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Turismo e Turista: Definizioni e Tipologie

Dare una definizione concreta e specifica del fenomeno del turismo può risultare complesso. Una risposta immediata potrebbe essere: “Il turismo è viaggiare per piacere e per divertimento”.

Una definizione di turismo univoca non è quindi un’impresa facile ma partiamo della sua etimologia. Il termine turismo deriva dal francese "tour" che significa giro, viaggio, circuito.

Definizione di Turismo secondo l'OMT

Una delle definizioni riconosciuta dagli studiosi del settore è quella dell‘OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) secondo la quale il Turismo è “l’insieme delle attività delle persone che effettuano uno spostamento o soggiornano al di fuori dell’abituale ambiente per almeno 24 ore e comunque per un periodo non superiore ad un anno” (2005-2007). L’OMT basa la sua definizione di turismo fondamentalmente su un fattore economico. Lo scopo di questa celebrazione è quello di sensibilizzare sull’importanza del ruolo del turismo all’interno della comunità internazionale.

Definizione di Turista

Turista: è chiunque viaggi in luoghi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato.

Il termine “turista” si riferisce a chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui risiede abitualmente, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore a un anno. Il viaggio deve avere uno scopo diverso dall’esercizio di attività remunerate all’interno del paese visitato.

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Il turista internazionale è chiunque visiti un paese diverso da quello di residenza abituale e vi rimanga per almeno 24 h, escludendo chiunque viaggi per motivi di lavoro, di studio o per emigrare. Dalla WTO viene definito visitatore internazionale chiunque entri in un Paese diverso da quello di residenza abituale per motivi diversi dall’esercizio di un’attività remunerata nel Paese considerato e per un periodo inferiore a un anno, includendo quindi anche gli studenti in viaggio di istruzione.

I visitatori internazionali possono dividersi in turisti internazionali e in escursionisti internazionali. Per quanto riguarda i visitatori domestici, vengono definiti come chiunque risieda in un Paese, indipendentemente dalla propria nazionalità, e che visiti un luogo nel Paese stesso per un periodo di tempo non superiore a un anno e per qualsiasi motivo eccetto l’esercizio di un’attività remunerata nella località visitata; nel 1991, viene ridotta la durata massima dello spostamento a 6 mesi.

Tipologie di Turisti

La definizione di turista comprende diverse tipologie di viaggiatori, ognuno con i propri scopi e motivazioni:

  1. Turisti per Svago: I turisti per svago sono coloro che viaggiano per divertirsi, esplorare nuove culture e scoprire luoghi interessanti.
  2. Turisti per Riposo e Vacanza: Questa categoria include persone che cercano di rilassarsi e staccare dalla routine quotidiana.
  3. Turisti per Visita ad Amici e Parenti: Molti turisti viaggiano per visitare amici e parenti, combinando il piacere del viaggio con l’affetto delle relazioni personali.
  4. Turisti per Motivi di Affari e Professionali: Questo gruppo comprende individui che viaggiano per motivi di lavoro, partecipazione a conferenze, meeting aziendali o altre attività professionali.
  5. Turisti per Motivi di Salute: Alcuni turisti viaggiano per motivi di salute, come cure termali o trattamenti medici specifici.
  6. Turisti Religiosi/Pellegrini: I turisti religiosi o pellegrini viaggiano per visitare luoghi di culto e partecipare a eventi religiosi.

Turista vs. Viaggiatore: Un Confronto

Sicuramente avrete sentito parlare della differenza fra turista e viaggiatore. Chi si riconosce nella seconda categoria, solitamente, non vuole assolutamente confondersi né avere nulla a che fare con la prima. Chi invece apprezza le caratteristiche dell’essere turista, solitamente guarda a chi usa il termine “viaggiatore” con una qualche diffidenza, considerandolo un po’ snob.

La divisione fra queste due categorie è talmente marcata che ormai c’è spazio anche per battute e parodie su quello che è diventato un vero e proprio stereotipo culturale della contemporaneità. Ma che differenza c’è, davvero, fra turista e viaggiatore? Basterà scorrere le definizioni su qualsiasi dizionario per scoprire che, letteralmente, per “viaggiatore” si intende “chi viaggia”, mentre con il termine “turista” si indica chi viaggia per diporto. Tutto qui? Naturalmente no.

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La differenza fra turista e viaggiatore si vede prima ancora di partire, nella scelta dei compagni di viaggio. Il turista si muove di solito con la famiglia, ma in assenza di questa predilige comunque gli spostamenti di gruppo. Nell’esperienza del turista, è la compagnia che dà senso all’esperienza, motivo per cui lo si trova non di rado impegnato in lunghi giri di telefonate, per individuare gli amici da coinvolgere in un determinato viaggio all’insegna del “più siamo e meglio stiamo”.

Il viaggiatore, invece, è un solitario. Di tanto in tanto può accettare di muoversi in coppia o con un amico, a patto che l’altra persona condivida i suoi interessi e i suoi entusiasmi - pena il perdersi in liti infinite sulle escursioni da scegliere. L’esperienza del viaggiatore è individuale e ha a che fare soprattutto con ciò che si vede, piuttosto che con la condivisione.

Si tratta di un cliché, naturalmente, ma quando pensiamo al turista ci vengono in mente i mega-complessi e villaggi che offrono pacchetti all-inclusive. Da Riccione a Benidorm, da Sharm El-Sheikh a Sibari, ci sono strutture nelle quali è possibile trascorrere un’intera vacanza senza uscire mai, senza esplorare la regione o la città più vicina e senza mai mettere mano al portafoglio per bere o mangiare. Questo genere di vacanza, molto gettonata dalle famiglie con bambini, è spesso all’insegna del relax e dello svago e prevede giornate in piscina e attività organizzate e pianificate.

Questa è la tipica scelta da “turista” che fa inorridire il viaggiatore, il quale predilige invece percorsi aperti, con prenotazioni in strutture il più possibile sostenibili e vicine alla vita quotidiana delle comunità locali.

Il viaggiatore porta con sé uno zaino, sceglie di soggiornare in un’azienda agricola locale, magari dedicando qualche giorno al “voluntouring”, ovvero a offrire il proprio lavoro per associazioni o imprese benefiche, spesso collegate alla conservazione della natura e della fauna. Quando il viaggiatore si trova a passare davanti alle strutture dove soggiorna il turista, spesso rabbrividisce. Di fronte a una piscina riscaldata d’inverno o a una pista da sci nel deserto, il viaggiatore si pone il problema della sostenibilità. Lo stesso avviene nella contemplazione dell’impatto ambientale del fast food o degli spostamenti in aereo. Il turista non può o non vuole pensare a tutti questi aspetti (e, come vedremo, l’industria non lo aiuta).

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Il viaggiatore non acquista souvenir di plastica fabbricati altrove, ma sceglie pezzi d’artigianato locale. Non porta con sé sassi, sabbia o altri elementi naturali, ma realizza servizi fotografici.

Turista e viaggiatore? In realtà queste due parole non sono affatto antagoniste e le due definizioni hanno molto in comune, nonostante si sia diffusa l’idea che essere un turista sia troppo “comune” e persino un po’ volgare. C’è però da dire che non tutti possono permettersi l’esplorazione mistica e spirituale di luoghi incontaminati, zaino in spalla, senza limiti e con un’immersione totale nella cultura e nella vita del luogo. Questa visione, infatti, esclude chi ha una disponibilità di tempo limitata, chi si sposta con bambini piccoli, chi ha disabilità o necessità particolari, sia fisiche che cognitive e molte altre categorie che non necessariamente prediligono stili di viaggio poco sostenibili o esperienze superficiali.

L'Importanza Economica del Turismo

Il turismo è un fenomeno socio - economico che si traduce nei movimenti di un’enorme quantità di persone e di un’enorme quantità di capitali. Alcuni numeri aiutano a chiarirne i contorni: il turismo concorre direttamente al 3,6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una percentuale che sale a oltre il 10% se si considera anche l’indotto. Un miliardo e quattrocentomila sono stati invece gli arrivi internazionali nel 2018: significa che nel 2018 (ultimo anno del quale sono disponibili i dati) sono arrivati nelle varie destinazioni turistiche 1.400.000.000 viaggiatori provenienti dall’estero (un americano che arriva in Italia o un italiano che arriva alle Maldive, per esempio).

Ognuno di noi, quindi, esprime una propria domanda di beni e servizi turistici e la somma di queste domande individuali verso un certo bene o verso un certo servizio turistico costituisce la domanda turistica complessiva. Il prodotto turistico si può classificare in vari ambiti: trasporti, ricettività e ristorazione, servizi complementari, svago, assistenza.

Per trasporto si intendono i servizi dei vettori (aerei, navi, treni, ecc.) e le strutture relative a questi (porti, aeroporti, stazioni, strade, ecc.); la ricettività e la ristorazione sono necessarie per garantire al turista un luogo in cui soggiornare e dove mangiare, vedendo una sempre maggiore crescita della ricettività extra-alberghiera, come i bed&breakfast o gli appartamenti a uso turistico (es. AirBnB); i servizi complementari appartengono all’obiettivo del viaggio e a quello che il turista spera di trovare nel posto visitato: guide turistiche, servizi di balneazione, ecc.

Il Futuro del Turismo

Il settore turistico è forse quello che ha subito il maggior impatto negativo tra tutti i settori economici in conseguenza della pandemia della Covid-19, diffusasi in Europa a partire dal mese di gennaio 2020. Improvvisamente nessuno si è più spostato dal proprio luogo di residenza, in parte perché spaventato dai rischi che si correvano, in parte perché obbligato a stare in casa in applicazione delle misure di sicurezza adottate dalle autorità pubbliche dei diversi paesi.

Alberghi, b&b, ristoranti, musei, attrazioni, aerei, navi si sono improvvisamente svuotati, costringendo molte imprese a chiudere, almeno provvisoriamente, e alcune di esse addirittura a fallire. Ciò che è certo è che il settore sarà completamente da ri-costruire, da ri-progettare, da ri-pensare.

Roma si conferma la principale destinazione con circa 29 milioni di presenze (6,8% del totale nazionale; 4,1% della clientela nazionale e 9,4% di quella estera).

Definizioni Utili

  • Stakeholder: soggetti (singoli individui, organizzazioni, imprese, ecc.) che sono direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’organizzazione e che sono significativamente influenzati dalle attività di questa e/o le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell’organizzazione di attuare con successo le proprie strategie e raggiungere i propri obiettivi.
  • Destinazione turistica: una destinazione o meta turistica è uno spazio geografico che comprende prodotti turistici integrati, quali ad esempio servizi, attrazioni e risorse turistiche che divengono motivazione di visita per il viaggiatore. È il risultato dell’attività di produzione ed erogazione della catena del valore del turismo, o, in altre parole, è l’insieme di attività e fattori di attrattiva in grado di proporre un sistema di offerta turistica integrato e proposto in modo coordinato attraverso un unico brand.
  • OGD: Organizzazioni di Gestione della Destinazione, costituite a livello territoriale e riconosciute dalla Giunta regionale del Veneto ai sensi dell’art. 9 della L.R. n.
  • STL: i Sistemi Turistici Locali sono una ripartizione del territorio non più vigente, ma ancora rilevante sul piano statistico. Il Veneto dal punto di vista statistico fa riferimento a 16 Sistemi Turistici Locali.

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