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Attacchi di Squali in Egitto: Un Rischio Reale per i Turisti?

Una su quasi quattro milioni. Questa è la probabilità di essere attaccati e uccisi da uno squalo. Eppure, in un determinato specchio di mare davanti alla nota località di Hurghada nel Mar Rosso, nel corso degli ultimi undici mesi si sono registrati tre attacchi fatali.

L'Ultimo Attacco Mortale a Hurghada

L'ultimo l'8 giugno scorso: un ragazzo russo di 23 anni è stato ucciso, sotto gli occhi del padre che guardava dalla riva, da uno squalo tigre di circa tre metri. La morte del giovane che stava nuotando in Mar Rosso ha portato nella nota località turistica, - che si è appena ripresa dopo le difficoltà prima legate agli attentati terroristici, poi alla pandemia e infine all'invasione russa in Ucraina - a due grandi reazioni. La prima di shock e incredulità per un nuovo attacco mortale, classificato come "non provocato" e avvenuto a distanza di quasi un anno da quel primo luglio del 2022 in cui furono uccise due turiste con dinamiche molto simili mentre facevano snorkeling.

La Cattura e l'Uccisione dello Squalo

Le autorità egiziane hanno confermato che lo squalo è stato "catturato e sarà esaminato in laboratorio per comprendere le ragioni dell'attacco", ma a far notizia è soprattutto il video che mostra l'accanimento, con bastonate e sprangate sulla testa dell'animale, da parte di coloro che lo hanno pescato per poi ucciderlo. Una volta ucciso, gli stessi autori del gesto si sono immortalati in una foto con lo squalo riverso a terra senza vita. "Un atto brutale, un'assurda vendetta eccessiva. Continuiamo a non capire che il mondo non è solo nostro e soprattutto il mare non lo è.

Attacchi di Squali a Marsa Alam: Il Caso dei Turisti Italiani

Sono due turisti italiani le vittime dell'attacco di uno squalo avvenuto nelle acque di Marsa Alam la mattina del 29 dicembre, in Egitto, a largo della spiaggia del Sataya Resort. Secondo quanto riferito dal ministero dell'Ambiente egiziano in una nota, nell'incidente è morto Gianluca Di Gioia, romano di 48 anni, e Giuseppe (soprannominato Peppino) Fappani, 69enne originario di Genivolta (Cremona) e residente a Soncino, che si era tuffato per aiutarlo, rimanendo ferito non in modo grave (in questo articolo il racconto della moglie). Dopo l'incidente le autorità egiziane hanno chiuso l'area ai bagnanti per due giorni, specificando che l'attacco è avvenuto in acque profonde e al di fuori dell'area balneabile.

La Dinamica dell'Incidente

L'attacco è avvenuto nei pressi del Sataya Resort, una lussuosa struttura a 5 stelle, tra piscine e diversi ristoranti con visata sulle dune del deserto e il Mar Rosso. L'hotel ha un affaccio su un tratto di spiaggia davanti ad acque cristalline e una barriera corallina ideale per fare snorkeling: proprio l'attività scelta da Gianluca Di Gioia e Peppino Fappani. Nella mattina del 29 dicembre, infatti, i due turisti italiani stavano facendo snorkeling a circa 50 metri dal pontile, quando sono stati sorpresi dallo squalo che poi li ha attaccati. Fappani sarebbe rimasto ferito non gravemente nel tentativo di aiutare il suo connazionale, rimasto invece ucciso. Di Gioia, 48 anni compiuti 8 giorni fa (il 21 dicembre), si trovava da qualche giorno in Egitto con la famiglia proprio per festeggiare.

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Le Indagini e le Dichiarazioni

Le indagini confermano anche che i due turisti italiani erano entrati in acque profonde, in una zona in cui non è consentito nuotare. Come ha dichiarato anche l'ambasciatore d'Italia presso la Repubblica Araba d'Egitto, Michele Quaroni, al Tg2: «Le autorità egiziane hanno immediatamente avviato un'inchiesta e hanno imposto il divieto di balneazione nella zona. Questo è quanto sappiamo per il momento. Continuiamo a tenerci in stretto contatto con le famiglie dei connazionali, in queste ore e nei prossimi giorni».

Il Pericolo Squali nel Mar Rosso

Centinaia di migliaia di turisti arrivano a Marsa Alam ogni anno. Molti tra questi fanno immersioni o snorkeling in aree dove gli squali sono di «casa», tuttavia non tutti sanno o vengono informati della loro presenza e dei pericoli che corrono. Dopo i tanti incidenti le autorità egiziane avevano annunciato l'installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali con l'obiettivo di adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi.

Le Specie di Squali Coinvolte

L'esemplare che li avrebbe attaccati è lungo 2,5 metri, una specie che il ministero dell'Ambiente aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare l'anno scorso dopo un incidente simile che ha riguardato un turista russo. Sotto sorveglianza erano stati messi tre tipi di squali del Mar Rosso: «il tigre, il mako e l'oceanico».

Possibili Cause degli Attacchi

Prima ancora di catturare lo squalo tigre, un tratto di costa di 74 chilometri nella zona nota per snorkeling e attività turistiche era stato interdetto al nuoto e sembra che l'animale fosse stato avvistato da ore. "Non ci sono cause che si possono facilmente individuare" spiega Sperone. "Bisogna ricordarci che sono animali selvatici e si tratta di incontri fatali in habitat in cui si muovono gli squali. In ambienti tropicali questi possono avvenire anche se con pochissime probabilità: specie come lo squalo tigre, non sono affatto sedentarie e si muovono molto seguendo le prede, dunque talvolta possono accidentalmente incontrare l'uomo. Non c'è una giustificazione sul fatto che ci sono stati tre casi in due anni ma si può ragionare sul perché possano essere vicini alla costa".

"Le specie vivipare ad esempio si avvicinano alla costa per dare la luce ai piccoli, in altri casi gli squali si spostano lungo costa per cercare prede come succede in Sudafrica per la caccia alle otarie. In altri ci sono questioni attrattive dettate da fonti odorose. Inoltre, a causa dei cambiamenti climatici "le acque più calde fanno cambiare gli spazi in cui abitualmente si muovono" sostiene l'esperto. Poi c'è da comprendere per esempio se "la vittima ha fatto qualcosa che possa aver attirato l'attenzione dello squalo magari involontariamente.

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Secondo l'imprenditore egiziano, Naguib Sawiris, uno degli uomini più ricchi d'Africa, a causare l'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, attirando lo squalo. In un messaggio su X, Sawiris afferma che la pesca commerciale dovrebbe essere vietata in questa zona turistica e ha sottolineato che i ricavi del settore sono più importanti delle barche che distruggono la barriera corallina.

La Percezione del Rischio

Complesso anche paragonare morti del genere a quelle dovute da altre specie, come ad esempio in Italia il caso dell'orsa JJ4. "C'è molta differenza tra mammiferi e orsi. Per chi nuota in acque in cui sono presenti i grandi predatori, valgono sempre gli stessi consigli: non farlo di notte, non immergersi se è stata segnalata la presenza di un animale o se si è feriti, cercare di rimanere in gruppo, astenersi da schizzi eccessivi e restare vicino a riva sono tutti comportamenti che possono ridurre i rischi.

Informazioni sullo Squalo Tigre

Al momento, il principale indiziato per l'attacco è lo squalo tigre. Gli squali tigre possono raggiungere una lunghezza media compresa tra i 3,4 e i 4,3 metri, ma ci sono testimonianze anche di 7,4 metri. Gli squali bianco, tigre e toro sono considerati i "Big three" negli attacchi da parte di questa tipologia di animali perché si tratta di specie di grandi dimensioni in grado di infliggere gravi ferite alla vittima e si trovano comunemente in aree in cui gli esseri umani entrano in acqua.

«Nelle acque del Mar Rosso ci sono certamente più squali rispetto alle acque mediterranee e anche più affollamento turistico, di conseguenza le probabilità di incontro aumentano. È una questione puramente statistica. Nonostante questo, gli attacchi sono estremamente rari», sottolinea l'esperto.

Secondo l'International Shark Attack File (Isaf), l'ente che si occupa di registrare i conflitti squalo-essere umano, gli attacchi sono poco frequenti: 69 all'anno in tutto il mondo. Per fare un paragone, basti pensare che nel 2023 sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti d'auto. Nonostante la sua cattiva fama, sono molti di più gli squali uccisi da persone che viceversa.

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Distribuzione mondiale dello squalo tigre (Mappa Chondrichthyan Tree of Life)

Quanto sono pericolosi gli squali per gli esseri umani?

«Se una persona cammina nel mezzo della savana e tra i leoni, prima o poi gli capiterà di essere assalito: lo stesso discorso vale anche per altri grandi predatori come sono gli squali», fa presente Tiralongo. Nella maggior parte dei casi gli squali usano i morsi esplorativi, utili al predatore per testare con i denti se quella che ha davanti è una preda oppure no ma, considerando la potenza del morso e i denti affilati, le conseguenze di questa "ispezione" possono essere drammatiche.

Una delle ipotesi più accreditate per spiegare gli incontri mortali sostiene che questi predatori scambino nuotatori e surfisti per altri animali. L'ipotesi quindi che questo genere di attacchi sia frutto di uno "scambio di preda" e di un errore da parte dello squalo, sarebbe poco credibile secondo lo studioso: «Al contrario di quanto si credeva fino a qualche anno fa, gli squali potrebbero essere perfettamente in grado di distinguere una persona da una qualsiasi altra preda. Come si è visto, sanno riconoscere la differenza tra una foca di gomma e una vera, quindi sanno farlo anche con l'essere umano».

Le Possibili Cause Specifiche degli Attacchi

Lo squalo ha attaccato i due uomini a Marsa Alam, una località turistica molto frequentata proprio per la bellezza della fauna marina e della barriera corallina. Questa alta densità di persone e squali aumenta statisticamente le probabilità di un incontro e che si risolva in un conflitto. Nel mondo il 13% degli attacchi si verificano verso persone che stanno facendo snorkeling o immersioni in apnea.

«Usare delle esche per attirare le squali e per osservarli può scatenare la cosiddetta frenesia alimentare. In questi stati di eccitazione può scappare il morso all'uomo e anche qualcosa di più», sottolinea Tiralongo. Anche se nel caso dei turisti italiani non è emersa questa specifica circostanza, l'abitudine di alcuni tour operator di usare pasture può abituare gli squali ad associare il cibo ai bagnanti, spingendoli così più vicini alla riva e ad attaccare.

Cosa Fare in Caso di Attacco: Consigli dell'Esperto

In caso di attacco ci sono poche cose da fare contro un predatore come lo squalo, la più importante secondo l'esperto resta quindi la prevenzione: «Per evitare incontri incontri spiacevoli è necessario evitare di fare il bagno in ore crepuscolari, perché sono quelle in cui questi animali sono più attivi. Inoltre, è bene evitare zone che sono notoriamente conosciute per l'abbondante presenza di diverse specie di squali potenzialmente pericolose per l'uomo.

Nel caso di incontro e di possibile attacco invece ci sono delle aree da colpire per scoraggiare l'animale: «Il muso dello squalo, così come i suoi occhi, sono aree particolarmente sensibili. Quindi si possono dare forti pugni sul muso, oppure provare a ferirlo impedendogli la vista. In questi casi l'animale può essere infastidito al punto da convincersi a lasciar perdere la sua impresa».

Consigli per la Sicurezza in Acqua

  • Non nuotare di notte.
  • Evitare di immergersi se è stata segnalata la presenza di un animale o se si è feriti.
  • Cercare di rimanere in gruppo.
  • Astenersi da schizzi eccessivi.
  • Restare vicino a riva.

Sono tutti comportamenti che possono ridurre i rischi.

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