Escursione al Lago Coldai da Piani di Pezzè: Un'Avventura nelle Dolomiti
L'escursione al rifugio Coldai, al rifugio Tissi e al lago Coldai, dal punto di vista paesaggistico e fotografico, può dare molte soddisfazioni. E' sicuramente un itinerario tra i più belli da fare nell'agordino, tra le Dolomiti del Veneto, sul monte Civetta. Le pareti verticali del Civetta, all’occhio dell’escursionista sono inconfondibili e poter arrivare così vicino fino a quasi toccarle è sicuramente un bel traguardo. Inoltre una volta giunti al rifugio Sonino al Coldai si è praticamente arrivati anche al pittoresco lago dolomitico Coldai, un lago naturale di origine glaciale.
Sempre per il panorama durante quest’escursione si riesce a vedere anche la Marmolada e il monte Pelmo, ma la cosa che lascia di più senza fiato è lo strapiombo di 1000 metri su Alleghe e il suo lago dal rifugio Tissi.
Come Arrivare al Lago Coldai da Alleghe
Oggi andiamo alla scoperta di uno dei rifugi più famosi delle Dolomiti bellunesi: il Sonino al Coldai. Parcheggiata la nostra macchina in uno degli ampi sterrati vicino alla partenza degli impianti di Alleghe, si prende subito l’ovovia che ci porta ai 1462 metri dei Piani di Pezzè (raggiungibili comunque anche in auto, ma le possibilità di sosta - a pagamento - sono comunque inferiori a quelle offerte in paese), e subito dopo la modernissima seggiovia che arriva sino a Col dei Baldi. Raggiunto Piani di Pezzè si risale a malga Pioda e si raggiunge il rifugio Sonnino al Coldai per il sentiero 556. Subito dietro al rifugio è presente il lago Coldai.
Dettagli del Percorso
- Dislivello: 380 metri
- Punti di riferimento:
- Col dei Baldi m. 1920
- Casera Pioda m. 1816 (punto più basso)
- Rifugio Coldai m. 2132
- Forcella Coldai m. 2191 (punto più alto)
- Lago Coldai m.
Descrizione dell'Itinerario
Da qui, il nostro itinerario inizia in modo molto soft e, se vogliamo, in maniera un po’ casuale, dal momento che non ci sono cartelli che indicano la via da seguire… Ci si dirige comunque più o meno a ore due, seguendo una larghissima mulattiera (pista da sci, in inverno) in dolce declivio, fino ad arrivare a Casera Pioda. Fin qui si può arrivare anche in passeggino e, se l’intento è solo fare proprio due passi in alta quota tra magnifici panorami, allora non avrete bisogno d’altro. E da qui il sentiero, seppur ampio ed in parte lastricato, inizia a salire abbastanza indiscutibilmente, portandosi in quota con ampi tornanti, anche se diverse scorciatoie consentono di tagliare le curve (ma, con un bimbo sulle spalle, sempre meglio non abbandonare mai la strada principale).
Dopo aver percorso tutta la “parete”, una selletta da superare indica che ci si sta per addentrare nell’ultima parte di tracciato, stavolta più impegnativo, dal momento che della ghiaietta rende il fondo un po’insidioso. Dopo circa venti minuti però, il Rifugio Coldai. Qui ci si può ovviamente ristorare e riposare, ma non è il luogo ideale ove far scorrazzare bimbi piccoli, dal momento che ci sono alcuni punti dove la nostra attenzione, seppur massima, potrebbe non bastare. Si sale dunque ancora, seguendo le indicazioni verso forcella Coldai, che si guadagna in una ventina di minuti. Una volta però arrivati sulla sua sommità… Meraviglia!
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Si sa che i bambini sono sempre attratti dall’acqua e qui, sulle rive del lago Coldai, li possiamo lasciare liberi di pucciare i loro piedini (chiaramente sempre prestando l’attenzione dovuta), e di giocare sui prati circostanti. Da qui si diparte uno dei sentieri più famosi di tutte le Dolomiti, ossia quello che attraversa tutta la val Civetta, passando per il Rifugio Tissi (con deviazione) e il Rifugio Vazzoler, raggiungendo l’abitato agordino di Listolade. Dopo giochi e relax, ormai è il momento di tornare indietro, seguendo la stessa via dell’andata.
Alternative al Percorso Classico
Escursione ad anello, dal rifugio Palafavera, che ci permette di aggirare interamente il Monte Coldai e di arrivare, comunque, agli omonimi lago e rifugio percorrendo il canalone del Ru de Porta, nonché il sentiero 570: un percorso sicuramente indicato per escursionisti esperti, caratterizzato infatti dalla presenza di alcuni passaggi di I° grado non eccessivamente difficili, ma che richiedono comunque la dovuta attenzione. Dal Rifugio Palafavera, saliamo lungo il sentiero CAI 564, raggiungiamo il bivio della Casera Piòda e proseguiamo in direzione Piani di Pezzè, mantenendo sempre la direzione di sinistra. In prossimità degli impianti di risalita, imbocchiamo il sentiero 570 per escursionisti esperti (passaggi di I° grado) e saliamo sino al Lago Coldai. Proseguiamo, quindi, per l’omonima forcella, superiamo il Rifugio Coldai e scendiamo lungo vari zig zag sino a ritornare al bivio della Casera Piòda.
Lasciamo la nostra autovettura presso il grande parcheggio del Rifugio Palafavera e prendiamo l’imbocco del sentiero CAI 564, affrontando un percorso sterrato agevole, con lieve salita costante, che si collega con la pista da sci raggiungendo il bivio della Casera Piòda. Intrapreso, quindi, il segnavia 570, la nostra escursione continua lungo il bosco di Sora Sassel, alternato dalla presenza di qualche passaggio un po’ esposto. Arriviamo finalmente al tanto sospirato lago, dove merita fare la nostra pausa cibo e, ovviamente delle foto inerenti.
Il Canalone del Ru de Porta
Il Rù de Porta è una impegnativa via escursionistica che collega la località di Piani di Pezzè al lago Coldai e costituisce una variante meno nota del classico giro per famiglie che raggiunge il laghetto a piedi passando per Malga Pioda e il rifugio Sonino al Coldai. Questa escursione prende il nome da un arco di roccia sotto il quale, un tempo, si transitava e caduto per cause naturali nel 1948. La presenza dell’arco è ricordata da un cartello posto lungo l’ascesa.
Superato il rifugio, la discesa procede su traccia evidente ma scoscesa e dirupata per ritornare più tranquilla nei pressi di casera Pioda (1816 m). Presso forcella Alleghe (1820 m) imbocco sulla sinistra la stradina di servizio, contrassegnata sulla mappa dal segnavia 564, che mi porterà nuovamente ai Piani di Pezzè. La zona dei Piani di Pezzè è un piacevole ritrovo per famiglie ed offre diverse occasioni per trascorrere una bella giornata immersi nella natura: moderni rifugi e ristoranti in quota, una zona asilo con il nuovissimo sentiero esperienziale e giochi d’acqua; un parco avventura con percorsi sugli alberi. Il tutto facilmente raggiungibile in auto o con il pratico impianto di risalita.
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Una menzione particolare va certamente all’Alta via degli Alleghesi, che si nota sulla destra in prossimità del Rifugio Coldai: una via attrezzata (riservata agli alpinisti esperti), che condurrà al Rifugio Torrani.
Consigli Utili
- Difficoltà: Media
- Avvertenze: La salita al lago Coldai è classica e amatissima, il che rende questo itinerario poco adatto a giornate meditative o 100% silenziose.
- Periodo consigliato: Estate/Autunno. Essendo pieno autunno, i rifugi e le baite di Piani di Pezzè sono chiuse.
Il percorso iniziale non è sempre morbido, tutt’altro: in alcuni punti la salita si fa piuttosto ripida perché d’inverno si trasforma in una pista da sci. In più, la mattina qui si è in ombra piena: ancora in autunno, abbiamo trovato una temperatura di pochi gradi sopra lo zero anche dopo le dieci di pomeriggio. Dopo un ultimo strappo però fortunatamente la salita si addolcisce, e raggiungiamo la Forcella di Alleghe (1871 mslm). Pochi metri e siamo alla Casera di Pioda (1816 mslm) dove alcuni cartelli indicano la direzione per il Lago Coldai e l’omonimo rifugio. Da qui sarà quasi impossibile guardare dritto il sentiero davanti a noi senza voltarci ad ammirare la grandiosità del Pelmo.
Da qui però inizia anche la parte di salita più impegnativa. Il sentiero è ottimamente tenuto e l’orientamento è banale, ma la salita costante si districa a zig-zag tra grandi massi e pietre. Se proprio non vogliamo voltarci a guardare il Pelmo, di fronte abbiamo la grandiosa parete del Civetta.
Troviamo il Rifugio Coldai (2132 mslm) chiuso, ma non è la prima volta che veniamo a curiosare al Lago Coldai. In compenso per la prima volta mi accorgo che, pochi metri sotto al Rifugio Coldai (basta seguire le scalette che scendono), esiste anche un bivacco invernale sempre aperto. Se è la prima volta che lo vedi, preparati. I colori autunnali si mescolano con il turchese del lago che sta iniziando a ghiacciare e che riflette le calde tonalità della giornata di sole… bellissimo. Infine, se ti avventuri fino alla superficie del lago - ghiacciato o meno - stai attento a non svegliare il drago che, secondo una leggenda, ha casa qui.
Infine, avendo a disposizione una lunga giornata estiva, è possibile prolungare l’escursione e raggiungere il Rifugio Tissi seguendo i sentieri 560 e 563.
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