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Turismo Austriaco in Italia: Statistiche e Tendenze

L'unicità del patrimonio culturale italiano suscita da sempre enorme interesse da parte del mercato tedesco. Anche lo scorso anno l’Italia si è confermata una delle mete più ambite, accogliendo, solo nel 2022, oltre 7,6 milioni di viaggiatori tedeschi - come emerso nel corso della fiera ITB di Berlino.

Anche per il 2023, l’Italia resta una delle mete preferite dai turisti tedeschi, sia per le vacanze estive, sia per i viaggi culturali, per i quali si classifica al primo posto. Tra i trend turistici per quest’anno, spiccano il campeggio e il cicloturismo.

Il Veneto è una delle regioni italiane più amate dai turisti: le sue entrate turistiche ammontano a 18 Mld/€ di fatturato, per un totale di 72 milioni di presenze - risultati in buona parte attribuibili ai turisti tedeschi.

Le strutture che favoriscono il contatto con la natura, campeggi e agriturismi, hanno totalizzato, nel 2022, valori superiori al 2019 anche sul fronte dei pernottamenti.

L'Importanza dell'ENIT e degli Studi Statistici

L’Ufficio Studi di ENIT costituisce un punto di riferimento nel panorama delle statistiche sul turismo e degli studi e ricerche mirate ai mercati ed ai segmenti turistici della domanda di Italia.

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La pianificazione annuale prevede nell’ordinario:

  • la produzione di materiale informativo statistico sul settore,
  • la predisposizione di indagini e ricerche che utilizzano i Big Data quale moderno strumento di analisi,
  • la rilevazione di dati turistici ad hoc sulle tematiche verticali,
  • la predisposizione di indagini specifiche in collaborazione con importanti player del turismo.

Tra le attività ordinarie, inoltre, il supporto agli stakeholders pubblici (Governo, MITUR, altri Ministeri e soggetti del Sistema Italia) e privati (associazioni di categoria) attraverso la diffusione di dati e informazioni quantitative/qualitative sull’Italia turistica (es. mercati di origine, regioni di destinazione, motivazioni di viaggio, dati socio economici, ecc.) e con la redazione report, documenti e presentazioni.

I dati prodotti e analizzati, inoltre, vengono utilizzati dal direttivo e degli organi di vertice ENIT in occasione di interviste/dichiarazioni rilasciate ai media, fiere, eventi e conferenze presso Enti pubblici e privati, Ministeri, Ambasciate, ecc. in Italia e all’estero.

Le indagini oggetto degli studi realizzati da ENIT sono qui presentate nella completezza dei loro risultati, per la messa a disposizione degli attori che necessitano di tutti i dettagli rilevati.

Dal febbraio 2020 con l’emergenza della pandemia COVID-19 l’Ufficio Studi di ENIT ha approntato un Bollettino per la diffusione delle informazioni prodotte tramite l’implementazione di un impianto di monitoraggio che fosse in grado di misurare nell’immediato la profondità delle variazioni in atto nel settore e prospettare nel breve termine le capacità di ripresa.

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Cicloturismo: Un Focus sui Turisti Tedeschi

Le prime slide indicano i progressi effettuati dalla Germania come terra per il cicloturismo. E’ nata recentemente una struttura denominata “German Cycling Embassy” che porta nelle fiere in tutto il mondo il “brand” Germania in bicicletta.

La prima domanda a cui ha risposto un panel di oltre 6.000 tedeschi riguarda la frequenza di escursioni giornaliere. E’ emerso che il 25 % del totale della popolazione effettua escursioni in bici.

Andando ai tour più impegnativi si è chiesto quanti negli ultimi 3 anni hanno effettuato almeno un viaggio in bicicletta (cioè in cui la bici è stato l’elemento principale della vacanza) dormendo fuori almeno 3 notti. Il 17 % degli intervistati ha risposto positivamente.

Questo dato è in aumento perché ha fatto almeno un viaggio nel 2015 l’11 % in più di chi ha fatto un viaggio in bici nel 2014.

Interessante sapere quali fonti di informazione usano i ciclisti tedeschi per pianificare i loro viaggi. Internet prima di tutto, usato da quasi il 90 % dei cicloviaggiatori che preparano i loro percorsi studiandoli da google map, open cycle map e similari.

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Internet però non è fondamentale per orientarsi quando si è già in sella perché quasi l’80 % sceglie di orientarsi con i cartelli delle ciclovie, presenti lungo ogni percorso che si rispetti in Germania. Il 65 % usa le mappe cartacee, mentre il navigatore gps è utilizzato dal 30 % dei ciclisti tedeschi in viaggio.

Anche per i tedeschi la durata media del viaggio si sta accorciando e sono aumentati i viaggi che durano meno di 7 giorni. Oltre l’80 dei viaggiatori pianifica il viaggio individualmente, mentre il ruolo dei tour operator è marginale con solo il 10 % dei viaggi effettuati con il loro aiuto. Tale percentuale aumenta fino al 30 % per i viaggiatori over 65.

Oltre il 50 % viaggia in coppia e il 35 % con altri amici. L’analisi si sofferma sugli utilizzatori di bici elettriche che hanno comportamenti significativamente diversi.

Sono in media più anziani, più donne, viaggiano in genere in coppia e approfittano più di altre categorie delle offerte dei tour operator. La bici a noleggio è ancora relativamente poco utilizzata e viene preferita la propria bicicletta per oltre il 90 % dei casi.

Oltre il 30 % dei cicloviaggiatori usa il trasporto ferroviario per avvicinarsi alla destinazione del viaggio in bicicletta, contro il 40 % di chi usa l’auto. L’intermodalità nei tratti a lunga percorrenza rimane quindi un servizio fondamentale per lo sviluppo del cicloturismo.

L’ADFC ha valutato e certificato 34 ciclovie e 5 distretti cicloturistici per un totale 11.000 km di percorsi di qualità che sono stati classificati come itinerari da 3 a 5 stelle. Oltre alla Germania l’ADFC sta iniziando a valutare anche itinerari nei paesi vicini.

Dei percorsi in Germania la ciclopista dell’Elba rimane la preferita dai cicloturisti di quel paese. Nelle ciclopiste all’estero il Danubio austriaco rimane di gran lunga l’itinerario preferito, ma dietro emergono due ciclovie che scorrono in Italia e in parte coincidenti, cioè la Ciclovia Claudia Augusta che dalla Germania raggiunge Trento tramite il passo Resia e da qui si biforca e può raggiungere Venezia tramite la Valsugana (Via Claudia Augusta Altinate) oppure Ostiglia dal Garda e la ciclopista del Mincio - Mantova (Via Clauda Augusta Padana). Al terzo posto tra le ciclovie principali estere per i tedeschi c’è la ciclopista dell’Adige che nel 2015 ha superato come preferenze quella del Mare del Nord. Questa ciclopista nei programmi dei tour operator tedeschi parte ugualmente da Passo Resia e da Trento raggiunge Verona.

Questa tendenza è confermata dalla risposta sulle regioni cicloturistiche estere preferite dagli intervistati. Su 114 aree nominate dopo Olanda e Austria c’è l’Alto Adige e dopo la Francia c’è l’Italia nel suo insieme seguita dall’area delle Alpi.

Una possibile motivazione per le preferenze date al nostro paese è che chi viaggia in bici spesso cerca anche altre attrazioni oltre a ciclopiste belle e segnalate. Infatti oltre il 50 % abbina la bicicletta a vacanze culturali, il 42 % ad escursioni a piedi e il 40 % a vacanze balneari.

La fetta di mercato data dai cicloturisti tedeschi è fondamentale per garantire una ricaduta economica positiva del cicloturismo sui territori attraversati da ciclovie.

Il gradimento da parte dei tedeschi della Via Claudia Augusta e della ciclovia dell’Adige rafforza in FIAB la convinzione che la Ciclopista del Sole (l’asse Brennero - Roma - Sicilia), già inserita in Eurovelo 7, è una idea vincente per lo sviluppo del cicloturismo in Italia, La programmazione e la realizzazione del tratto Verona - Firenze diventa in quest’ottica un formidabile “asso nella manica” che nessun’altra nazione europea potrà sottrarci se ce lo giochiamo bene.

Competitività e Spesa Turistica

A penalizzarci è la competitività dei prezzi, siamo 124esimi. Il nostro Paese è complessivamente all’ottavo posto al mondo nella classifica sulla competitività turistica. In Europa è superata dalla Spagna, al primo, la Francia e la Germania, al secondo e al terzo, e dal Regno Unito, al quinto.

Il Wef (World Economic Forum) ha utilizzato diversi indicatori per giudicare la competitività del turismo di un Paese. In questo parametro siamo tra i peggiori al mondo, 124esimi e risultiamo più cari anche di Paesi in cui i prezzi mediamente sono maggiori e soprattutto lo sono gli stipendi.

Siamo poi dodicesimi in risorse naturali, l’indicatore che guarda alla presenza e attrattività di siti naturali, aree protette, fauna, che ugualmente non mancano e forse non sono organizzati al meglio.

Scendiamo al 22esimo posto nelle infrastrutture e nei trasporti, cioè nella disponibilità e qualità delle infrastrutture fisiche stradali e marittime. Qui scontiamo le dimensioni troppo piccole di molte imprese turistiche, la bassa istruzione, i difetti della nostra economia che del resto conosciamo bene e riguardano anche gli altri settori.

La spesa pro-capite è passata da 88 euro al giorno a 100. In particolare, nel 2017 spendevano più di tutti i giapponesi, fino a 253 euro al giorno, in grande aumento rispetto ai 150 del 2010.

Il risultato è che se guardiamo ai dati sul turismo riferiti alla composizione totale della spesa in turismo dall’estero in Italia la proporzione rappresentata da turisti extra-comunitari cresce dal 37% al 41,5%. In particolare, aumenta il peso degli americani, dal 10,8% al 12,1% e di coloro che provengono dal resto del mondo, come indiani e sudamericani.

Aumenta invece il peso dei tedeschi, che dal 16,4% della spesa sono passati al 17,4%, dei francesi, dall’8,8% al 9,4%, e degli inglesi, dal 7,4% all’8,1%.

Gli Inglesi sono anche quelli che spendevano di più nel 2017 di più tra gli europei, almeno a livello pro-capite giornaliero, 100 euro. Erano 94 nel 2010. I tedeschi passano da 79 a 86 euro, i francesi da 79 a 89, mentre gli spagnoli hanno stretto la cinghia, quando vengono in Italia spendono solo 71 euro al giorno contro gli 83 del 2010.

Nel 2018 il turismo è riuscito a garantire al Paese il 5% del Pil italiano. Ma se si considera tutto l’indotto si arriva addirittura a oltre il 13%.

Tabella: Spesa Turistica Pro-Capite Giornaliera (Euro)

Paese 2010 2017
Giappone 150 253
Russia 193 153
Inghilterra 94 100
Germania 79 86
Francia 79 89
Spagna 83 71

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