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Turismo etico in Thailandia: esplorare la natura nel rispetto degli animali

La Thailandia, con la sua rigogliosa foresta pluviale che si estende per il 28,5% della superficie territoriale, offre una ricchissima biodiversità e innumerevoli opportunità per emozionanti attività eco-turistiche.

Ecoturismo e turismo sostenibile

In realtà ecoturismo significa mostrare il rispetto totale e la massima attenzione per la flora e la fauna. In effetti, non c’è modo migliore di apprezzare il turismo sostenibile che intrattenere e condividere attività con le popolazioni locali. La Thailandia è il paese ideale per questo tipo di immersione culturale e fornisce tutti gli ingredienti - naturali, culturali ed etnici - per regalare un’esperienza indimenticabile.

E’ proprio nei parchi, del resto, che il turismo “fa bene” all’ambiente, sostenendo le comunità locali e preservando tradizioni antiche nel rispetto della biodiversità, trasformandosi dunque da minaccia a occasione di crescita e miglioramento strutturale.

La TAT, ad esempio, promuove attività di ciclo-turismo nei luoghi più suggestivi del paese, come nel Sukhothai Historical Park. Patrimonio dell’Umanità UNESCO è conosciuta soprattutto dagli amanti della cultura e delle rovine antiche. Il Parco Storico può essere visitato tranquillamente in sella alle biciclette.

Turismo basato sulla comunità (CBT)

Si chiama Community-Based Tourism (CBT), ovvero “turismo fondato sulla comunità”. Lo scopo è lavorare con le persone del luogo, in modo che a beneficiare degli effetti positivi del turismo siano le comunità locali: i profitti rimangono alla comunità affinché possano essere usati per preservare i luoghi e migliorare la propria offerta.

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L’intervento deciso del Re Bhumibol Adulyadej ha permesso di emancipare quelle terre dai traffici illeciti con risultati eccezionali. Lo sradicamento delle coltivazioni di oppio ha portato alla coltivazione di nuovi prodotti che hanno oggi anche un impatto ecologico vantaggioso: riso, fiori, ortaggi e frutta.

Destinazioni e attività eco-turistiche

La Thailandia offre una vasta gamma di destinazioni e attività per gli amanti della natura e dell'ecoturismo. Ecco alcune opzioni:

  • Parchi Nazionali: La maggior parte dei parchi nazionali, sotto il controllo del Royal Forest Department, possiedono numerosi percorsi trekking per tutti gli amanti della natura e campeggi per coloro che vogliono pernottare nelle aree protette. Doi Luang Chiang Dao a Chiang Mai, Phu Soi Dao a Uttaradit, Thung Salaeng Luang a Phetchabun e Phitsanulok, Phu Kradung a Loei e Khao Luang a Nakhon Si Thammarat sono solo alcuni dei luoghi da esplorare.
  • Bird watching: L’attività preferita dai piccoli gruppi di viaggiatori è il bird watching, attività che sta diventando sempre più popolare.
  • Chiang Mai: Le attività più popolari nella provincia di Chiang Mai comprendono rafting, bamboo rafts, canoeing, kayaking, trekking a piedi o a dorso d’ elefante, mountain biking, arrampicata e bird watching.
  • Mae Hong Son: Meno turistica di altre zone del Nord, Mae Hong Son è un’alternativa formidabile per quelle persone che cercano un luogo fuori dai percorsi battuti. A causa della conformazione del territorio, Mae Hong Son è una delle province più isolate della Thailandia e per questo conserva la sua identità originale.
  • Cascate e parchi nazionali: Cascate, caverne, montagne ed una vasta biodiversità si possono ammirare nei due parchi nazionali, il Satchanalai National Park e il Ramkhamhaeng National Park.
  • Attività agricole: Nella coltura del riso vengono coinvolti anche i visitatori, protagonisti al lavoro in una cornice fertile a fianco dei contadini. La visita dei campi prevede l’impegno nelle attività di raccolta nonché la visita del museo presente nella proprietà: qui si trovano attrezzi tradizionali e parte delle antiche rovine di Sukhothai.
  • Provincia di Loei: La provincia di Loei, anche se poco conosciuta come destinazione turistica, offre moltissime attrazioni naturali, tra le quali numerosi parchi nazionali.
  • Nong Khai: Alcune attività eco turistiche si possono praticare a Nong Khai, specialmente nelle zone remote vicino al confine con il Laos. Il Phu Wua Wildlife Sanctuary si trova proprio lungo il confine con il Laos ed è uno dei luoghi più belli della provincia.
  • Nakhon Ratchasima: La provincia di Nakhon Ratchasima, situata nella parte meridionale della regione dell’I-saan, offre alcune delle zone più selvagge e belle della regione oltre alle migliori offerte di ecoturismo nel paese. Il Kao Yai National Park creato nel 1961, è considerato da molti tra i più affascinanti parchi naturali al mondo. E’ costituito da 542.000 ettari di foresta, giungla e prateria e si sviluppa su dolci colline. Si tratta di un’area di magnifiche bellezze naturali e, protetti all’interno dei suoi confini, troviamo orsi, tigri, elefanti, scimmie, cervi e numerose specie di uccelli e farfalle. Recentemente la mountain bike è diventata un mezzo molto popolare tra gli ospiti del parco, un modo diverso per godere della splendida natura.
  • Koh Chang: Localizzata sul lato orientale del Golfo della Thailandia (Mar Cinese Meridionale), a 310 Km da Bangkok, Koh Chang , fa parte del Mu Ko Chang National Park, che comprende 52 isole, delle quali è la più grande. Con i suoi 429 kmq è, dopo Phuket, l’isola più grande della Thailandia.
  • Krabi: Pochi posti in Thailandia offrono una quantità e qualità di attività agro ed eco-turistiche come nella provincia di Krabi. Qui si pratica l’arrampicata sportiva, il kayaking, scuba diving, camping and hiking per citarne appena alcuni. Per di più la zona offre la possibilità di trovare zone poco turistiche e tranquille, sistemazioni economiche e paesaggi tra i più spettacolari al mondo.
  • Phang Nga: Le attività di ecoturismo a Phang nga, ad esempio, sono numerose, soprattutto per gli amanti dell’avventura. Aree di foreste fertili, jungla di mangrovie, dolci colline boscose, faraglioni di roccia calcarea emergenti dalla calda acqua marina: eredità dell’antica barriera corallina risalente a 200 milioni di anni fa! Piccole isole paradisiache orlate da spiagge bianchissime caratterizzano questa zona.

Alternative etiche al turismo tradizionale

Negli ultimi anni, è cresciuta la consapevolezza riguardo alle pratiche turistiche dannose per gli animali, come cavalcare gli elefanti o visitare il Tempio delle Tigri. Fortunatamente, esistono alternative etiche che permettono di vivere esperienze indimenticabili nel rispetto del benessere animale e delle comunità locali.

Elefanti

Secondo varie guide turistiche, blog, forum e articoli divulgativi, farsi il bagno con gli elefanti è una valida alternativa rispetto alle pratiche poco etiche collegate al turismo con gli elefanti in Thailandia. Ma è davvero un’attività sostenibile che rispetta il benessere degli animali?

“Per molte persone, andare in groppa a un elefante in Thailandia è l’esperienza in cima alla lista dei desideri. Tuttavia, ora ci sono prove schiaccianti per sostenere le affermazioni degli esperti di benessere animale che questa forma di turismo è dannosa per i gentili colossi asiatici. […] è facile affermare che sostenere l’elefantismo in Tailandia - e in tutto il sud-est asiatico - è sbagliato.

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“Si pensa che ci siano meno di 5.000 elefanti rimasti in Thailandia, eppure ce ne sono 4.000 in cattività - e questi ultimi sostengono finanziariamente il loro mahout. Negli anni la consapevolezza e la sensibilità dei visitatori è aumentata, spostando il business non più sulle passeggiate in groppa ai pachidermi asiatici ma promuovendo la nascita di nuovi centri, i presunti santuari “etici”.

“I viaggiatori moderni e compassionevoli si rifiutano di fare gite cavalcando gli elefanti mentre viaggiano in Asia, Africa e altrove. Per i viaggiatori etici che sono affascinati dai mammiferi terrestri più grandi del mondo, ma sanno che gli spettacoli e le passeggiate sugli elefanti sono crudeli, lavare gli elefanti offre un modo alternativo di fare turismo, apparentemente senza causare loro alcun tipo di danno.

Ma per gli stessi animali, tali attività possono significare una vita di catene, di taglienti punte di acciaio e interazioni forzate con il pubblico. Per far adattare gli elefanti all’interazione umana alcuni di questi campi praticano anche gli stessi crudeli metodi di addestramento utilizzati nei siti che permettono di cavalcarli, mentre altri usano elefanti che già sono stati addestrati attraverso vere e proprie torture.

Le riprese video mostrano che i cuccioli di elefanti vengono separati con la forza dalle loro madri, legati da corde, stipati in scatole di legno e torturati. Gli elefanti sono spesso feriti, traumatizzati, “rotti” e alcuni non sopravvivono al processo di addestramento.

“Gli elefanti non interagiscono naturalmente con gli umani e sono perfettamente in grado di fare il bagno da soli. Per conto loro amano l’acqua, e in natura trascorrono molte ore giocando, nuotando e facendo il bagno con il loro gruppo sociale e tra i loro conspecifici. Ma molti campi che offrono l’esperienza del bagno con gli elefanti permettono a grandi gruppi di persone di partecipare e agli elefanti è richiesto di sdraiarsi, che lo vogliano o meno. Devono rimanere immobili, in una posizione vulnerabile, mentre i turisti eccessivamente euforici si impegnano in scherzi e si aggirano intorno a loro.

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Proprio come gli elefanti che vengono utilizzati per le passeggiate o gli spettacoli, molti sono controllati sotto la minaccia di punizioni se non seguono le indicazioni degli addestratori. Non solo questi elefanti sono a rischio di punizione, ma i turisti corrono il pericolo di essere feriti o addirittura uccisi ogni volta che entrano in contatto diretto con gli elefanti. Quando si tratta di animali selvatici non c’è semplicemente un modo sicuro per toccare, giocare o avvicinarsi a loro. Lo stress delle loro condizioni di vita e l’essere costretti a interagire con il pubblico possono far “scattare” gli elefanti e gli attacchi di elefanti in cattività hanno provocato dozzine di feriti e morti. I partecipanti sono stati lanciati in aria durante il bagno degli elefanti e gli addestratori sono stati uccisi dopo che i turisti hanno tentato di scattare un selfie con gli elefanti.

Inoltre questi animali in cattività sono suscettibili alla tubercolosi, la principale causa di morte per malattia infettiva negli esseri umani a livello globale.

“I campi di tutto il mondo stanno sfruttando i buoni propositi e l’ingenuità dei viaggiatori aggiungendo la parola “santuario” ai loro nomi e rivendicando di aver “salvato” gli animali. “I santuari legittimi forniscono agli animali condizioni di vita sicure e confortevoli, dando agli animali un’esistenza dignitosa e il più naturale possibile.

“Attraverso un marketing intelligente, si può vendere un paio di occhiali a un cieco. Lo stesso vale per i santuari che si vendono come etici, sostenibili e privi di abuso. Camminate ovunque nella zona di Chiang Mai e vedrete pubblicità di vari santuari in cui si dice che nel loro centro non si cavalcano gli elefanti. Nelle pubblicità viene evidenziata la crudeltà dei volti di un elefante nei campi in cui vengono cavalcati o dove vengono fatti esibire negli spettacoli, mentre questi santuari vorrebbero rappresentare un’alternativa migliore. Si vendono anche come se avessero “salvato” gli animali da condizioni difficili, quando in realtà li hanno affittati o acquistati dal proprietario per gestire la propria attività.

“Poiché la domanda turistica di esperienze etiche con gli animali è cresciuta, diversi centri, che spesso si definiscono “santuari”, sono spuntati per offrire incontri ravvicinati tra elefanti e umani. Fare il bagno con gli elefanti - i turisti fanno loro un bagno di fango, li lavano in un fiume, o entrambi - è diventato molto popolare. Molte strutture ritraggono i bagni come un’alternativa più etica e sostenibile al cavalcare gli elefanti o agli spettacoli.

“Cavalcare gli elefanti non è l’unica pratica ingiusta e non etica che potrebbe essere proposta. Gli elefanti non hanno bisogno di assistenza per mangiare o lavarsi, quindi, per mantenere intatta la tua morale, non collaborare con santuari che permettono ai turisti di cavalcare, fare il bagno, nutrire o toccare gli elefanti.

Tigri

Il Tempio delle Tigri (Tiger Temple) è stato chiuso dalle autorità thailandesi in data 31 maggio 2016. Wat Pa Luang Ta Bua, meglio noto come Tempio delle Tigri o Tiger Temple, di sacro non ha nulla e il tempio è in realtà un mastodontico edificio ancora in costruzione tirato su sfruttando i soldi che i turisti pagano convinti che servano per rieducare e reinserire nel loro ambiente questi splendidi felini. Da decenni è l’attrazione più controversa della Thailandia, chiusa e riaperta in diverse occasioni, teatro di numerosi incidenti - alcuni anche molto gravi - e di certo luogo dove gli animali non sono tenuti come ci si aspetta avvenga in un posto che vanta l’appellativo di Santuario.

L’oasi dove gli animali vivevano in armonia gli uni con gli altri e con l’uomo descritta da molti tour operator io non l’ho vista. Ho invece visto un luogo dove le tigri sono incatenate sotto al sole, tenute mansuete dai sedativi e costrette diverse volte al giorno a fare numeri da circo per compiacere i numerosi visitatori che ogni giorni arrivano a Kanchanaburi per poter dire d’aver accarezzato una tigre.

Un dato oggettivo: dal 1999 ad oggi non è mai stata reintrodotta in libertà una sola tigre dal centro. Spetta a ciascuno di noi tirare le dovute conclusioni!

Tabella riassuntiva delle destinazioni eco-turistiche

Destinazione Attività Note
Parchi Nazionali (vari) Trekking, campeggio, bird watching Numerosi percorsi e campeggi disponibili
Chiang Mai Rafting, trekking, mountain biking Ampia scelta di attività all'aria aperta
Mae Hong Son Escursioni fuori dai percorsi battuti Provincia isolata con identità originale
Krabi Arrampicata, kayaking, scuba diving Paesaggi spettacolari e sistemazioni economiche
Phang Nga Escursioni in barca, trekking con elefanti Foreste, mangrovie e faraglioni

Ricorda, quando si è in viaggio, soprattutto all’estero, è importantissimo scegliere una polizza viaggi sicura e affidabile. Stipulando una polizza sarete certi di essere coperti contro qualsiasi inconveniente vi capiti. Meglio non correre rischi, viaggiare tranquilli ha tutto un altro sapore!

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