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Via del Consolato 6 Roma: Una Storia Ricca e Affascinante

Via del Consolato a Roma è un luogo intriso di storia, arte e cultura. Questo articolo esplora l'evoluzione di questa strada, dai suoi umili inizi come parte di una zona intensamente abitata vicino al Tevere, fino al suo ruolo come arteria di rappresentanza e centro di attività commerciali e culturali.

Le Origini e il Ruolo del Tevere

Durante il Medioevo, la zona intorno al Tevere era densamente popolata grazie ai vantaggi offerti dal fiume. Il Tevere, arteria principale della città, era una via di comunicazione e di approvvigionamento cruciale. Due traghetti fissi attraversavano il fiume, ricco di pesce. Già nel X secolo, i monasteri lungo le rive del Tevere affittavano o vendevano i diritti di pesca.

Il Progetto di Nicolò V e la Via Florida-Mercatoria

Papa Nicolò V, nel 1452, progettò la costruzione di importanti strade per trasformare Roma in capitale della Cristianità. La Via Florida-Mercatoria divenne un punto chiave nel processo di urbanizzazione, collegando la zona finanziaria di Ponte con i mercati di Campo dei Fiori e Piazza Navona. I centri di traffico granario e dei generi alimentari erano gestiti principalmente da genovesi e fiorentini, questi ultimi concentrati nel rione Ponte.

Giulio II e la Nuova Roma degli Affari

Giulio II intendeva governare la Chiesa attraverso legati papali da lui scelti, colpendo la nobiltà romana e non eleggendo alla porpora membri di famiglie baronali romane. Strada Giulia doveva essere la nuova arteria portante della Roma degli affari. Il progetto è riassunto in una lapide su Palazzo Sterbini in Via Banchi Nuovi. Strada Giulia si affiancava a Via della Lungara, diventando una strada di rappresentanza, commerci e del foro giudiziario.

Edifici e Palazzi Storici di Via del Consolato

Lungo Via del Consolato si trovano numerosi edifici storici che testimoniano la ricchezza e l'importanza della zona nel corso dei secoli.

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Palazzo Sacchetti

Di fronte, si trova Palazzo Sacchetti che sorge sull’area acquistata nel 1542 da Antonio da Sangallo il Giovane con l’intenzioni di costruirvi una dimora per sé e per la sua famiglia. Il Palazzo, molto più piccolo dell’attuale aveva due piani ed un attico con cinque finestre per piano. Al centro della facciata pose una targa, ancora visibile con la scritta “ Domus Antonii Sangalli Architecti MDXLIII”. Morto Antonio nel 1546, il figlio Orazio vendette l’edificio incompiuto al cardinale Giovanni Ricci di Montepulciano per la ragguardevole somma di 3145 scudi.

Il Cardinale ne affidò l’ampliamento all’architetto Nanni di Baccio Bigio. La facciata principale, su Via Giulia, presenta un portale in marmo sormontato da un balcone con sottili balaustrini in bronzo: ai lati, sei finestre sangallesche protette da pesanti inferriate, tutte architravate e appoggiate ad eleganti mensole. Sul lato sinistro del balconcino c’è l’iscrizione che ricorda al popolo la proprietà di Antonio da Sangallo. Di fianco al portone una fontanella voluta dai Ceoli, di cui rimane il segno araldico delle stelle a otto punte sulle cariatidi che fiancheggiano una nicchia, in cui si vede un amorino seduto su due delfini dalle code intrecciate. Al primo piano sopra la terza finestra vediamo la lapide che conteneva lo stemma dei Farnese come omaggio al Papa Paolo III.

Casa del Quattrocento

AL N. 2 una casa del Quattrocento fa angolo con Via del Consolato: un giglio di Firenze in una cornice rettangolare, visibile sia sul lato sulla Piazzetta sia sul lato di Via del Consolato, conferma la proprietà dell’Arciconfraternita dei Fiorentini.

Altre Strutture e Progetti

Altri edifici importanti includono il Collegio Bandinelli, istituito nel 1617, e vari palazzi e case che testimoniano l'attività edilizia e la speculazione immobiliare dell'epoca, come gli acquisti di terreni da parte di Raffaello Sanzio.

Nell’area compresa tra Vicolo del Cefalo e Via del Gonfalone sarebbe dovuto sorgere, il Palazzo dei Tribunali che, secondo i programmi di Giulio II, avrebbe dovuto ospitare in un unico edificio tutti gli uffici giudiziari sparsi nella città. Bramante iniziò la costruzione, ma i lavori furono sospesi per la morte di Papa Giulio. Dopo altri tentativi da parte di Paolo III e di Pio VI, di riprendere i lavori, il progetto fu abbandonato del tutto.

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Le Chiese e le Istituzioni Religiose

Chiesa di San Biagio degli Armeni

CHIESA DI SAN BIAGIO DEGLI ARMENI o della PAGNOTTA. La chiesa attuale è del 1730 e fu costruita su una molto più antica. Un documento del 1072 cita il restauro di questa chiesa eseguito dal papa Alessandro II. Adiacente alla chiesa, sull’area in cui sarebbe dovuto sorgere il Palazzo dei Tribunali, è l’edificio dell’Ospizio di San Biagio degli Armeni, oggi trasformato in albergo.

Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini

L’ Università della nazione fiorentina e compagnia della Pietà di Roma ottenne licenza da Leone X di fabbricare una chiesa parrocchiale so l’ invocazione di s. Giovanni Battista con il fonte battesimale, come per bolla 29 gennaio 1519. Autore del disegno della chiesa, fu Iacopo Tatti, detto il Sansovino, che presso la riva del fiume fece accumulare una enorme quantità di sabbia, onde poter ampliare l’ area della chiesa stessa.

Piazza dell'Oro e il Tarentum

Piazza dell’Oro, situata tra Via Giulia e Via Acciaioli, prende il nome dall’omonima famiglia dell’Oro. Studi recenti collocano proprio in questa piccola piazza il luogo dove in antichità era il Tarentum, ovvero il Santuario di Dite e Proserpina.

Una Vetrina: L'Arte Contemporanea Inattesa

Infine, merita una menzione speciale "Una Vetrina" in Via del Consolato 12, un piccolo spazio espositivo dove l'arte contemporanea si manifesta in modo inatteso, offrendo contributi artistici sotto gli occhi dei passanti, spesso senza preavviso.

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