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Turismo Responsabile in India: Cos'è e Come Praticarlo

È tornata l’estate e, dopo un periodo di restrizioni, c’è tanta voglia di viaggiare. Ma che tipo di turista sei? Possiamo fare un passo avanti, nella giusta direzione e migliorarci ulteriormente, adottando regole, abitudini e consapevolezza per diventare un nuovo “Noi”.

Il turismo responsabile è una tipologia di turismo che salvaguarda l’ambiente e aiuta a sviluppare le popolazioni locali, offrendo un possibile aiuto per affrontare le sfide ambientali globali.

La Definizione di Turismo Responsabile, Solidale e Consapevole

Questa tipologia di turismo nasce alla fine degli anni ottanta ed è contraddistinta da una duplice consapevolezza verso il luogo in cui ci si reca. La prima riguarda l'ambiente: il turista responsabile evita di danneggiarlo in alcun modo. La seconda invece riguarda le popolazioni che abitano la località visitata. Anche in questo caso il turista ha un atteggiamento rispettoso della cultura e delle leggi locali garantendo nel contempo anche il benessere della popolazione.

Sempre più spesso capita infatti che i ricavi dell'industria turistica locale (oggettistica e affini) rimangano in mano all'imprenditore o al negoziante, senza che vi sia un vero vantaggio per la gente del posto. Il termine “Turismo responsabile” (o solidale, o consapevole) viene necessariamente utilizzato con riferimento ai paesi del “Terzo Mondo” o in via di sviluppo. È proprio in questi paesi che si concentra una parte essenziale del patrimonio ambientale del pianeta.

Questa tipologia di turismo si ripromette di preservare l’ambiente e le popolazioni locali che spesso sono in difficoltà. Soprattutto quest'ultimo aspetto, quello delle popolazioni in difficoltà, mette in relazione il concetto di ecoturismo con quello di commercio equo e solidale. Molte associazioni benefiche e organizzazioni internazionali a favore dell’ambiente indicano l'ecoturismo come adeguato strumento per rinforzare le politiche di sviluppo sostenibile globale.

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Turismo Responsabile e Sostenibile o Turismo Equo Solidale?

Nel gergo odierno vengono usate molte varianti della denominazione “turismo responsabile” riferendosi però in sostanza allo stesso concetto. Si parla per esempio di “turismo consapevole” quando intendiamo riferirci al consumo consapevole. Parliamo di “turismo sostenibile” riferendoci al concetto economico di sviluppo sostenibile. Diciamo “turismo solidale” riferendoci al commercio equo e solidale o alle iniziative di solidarietà verso i Paesi più sfortunati e via dicendo.

Di nessuna di queste espressioni virgolettate però esiste una definizione corretta e universalmente riconosciuta. L'Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) nel 2005 ha impiegato la seguente definizione: “il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principio di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture”.

Facciamo un po’ di chiarezza con tutti questi termini:

  • Turismo Consapevole: riferito al concetto di consumo consapevole. Per consumo consapevole si intende la tendenza a pianificare le proprie abitudini di acquisto e di consumo in modo da avvicinare la propria preferenza ai prodotti che posseggono determinati requisiti quali per esempio le loro modalità di produzione ( come la sostenibilità ambientale del processo produttivo e l'eticità del trattamento accordato ai lavoratori).
  • Turismo Sostenibile: riferito al concetto economico di sviluppo sostenibile. Il concetto economico dello sviluppo sostenibile è in sostanza un connubio tra una giusta forma di sviluppo economico e la salvaguardia dell'ambiente. Questo ha dato poi vita all'economia sostenibile, appoggiandosi almeno in parte alla cosiddetta economia verde.
  • Turismo Solidale: riferito al concetto di commercio equo e solidale. Simile al concetto del consumo consapevole, anche il commercio equo e solidale o commercio equo (Fair Trade, in inglese) strizza l’occhio all’ambiente. Quest’ultimo è una forma di commercio che ha lo scopo di garantire al produttore e ai suoi dipendenti un prezzo giusto al loro prodotto, assicurando nel contempo anche la tutela del territorio.

La To-Do List per i Tuoi Viaggi all'Insegna del Turismo Responsabile

Dopo aver letto queste definizioni ti sentivi già una turista responsabile o vuoi provare a esserlo da ora? Ricorda queste semplici regole (che vorresti sicuramente rispettassero anche gli altri turisti quando visitano la tua nazione…)

  1. Rispetta l’ambiente! Se vai al mare dove è presente un barriera corallina (Mar rosso, Maldive, ecc.. ) NON camminarci sopra! Distruggeresti un intero ecosistema. Non gettare mozziconi di sigaretta in spiaggia. Butta i rifiuti negli appositi cestini.
  2. All’estero cerca di soggiornare in piccoli hotel a conduzione familiare, così da aiutare la loro economia interna. Evita fast food o altre grandi catene di ristorazione… mangia local! Sicuramente i ristoranti del posto sapranno valorizzare i loro piatti tipici usando prodotti della loro terra che saranno quasi sicuramente a Km zero.
  3. Evita di comprare oggettistica in catene di negozi specializzate ma orientati verso il vero artigianato locale. Valorizzerai il lavoro di quegli artigiani e darai modo alle loro famiglie di continuare a creare i loro fantastici lavori.
  4. Se proprio non è espressamente necessario (come per esempio percorrere un tratto di deserto e/o affini) evita mezzi motorizzati quali quad o motocicli. Se puoi, noleggia biciclette per esplorare il posto in cui ti trovi. Lo farai in maniera ecologica e sana.
  5. Segui sempre le regole… (può sembrare un consiglio banale, ma fidati!) specialmente la numero uno: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Quindi paese che vai, regole che trovi (e rispetti)!

Il Turismo Sostenibile: Un Modo di Viaggiare nel Rispetto dell’Uomo e del Pianeta

La definizione che dà di turismo sostenibile l’americana International Ecotourism Society è quella di “un viaggio responsabile nelle aree naturali che preserva l’ambiente e migliora il benessere delle popolazioni locali”.

Gli italiani che dichiarano di praticare un turismo sostenibile e responsabile sono circa il 16 per cento. Lo afferma il sesto rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo”, pubblicato lo scorso febbraio, a cura di Ipr Marketing e Fondazione Univerde. I dati di quest’anno, relativi al 2015, vedono una consapevolezza sempre crescente: le persone che affermano di essere disposte a pagare un po’ di più (tra il 10 e il 20 per cento) la vacanza pur di avere accesso a servizi sostenibili sono il 44 per cento del campione, mentre sono il 41 per cento quelli che si informano sulla sostenibilità delle strutture.

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Dove si può essere più “eco”?

Potremmo pianificare un viaggio responsabile in uno dei Paesi che secondo l’Environmental performance index (Epi) sono i più rispettosi dell’ambiente. Sui 180 presi in esame nel 2016, i migliori 10 sono risultati, nell’ordine, Finlandia, Islanda, Svezia, Danimarca, Slovenia, Spagna, Portogallo, Estonia, Malta e Francia (l’Italia è solo 29esima). Per chi ama invece il turismo metropolitano, secondo il Sustainable cities index la città più eco del mondo è Francoforte, seguita da Londra, Copenhagen, Amsterdam, Rotterdam, Berlino, Seoul, Hong Kong, Madrid e Singapore.

Esempi di Turismo Sostenibile in Italia

Gli esempi di turismo sostenibile in Italia sono però moltissimi! Per gli amanti del trekking, c’è la gola di Gorropu. Imperdibile è il parco dei Nebrodi, grande area verde che si trova tra le province di Messina, Enna e Catania. Il Salento in bicicletta “si può fare”. Un esempio di itinerario sostenibile è quello che si sviluppa nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: la meta è la cascata dell’Acquacheta, generata dal fiume omonimo che nasce sull’Appennino toscano in provincia di Firenze.

Turismo Responsabile in India: Un'Esperienza Autentica

Partire per un viaggio in India, vuol dire andare alla scoperta di luoghi naturali, di rituali millenari e di sapori travolgenti. Dalle backwaters alle città storiche, ogni angolo racconta una storia. Il Kerala è anche conosciuto come “God’s Own Country”, per le sue spiagge dorate, le backwaters navigabili, le piantagioni di tè e spezie e una biodiversità straordinaria.

Il turismo responsabile è rispetto. Quando sei ospite da amici butti i tuoi rifiuti sul pavimento? Tratti in modo irrispettoso i padroni di casa? Fai foto ovunque senza chiedere? Ti presenti in abbigliamento non adeguato? Ovviamente no. E allora perché dovresti farlo in vacanza? Ricordiamoci infatti che quando viaggiamo siamo ospiti a casa d’altri.

Il rispetto è quindi il valore principale alla base del turismo responsabile: per l’ambiente, per le persone, per la loro cultura, per il loro stile di vita, il rispetto nel non giudicare, nel non porci ad un livello superiore, ma predisposti ad imparare.

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L’Importanza dell’Informazione

Potrebbe sembrare quindi scontato capire come essere rispettosi e responsabili: basta il buon senso! In realtà spesso non è assolutamente così banale. A volte, pensando di fare la cosa giusta, ci troviamo invece a fare più danni che bene. Basti pensare a quante persone visitano falsi santuari di recupero di animali credendo di aiutarli, finendo invece per alimentare un’industria dello sfruttamento. Allora come fare? Informarsi! Solo così potremo compiere scelte consapevoli e fare un turismo veramente responsabile. Informarsi inoltre è un atto di grande rispetto, che dimostra un reale e attivo interesse verso il luogo visitato.

Turismo Responsabile e Sostenibile: Definizione

Se vogliamo dare una definizione più formale, che ci introduce anche altri aspetti base, possiamo usare quella dell’AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile): “Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”

La definizione mette l’accento sui tre pilastri del turismo responsabile, che in ambiente anglofono vengono detti le tre E:

  • Etica (ethics): Essenziale nei rapporti tra turisti, operatori e comunità.
  • Economia (economy): Il turismo deve essere economicamente sostenibile per tutte le figure coinvolte.
  • Ambiente (environment): Il tutto non deve essere fatto a discapito dell’ambiente.

L’Importanza della Comunità Locale

Essenziale nella definizione AITR è anche la comunità ospitante, che in quanto “padrona di casa” ha il diritto di decidere sullo sviluppo turistico del suo territorio, senza subire figure esterne come spettatore passivo. Questo sviluppo deve però essere sostenibile e socialmente responsabile, cioè non deve in nessun modo distruggere la comunità ed il suo tessuto sociale e culturale, ma anzi deve valorizzarlo.

Dobbiamo Uscire dal Meccanismo Domanda/Offerta

Esattamente come accade per l’ambiente, lo sfruttamento incontrollato delle destinazioni di viaggio le sta danneggiando irreparabilmente e se non rendiamo presto sostenibile il turismo, i danni saranno definitivi. Il turismo non deve più essere centrato solo sul viaggiatore, cercando di soddisfare ad ogni costo le sue esigenze.

Quindi non dobbiamo pensare SE fare un turismo responsabile, ma QUANDO iniziare finalmente a farlo, prima di causare danni irreparabili.

Eco Trend del Turismo Sostenibile

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, Booking.com ha pubblicato un report dedicato al viaggio sostenibile, in cui analizza gli eco trend dei viaggiatori eco-friendly. Ecco i 4 eco trend individuati dalla ricerca:

  1. Scegliere strutture ricettive green.
  2. Mettere al primo posto l’ambiente e le bellezze naturali.
  3. Se è per l’ambiente, spendere di più non è un problema.
  4. Vivere esperienze autentiche.

Così sembra che il futuro abbia in serbo per noi un turismo responsabile, attento all’ambiente, al pianeta, al buon cibo e alle tradizioni locali.

Turismo Responsabile in Kerala

Partire per un viaggio in Kerala, vuol dire andare alla scoperta di luoghi naturali, di rituali millenari e di sapori travolgenti. Dalle backwaters alle città storiche, ogni angolo racconta una storia. Il Kerala è anche conosciuto come “God’s Own Country”, per le sue spiagge dorate, le backwaters navigabili, le piantagioni di tè e spezie e una biodiversità straordinaria.

La cosa più bella è sicuramente stata spogliarsi da ogni blocco mentale che inconsciamente si ha andando incontro a nuove situazioni e avventure. Al giorno d’oggi nella nostra società è difficile restare senza pensieri, non farsi venire ansie o paranoie di ciò che potrebbe succedere o semplicemente privarci automaticamente di alcune esperienze, perché secondo noi non sono considerate “normali” secondo lo schema che ci siamo creati vivendo a casa nostra. Ma alla fine, che cos’è la normalità? Semplicemente non esiste.

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