I Mercanti di Liquore: Un Viaggio Musicale tra Radici e Rinnovamento
Non esiste artista o gruppo al mondo che abbia saputo dare un’immagine migliore della Lombardia, con tutte le contraddizioni - ma anche le bellezze - che questa terra conserva tutt’ora. E chissà cosa scriverebbero i Mercanti di Liquore in una ipotetica strofa aggiuntiva di “Lombardia”, una delle loro canzoni più celebri.
Domenica 27 agosto, i “nuovi” Mercanti di Liquore sono stati ospiti del Bum Bum Festival di Trescore Balneario. Gli anni sono passati, si cambia, è inevitabile, ma si può rimanere fedeli a sé stessi, alle proprie idee. I Mercanti di Liquore lo sono. Resta il cuore originario di questo gruppo, Lorenzo Monguzzi, a cui si aggiungono nuovi compagni di viaggio. Resta il folk, resta la voglia di cantare gli ultimi, la periferia, l’umano.
Il Ritorno e la Nuova Formazione
Nel 2021 i Mercanti di Liquore sono tornati dopo dieci anni di inattività. Con il trio originale, formato da Lorenzo Monguzzi, Piero Mucilli e Simone Spreafico, erano arrivati a un punto che sembrava di non ritorno. Non ci furono screzi di alcun tipo. Avevano realizzato che non c’erano più i presupposti per potere portare avanti il progetto: la voglia di stare insieme, di produrre musica, di girare l’Italia per condividere la musica con il pubblico. E Lorenzo Monguzzi pensava che anche il nome del gruppo stesso fosse andato in pensione.
Ma poi è stato sorpreso dagli avvenimenti: a distanza di tanti anni incontrava persone che gli chiedevano perché non tornassero a suonare. E allora si è convinto. Così è iniziato un periodo fantastico: lui e Piero Mucilli si sono trovati ad avere tutta la libertà del mondo, ed era bellissimo. Hanno ripreso a suonare nel periodo del Covid. In quella situazione difficile, Monguzzi ha capito che vale la pena riproporre le canzoni dei Mercanti di Liquori e scriverne di nuove. Alla fine di quel periodo si è ritrovato nuovamente solo, per cui ha deciso di creare una nuova formazione.
Chi sono i “nuovi” Mercanti di Liquore?
Un gruppo “svecchiato”, con giovani musicisti. Oltre a Lorenzo Monguzzi, l’altro leone della musica è Nadir Giori, già bassista dei Sulutumana. E poi si sono aggiunti il batterista Lorenzo Bonfanti e il chitarrista e mandolinista Andrea Verga, membri degli Shiver. Completa la formazione Elio Biffi, fisarmonicista, e tastierista dei Pinguini Tattici Nucleari. Si sono conosciuti in occasione di una esecuzione rivisitata di “Lombardia”, una delle loro canzoni più conosciute. In quella occasione Elio Biffi ha confessato a Monguzzi di essere venuto ai concerti dei Mercanti quando era bambino. Crede fermamente in questo progetto e rimane attento e presente nel lavoro, nonostante gli impegni e la tournée in corso negli stadi.
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La Lombardia, Ieri e Oggi
A proposito di “Lombardia”, se a Lorenzo Monguzzi venisse chiesto di aggiungere oggi un’altra strofa a questa canzone, scriverebbe del suo rapporto di odio e amore con questo territorio, ma è cambiato il modo in cui lo vede. Di recente ha perso suo padre: in certi momenti della vita realizzi quanto gli affetti siano importanti. Quando scrisse “Lombardia”, questa terra gli stava stretta, voleva andare altrove, fare le sue esperienze. Oggi c’è ancora la voglia di girare, ma sono cambiate le priorità. La Lombardia è la sua terra, di suo padre e di sua madre. Scriverebbe di questo.
Il Viaggio e la Musica
“Il viaggiatore” è un’altra bellissima canzone dei Mercanti di Liquore. Come artista, Lorenzo Monguzzi si sente più viaggiatore o musicista? Non preferirebbe mai la sedentarietà alla vita che fa. Si è sentito sempre un nomade.
Ricorda che all’inizio della sua carriera, quando gli ricapitava di tornare a casa tra un concerto e l’altro, incontrava le persone con cui è cresciuto che, uno alla volta, iniziavano a creare la propria famiglia, a fare scelte più stanziali. Lui si sentiva diverso e provava un certo orgoglio per questo. La vita dell’artista è bella, anche se ci sono degli aspetti che non tutti conoscono. È contento per le possibilità che ha avuto, che gli hanno permesso di vivere esperienze uniche.
Aneddoti e Incontri Speciali
Lorenzo Monguzzi ricorda la volta in cui ha conosciuto Enzo Jannacci. Tutto è iniziato con “La semi-automatica”, una canzone del terzo album dei Mercanti scritta insieme a Stefano Vergani chiaramente ispirata allo stile di Jannacci, al suo insuperabile talento per raccontare le storie in chiave tragicomica. Un amico che lavorava per l’ufficio stampa di Jannacci gli dice che c’è la possibilità di fargli ascoltare la canzone e di incontrarlo di un concerto che teneva a Villa Arconati. Ovviamente ha detto di sì.
“Come mai dei giovani si mettono a scrivere le ballate? Oggi delle ballate non frega più un cxxxo a nessuno?”. E lui rispose che era colpa sua. Finale strepitoso: “Bella risposta - disse Jannacci - se ci saranno mai degli eredi artistici di Enzo Jannacci saranno i Trafficanti di Liquore”. Anche se aveva sbagliato il loro nome, questo rimane un ricordo indimenticabile.
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La Voce degli Ultimi
I Mercanti di Liquore hanno sempre dato spazio agli ultimi. Ogni artista deve seguire la propria poetica. Sarebbe sbagliato cercare di fare qualcosa che non viene da dentro. Parleranno ancora di periferia, di umili, di vigliacchi, di cattiveria, di bontà. Verso la fine dell’anno dovrebbero uscire con un nuovo album. Un titolo possibile per una delle canzoni sarà “Coltivare l’ortica”.
La Guerra e la Disobbedienza
La guerra in Europa che non accenna a smettere fa pensare alla sua “Cecco il mugnaio”. I protagonisti di questa canzone oggi, chi sono i veri disobbedienti a un potere ingiusto? Sono un numero esiguo di persone perché si sono dimezzate le speranze. Ogni giorno accade qualcosa che spegne gli animi.
Oggi “i cecchi” sono coloro che fanno scelte controcorrente mossi da un senso di responsabilità, sono i cittadini russi che stanno contestando la guerra e che si espongono a rischi enormi. Perché è facile gonfiarsi di parole quando non si corrono pericoli, per cui essere fedeli alle proprie idee e al senso di umanità diventa il gesto più coraggioso che una persona possa fare.
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