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Valtur: Storia e Servizi di un'Icona del Turismo Italiano

Valtur, da oltre cinquant'anni, accompagna le vacanze degli italiani e nelle scorse settimane è stata riconosciuta ufficialmente come Marchio Storico di Interesse Nazionale, entrando in un ristretto novero di icone del Made in Italy insieme a nomi come Alessi, Loro Piana e Ducati. Questo traguardo, come sottolinea il Gruppo Nicolaus - proprietario di Valtur dal 2018 - non è solo un omaggio al passato ma una tappa fondamentale di un cammino proiettato verso il futuro.

Il riconoscimento come marchio storico è il risultato di un lungo lavoro di ricerca e documentazione: centinaia di campagne pubblicitarie, fotografie, cataloghi, articoli di giornale e testimonianze che hanno raccontato un pezzo di storia del turismo e della società italiane. Ma Valtur non si limita a custodire la memoria: la sua storia continua a scriversi nei villaggi, nei resort e nelle esperienze che propone.

L'Architettura Innovativa dei Villaggi Valtur

Nella scelta del resort per la vacanza incide moltissimo proprio l’architettura di quella che sarà la propria abitazione per tutta la durata del soggiorno. Spesso invece sono frutto di studi meticolosi, e altrettanto spesso portano la firma di illustri professionisti, “prestati” al turismo, e i risultati si vedono.

Uno di questi maestri è Lucio Valerio Barbera (classe ’37), architetto e urbanista, professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana all’Università La Sapienza di Roma. Nell’ambito turistico, nel 1965 forma il gruppo B.Q.Te.Mar, con V. Quilici, M. Teodori e C. Maroni con cui, assieme allo Studio di Luisa Anversa che coordina il lavoro, progetta i villaggi turistici Valtur di Ostuni (Brindisi) e di Isola Capo Rizzuto (Crotone) tra il 1966 e il 1970; ambedue realizzati, ricevono il Premio IN/ARCH 1969 (nazionale per Ostuni e regionale per Isola Capo Rizzuto). Dal 1970 opera con Studio di progettazione personale.

Le coste italiane, in quella metà dei Sessanta, erano un paradiso. Il primo incarico che Craveri dette fu dunque quello per un villaggio turistico, innovativo: non doveva essere come quelli francesi, troppo dépaysement, parola che indica l’allontanamento dal solito ambiente, lo spaesamento così voluto ad esempio nei villaggi del Club Med, dove chi arriva deve sentirsi in un altrove. Noi non avevamo questa filosofia, anzi, noi architetti, ma direi anche il sentiment generale, eravamo influenzati da quello che si può chiamare ambientismo, ossia si può avere anche quel dépaysement, ma dev’essere un qualcosa che ti deve far capire il luogo dove sei, cioè attraverso l’architettura intuire ad esempio se ti trovi in Puglia, non dico attraverso la ricostruzione di una masseria pugliese, ma con i colori, le masse, i materiali che devono essere del luogo. Chi arriva deve sentirsi parte integrante di quel territorio.

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Per una struttura che doveva avere un migliaio di posti letto. Noi architetti scegliemmo Isola di Capo Rizzuto e Ostuni. Era il 1966. L’idea iniziale non era solo per un villaggio, ma anche realizzare tutt’intorno uno sviluppo turistico per seconde case, per rendere l’operazione finanziaria complessivamente più sostenibile.

Quelle individuate erano zone bellissime. Ci siamo guardati intorno, per studiare quelli esistenti, anche all’estero, ma noi volevamo realizzare qualcosa di diverso, in stile italiano. Dove volevano abitare gli italiani in vacanza, e come dovrà essere gestita la struttura? Una parte doveva essere un albergo tradizionale, e per lo scopo fu cooptato un direttore di hotel a cinque stelle, bravissimo, un piemontese trapiantato a Roma. Soprattutto a Ostuni, però, l’idea di albergo tradizionale fu superata, perché non era quello che volevamo. Mi inventai le stanze modulari, cioè affittabili separatamente ma anche in continuità, per nuclei più numerosi.

Innovazioni nella Ristorazione

Si vide subito che la ristorazione, organizzata come in albergo, andava ripensata: così com’era era troppo onerosa. Quindi pensammo un cambiamento, e chiamammo un esperto alsaziano, Jean Weiler, grande organizzatore di ristorazione, che ci aprì al mondo dei buffet molto ricchi, di grande impatto, facendoci capire che il costo della ristorazione non sta tanto nei prodotti offerti ai clienti, ma nel personale. Riducendo il servizio ai tavoli, si poteva puntare sulla varietà e sulla quantità dei cibi senza affrontare spese insostenibili.

Nacquero anche i tavoli che oggi si chiamerebbero social o di condivisione: in realtà erano tavoli da otto, dove le hostess all’ingresso della sala accompagnavano gli ospiti, facendo portare subito al centro del desco una grande éntrée, appunto da condividere. Furono davvero innovazioni efficaci: era il ’68 e in Italia almeno non s’era mai fatto nulla di simile. In Arabia Saudita progettai anche alcune stazioni ferroviarie. E poi il Libano, la Siria, per uno Sheraton International, e via dicendo. In quei tempi il Medio Oriente era un mezzo paradiso, non c’erano guerre o tensioni evidenti.

Valtur Oggi: Un'Ospitalità a 4 e 5 Stelle

L’acquisizione di questo resort conferma la scelta di Valtur, in ogni sua declinazione di prodotto (Resort, Lifestyle ed Escape), di voler offrire un’ospitalità a 4 e 5 stelle, con ricerca di una qualità alberghiera importante, con servizi di qualità uniti al DNA Valtur.

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In Calabria, cuore di un progetto di valorizzazione turistica della destinazione, Valtur ha inaugurato il nuovo Valtur Calabria Maritim Resort 5*. Un autentico gioiello dalle architetture bianche e raffinate, sospeso in un’atmosfera fuori dal tempo, dove il relax si intreccia al divertimento, creando un’esperienza di benessere totale. Situato in un’area che già ospita il Valtur Calabria Otium Resort e il Nicolaus Club Bagamoyo Resort, il Maritim completa un vero e proprio hub turistico pensato per rispondere a un pubblico sempre più esigente e variegato.

In Puglia, nel cuore del Gargano, brilla invece il Valtur Baia del Gusmay Beach Resort 4*, un’icona di design e natura firmata dall’architetto visionario Marcello D’Olivo. Elemento cromatico dominante del complesso, il bianco, omaggio stilistico e ambientale al candore delle falesie della zona.

Il dialogo con l’eccellenza continua infine in Egitto, con l’apertura del Valtur Marsa Alam Reef Oasis Suakin Resort 5*. Situato in una delle aree più incontaminate della costa di Marsa Alam, con vista su Temple Reef, questo resort unisce design contemporaneo, materiali naturali e cura maniacale dei dettagli.

Come ha sottolineato Roberto Pagliara, presidente del Gruppo Nicolaus, «il prestigioso riconoscimento di Marchio Storico di Interesse Nazionale rappresenta un tassello significativo di un percorso che ha visto Valtur debuttare in qualità di hospitality company, diventando una realtà di riferimento internazionale». Il passato e il presente del brand dialogano costantemente, creando un ponte che unisce generazioni e stili di vita, con la promessa di continuare a innovare senza dimenticare l’essenza che ha reso Valtur un marchio così amato.

Tabella: Villaggi Valtur Selezionati

Villaggio Località Categoria Caratteristiche
Valtur Calabria Maritim Resort Calabria 5 stelle Architetture bianche, relax e divertimento
Valtur Baia del Gusmay Beach Resort Puglia (Gargano) 4 stelle Design e natura, firmato da Marcello D’Olivo
Valtur Marsa Alam Reef Oasis Suakin Resort Egitto (Marsa Alam) 5 stelle Design contemporaneo, materiali naturali

Il film, prodotto da Pragma s.r.l. Si chiama “Vivi - La filosofia del sorriso” di Vincenzo Falcone, è un viaggio inedito dietro le quinte dei villaggi turistici, per raccontare i sacrifici e il lavoro che si nascondono dietro ogni sorriso e per scoprire la figura dell’animatore. Come si sa svariati personaggi del mondo dello spettacolo, oggi affermatissimi, hanno mosso i loro primi passi nel mondo dell’animazione turistica. Tra questi, in campo artistico, Fiorello, Angelo Pintus, Peppe Quintale, e, in campo imprenditoriale, Sonia Peronaci, Susanna Maurandi, Vincenzo Falcone. Attraverso le loro interviste si ripercorrono tanti anni di successi e di emozioni. Le loro testimonianze dimostrano che i valori dell’animatore - figura nata nel 1950 da un’idea di Gérard Blitz e attuata da Gilbert Trigano, fondatore del Club Mediterranée - sono esportabili in qualsiasi progetto lavorativo e sono fondamentali per il successo di qualsiasi avventura.

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“Nel momento in cui le bandiere Valtur tornano a sventolare in tutto il mondo finalmente sulle spiagge di tutto il Mediterraneo, siamo davvero orgogliosi di vedere il brand in un prestigioso contesto internazionale come quello di Prime Video, che contribuirà a far conoscere a un pubblico ancora più vasto la sua bellissima storia, storia di cui, con passione e grande impegno, il Gruppo Nicolaus, di cui Valtur fa parte, sta scrivendo un altro importante capitolo per far vivere alle persone vacanze straordinarie”. E’ il commento di Roberto Pagliara, presidente Valtur Gruppo Nicolaus.

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