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Umbria: Informazioni Turistiche per Scoprire una Regione Unica

Il successo turistico di un territorio, anche quando è ricco di attrattive artistiche, ambientali e culturali come l'Umbria, è il risultato di scelte e visioni ben precise. L'Umbria ha tutte le carte in regola per superare i risultati dell'anno precedente e raggiungere, per la prima volta nella sua storia, quota 7 milioni di presenze.

Stando ai suoi punti di forza (paesaggio, cultura, spiritualità, artigianato, eventi, enogastronomia, sport e avventura), le presenze turistiche potrebbero raggiungere anche la soglia simbolica dei 10 milioni, senza il rischio di incorrere nell'overtourism.

Numeri alla mano, 10 milioni di presenze, con una permanenza media stimata di 2,7 giorni, significherebbero circa 3,7 milioni di arrivi in 12 mesi. Proiettando la crescita del numero di visitatori osservata nei primi 7 mesi dell'anno in corso sul totale dei 12 mesi, il 2024 si preannuncia come l'anno migliore di sempre in termini di arrivi e presenze.

Definizioni importanti:

Arrivi: Numero di clienti negli esercizi ricettivi.

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Presenze turistiche: Numero delle notti trascorse dai clienti, italiani e stranieri, negli esercizi ricettivi.

Città e Borghi da Non Perdere

Perugia

Perugia, capoluogo umbro, è una celebre città d’arte e un polo culturale effervescente. E' una città moderna dal passato importante che è possibile respirare in ogni suo angolo. Ha l’aspetto di un borgo medioevale fortificato, all’interno di una possente cinta muraria.

Terni

Terni è una città incastonata nel cuore della penisola, ricca di bellezze artistiche e paesaggistiche. Agli edifici più antichi si mescolano architetture contemporanee come la “Lancia di luce”, meglio nota come Obelisco di Arnaldo Pomodoro.

Orvieto

Tra i borghi più belli della provincia c’è Orvieto, famoso per il suo Duomo dalla facciata policroma e per il Pozzo di San Patrizio: le sue scale elicoidali vi porteranno fino a 62 metri di profondità.

Cascata delle Marmore

Dal punto di vista paesaggistico ricordiamo la Cascata delle Marmore. Con un dislivello di 165 metri, suddiviso in tre salti, è una delle più alte d'Europa, dove è possibile praticare una serie di sport outdoor, quali rafting, torrentismo, hydrospeed o kayak. C’è inoltre la possibilità di visitare alcune grotte e forme carsiche scavate nei millenni dalle acque.

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Nel 1817 il poeta inglese George Byron visitò la cascata delle Marmore, in Umbria meridionale, definendola “orribilmente bella”. Per avvicinarsi ai diversi getti d’acqua creati dalla cascata si possono seguire camminamenti ben segnalati e di diverse difficoltà, per un’esperienza “orribilmente bella”, ripetendo ancora una volta le parole di Lord Byron. Ne è passato di tempo da quando, nel 271 a.C., il console romano Manio Curio Dentato, per ripulire le acque malsane che circondavano la città di Rieti, le fece defluire in direzione del fiume Nera.

Panicale

Una visita del centro storico può partire da porta Perugina, vicino alla quale si può visitare la chiesa di S. Sebastiano con gli affreschi del Perugino, per poi arrivare in piazza Umberto I dove spicca il Palazzo pretorio. A sinistra si trova la collegiata di San Michele Arcangelo e nelle vicinanze il teatro Caporali. Proseguendo si raggiunge piazza Masolino, dove si trova il Palazzo del Podestà. Da non perdere anche la visita all’ex chiesa di S. Agostino dove è allestita l’Esposizione permanente del ricamo a mano su tulle, un’arte propria di Panicale.

Attigliano

A fare da cornice, al di là del declivio pianeggiante, dolci colline con boschi che si alternano a campi di girasole e di mais, vigneti e distese di olivi. Qui l’agricoltura è molto praticata e in maniera tradizionale. Attigliano è un borgo davvero piacevole per una passeggiata, ma diventa a dir poco irresistibile nel mese di settembre, nei giorni dell’evento enogastronomico più atteso dell’anno, «Attijano vecchio de… gusto».

Otricoli

Otricoli ha una storia millenaria, che affonda le sue radici all’Età del Ferro. Ancora oggi i suoi scavi archeologici la rendono una delle mete più affascinanti dell’Umbria. Tra i monumenti meglio conservati ci sono la fonte pubblica, l’imponente teatro e l’anfiteatro, le terme e la necropoli arcaica. Particolarmente affascinanti sono, poi, le cosiddette “grandi sostruzioni”, edifici costituiti da 12 ambienti posti su due piani. Sullo scopo di queste costruzioni, caratteristiche proprio di Otricoli, gli studiosi non hanno ancora certezze. Fermatevi anche per una visita all’Antiquarium Casale S. Fulgenzio: l’edificio, costruito su un’antica cisterna romana, oggi conserva reperti archeologici di valore, come vasi, urne e sculture. Il centro storico di Otricoli è stretto da una cinta muraria medievale in cui si aprono la Porta Maior e la Porta San Severino.

Gubbio

Le origini di Gubbio affondano le radici nell’antica civiltà umbra, come testimoniato dalle cosiddette Tavole Eugubine scritte in lingua umbra e risalenti al III-I secolo a.C. Il periodo d’oro di Gubbio ha inizio intorno al Mille, all’epoca dei Comuni. Sotto la guida del vescovo Ubaldo, nel 1100, la città vinse una guerra contro Perugia. Nel frattempo si diffusero le arti e i mestieri, tra cui la lavorazione delle maioliche. Con il 1300 la città assunse la forma che ha ancora oggi.

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Cominciate il giro dal gioiello di Gubbio, Piazza Grande o Piazza della Signoria, una piazza “pensile” che si affaccia sulla città. Ai suoi lati si trovano i palazzi pubblici della città: Palazzo dei Consoli in stile gotico e Palazzo Pretorio, uno di fronte all’altro. A due passi c’è il Palazzo Ducale in stile rinascimentale. Dai giardini di Palazzo Ducale si ha una bella vista sulla città. Fate attenzione alla porta alta e stretta a lato del grande portone: è la Porta del morto. Secondo la leggenda da qui passavano le bare dei defunti.

Tra le chiese non dovreste perdere la cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo. Merita un salto anche la chiesa di San Francesco, edificata sui terreni dell'antica famiglia degli Spadalonga che lo avrebbe accolto dopo aver lasciato la casa di suo padre e tutti i suoi averi. Si trova ai piedi della città, dove nel Medioevo si teneva il mercato e c’è ancora la lunghissima Loggia dei Tiratori, costruita nel 1600 dalla corporazione dei tessitori.

La vera meraviglia di Gubbio è tuttavia la Fontana dei Matti davanti al palazzo del Bargello. Nei dintorni di Gubbio si trovano le gole del Bottaccione, ideali per una gita poco fuori città. È una profonda gola dovuta all’erosione del torrente Carmignano, ma è anche ricchissima di testimonianze storiche. Nella gola si trova anche il Monastero di Sant’Ambrogio, che sorge nei pressi di una cittadella preistorica risalente al paleolitico. L’eremo è del 1300 ed era noto per le sue regole severe oltre che per la posizione inaccessibile che garantiva silenzio e solitudine.

La Basilica di Sant’Ubaldo si trova proprio in vetta al monte che veglia su Gubbio, ma niente paura, se non ve la sentite di scarpinare potete raggiungerla con una comoda funivia e avrete tutta la città ai vostri piedi. Qui si custodisce l’urna con il corpo di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio. La chiesa è di origini medievali, ma nel corso del 1500 fu ampliata con l’aggiunta del convento e del chiostro.

La Scarzuola

Il nome Scarzuola deriva quello di una pianta palustre, la scarza, che San Francesco avrebbe utilizzato per costruirsi una capanna nel luogo dove poi sorse il Convento. Il giardino della Scarzuola è visitabile tutto l’anno, ma solo su prenotazione. Ispirato a un romanzo allegorico attribuito a Francesco Colonna della fine del Quattrocento, la città ideale di Buzzi è un insieme di edifici immersi nel verde caratterizzati da stili diversi e dimensioni varie, un po’ labirinto, un po’ percorso simbolico, un po’ itinerario magico. Nel percorso, troviamo la Torre di Babele, al cui interno si snoda la scala del sapere, la Grande Madre, la Bocca di Giona (citazione del parco di Bomarzo), il Teatro Acquatico a forma di farfalla, l’ellittico Teatro dell’Infinito, del non finito e del corpo umano. Antesignano di uno spiritualismo che oggi definiremmo new age, Buzzi ha lavorato per 20 anni a questa sua idea, rimettendo mano continuamente alla sua creazione.

Teatro della Concordia di Montecastello di Vibio

Così, gli interni del Teatro della Concordia di Montecastello di Vibio sono particolarmente preziosi, arricchiti da affreschi che ne decorano i palchetti e il soffitto a volte: tutto a opera di Cesare Agretti e del figlio quindicenne Luigi. In giro per il mondo esistono dei teatri ancora più piccoli. Un esempio è il teatrino del Castello di Valvasone (PN). Pensiamo al giovane soprano Antonietta Stella di Todi, che è ricordata come una delle migliori interpreti del repertorio verdiano.

Nel 1951 la sala venne chiusa e pochi anni dopo ci fu un crollo del tetto. Gli abitanti della zona consideravano il teatro troppo importante per perderlo e pensarono di autotassarsi pur di finanziare i lavori di recupero, terminati poi dalla Regione e grazie a fondi comunitari. Nel 1997 il teatro più piccolo del mondo si è gemellato con il teatro più grande del mondo, ossia il Teatro Farnese di Parma, che conta circa 4.000 posti.

Vivere l'Umbria: Esperienze Indimenticabili

Nel variegato scenario dell’Umbria sono molte le possibilità di trascorrere vacanze indimenticabili, a contatto con la natura, alla ricerca dello spirito o di emozioni forti. Per apprezzare l’Umbria la risorsa più utile è il tempo. La magia di un territorio unico in cui le opere dell’uomo e quelle della natura creano un equilibrio estatico tutto da scoprire. Vivilo in bicicletta, a piedi, a cavallo. Sfida le acque dei suoi fiumi ed esplora l’enorme varietà di esperienze che la Cascata delle Marmore e la Valle del Nera offrono in un raggio di soli 20 km.

Come Arrivare

  • Autostrada: Autostrada del Sole A1 direzione Firenze, uscita Orte.
  • Strada Statale: Prendere S.S. Linea Roma-Ancona, scendere alla stazione di Terni.
  • Treno: Linea Roma-Firenze, scendere alla stazione di Orte quindi prendere la coincidenza per Terni.

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