Visto di Lavoro Giappone: Requisiti e Procedure Dettagliate
Il Giappone, terra di cultura millenaria e tecnologia avanzata, rappresenta una meta ambita per molti che desiderano vivere e lavorare all'estero. Tuttavia, trasferirsi in Giappone richiede una conoscenza approfondita dei visti disponibili e delle procedure necessarie.
Esiste un'ampia varietà di permessi di soggiorno, e non tutti consentono l'attività lavorativa. Vediamo nel dettaglio le diverse opzioni disponibili.
Visti Generali e Permessi di Studio
Esistono visti "generali", come quelli di studio, che prevedono un soggiorno di massimo 2 anni (il minimo è di 1 anno). Di per sé, i visti di studio non consentono alcun tipo di attività lavorativa.
Diversamente da quanto avviene con un normale visto turistico, è tuttavia possibile ottenere un permesso specifico integrativo al visto di studio ("permesso di lavoro"), che consente di lavorare part-time per un numero limitato di ore settimanali. Indicativamente, si parla di 4 ore al giorno per uno studente di scuola di lingue e 28 ore settimanali per uno studente universitario.
È importante tenere presente che se si dispone di una College student visa (visto per studenti universitari) o di una Precollege student visa (visto per studenti di scuola secondaria o scuola di lingue), il permesso di lavoro part-time va ottenuto separatamente, presso le autorità competenti, e lavorare senza di esso significa rischiare l'espulsione. Di norma, le scuole o università giapponesi, in qualità di “garanti”, aiutano gli studenti nelle formalità burocratiche necessarie ad ottenere questa integrazione specifica.
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Il Precollege student visa è ideale per chi intende vivere un'esperienza di medio-lungo termine in Giappone. Questo visto consente un soggiorno superiore ai 90 giorni e la possibilità di dedicarsi a brevi attività part-time, come sopra spiegato.
L'emissione di questo visto è in ogni caso legata a condizioni specifiche: è necessario dimostrare di avere una disponibilità economica che garantisca il proprio mantenimento per l'intera durata del soggiorno, ed è altresì necessario dimostrare di essere iscritti ad un istituto scolastico, che dovrà fare da garante.
Visti di Lavoro per Professioni Qualificate
È prevista l'emissione di visti lavorativi solo per specifiche PROFESSIONI QUALIFICATE. Ottenere un visto di questo genere è una procedura davvero complessa.
Facendo domanda tramite l'ambasciata o il consolato giapponese del proprio paese, bisognerà innanzi tutto dimostrare il possesso di requisiti precisi: spesso il requisito fondamentale consiste nel dimostrare 10 anni di esperienza lavorativa in un campo professionale specifico.
Come per i visti di studio, le pratiche burocratiche connesse all'emissione del visto lavorativo sono legate alla figura di un "garante", in questo caso l'azienda (il datore di lavoro) che intende assumervi.
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Notate che l'ottenimento di un visto, sia esso di studio o di lavoro, è impossibile senza la disponibilità di un cittadino giapponese (soggetto singolo o giuridico, quale può essere un'azienda o un istituto di formazione) ad "invitarvi" in Giappone, assicurandovi un'istruzione o, nel caso di un visto di lavoro, un reddito stabile.
Ovviamente fare da garante ad un cittadino non giapponese è costoso in termini di tempo e denaro, ed è anche per questa ragione che trovare un garante, e dunque un lavoro, è così difficile: non tutte le ditte alla ricerca di dipendenti stranieri, infatti, sono davvero disposte a sobbarcarsi gli oneri burocratici di questo tipo di procedura.
Per ottenere un visto di studio, è necessario rivolgersi, tramite un garante, alle autorità giapponesi competenti. Si dovrà presentare con almeno 6 mesi di anticipo (non è mai troppo presto) la documentazione che attesti l`effettiva iscrizione ad una scuola per il periodo richiesto, la copertura economica necessaria a sostenere le spese di studio e di soggiorno in Giappone, ed una serie di documenti da cui si evincano i dati personali del richiedente e le motivazioni che lo portano a studiare la lingua giapponese.
Dopo i necessari controlli, le autorità giapponesi emetteranno un "Certificato di elegibilità" che autorizza il richiedente a ricevere il visto di studio. Con tale documento e con un passaporto valido, il richiedente potra` dunque recarsi all`Ambasciata del Giappone del proprio paese (in Italia a Roma, oppure a Milano) dove otterra` un visto temporaneo.
L'iter per ottenere un visto di lavoro è simile: Un cittadino italiano diretto in Giappone per svolgere attività lavorative, deve richiedere il Certificato di Eleggibilità (Certificate of Eligibility) presso il Ministero di Grazia e Giustizia giapponese. La richiesta è a cura del datore di lavoro, dopo l’avvenuta stipula del contratto.
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Tipologie di Working Visa
Il “working visa” è il visto per tutti coloro che vogliono intraprendere un’esperienza lavorativa in Giappone più o meno duratura. Ecco di seguito le diverse possibilità e i requisiti per ottenerlo e poter fare domanda:
- Ingegnere, specialista in scienze umane, ingegnere di servizi internazionali. Ingegneri e specialisti in scienze umane devono avere un diploma universitario nei rispettivi settori o 10 anni di esperienza professionale.
- Trasferimento interno all’azienda.
- Lavoratori specializzati. I lavori che coinvolgono cucina straniera, architettura o ingegneria civile caratteristica di paesi stranieri, addestramento animali, istruttore sportivo, sommelier, lavorazione di pietre preziose rientreranno in questo status.
- Direttore d’azienda. Coloro che stanno per avviare un’attività o investire in un’azienda in Giappone.
- Professionista altamente qualificato.
- Istruzione di lingue straniere o altra istruzione presso scuole elementari, scuole superiori, ecc.
- Attività religiose.
- Quei giornalisti che hanno firmato contratti con organizzazioni di media straniere.
- Servizi medici.
Highly Skilled Foreign Professional (HSP)
Questo speciale tipo di Visa è stato introdotto nel maggio del 2012 e nasce con l’obiettivo di facilitare l’entrata di talenti in campi specifici o altamente qualificati. Nello specifico ci sono tre sottocategorie a secondo dell’ambito: attività di ricerca accademica, attività avanzate di gestione aziendale e attività specializzate avanzate.
L’HSP o “HSFP” è l’acronimo per Highly Skilled Foreign Professional e ha alcuni vantaggi rispetto al permesso di soggiorno standard. È anche basato su un sistema a punti che richiede di avere almeno 70 punti o più per ricevere questo visto.
I vantaggi di questa categoria di visto è che, se ottenuto, vale da subito 5 anni.
Visto per Avviare un'Attività Imprenditoriale
Se non si rientra in nessuna delle precedenti categorie perchè non si ha conseguito una laurea o non si dispone della sufficiente esperienza, non bisogna disperare. Questa strada non è semplice è richiede una chiara pianificazione e relativi fondi per sostenere il progetto d’impresa.
- Registrare una società e investire almeno 5 milioni di Yen (circa 40 mila euro) nell’attività. Per essere chiari non è denaro “versato” ma denaro che la società utilizzerà per il proprio lavoro. Per esempio può essere utilizzato per pagare gli stipendi, l’affitto dell’ufficio, approviggionamento dei costi, ecc.
- Avere una sede fisica dell’azienda, non condivisa, che possa ospitare almeno due persone.
- Provare che il richiedente ha le capacità per operare nel business di riferimento
- Provare l’origine dei fondi con i quali fare impresa.
- Avere un business plan con la previsione di bilancio futuro
- Pianificare l’asunzione di lavoratori locali
Infine per poter mantenere/rinnovare il visto senza problemi, l’Immigrazione guarda alle dimensioni dell’azienda, il che significa che idealmente l’azienda dovrebbe generare almeno 10 milioni di yen in vendite e spendere circa 5 milioni di yen in spese all’anno (escluso lo stipendio che l’investitore guadagna per la sua posizione di rappresentante). Comunque sembra che l’ufficio immigrazione sia abbastanza comprensivo e indulgente all’inizio e i volumi di vendita possono anche essere minori.
Working Holiday Visa
Il visto vacanza-lavoro per il Giappone è stato finalmente reso disponibile anche agli italiani che vogliono vivere e lavorare nel paese del Sol levante. La durata massima del visto vacanza-lavoro è di 12 mesi e si può richiedere tra i 18 e i 30 anni (inclusi).
Al momento non ci sono ancora notizie ufficiali dal governo giapponese né dall’ambasciata giapponese in Italia. Basandoci sulla struttura del programma Working holiday degli altri paesi, la richiesta si può effettuare se si ha tra i 18 e i 30 anni. È possibile fare richiesta del visto vacanza-lavoro per il Giappone a 30 anni compiuti, purché la richiesta venga fatta prima del compimento del 31° anno.
A parte il limite di età e la nazionalità, ci sono altre regole a cui stare attenti, che possono variare in base al paese interessato. È compito di chi fa richiesta del visto vacanza-lavoro per il Giappone preoccuparsi anche delle restrizioni o delle regole previste.
Dopo l’approvazione del visto vacanza-lavoro per il Giappone, al tuo arrivo riceverai una carta giapponese di residenza “Zairyū card”. La carta di residenza avrà un periodo di ingresso e di validità, e potrai uscire e rientrare in Giappone per viaggiare tutte le volte che vorrai.
Una volta che il tuo visto di vacanza-lavoro per il Giappone sarà prossimo alla scadenza e sarai pronto a lasciare definitivamente il Paese, assicurati di far forare la tua tessera di residenza giapponese al momento della partenza in aeroporto.
Puoi svolgere una vasta gamma di mansioni e lavori in Giappone, anche se sarà difficile riuscire a trovare impiego full-time con il visto vacanza-lavoro. In genere chi ha un visto Working holiday lavora part-time in ristorante, caffetterie, scuole di lingua come insegnante, negli hotel o nelle fattorie. In alternativa, è possibile lavorare anche come modelli o comparse in trasmissioni televisive (エキストラ in giapponese).
Le aziende, invece, sono più propense ad assumere persone che possono rimanere in Giappone per più di un anno, quindi sarà più difficile trovare lavoro d’ufficio di quel tipo. Considera inoltre che i lavori a cui avrai accesso variano a seconda del tuo livello di giapponese.
Se non hai mai studiato giapponese prima, puoi considerare di iniziare un corso in vista della partenza, online o in presenza nella tua città.
In alcuni casi si può convertire un visto vacanza-lavoro per il Giappone in visto lavorativo. Tuttavia, il processo può essere piuttosto complicato e non è detto che l’Immigrazione giapponese conceda il cambio di visto. Per ottenere un visto lavorativo deve essere un’azienda a fare da garante per il visto, fornendo una serie di documenti aziendali all’immigrazione per dimostrare di voler assumere a tempo pieno e di voler sponsorizzare il cambio di visto per te.
Con un visto vacanza-lavoro per il Giappone è possibile anche studiare in una scuola di lingua. Questa è decisamente un’opportunità interessante per coloro che vogliono studiare in Giappone per un breve periodo di tempo e sfruttare il resto del visto per lavorare o viaggiare. Il visto studentesco, infatti, si può richiedere per iscrizioni di minimo 6 mesi e non per periodi inferiori.
È importante sapere che il visto vacanza-lavoro non si può estendere né chiedere più di una volta. È un’opportunità unica che ognuno può usare solo una volta nella vita per quel determinato paese. Per questo motivo, ti consigliamo il vacanza-lavoro per il Giappone se preferisci viaggiare ed esplorare il paese più che per studiare.
È importante sapere che il visto vacanza-lavoro non si può estendere né chiedere più di una volta. È un’opportunità unica che ognuno può usare solo una volta nella vita per quel determinato paese. Per questo motivo, ti consigliamo il vacanza-lavoro per il Giappone se preferisci viaggiare ed esplorare il paese più che per studiare.
Visto Turistico
Molti amanti del Giappone si chiedono come poter coronare il sogno di vivere nel Sol Levante o magari desiderano semplicemente farvi un’esperienza di vita. Questo visto, come suggerisce il suo stesso nome, è indirizzato per coloro che vogliono visitare il Giappone solo per fini turistici.
Secondo le leggi di immigrazione giapponesi i visitatori da 68 paesi (Italia compresa) possono viaggiare in Giappone fino a 90 giorni con il solo passaporto. Per altri come Cina, Russia, Filippine, ecc… può cambiare la durata o è necessario fare richiesta prima di effettuare il viaggio. Per noi italiani non è richiesto quindi nessun documento specifico o richiesta da fare anticipatamente.
All’arrivo all’aeroporto giapponese basterà compilare alcuni documenti dove dichiarare il periodo di soggiorno, luogo dello stesso. Inoltre è importante sapere che il visto turistico non può essere cambiato in altro visto durante il periodo di soggiorno.
Questo visto ha quindi come unico fine quello di visitare il Giappone e possibilmente seguire anche un breve corso di lingua di 3 mesi.
Esiste inoltre un particolare visto turistico dalla durata di sei mesi ma estendibile a un anno del quale possono fare richiesta coloro che possono dimostrare risparmi per almeno 30 milioni di yen (circa 215 mila euro), garantendo quindi di potere sostentarsi durante il lungo soggiorno. In questo caso però il visto va richiesto prima della partenza.
Business Visa
Questo visto è indirizzato a coloro che necessitano di entrare in Giappone per conto delle loro aziende e con l’intenzione di condurre degli affari o per partecipare a conferenze.
Certificato di Eleggibilità (COE)
Premetto sin da subito che non esiste nessun visto lavorativo che permette di “andare all’avventura” o di fare lavori part-time o saltuari. In quasi ogni caso è fondamentale il certificato di eligibilità COE (Certificate Of Elegibility).
Come ottenerlo? Sorvolando sulla produzione dei documenti pratici quali passaporto, modulistica ecc.. la cosa più importante è avere uno sponsor in Giappone.
Ne segue quindi la domanda: chi è uno sponsor? È colui che dovrà fare da garante per il richiedente, inoltrare domanda, informazioni e documenti, e contattare l’ufficio immigrazione per produrre il documento. Lo sponsor può essere ad esempio il futuro datore di lavoro o la scuola che il richiedente intende frequentare.
Preciso che ottenere il certificato di eligibilità da solo non permette di stare in Giappone, ma è solo il primo certificato da ottenere.
Altri tipi di visto
- Anche se si possiede un non-working visa è possibile lavorare se il permesso viene concesso dall’ufficio d’immigrazione. Questo è considerato un tipo di visto per soggiorni di breve durata e si applicano alcune restrizioni.
- Quelli che si impegnano nell’acquisire tecnologia, abilità o conoscenze. Stage tecnici.
- Attività culturali.
- Visitatori temporanei (noto anche come Tourist visa - Visto turistico).
- Esiste anche un’altra epigrafe per i visti non lavorativi concessa caso per caso: Determinate attività.
- I Family related visas (visti per familiari) sono considerati visti per soggiorni di breve durata e non presentano restrizioni in termini di lavoro, quindi è possibile impegnarsi in più di un’attività o cambiare lavoro.
Visto Elettronico per il Giappone
Il nuovo Japan Tourist eVisa (visto elettronico per il Giappone) sarà disponibile per tutti i cittadini dei paesi ammissibili a partire da Aprile 2020, in tempo per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
Il modulo di richiesta online sarà semplice da completare e consentirà ai turisti di effettuare la richiesta senza doversi recare presso un’ambasciata o un consolato. I visti elettronici saranno a ingresso singolo e sarà necessario effettuare il pagamento con carta di credito per inviare la domanda.
Conversione del Visto Studentesco in Visto Lavorativo
Sia che tu stia cercando un lavoro a tempo pieno che tu ne abbia già trovato uno dopo il corso di lingua magari ti starai chiedendo come fare a convertire il visto studentesco in visto lavorativo in Giappone. È un procedimento piuttosto comune e ti daremo in questo articolo tutte le informazioni che ti servono.
Per ottenere il visto lavorativo in Giappone dipenderà dall’azienda che ti assume ed è probabilmente il modo più comune. Ci sono diverse durate: 3 mesi, 4 mesi (solo per Business manager), 1 anno, 3 anni e 5 anni.
Prima di tutto, per ottenere il cambio di stato di residenza dovrai fornire il contratto di lavoro del tuo datore di lavoro. I documenti che provano il tuo impiego lavorativo, lo stipendio e il periodo di tempo che dovrai stare in Giappone.
Molti datori di lavoro sono disposti ad aiutare per svolgere questa procedura di richiesta del visto e magari lo faranno al posto tuo. Tieni presente che dovrai fare richiesta del visto di lavoro il prima possibile dopo aver firmato il contratto con l’azienda giapponese per non rischiare di iniziare a lavorare con uno stato di residenza errato.
Ogni richiesta del visto è unica e dipende dall’ufficio specifico e anche dalla propria documentazione. L’unica indicazione che possiamo darti è che, nel momento in cui richiedi il cambio di stato di residenza, il tuo attuale visto viene automaticamente esteso di 2 mesi per darti modo di rimanere in Giappone legalmente mentre aspetti l’esito del tuo visto dall’ufficio immigrazione.
Sfortunatamente può succedere che la tua richiesta di cambio di visto studentesco in visto lavorativo in Giappone venga respinta. Ci sono vari motivi per cui la richiesta può essere respinta. Puoi recarti all’ufficio immigrazione per chiedere spiegazioni ed è possibile che ti facciano rifare la richiesta.
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