Viaggiatori Famosi nella Letteratura Italiana: Un Percorso Attraverso Temi e Autori
Il viaggio è un topos letterario molto antico e ricorrente. Spostarsi da un posto all’altro è un cliché nella vita e nella storia degli esseri umani. Il viaggio in letteratura unisce il reale con il fantastico e l’incontro con l’inconsueto e il magico. Accanto ai diari di viaggio, la letteratura dedica ampio spazio ai viaggi puramente immaginari, dove il pericolo mette a dura prova il protagonista del racconto e le sfide che devono essere affrontate rappresentano una vera e propria iniziazione di crescita e purificazione.
L'Eredità Classica: Ulisse e Enea
Il viaggiatore per eccellenza della letteratura greca è Odisseo, o Ulisse, eroe mitologico che, lontano dalla propria patria, affronta con coraggio e astuzia mille pericoli pur di far ritorno nella sua terra. Nella letteratura greca, si può pensare alla figura di Odisseo, eroe peregrino per 20 anni in mezzo al mare, e alle Argonautiche di Apollonio Rodio, il cui protagonista Giasone, insieme ai suoi compagni “gli Argonauti”, parte alla ricerca del Vello d’oro.
Nella letteratura latina, il viaggio rappresenta la formazione e la crescita. Tra gli autori latini, non si può tralasciare Virgilio. L’ultima parte del poema epico ha invece come tema l’approdo dell’eroe nel Lazio e la fondazione di Roma. È il fato che affida ad Enea il compito di fondare la stirpe romana, ed Enea, come Ulisse, affronta mille sfide prima di approdare in un porto sicuro. Enea segue il volere degli dei, mentre Ulisse è destinato a vagare a causa della rabbia che Poseidone nutre contro di lui.
Ulisse è l’uomo ingegnoso, furbo, a volte ambiguo che incarna la hybris, la superbia nei confronti degli dei. Enea invece è un uomo “pio”, un eroe unilaterale che si lascia guidare dal fato. Il personaggio mitologico Ulisse non rappresenta solo il viaggiatore per eccellenza, ma è anche simbolo di astuzia e intelligenza, capace di superare tutti i pericoli che incontra sulla strada per ritornare a Itaca. Insidie inaspettate e forze occulte mettono a dura prova Ulisse e il suo istinto di sopravvivenza nel suo lungo cammino che dura vent’anni. Ulisse è costretto a mettere in atto assurdi travestimenti e falsi racconti pur di allontanare da sé la morte e continuare a sperare il ritorno nella sua amata terra.
Dante e Ulisse: La Sete di Conoscenza
Il personaggio di Ulisse viene ripreso da Dante nella Divina Commedia. Dante incontra Ulisse nell’ottavo cerchio dell’Inferno, dove vengono condannati gli orditori di frode. Si tratta di condottieri e politici che non agirono con armi né con il coraggio, ma con l’acutezza spregiudicata dell’ingegno. Viene condannato soprattutto per aver convinto i suoi compagni a intraprendere una folle impresa: costeggiare l’Africa fino alla costa estrema superando le colonne d’Ercole, in cui gli dei avevano posto i confini. Ulisse sfida gli dei cercando di superare i limiti imposti agli uomini. Sulle colonne d’Ercole, secondo i romani, era posta la scritta “non plus ultra”.
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L’Ulisse di Dante è caratterizzato dall’arguzia e dalla sede di conoscenza che non conosce limiti. L’errore per Dante non sta nel coraggio, ma nel percorrere questa via senza la guida divina, spinto a riprendere il mare all’infinito senza una meta, verso il suo unico, eterno ed ultimo viaggio. Ulisse, che dopo essere tornato a casa riprende il mare, finisce nel perdersi nelle acque profonde in cui cerca le risposte sul mondo, è un uomo pellegrino alla ricerca di sé spinto da un continuo desiderio di conoscere il mondo. Con Dante, l’eroe viene immortalato come simbolo di slancio verso l’ignoto, dignità e condanna della condizione umana.
Marco Polo e il "Milione": La Scoperta di un Mondo Sconosciuto
Il Milione è un resoconto di viaggio che Marco Polo dettò a Rustichello da Pisa. Si tratta del primo vero e proprio resoconto di viaggio. Inserire il Milione in un genere preciso non è semplice: potrebbe rientrare nella cronaca o nelle trattatistiche storico- geografica per la sua scrittura, mentre per la materia che tratta potrebbe essere collegato nelle relazioni di viaggio, di frequente compilate durante il XV secolo, da viaggiatori e missionari.
Giunto alla corte del Gran Khan, imperatore e sovrano di gran parte dell’Asia, Marco vi soggiorna a lungo, diventando uno degli uomini di fiducia dell’imperatore, compiendo numerosi viaggi in altre regioni del continente asiatico. Torna a Venezia nel 1295 e poco dopo viene fatto prigioniero dai genovesi. Durante la prigionia incontra Rustichello da Pisa. Dalla loro collaborazione nasce l’opera intitolata La divisament dou monde (la descrizione del mondo); il titolo Il Milone apparve solo in una seguente redazione in toscano.
L’opera, più che una relazione di un lunghissimo e straordinario viaggio, è una minuta descrizione di un intero continente allora sconosciuto. Il Medioevo è una metafora del viaggio come “passaggio”. Il cristianesimo aggiunge al viaggio un nuovo significato semantico: quello di cammino e passaggio dal mondo terreno al mondo celeste. Nasce l’esigenza di purificazione attraverso i pellegrinaggi in luoghi di culto. Gli spostamenti da un luogo all’altro assumono un significato mistico. Qui si colloca la Divina Commedia di Dante.
Viaggi nel Novecento: Gozzano, Moravia, Pasolini e Manganelli
Il libro propone una rilettura di alcuni reportages famosi - quelli dei viaggi in India di Gozzano, Moravia, Pasolini e Manganelli - nella prospettiva critica degli studi culturali e postcoloniali. Diversa è la cifra stilistica dei quattro scrittori esaminati, così come diverso è il loro sguardo di viaggiatori: se le pagine di Gozzano rievocano nostalgicamente la tradizione dell'esotismo europeo, i resoconti di Pasolini e Moravia si collocano sullo sfondo del dibattito sul terzomondismo, mentre la scrittura ironica di Manganelli si confronta con l'idea dell'India proposta dalla ricerca di spiritualità "alternativa".
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Il Grand Tour e l'Italia Come Meta
Ariosto, nello scrivere il suo poema epico Orlando Furioso, non solo fa attraversare ai suoi personaggi boschi e mari, ma addirittura li fa arrivare fin sulla luna. L’Italia viene vista come il luogo in cui si è formata la civiltà occidentale; è dunque la terra della classicità, meta agognata di ogni viaggiatore colto, di ogni giovane che intenda coronare e concludere il suo corso di studi universitari. Addison è il tipico viaggiatore che si avvia ad attraversare lo stivale, fortemente influenzato dalla sua cultura classica. Di fronte all’incuria in cui versano i monumenti dell’antichità, non può non esprimere disprezzo per un popolo che aveva dilapidato tutto il suo patrimonio di classicità.
Città Invisibili: Il Viaggio Mentale di Calvino
«La vita non è né bella né brutta, ma è originale. Le città moderne sono pervase dalle nuove tecnologie e da una crescita indiscriminata e per Italo Calvino diventano Città invisibili (1972). L’opera “Città invisibile” prende spunto dalla globalizzazione, e diventa un viaggio mentale fuori dal tempo, volto sulla riflessione del reale alla riscoperta dei rapporti dell’uomo con la natura.
Autori Stranieri in Italia: Un Fascino Intramontabile
Il nostro Bel paese, con le sue bellezze naturali, il clima mite e il suo patrimonio artistico millenario, ha da sempre attirato artisti, scrittori e filosofi. Tra le tappe dello scrittore, poeta e drammaturgo tedesco Johann Wolfgang von Goethe c’erano Napoli, Roma, Trento, Verona e Venezia. Il poeta inglese John Keats trascorse gli ultimi mesi di vita a Roma, sperando negli effetti positivi del benefico clima della capitale. James Joyce, esule volontario dall’Irlanda, si trasferì in Italia, a Trieste, dove rimase fino al 1915. Mary Shelley viaggiò moltissimo e visitò Bologna, Venezia, Roma e Firenze. Anche Virginia Woolf visitò il nostro Paese.
Scrittori di Viaggio del XX Secolo: Avventura e Ispirazione
Il viaggio e la letteratura sono da sempre un binomio indissolubile, due ambiti che si nutrono a vicenda e che costituiscono la linfa vitale di ogni viaggiatore. Qualsiasi viaggio parte da uno spunto letterario e qualsiasi libro scaturisce da un’esperienza di viaggio. Ecco perché abbiamo pensato di creare un piccolo Corpus degli scrittori di viaggio più influenti del XX secolo, avventurieri che con la loro penna hanno entusiasmato e inspirato generazioni di lettori e sognatori. Tra questi, spiccano Tiziano Terzani, Ryszard Kapuscinski, Patrick Leigh Fermor, Paul Theraux, Bruce Chatwin, William Dalrymple, Bill Bryson, Jack Kerouac, Saul Bellow, Luis Sepulveda, Ernest Hemingway, John Steinbeck, Joseph Conrad, Francisco Coloane, Alvaro Mutis, Robert Byron, Dominique Lapierre e Alex Kerr.
Tabella dei Viaggiatori e delle Loro Opere
Autore | Opera | Tema Principale |
---|---|---|
Odisseo (Ulisse) | Odissea | Viaggio di ritorno e superamento delle difficoltà |
Virgilio (Enea) | Eneide | Viaggio come fondazione e destino |
Marco Polo | Il Milione | Descrizione di un mondo sconosciuto |
Italo Calvino | Città Invisibili | Viaggio mentale e riflessione sulla realtà |
John Keats | Poesie | Ispirato dai viaggi in Italia |
Bruce Chatwin | Le Vie dei Canti | Esplorazione dell'Australia e della cultura aborigena |
Jack Kerouac | On the Road | Manifesto della Beat Generation e viaggio alla ricerca di libertà |
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