Stadi Iconici: Un Viaggio tra Architetture Insolite e Location da Sogno
La maggior parte degli stadi moderni sono strutture megagalattiche e iper standardizzate, costruite sulla base di rigidi canoni stilistici e architettonici, pensati per ospitare più tifosi possibile o raggiungere il massimo della capienza e del profitto. Eppure, nella geografia dei campi sportivi resiste qualche esemplare atipico. Luoghi in cui giocare a calcio o assistere a una partita diventano esperienze estetiche e culturali, oltre che sportive.
Che si tratti di architetture fuori dall’ordinario o di location assurde e remote, questi stadi sono la prova che il "beautiful game" si può giocare davvero ovunque.
Due Gemme Italiane: Luigi Penzo di Venezia e Giuseppe Sinigaglia di Como
Tra gli impianti calcistici più spettacolari e iconici, ci sono anche due stadi italiani da visitare assolutamente: il Luigi Penzo di Venezia e il Giuseppe Sinigaglia di Como. Due squadre che si affronteranno questa domenica proprio sulla laguna.
Stadio Luigi Penzo, Venezia
Lo stadio Luigi Penzo, casa del Venezia FC, si alza sopra la laguna veneziana. È stato “battezzato” nel sangue e nello champagne nel 1913 quando, durante l’inaugurazione del campo, la figlia di uno dei dirigenti del club si ferì nel tentativo di aprirne una bottiglia. Oggi è il secondo stadio più antico d’Italia.
Si trova sull’isola di Sant’Elena, all’estremità orientale della città, poco oltre i Giardini della Biennale. È letteralmente costruito sull’acqua: le correnti salmastre della laguna scorrono a meno di due metri sotto il manto erboso. Per chi non ci è abituato, assistere a una partita del Venezia in casa è un’esperienza surreale: dagli spalti, alzando leggermente lo sguardo appena sopra il campo, ci si rende conto di essere circondati dall’acqua.
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Nel 1970 una tromba d’aria quasi lo distrusse, facendo finire il settore distinti fino alla parte opposta del canale di Sant’Elena. Lo stadio è stato poi ristrutturato e rimodernato diverse volte, sopravvivendo alle insistenze di chi pensava andasse rimpiazzato da una struttura sulla “terraferma”. Ma il Penzo è rimasto lì, oggi reso ancora più chic dagli interventi dello studio di design Camuffo Lab, che ne ha riprogettato gli spalti e la segnaletica.
Andare allo stadio a Venezia, arrivandoci in vaporetto, è un’esperienza poetica da fare almeno una volta nella vita.
Stadio Giuseppe Sinigaglia, Como
Situato sulla sponda del Lago di Como, nell’area compresa tra i giardini del Tempio Voltiano e l’hangar dell’Aero Club, lo stadio Giuseppe Sinigaglia venne definito da Gianni Brera “lo stadio più bello del mondo”.
A quasi cent’anni - e dopo vari lavori di adeguamento agli standard della Serie A - è tornato in auge come uno degli stadi più iconici al mondo, anche e soprattutto per la sua location: dalla tribuna sud è visibile uno scorcio del lago mentre, da nord est, dietro la curva azzurra del Como, si vedono le montagne.
Il Sinigaglia è anche uno degli impianti più frequentati dai vip, che storicamente amano la zona. Insomma, oltre che godere di uno degli scenari più pittoreschi d’Italia, al Sinigaglia si rischia anche di incontrare la propria star preferita.
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Stadi Incredibili in Paesaggi Mozzafiato
Oltre alle gemme italiane, esistono altri stadi che meritano una menzione per la loro unicità e per i paesaggi spettacolari in cui sono immersi.
Henningsvær Stadion, Lofoten, Norvegia
Non è proprio uno stadio, ma un campo da calcio assurdo. Sorge su un isolotto roccioso in un villaggio di pescatori di solo 500 abitanti, nelle isole Lofoten, in Norvegia. Una delle location forse più suggestive dove giocare a calcio, in mezzo ai fiordi norvegesi. Per farlo, una piccola superficie è stata livellata e appianata con uno strato di asfalto. Si può assistere alle partite in piedi, oppure portarsi la propria sedia da casa. Lo spazio, comunque, non è molto; basta appena per parcheggiare qualche auto e accomodare un massimo di 500 spettatori.
Hellissandur, Hellissandur, Islanda
In un remoto villaggio di pescatori islandese, poco sotto la Groenlandia, c’è uno stadio che sorge ai piedi di un vulcano e ospita le partite e gli allenamenti della squadra locale UMF Reynir Hellissandur. Non ci sono proprio gli spalti. Ma oltre a trovarsi in un posto incredibile, questo stadio islandese è stato anche protagonista di una storia bellissima, raccontata dal documentario The Home Game, premiato quest’anno al Glasgow Film Festival.
The Float at Marina Bay, Singapore
Una costruzione temporanea che, fuori da ogni logica, è diventata permanente. Il campo si trova su una piattaforma galleggiante, collegata alla riva da tre piloni di cemento. Sovrapposto al background futuristico dello skyline di Singapore, il The Float è più simile a una struttura per concerti che a un vero e proprio stadio. È stato costruito nel 2007 per ospitare la prima edizione dei Giochi Olimpici giovanili estivi. Non dovrebbe sorprendere che nessuna partita sia mai stata giocata qui.
Éstadio Municipal de Braga, Braga, Portogallo
Uno stadio letteralmente scavato nella roccia. Progettato dall’archistar portoghese Eduardo Souto de Moura, lo stadio municipale del Braga sorge in un’antica cava di granito, sul fianco del Monte Castro. Costruito in tempi record (fu eretto in un solo anno) per ospitare 30,000 persone, lo stadio vale decisamente una visita, non solo per il paesaggio spettacolare che lo circonda, ma anche per la sua architettura insolita. L’Éstadio Municipal ha solo due tribune che si fronteggiano: dietro le porte non ci sono spalti, un accorgimento che permette alla topografia naturale di diventare co-protagonista durante le partite del Braga, la squadra che da anni anima i giovedì sera di coppe europee. Lo stadio, che nel 2011 ha vinto il Premio Pritzker - uno dei più prestigiosi dell’architettura - ed è considerato un gioiello dai nerd degli “archistadi”.
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Ottmar Hitzfeld Arena, Gspon, Svizzera
Incastonato nelle Alpi Svizzere, l’Ottmar Hitzfeld Arena sorge a oltre 2000 metri sul livello del mare. Circondato da vette alte il doppio, è lo stadio più alto d’Europa, e ha una vista spettacolare sui ghiacciai. È considerato uno dei più strani al mondo, e non è difficile intuire il perché. È così alto che d’inverno diventa una pista da sci, e così remoto che il viaggio per arrivarci prima della partita deve essere fatto con due funivie.
Victoria Stadium, Gibilterra
Casa del Lincoln Red Imps Football Club, la prima squadra di Gibilterra a guadagnarsi un posto in una coppa europea, il Victoria è l’unico stadio della minuscola cittadina, e si trova a circa 600 metri dal confine con la Spagna, incastonato tra il porto e l’aeroporto. Costruito nel 1926 in un’area militare, il Victoria Stadium è rimasto inaccessibile ai civili fino al 1971. Oggi, oltre alle partite del campionato e della Nazionale, nel campo si gioca anche a rugby e a cricket. Se amate le rocce antiche e gli aerei giganteschi, il Victoria Stadium è quello che fa per voi.
Romssa Arena, Tromsø, Norvegia
Nonostante non sia il campo da calcio più a nord del mondo in assoluto (quello si trova alle Isole Svalbard, in Groenlandia), lo stadio di Tromsø è quello più a nord in cui si è giocata una partita di coppa europea. Sono rimaste nella storia le immagini della partita del Chelsea del 1997, con Gianluca Vialli che segnò due gol spettacolari in mezzo alla fitta neve di ottobre. Chi avesse l’audacia di raggiungerlo, potrebbe persino assistere allo spettacolo dell’aurora boreale dagli spalti.
Craven Cottage, Londra
Un altro stadio pazzesco dal contesto romantico è la casa del Fulham, la squadra professionistica più antica di Londra. Il Craven Cottage sorge sulle rive del Tamigi, dove fu costruito nel 1780 come cottage, per essere trasformato in un vero e proprio stadio solo alla fine dell’800. Anche oggi, però, si difende, rimanendo una delle ultime strutture calcistiche storiche della capitale inglese.