Turismo delle Radici: Un Viaggio alla Scoperta delle Proprie Origini
Il Turismo delle Radici, noto anche come turismo delle origini, di ritorno, ancestrale o genealogico, offre un’esperienza unica e significativa. È caratterizzato principalmente dai migranti che ritornano nel loro paese di origine, spesso dopo essere stati lontani per molti anni, o dai loro discendenti che desiderano esplorare e conoscere la terra d’origine della loro famiglia.
Il “Turismo delle Radici” è una forma di viaggio personalizzato e significativo che consente alle persone di esplorare e connettersi con la loro eredità culturale e genealogica. Questo tipo di turismo implica visitare luoghi legati alla storia familiare o alle origini culturali, offrendo un’esperienza unica di scoperta personale, riconnessione con le proprie radici e approfondimento della propria identità. Inoltre, l’inserimento degli elementi del turismo esperienziale aggiunge un ulteriore strato di ricchezza all’esperienza, permettendo ai viaggiatori di immergersi completamente nelle culture e tradizioni dei luoghi visitati.
Caratteristiche Distintive dell'Offerta Turistica
L’offerta turistica basata sul Turismo delle Radici presenta caratteristiche distintive che la rendono unica e coinvolgente per i viaggiatori:
- Personalizzazione: L’offerta deve essere altamente personalizzata per adattarsi alla storia familiare, alle origini culturali e alle specifiche richieste del viaggiatore. Questo può includere itinerari su misura che coinvolgono luoghi di origine familiare o siti storici importanti per la cultura di appartenenza del viaggiatore.
- Connessione con le Radici Culturali e Genealogiche: Il focus è sulla scoperta o riscoperta delle proprie origini. I viaggiatori possono visitare i luoghi natali dei loro antenati, le abitazioni in cui hanno vissuto, o altri siti che hanno un legame diretto con la loro eredità familiare e culturale.
- Interazione con le Comunità Locali: Vi è un forte coinvolgimento con le comunità locali. I viaggiatori hanno l’opportunità di interagire con residenti locali, partecipare a eventi culturali e tradizionali, e sperimentare la vita quotidiana come veniva vissuta dai loro antenati.
- Ricerca Genealogica e Supporto Storico: La ricerca genealogica e la collaborazione con esperti di storia locale possono arricchire significativamente l’esperienza del viaggiatore, consentendogli di scoprire e connettersi con il proprio passato.
- Sostenibilità e Rispetto per la Cultura Locale: L’approccio al turismo delle radici enfatizza la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente e la cultura locale.
- Storytelling e Narrazione: L’arte di raccontare storie può essere un potente strumento per collegare i viaggiatori con la loro storia personale e quella dei luoghi che visitano.
- Approccio Integrato: Una visione olistica, tipica del concetto di Interpretazione del patrimonio culturale considera tutti gli aspetti della cultura locale - sia tangibili che intangibili - come parti di un insieme interconnesso.
Turismo Esperienziale: "Roots Tourism Experience"
Il Turismo delle Radici è sostanzialmente una forma di Turismo Esperienziale denominato “Roots Tourism Experience” (Esperienze di Turismo delle Radici).
Figure Professionali nel Turismo delle Radici
Esistono figure professionali specializzate in questo settore:
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
- Manager del Turismo delle Radici: È una figura professionale specializzata nella creazione e gestione di esperienze di viaggio che consentono ai viaggiatori di esplorare e connettersi con la loro eredità culturale e genealogica. Le sue competenze spaziano dalla ricerca storica e genealogica alla pianificazione di itinerari tematici che enfatizzano la multisensorialità, l’apprendimento attivo, e l’intrattenimento culturale. Egli promuove un approccio olistico che unisce l’estetica, l’unicità e l’interazione umana, assicurando che ogni viaggio sia non solo un tour, ma un’avventura emotiva e culturale arricchente.
- Operatore del Turismo delle Radici: È un professionista che si specializza nell’organizzazione di viaggi focalizzati sulla scoperta delle proprie origini culturali e genealogiche.
Il Potenziale del Turismo delle Radici in Italia
Il turismo delle radici è una forma di turismo che si basa sulla “restituzione e l’arricchimento culturale, linguistico ed economico”, si articola a più livelli e riguarda essenzialmente il rapporto tra le comunità di italiani all’estero e i luoghi d’origine delle catene migratorie che hanno portato nei paesi d’emigrazione vaste comunità di emigranti provenienti dalle diverse regioni italiane, dai tempi della prima grande emigrazione transoceanica verso le due Americhe sino a quelle più recenti rivolte verso altri continenti e diverse nazioni europee.
Si tratta ad oggi di un comparto turistico ancora solo in parte sfruttato, dalle grandi potenzialità ancora in gran parte inespresse. Sono solo da pochi anni attivi nuclei di ricerca che attraverso uno studio basato su dati oggettivi, raccolti a seguito di indagini svolte sul campo da ricercatori e team di orientamento interdisciplinare e integrato (economisti, antropologi, esperti del settore turistico, agenzie pubbliche e altri soggetti privati convolti a vario titolo) cui fanno parte istituzioni accademiche e centri di ricerca integrati che già lavorano sui temi del “Turismo delle Radici” in diverse sedi in Argentina, Calabria, Torino e Bari.
Iniziative concrete e mirate al potenziamento dell’offerta collegata all’innovativo settore del “Turismo delle Radici”, con attività nei settori specificamente orientati verso le nuove professioni terziarie e alla Progettazione e gestione dei viaggi delle radici, sono in corso soprattutto nelle regioni del Sud, dove più ingente è stato sino al recente passato l’impatto dei flussi migratori e il rapporto culturale con le comunità dei migranti.
Il lavoro di ricerca insieme a quello degli spin off applicativi che nutrono lo sviluppo integrato di questo nuovo settore del turismo italiano, è quindi un’opera impegnativa ed ambiziosa, la prima nel suo genere condotta attraverso indagini che riguardano l’ottimizzazione e la valorizzazione dei beni e dei patrimoni - materiali e immateriali - coinvolti e da coinvolgere e da mettere a terra direttamente nelle regioni e negli ambiti territoriali e locali specifici.
Si tratta infatti di un turismo multifattoriale ed esperienziale, capace di stimolare attivamente risorse e conoscenze da acquisire con ricerche di settore estremamente specializzate e innovative sia in termini qualitativi che quantitativi.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
L’attuale, limitata e parziale, letteratura accademica sul “Turismo delle Radici”, stratificata sino ad oggi, ha infatti solo parzialmente assolto a queste necessità, limitandosi a conoscenze di natura prevalentemente generalista. Esistono però già affinate esperienze conoscitive e linee di ricerca specificamente orientate che vanno via colmando questo gap.
Ad esempio, con i suoi 1.050.000 italiani residenti all’estero, l’Argentina è infatti il paese di lingua neolatina con la più grande collettività italiana nel mondo, ed è di conseguenza uno dei principali bacini d’utenza dei potenziali viaggiatori delle radici, che l’Italia, ed in particolare le sue regioni meridionali, si prepara ad accogliere sempre più numerosi, a patto di strutturare e qualificare i diversi elementi culturali e in termini di beni e servizi reali, un’offerta a loro appositamente dedicata.
La ricerca antropologica e culturale ben orientata è infatti la prima start up di un’importantissima attività di base che permetterà a tutti i soggetti, pubblici e privati, coinvolti nel territorio nazionale e regionale di definire, affinandole, le politiche e le iniziative di promozione dei viaggi di ritorno.
I viaggiatori del “Turismo delle Radici” sono utenti fortemente coinvolti in termini emotivi e relazionali, desiderano rafforzare attraverso esperienze e vettori materiali e simbolici (la lingua, l’alimentazione tradizionale, il patrimonio artistico e culturale) il legame affettivo con la propria terra di origine. Essi non possono essere considerati quindi come ‘normali’ turisti da pacchetto e tour operator genericamente mossi da motivazioni vacanziere, dato che desiderano essere accolti come membri di ritorno nella comunità d’origine e come ospiti speciali e di riguardo.
Il turismo delle radici è quindi strettamente interrelato ai flussi migratori e la motivazione principale del viaggio è essenzialmente quella di ricercare il proprio patrimonio identitario distintivo attraverso l’appartenenza ad un luogo diverso da quello in cui si risiede, ristabilendo così una connessione attiva e partecipe con la storia della propria comunità d’origine e con il proprio gruppo familiare.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
I viaggi di ritorno al paese di origine, da sempre, costituiscono per i migranti un momento esperienziale di grande importanza nella scoperta e nella ripresa della propria identità individuale e familiare. Oltre alla visita a luoghi legati alla storia familiare, i viaggi delle radici in genere comprendono anche momenti dedicati alla ricerca genealogica e all’incontro con lontani parenti di rami familiari rimasti a vivere nel paese d’origine: la scoperta di ‘nuovi cugini’ è identificata come una delle massime aspirazioni e soddisfazioni del viaggio.
Vantaggi del Turismo delle Radici
- Minore competitività negativa tra i territori: nella competizione sempre più agguerrita tra le destinazioni turistiche, il turismo delle radici offre la possibilità di operare in un segmento specifico per ciascun territorio (ogni comune avrà i suoi emigrati e discendenti), ovvero i turisti delle radici potranno così scegliere principalmente, ma non esclusivamente, la destinazione primaria legata alle proprie origini.
- Sostenibilità socio-culturale: è un turismo che ha caratteristiche tali da generare effetti positivi sul tessuto economico, ma soprattutto sul rilancio socio-culturale delle destinazioni prescelte dal Turismo delle Radici.
- Soggiorni più lunghi: dalle indagini effettuate risulta che questi turisti soggiornano mediamente più a lungo, in contrapposizione all’attuale trend del mercato turistico che vede la riduzione dei periodi.
- Minore stagionalità dei flussi: emigrati e loro discendenti più spesso di altri utenti sono disposti a viaggiare in periodi diversi dall’alta stagione.
- Maggiore propensione all’acquisto di prodotti artigianali e produzioni tipiche locali: i turisti delle radici apprezzano molto l’enogastronomia dei loro luoghi di origine, ma anche i prodotti artigianali distintivi e i beni artistici locali, generando un incremento dell’export.
- Interesse verso le destinazioni locali e i centri minori: questi turisti sono disposti a raggiungere siti meno visitati, piccole comunità e paesi isolati e lontano dalle rotte più frequentate e dalle destinazioni tipiche di altri flussi turistici maggiori e a carattere nazionale internazionale.
- Ruolo di opinion leader, ambasciatori e investitori, dei “turisti delle radici”: gli emigrati e i loro discendenti promuovono spontaneamente e con specifiche motivazioni d’impatto la propria terra di origine presso i Paesi e le comunità di emigrazione in cui risiedono. Spesso sono anche interessati ad investire in attività imprenditoriali di tipo primario, in beni e servizi.
- Ecosostenibilità: il turismo delle radici lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile.
- Incentivo all’occupazione giovanile: l’operatore turistico specializzato in viaggi delle radici è una figura nuova: per garantire un’offerta turistica di livello, un importante obiettivo è quello di promuovere la formazione di operatori del turismo delle radici, in coordinamento con le amministrazioni centrali interessate, i centri accademici e di ricerca, gli enti locali, gli operatori economici del settore turistico e le associazioni attive sul territorio.
Iniziative e Progetti
La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha riconosciuto il potenziale offerto da questo segmento del Turismo e, il 29 maggio del 2018, ha organizzato insieme ad ENIT e alle associazioni RAIZ ITALIANA e ASMEF (Associazione Mezzogiorno Futuro) il primo tavolo tecnico di coordinamento sul Turismo delle Radici, tenutosi presso la Farnesina, con la finalità di creare una rete di attori pubblici e privati interessati alla realizzazione e promozione di un’offerta turistica a livello nazionale.
Una collana di guide turistiche dal titolo: “Guida alle radici italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati”. Il primo volume prodotto dall’Associazione Raiz Italiana, è stato pubblicato in italiano-inglese, italiano-spagnolo, italiano-portoghese e italiano-francese ed include quattro regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna. Successivamente, è stato presentato in Argentina, Uruguay, Brasile, Colombia e Paraguay in un tour istituzionale organizzato con il sostegno del MAECI e la collaborazione delle Ambasciate italiane, ENIT e le regioni coinvolte nel progetto.
Una ricerca quali-quantitativa dal titolo “Scoprirsi Italiani: i viaggi delle radici in Italia” dell’Osservatorio delle radici italiane nato in seno all’Associazione AsSud.
La Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie della Farnesina ha finanziato il progetto “Italiani all’estero, i diari raccontano”, una selezione delle parti più significative delle testimonianze raccolte nel fondo catalogato con il soggetto “emigrazione” presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR). I criteri seguiti per la scelta delle testimonianze da pubblicare riguardano l’interesse storico delle singole traiettorie umane raccontate nei documenti.
Il Ruolo dei Musei dell'Emigrazione
Un elemento essenziale per completare il quadro del turismo delle radici sono i musei dell’emigrazione. I musei dell’emigrazione offrono un luogo in cui le storie delle persone che hanno lasciato le proprie terre d’origine possono essere raccontate e condivise.
Promuovo una comprensione più profonda delle sfide, dei sacrifici e delle conquiste delle comunità migranti. Attraverso il loro lavoro, questi musei contribuiscono a creare una maggiore consapevolezza e apprezzamento per la diversità culturale. I Musei possono essere il luogo dell’inclusione e dell’accoglienza nel contesto più ampio del turismo delle radici.
TAG: #Turismo