Turisti danneggiano il Colosseo: un problema ricorrente
Non c’è pace per il Colosseo, ancora una volta preso di mira da alcuni turisti che, ignari o forse incoscienti al cospetto dello storico monumento, lo continuano a danneggiare.
A poco meno di un mese dall’episodio del britannico che aveva inciso il suo nome e quello della sua ragazza tra le pietre, è una 17enne svizzera a fare la stessa cosa e a essere denunciata dopo essere stata ripresa in video. A poco meno di un mese dall’impresa di Ivan Danailov, il britannico che aveva scritto “Ivan+Hailey23”, un nuovo episodio ha coinvolto il Colosseo.
A danneggiare la storica pietra del monumento romano è stata una giovanissima, una 17enne svizzera che si trovava con la famiglia a Roma. La ragazza, filmata da una guida turistica, è stata colta mentre stava incidendo l’iniziale del suo nome. L’intervento delle forze dell’ordine è stato possibile proprio grazie al video della guida turistica, che ha immortalato la giovane mentre stava incidendo una lettera sulla pietra del Colosseo.
Episodi simili e danni al patrimonio artistico italiano
Come detto, quanto avvenuto nelle scorse ore al Colosseo non è purtroppo un caso isolato. L’episodio del celebre anfiteatro sfregiato da un turista inglese ha sollevato centinaia di commenti di sdegno.
Ma l'atto vandalico non è stato un caso isolato per il Belpaese. I monumenti italiani rovinati dai turisti Statue rotte, vernice spray sui dipinti o monumenti, atti "osceni" in prossimità di opere: gli italiani hanno spesso assistito a episodi di scarso rispetto nei confronti di uno dei patrimoni artistici ritenuti tra i più notevoli al mondo.
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Proprio il Colosseo, in realtà, già nel 2014 era stato al centro delle polemiche a causa di un turista russo che aveva inciso con un sasso, questa volta su un muro interno, una grossa lettera "K" larga 17 centimetri e alta 25. L’uomo era stato condannato per direttissima a quattro mesi di reclusione e a pagare una multa di 20 mila euro entro tre mesi.
La lista degli atti vandalici continua sempre nella capitale, dove a ottobre del 2022 un turista statunitense ha danneggiato due sculture all'interno dei Musei vaticani, urlando di "voler incontrare Papa Francesco". Prima di essere scaraventate a terra, le sculture erano ancorate alle mensole, presupponendo un gesto di forza non indifferente da parte dell'allora imputato.
Indimenticabile, poi, il gesto degli attivisti di Ultima Generazione, che sempre nel 2022 hanno imbrattato con una zuppa di verdura l'opera "Il seminatore" esposta a Palazzo Bonaparte, nell'ambito della mostra dedicata all'artista.
Spostandoci in Campania, ad agosto dello stesso anno, invece, un turista australiano di 33 anni è stato beccato mentre andava in giro in scooter negli scavi di Pompei. Quando è stato fermato dalle forze dell'ordine, si è scusato dicendo di non sapere che in quei viali fosse vietata la circolazione ai mezzi non autorizzati.
A Treviso, nel 2020, un turista austriaco causò un danno non indifferente a una scultura di Antonio Canova, la "Paolina Borghese", custodita nel museo di Possagno. "Un incosciente turista austriaco ha ritenuto di mettersi in posa per una foto sedendosi sulla Paolina Borghese, spezzandole le dita del piede - aveva raccontato - Lo sfregio a Canova è inaccettabile".
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Ma uno degli episodi più clamorosi riguarda la capitale dell'arte italiana: Firenze. Qui, nel 2012, una coppia di giovani è stata ripresa nel corso di un rapporto sessuale in prossimità della statua di Dante in piazza Santa Croce.
Identificazione e conseguenze legali
A seguito di accertamenti, successivi alla denuncia presentata dall'Ente Parco del Colosseo, i Carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno identificato, tramite indagini tradizionali e comparazione fotografica, la persona gravemente indiziata di essere responsabile dell’incisione del proprio nome e quello della sua compagna, al Colosseo, riprendendo la scena, poi pubblicata sui social.
Dopo le indagini avviate dalla Procura della Repubblica della capitale, i due sono stati identificati, e ora rischiano una maximulta da almeno 15 mila euro e il carcere fino a cinque anni.
Misure di protezione e sensibilizzazione
La polemica sugli scarsi controlli Un caso, quello degli sfregi al Colosseo, ripetuti nel giro di così pochi giorni, che ha provocato sconcerto per il comportamento dei turisti e anche polemiche per le misure di protezione.
«Rischiate il carcere»Lo fa pubblicando, proprio sulla pagina principale del sito, con lettere maiuscole, la sanzione in caso di attacco: «Chiunque scrive sui muri - hanno scritto i responsabili del monumento - o danneggia, distrugge, disperde, deteriora i beni archeologici e monumentali nel parco archeologico del Colosseo è punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 2.500 a 15mila euro ai sensi dell'articolo 518 duodecies del codice penale». I frequentatori e i turisti, dunque, sono subito avvisati.
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Ecco dunque la campagna per dissuadere, almeno, chi non ha a cuore la tutela del monumento. Con un messaggio che punta dritto sulle sanzioni, il carcere e la multa appunto.
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