Algeria: Turismo, Mare e Cosa Vedere
L'Algeria è una terra di paesaggi spettacolari e importanti siti archeologici romani. È così ricca di bellezze e risorse naturali che quando i francesi la occuparono nel XIX secolo, ne fecero una provincia della Francia, con lo stesso status di Parigi o della Provenza.
Allora perché non l’abbiamo visitata prima? Forse a causa dell’ombra della guerra civile algerina (1992 - 2002), passata alla storia come il "Decennio nero", o forse perché essendo un Paese ricco di petrolio e gas, non ha investito nel turismo.
Quando Andare
La primavera e l’autunno sono le stagioni ideali per visitare l’Algeria. Gli inverni lungo la costa mediterranea possono essere freddi e umidi e le notti nel deserto sono gelide. Meglio evitare l’estate, quando le temperature nel Sahara possono raggiungere i 50 gradi e tutti gli algerini che vivono all’estero fanno ritorno per le vacanze affollando la costa. La primavera e l’autunno offrono il clima ideale per le escursioni e i prezzi degli hotel sono inferiori al picco estivo.
Durata del Viaggio e Trasporti
Quanto tempo avete a disposizione? Una settimana di viaggio è sufficiente per visitare il nord del paese, le regioni a ovest da Algeri a Tipasa, Cherchell e Orano, e Costantina e Annaba a est. Tuttavia, l’Algeria è vasta e per visitare il deserto ci vuole tempo. Ci vogliono almeno due settimane per vedere davvero il nord e includere il deserto.
La maggior parte dei voli internazionali atterra ad Algeri, ma alcuni arrivano fino a Tamanrasset, un aeroporto comodo per il deserto. È possibile anche arrivare in traghetto dall’Italia, dalla Spagna o dalla Francia. I collegamenti interni sono buoni. I treni coprono la costa settentrionale da Algeri a Orano, ci vogliono cinque ore per raggiungere l’ovest e Annaba a est, alcune tratte sono coperte anche dai notturni dotati di cuccette. Esistono numerosi voli interni per spostarsi rapidamente, ma anche un’ottima rete di autobus. Potete ricorrere anche ai taxi condivisi (taxi brousse), più veloci degli autobus.
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Cosa Vedere in Algeria
Algeri
Ci sono valide ragioni per considerare Algeri più di un semplice nodo di trasporto, perché la città bianca ha molto di più di cui rimanere sorpresi e affascinati. Algeri profuma di Mediterraneo, con un'essenza pura che ti spara la luce direttamente in faccia, giusto in mezzo agli occhi, abbagliandoli. Ad Algeri si respira il Mediterraneo, si vive da arabi e si parla francese; in verità i tempi della colonizzazione sono per gli algerini un oscuro e nefasto ricordo, ma hanno contribuito a forgiare l’identità di una città piena di cultura dove, nel tempo, sono passati arabi, romani, bizantini, vandali, spagnoli, dando vita a un potpourrì di stili di vita e visioni alternate, che oggi si fondono in un’unica ferma prospettiva, la stessa che accoglie la sabbia del grande Sahara e la proietta generosamente verso il cuore del Mediterraneo, in direzione dell’Europa.
La città vecchia, o Casbah, sulla collina sopra il porto, è carica di atmosfera: una mescolanza di case diroccate, palazzi unici e luoghi sacri. Ai piedi del pendio, verso il mare, il Palais des Raïs, un palazzo reale restaurato, è stato trasformato in un museo. Non lontano da qui si trova Place des Martyrs e l’antica Grande Moschea, chiusa ai visitatori ma uno spettacolo anche vista da fuori. Da lì, passeggiate fino agli edifici coloniali del centro: il più imponente è la Grande Poste. Rilassatevi con una passeggiata pomeridiana nei pressi del Jardin d’Essai, un giardino botanico iniziato negli anni Trenta dell’Ottocento e uno dei lasciti più positivi dell’occupazione francese. Nei giardini ci sono alcuni posticini per pranzare nel verde.
Il Boulevard Che Guevara, ovvero la lunga e scenografica promenade che si affaccia sulla baia di Algeri, è quanto di più bello la città possa offrire, oltre alla Casbah, cuore dell’antica cittadella araba, i quartieri francesi e i tanti colli dai quali si può ammirare questo enorme mosaico di vita, che è l’emblema di un intero Paese.
La Casbah si trova nella parte alta della città e corrisponde all’antica cittadella araba fortificata coincidente con l’area della vecchia medina; riconosciuta patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO dal 1992, rappresenta un fondamentale esempio di architettura islamica e maghrebina.
- Il Memoriale dei Martiri (Maqam Echahid) è un colossale monumento inaugurato nel 1982 in occasione del è 20° anniversario dell’indipendenza dell’Algeria. L’iconica struttura, realizzata in cemento armato è visibile da ogni punto della città.
- Museo Nazionale dei Martiri, situato ai piedi del Memoriale dei Martiri, questo museo vale assolutamente la visita perché racconta con dovizia di particolari le vicende della cruenta guerra di liberazione che dal 1954 ha portato l’Algeria a raggiungere l’indipendenza nel 1962 e a liberarsi quindi dalla morsa coloniale durata ben 130 anni.
- La Basilica di Notre Dame d’Afrique è il simbolo dell’Algeria cristiana; con la sua architettura imponente guarda il mare dalla cima di un promontorio alto 124 metri, situato a nord del centro di Algeri e collegato alla località Bologhine tramite una funivia.
- Le Jardin d’Essai du Hamma è un’enorme parco tropicale di circa 80 ettari, vero il polmone verde di Algeri, dove i cittadini della capitale si riversano per stare in famiglia o con gli amici.
Tipasa e Cherchell
La migliore gita di un giorno nei dintorni di Algeri è Tipasa e Cherchell, entrambe antiche città di mare. Tipasa ha un parco archeologico incredibile (utile per capire come un tempo viveva la gente) e un delizioso ristorante di pesce che si affaccia sulle terme romane. Giustamente celebrata dal premio nobel Albert Camus in uno dei saggi sulla sua adorata Algeria, Tipasa è sito protetto dal sigillo UNESCO che si trova a circa 60 km dalla capitale Algeri.
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“In primavera, Tipasa è abitata dagli dei e gli dei parlano nel sole è nell’odore degli assenzi, nel mare corazzato d’argento, nel cielo d’un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre.
La Tomba della Cristiana
La Tomba della Cristiana è considerato uno dei siti archeologici più misteriosi di tutta l’Algeria. Il maestoso mausoleo è visibile a chilometri di distanza e in tempi antichi è stato spesso un riferimento per pescatori e marinai. Questo strano edificio, di cui si sa ancora ben poco, e che rientra nella tipologia delle tombe a tumulo, riscontrabili un po’ in tutta l’area del Mediterraneo, è datato alla prima metà del I sec. a.C. e molto probabilmente era destinato ad accogliere i defunti della famiglia reale numida, secondo alcuni Giubba II e sua moglie Cleopatra Selene II (l’unica figlia di Cleopatra), secondo altri Bocchus II.
Costantina
Costantina a ovest è una città elegante e maestosa, con una casbah molto bella dove passeggiare, un notevole museo archeologico e il bellissimo palazzo di epoca ottomana di Ahmed Bey, in cui è stupendo girovagare. Costantina, l’antica Cirta, uno dei passaggi più interessanti di un viaggio in Algeria, ribattezzata in onore di Costantino il Grande, sorge su degli speroni rocciosi che hanno reso necessario sin dal tempo dei romani la realizzazione di imponenti ponti, che ancora oggi la identificano. Grandiose opere proseguite poi dagli ottomani e i francesi. A Constantine si respira la Storia e si ammira tutta l’ambizione dell’ingegneria occidentale in terra d’Africa.
I ponti sono la caratteristica di Constantine e anche l’unico modo di collegare il nucleo antico al territorio circostante, dove oggi la città è in continua espansione, confermando di essere la terza città di Algeria per estensione e numero di abitanti. A proposito di casbah: passeggiare per le sue vie sarà rigenerante, anche se gli edifici sono quasi tutti recenti. Sempre nel centro di Costantina si trova poi il palazzo Ahmed Bey, che non ti puoi proprio perdere!
Djemila
Prima di arrivarci, fermatevi a Djemila, uno dei siti romani più spettacolari di tutto il Mediterraneo. Un altro gioiello del patrimonio archeologico d’Algeria è Djemila, anch’esso sito patrimonio UNESCO, il cui nome berbero significa “la più bella”, e in effetti lo è per l’ottimo stato di conservazione, per la straordinaria ricchezza dei mosaici raccolti nel museo locale, per la sua suggestiva posizione tra gli altipiani settentrionali della catena dell’Atlante a circa 900 metri d’altitudine.
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Questa città arroccata su una collina fu abitata da legionari romani veterani e poi abbandonata e non ricostruita, infatti l’impianto urbanistico e molti edifici di allora sono ancora gli stessi di allora. C’è una grande collezione di mosaici esposta nel piccolo museo. Nel sito della vecchia Djemila si trovano anche le Grandi Terme e pure il quartiere a luci rosse!
Timgad
Timgad è uno dei siti meglio conservati d’Algeria, non a caso protetto dal sigillo dell’UNESCO. Dopo aver raggiunto il suo massimo splendore nel secondo secolo dopo Cristo, e lo testimoniano le 14 terme pubbliche, la solenne biblioteca, il teatro da oltre 3000 posti e l’imponente foro cittadino, la città fu abbandonata con la fine dell’epoca bizantina per poi letteralmente scomparire tra le sabbie del tempo, anzi di quelle del Sahara per oltre dieci secoli, e venir riscoperta da un esploratore inglese, un certo James Bruce, alla fine del ‘700.
Annaba
Più a ovest, ad Annaba, a circa 100km dal confine tunisino, le rovine di Hippo Regius sono da non perdere. A Ippona ha vissuto e fu vescovo per anni Sant’Agostino, considerato uno dei padri della Chiesa Occidentale. A ricordare l’antica Ippona ci sono i resti, tra cui potrai riconoscere il foro e la basilica. Non solo religione e storia: Annaba è apprezzata anche per le spiagge, come quella di Ain Achir.
Ghardaia
Alle porte del Deserto del Sahara si trova Ghardaia, la perla del M’Zab. In questa valle, oltre a Ghardaia, si trovano altre quattro città fortificate, tutte e cinque conosciute collettivamente con il nome di pentapoli mozabita. Si tratta di cittadelle edificate tra il X e l’XI secolo dai musulmani ibaditi in fuga da una serie di persecuzioni ai loro danni iniziate secoli prima nella penisola arabica. Nel visitarle si percepisce tutto il fascino di luoghi rimasti fermi nel rispetto delle loro usanze e abitudini di vita, peraltro non ancora minimamente interessate dal turismo di massa. Nella valle del fiume Oued M’Zab sorgono cinque insediamenti spesso chiamati con il nome collettivo di Ghardaïa. Contrattate per un tappeto dai motivi vivaci nella piazza principale, ammirate una città medievale perfettamente conservata e nuotate all’ombra delle palme da dattero. Ghardaïa è un luogo accogliente e rilassato, soprattutto al tramonto, quando la gente del posto esce a godersi la frescura serale.
Il Deserto del Sahara
Il sud è principalmente deserto, che si estende fino al Mali e al Niger. Questa è la terra dei berberi e dei tuareg, dei vasti spazi aperti, delle montagne brulle e delle oasi. Le dune che potrai ammirare fanno parte del Grande Erg occidentale, un “mare di dune” secondo per estensione solo al Grand Erg orientale. Giungere fino a qui però ti permette di ammirare in tutto il suo splendore il massiccio dell’Ahaggar.
Timimoun è la più accessibile delle oasi, una città di edifici color ocra circondata dal verde delle palme e dalle dune arancioni del Grande Erg Occidentale. Timimoun si trova a 1200km a sud di Algeri, ma se volete spingervi oltre, continuate verso sud per altri 1200km fino a Tamarasset. È un’ottima base per esplorare il deserto e il massiccio dell’Ahaggar.
- Wadi Essendilene si trova a circa 80 chilometri a nord di Djanet, nello specifico si lascia la strada asfaltata e dopo una decina di chilometri di fuoripista si entra in quello che è un vero e proprio canyon.
- Timras è un’area caratterizzata da formazioni rocciose in arenaria dalla tipica colorazione giallo rossastra che formano un vero e proprio labirinto di rocce, guglie e archi naturali.
Tassili N’Ajjer
La città oasi di Djanet, nel sud-ovest, è la porta d’accesso alle meraviglie del Sahara algerino. Formazioni rocciose modellate dai millenni, favolose e ultraterrene, conferiscono carattere al Parco Nazionale del Tassili N’Ajjer e all’area circostante di Tadrart, con le sue vaste distese di dune di sabbia.
Informazioni Utili per il Viaggio
Documenti Necessari
Per chi fosse intenzionato a viaggiare in Algeria, è importante sapere che per entrare nel Paese c’è bisogno di un visto consolare, obbligatorio, e di un passaporto con validità minima di sei mesi. Per maggiori approfondimenti, vi invitiamo a consultare il sito ufficiale della Farnesina, dove troverete tutte le informazioni necessarie e aggiornate.
Lingua
L’arabo è la lingua principale dell’Algeria, ma poiché il Paese faceva parte della Francia, molte persone parlano ancora il francese.
Valuta
La valuta ufficiale è dinaro algerino (DZD). Le carte di credito sono accettate solo in un ristretto numero degli alberghi internazionali più grandi. Scarse le possibilità di ottenere denaro contante da sportelli ATM o con “Traveller’s cheques”. Prima di partire è quindi opportuno accertarsi di avere con sé una quantità adeguata di denaro contante. L’euro viene cambiato in genere senza problemi negli uffici di cambio nelle banche, nei principali alberghi e nell’aeroporto di Algeri. È buona norma conservare le ricevute.
Clima
Il clima algerino è di tipo mediterraneo e quindi bisogna aspettarsi estati calde e umide e inverni miti e piovosi. Le temperature medie oscillano tra i 13 e i 28 gradi. La regione meridionale del Paese è quella caratterizzata dal clima più secco. In inverno le giornate sono piacevolmente temperate.
Cucina Algerina
L’Algeria ha beneficiato dell’influenza francese sulla cucina (qua si sfornano baguette altrettanto buone), ma il piatto nazionale, il couscous, non deve nulla all’influenza straniera e viene mangiato da tempi immemori. Il couscous si ottiene cuocendo a vapore la semola con acqua e olio d’oliva. Di solito viene guarnito con verdure e una proteina (pesce, manzo, agnello o pollo) a seconda della regione. Vietato ripartire senza averlo mangiato! Gli algerini adorano la carne alla griglia, ma nel sud sono i datteri a farla da padroni.
La cucina algerina è tipicamente araba, dai sapori e profumi mediterranei, che ha ereditato tradizioni culinarie e gastronomiche berbere, ottomane, spagnole e poi francesi. Si caratterizza per l’utilizzo di spezie (cumino, zafferano, menta, timo, basilico, pepe, cannella), verdure, legumi e cereali. I legumi vengono cucinati con la carne o semplicemente con l’olio di oliva. I piatti più facili da trovare sono la chorba (minestra speziata), couscous, carne e verdure.
I dolci, raffinatissimi a base di mandorle e miele, aromatizzati con essenze deliziose come la rosa e il fiore d’arancio evocano i racconti delle Mille e una notte.
Tra i piatti da non perdere:
- Il bourek: Fagottino di sfoglia ripieno di carne.
- La tajine: Gustoso stufato di carne, ortaggi e spezie, spesso servito con cous cous.
Festività
In Algeria vengono osservate scrupolosamente tutte le festività del calendario islamico come il Capodanno; il Ramadan, che si conclude con la festa dedicata ai bambini (Aid al-Fitr); la Festa del Sacrificio, in ricordo di Abramo; e l’anniversario della nascita del profeta Maometto. Tutte queste festività seguono il calendario lunare e quindi cadono ogni anno in periodi diversi. Se ci si trova in Algeria tra Natale e Capodanno non si può non assistere alla corsa dei cammelli alla quale partecipano tutte le tribù del Sahara meridionale, del Niger e del Mali e che si tiene a Tamanrasset.
Consigli Utili
- A meno che non abbiate un sacco di tempo a disposizione, limitate le tappe dell’itinerario.
- Ci vuole un giorno intero di auto per andare da Algeri a Tamarasset, nel profondo sud, traffico permettendo. Viaggiare in autobus allunga i tempi. È necessario tenere conto delle distanze quando si pianifica il viaggio.
- Non dimenticare di portare medicinali di uso quotidiano e medicinali per eventuali ‘malattie del viaggiatore’, poiché non vi sono farmacie fornite lungo gli itinerari.
- Acquistare acqua e bevande in contenitori sigillati; evitare l’aggiunta di ghiaccio ad acqua e bibite; evitare verdura e frutti di mare se non cotti; consultare immediatamente un medico e richiedere le analisi ai primi sintomi di malessere (vomito, febbre, diarrea).
- Per le signore è consigliato un abbigliamento sobrio, con abiti non troppo scollati o corti, che lascino eccessivamente scoperti pancia e gambe.
- Evitare il più possibile indumenti di tipo mimetico camouflage o somiglianti ad uniformi militari, regola di buonsenso valida per la maggior parte dei Paesi ma che in certi stati diventa divieto preciso.
Tabella Climatica di Tamanrasset
Mese | Temperatura Media Diurna (°C) |
---|---|
Gennaio | 20 |
Luglio | 40 |
La temperatura estiva diurna a Tamanrasset mentre scrivo questo articolo è di circa 40 gradi. A gennaio, scende intorno ai 20 gradi.
L’Algeria è una gemma ancora poco esplorata, che si svela con grazia a chiunque decida di scoprirla.