.
  • “Ho scoperto alcuni anni fa che adoro viaggiare e da allora mi sono preparata ogni anno a scoprire una nuova destinazione. È fantastico conoscere altre culture ed esplorare il mio stesso paese!
  • “Ho visitato oltre 30 paesi prima di raggiungere i 23 anni. Ho lavorato per una compagnia aerea negli USA e viaggiare è stata una parte fondamentale della mia vita e mi ha resa chi sono oggi. Sono più una pensatrice globale, mi sento molto più in sintonia con gli altri e viaggiare così tanto mi ha reso più curiosa verso le altre culture. Se non salgo su un aereo per un paio di mesi, inizio ad agitarmi. So benissimo che il mio amore per il viaggio non mi lascerà mai ed è per questo che mi sono fatta questo tattoo!
  • “L’ho vinto in una competizione haha!
  • “Un tatuaggio nella giungla Thailandese.
  • “Una nota per ricordarmi che, ovunque la mia anima voglia essere, i miei piedi mi ci porteranno. Viaggiare è, e sempre sarà, una delle cose più belle, uno dei viaggi spirituali migliori che si possano provare.
  • “Questo è stato il mio primo tattoo legato al viaggiare.
  • “Questo tatuaggio simboleggia l’avventura, fuori dagli schemi… proprio come piace a me! Voglio provare cose che non è possibile trovare su una brochure.
  • “Avventura! L’albero è un cedro e simboleggia la mia data di nascita Celtica.
  • “Mi sono fatta il mio tattoo di viaggio durante l’anno che ho trascorso in Estonia.
  • “Arrivai a Santiago de Cuba i primi di Ottobre e sentii subito parlare di El Ciclon in arrivo… l’ansia di “incontrare” questo uragano durò circa 5 giorni fin quando arrivò Meteu (il nome del ciclone): il ciclone non passo più per Cuba ma provocò morti e disastri in altri Paesi.
  • “Io & Te. Io: incosciente e sognatrice. Con le lentiggini sulle guance, la treccia alla Lara Croft, il cappello alla Pollyanna, e lo zaino da giramondo. Tu: responsabile e pragmatico. Con il tuo sapore mediorientale, il ciuffo alla Clark Kent, e il trolley da fighetto. Io & te: diversi ma insieme. Ovunque, girovagando per il mondo.

Tatuaggi di Nozze a Tema Giappone

Le kokeshi sono bambole giapponesi, realizzate in legno, molto colorate e simpatiche da vedere. Nelle case giapponesi le Kokeshi sono utilizzate come portafortuna, sono infatti ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte.

Sempre a tema viaggio di nozze in Giappone, l’idea di Ruggero è molto romantica. Infatti è stata quella di tatuarsi sul dito anulare sinistro, sotto la fede nuziale, il kanji che significa amore.

I kanji sono ideogrammi usati in Giappone ed è solo uno dei tre sistemi di scrittura per la lingua giapponese.

La Mia Esperienza Personale con i Tatuaggi Travel

Quando mi presento agli altri, non ho molte parti del corpo scoperte. Ho quasi sempre pantaloni lunghi, se porto una gonna o un vestito, molto probabilmente ho delle calze o leggings a coprirmi le gambe nude; le magliette che indosso sono poco scollate e, non avendo temperature davvero estive in UK, difficilmente sono in maniche corte.

La divisa di lavoro consiste in una camicia abbottonata fino all’ultimo, dalle maniche lunghe e nera. Gonna e collant dello stesso colore. Difficilmente la gente si immagina che io abbia dei segni grafici sul corpo. Eppure ho tre tatuaggi. I miei tatuaggi travel, o almeno io li consideri tali.

Scelgo con cura cosa tatuarmi; i miei marchi di fabbrica sono pensati a lungo essendo una persona lunatica, ho il bisogno di sapere che non mi stancherò mai di essi. Ho iniziato con una rosa dei venti; successivamente il sud puntava alla Sicilia, che sta vicino al mio polso.

La Scelta della Rosa dei Venti

Sapevo che il mio primo marchio di fabbrica doveva avere a che fare con i viaggi. Ero molto tentata di tatuarmi un aeroplano o la parola “wanderlust” o addirittura “wandererer”, dopotutto il nome del blog non è stato scelto a caso. Eppure mi sembravano tutti molto scontati sulla mia pelle, Pinterest mi ha aiutata molto per l’ispirazione finché non ho trovato dei tatuaggi sulle bussole e la rosa dei venti.

L’eccitazione ma anche l’ansia crescevano ad ogni giorno che mi divideva dal 2 Settembre quando mi sono seduta su quella sedia e ho sentito il ronzio della macchinetta. Il mio ragazzo si era tatuato dallo stesso ragazzo, il giorno primo. Gli aveva fatto male, ma il suo tatuaggio era un tribale che gli ha preso un bel po’ di tempo e qualche goccia di sangue. Invece no; il dolore non c’è stato, anzi. Lo trovavo piacevole. Forse perché erano solo linee, forse perché in venti minuti ero già in piedi a rimirare quell’inchiostro nero sulla mia pelle bianca come una mozzarella.

La "Droga" dei Tatuaggi

Dicono che ci si tatua la prima volta o smette subito o diventa una droga. La mia poteva diventare una droga, perché dopo sei mesi ero di nuovo seduta su quella sedia pronta a sfruttare la rosa dei venti, puntando il sud verso la Sicilia. Il dolore che si prova non è intenso, certo è costante ma non vi fa piangere di dolore. Lo si paragona ad un pizzicore che non puoi bloccare finché la macchinetta non lascia la tua pelle.

Reazioni Familiari

Mia madre non era molto contenta quando gli ho detto che avevo un tatuaggio. Dovete sapere che avevo paura a dirglielo proprio perché sapevo che la sua reazione non sarebbe stata esattamente positiva, ma poteva andare peggio. Mi ha chiesto solo perché mi ero “rovinata” la pelle; cosa succederà quando diverrò vecchia; prima o poi mi sarei stufata e altre mille domande che tutti prima o poi fanno a chi ha tatuaggi.

Perché sì, la gente farà queste domande costantemente. Come se tu fossi la prima ad avere quei segni sulla pelle; come se non ci avessi pensato mille volte prima di decidere un disegno e non avessi dato un significato dietro ad esso. E poi, rovinare la pelle… Direi più abbellirla. Quando sarò vecchia probabilmente non mi importerà neanche più di cosa avrò fatto al mio corpo.

Tatuaggi: Accettazione Culturale a Confronto

È pur vero che in Italia non si vede moltissima gente con i tatuaggi. Anzi sembra quasi ci sia ancora lo stigma che chiunque ne abbia anche solo uno, non debba essere una brava persona. So di gente che non ha passato colloqui di lavoro proprio a causa di questo. Mentre qui nel Regno Unito è l’opposto. Difficilmente si vede qualcuno che non ne ha uno anche piccolino e nessuno nei posti di lavoro si scandalizza.

Significati Personali

L’idea dei tatuaggi mi allettava da sempre, mi piaceva vederli addosso agli altri ma non ne avevo il coraggio. Fuorviata dall’opinione comune, pensavo non andasse bene averne uno, figurarsi di più. Poi sono partita e la cosa ha preso decisamente una svolta. La rosa dei venti è stato il primo; doveva rappresentare la mia voglia di viaggiare.

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