Amici del Turismo: Definizione e Principi del Turismo Responsabile
Il turismo è un fenomeno complesso. Una risposta immediata, la più scontata, potrebbe essere “Il turismo è viaggiare per piacere e per divertimento”. Tuttavia, quando viene chiesto di dare una definizione più concreta e specifica di questo fenomeno le cose si complicano. Una definizione di turismo univoca non è quindi un’impresa facile ma partiamo della sua etimologia. Il termine turismo deriva dal francese "tour" che significa giro, viaggio, circuito.
Una delle definizioni riconosciute dagli studiosi del settore è quella dell‘OMT (Organizzazione mondiale del Turismo) secondo la quale il Turismo è “l’insieme delle attività delle persone che effettuano uno spostamento o soggiornano al di fuori dell’abituale ambiente per almeno 24 ore e comunque per un periodo non superiore ad un anno”. (2005-2007). L’OMT basa la sua definizione di turismo fondamentalmente su un fattore economico. Lo scopo di questa celebrazione è quello di sensibilizzare sull’importanza del ruolo del turismo all’interno della comunità internazionale.
Per comprendere appieno il concetto, è utile definire alcuni termini chiave:
- Turista: è chiunque viaggi in luoghi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato.
- Stakeholder: soggetti (singoli individui, organizzazioni, imprese, ecc.) che sono direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’organizzazione e che sono significativamente influenzati dalle attività di questa e/o le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell’organizzazione di attuare con successo le proprie strategie e raggiungere i propri obiettivi.
- Destinazione turistica: una destinazione o meta turistica è uno spazio geografico che comprende prodotti turistici integrati, quali ad esempio servizi, attrazioni e risorse turistiche che divengono motivazione di visita per il viaggiatore. È il risultato dell’attività di produzione ed erogazione della catena del valore del turismo, o, in altre parole, è l’insieme di attività e fattori di attrattiva in grado di proporre un sistema di offerta turistica integrato e proposto in modo coordinato attraverso un unico brand.
- OGD: Organizzazioni di Gestione della Destinazione, costituite a livello territoriale e riconosciute dalla Giunta regionale del Veneto ai sensi dell’art. 9 della L.R. n.
- STL: i Sistemi Turistici Locali sono una ripartizione del territorio non più vigente, ma ancora rilevante sul piano statistico. Il Veneto dal punto di vista statistico fa riferimento a 16 Sistemi Turistici Locali.
Cos'è il turismo responsabile?
Il turismo responsabile è una tipologia di attività turistica, nata verso la fine degli anni Ottanta, che si propone di creare una maggiore responsabilità e sensibilità nei confronti delle pratiche di equità sociale ed economica, mantenendo inalterati gli aspetti ambientali, culturali e tradizionali delle comunità e delle realtà ospitanti, le quali acquistano un ruolo centrale nello sviluppo turistico del proprio territorio. Attraverso un rapporto equilibrato e positivo tra gli operatori turistici, le popolazioni locali e i visitatori, il viaggio responsabile favorisce l’adozione di comportamenti etici e rispettosi, che consentano di sviluppare e promuovere progetti realizzati sulla base dei principi di eticità, sostenibilità, rispetto e responsabilità.
Secondo la definizione dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il turismo responsabile è “il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”.
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In pratica, attraverso l’applicazione dei criteri di turismo responsabile si vuole sostenere la crescita e lo sviluppo del territorio, valorizzandone le ricchezze e le caratteristiche più peculiari, oltre a mettere in pratica buone prassi di mobilità sostenibile, azioni di protezione e salvaguardia dell’ambiente, delle risorse naturali ed energetiche e delle culture locali, proponendo condizioni economiche e di lavoro adeguate e dignitose.
In questa dinamica complessa e articolata, tutti sono protagonisti in un rapporto “alla pari” dove non possono prevalere le esigenze di una sola parte, ma ognuno è chiamato contribuire a preservare gli equilibri del luogo in cui vive, sta visitando o valorizzando e promuovendo.
Quando nasce il turismo responsabile?
Nonostante in precedenza esistessero già forme di viaggio simili, il turismo responsabile è nato ufficialmente nel 1987 con l’approvazione del rapporto Brundtland da parte dell’ONU, il quale forniva una prima definizione teorica di una diversa idea di turismo, basata sulla prospettiva di uno sviluppo più sostenibile per tutta l’umanità e per le generazioni future.
Poco tempo dopo, anche l’Organizzazione Mondiale del Turismo, UNWTO, fornì la propria descrizione di turismo responsabile, dichiarando che si tratta di una forma di “turismo che tiene conto dei suoi impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, affrontando le esigenze dei visitatori, dell'industria, dell'ambiente e delle comunità ospitanti”. La prima Carta per il turismo sostenibile venne invece redatta nel 1995, durante la Conferenza mondiale sul turismo sostenibile di Lanzarote.
In Italia, AITR, istituita nel 1998, opera a favore della diffusione e affermazione dei principi di turismo responsabile e sostenibile con progetti di interazione e sostegno tra le comunità locali, i viaggiatori e gli operatori turistici, raggruppando diverse tipologie di attività, associazioni, e imprese, allo scopo di stimolare la nascita di nuovi progetti, fornire formazione e garantire supporto alle attività di turismo responsabile.
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Infine, nel 2015 l’ONU ha inserito le pratiche di turismo responsabile e sostenibile tra gli obiettivi dell’Agenda 2030, confermando l’importanza di queste forme di viaggio per il benessere e il futuro del nostro Pianeta.
Turismo responsabile: principi, scopi e caratteristiche
Lo scopo principale del turismo responsabile è di regolare lo sviluppo di uno dei settori economici più importanti e in continua espansione del mondo, prima che possa minacciare in modo irreparabile le culture, gli ecosistemi e la biodiversità in molte parti del mondo.
Inoltre, una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e di quanto la propria presenza possa influire sulle condizioni degli abitanti locali e sul benessere dell’ambiente, porta a prestare maggiore attenzione ai comportamenti, cercando di ridurre al minimo gli effetti negativi e i rischi per il luogo che si sta visitando, ma anche in cui si vive o si lavora.
Per facilitare questa presa di coscienza, sono stati individuati alcuni principi su cui si basa il turismo responsabile:
- Il rispetto, la cura e la salvaguardia dell’ambiente e degli habitat naturali.
- La tutela e il rispetto delle culture e delle tradizioni locali.
- Il ridotto impatto delle strutture e delle attività turistiche sull’ambiente e le risorse naturali.
- Il coinvolgimento e la partecipazione attiva e informata delle popolazioni ospitanti in ambito turistico, ad esempio attraverso l’utilizzo di strutture locali e la denuncia di eventuali situazioni di degrado sociale e ambientale.
- La promozione di esperienze che consentano al turista di entrare in contatto e conoscere direttamente le comunità locali e le caratteristiche più peculiari del territorio.
- La condivisione dei benefici economici con le comunità ospitanti, che favoriscano lo sviluppo sociale e una migliore qualità della vita.
Sebbene il turismo responsabile sia spesso associato a viaggi in Paesi dall’economia fragile o in via di sviluppo, questi criteri si possono applicare a qualsiasi tipo di viaggio o esperienza, anche in aree in cui il turismo è una realtà consolidata, come le città d’arte e i borghi storici.
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Differenza tra turismo sostenibile e turismo responsabile
Nonostante i criteri del turismo sostenibile e del turismo responsabile siano in parte sovrapponibili, esistono delle differenze sostanziali e significative.
Il turismo sostenibile cerca principalmente di ridurre al minimo l’impatto delle attività turistiche sull’ambiente, limitando al massimo l’inquinamento, i rifiuti e lo spreco di risorse naturali, mentre il turismo responsabile ha un risvolto maggiormente etico, sociale ed economico, anche se tiene in grande considerazione il rispetto e la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.
Come praticare il turismo responsabile: esempi e consigli in Italia
Un viaggio di turismo responsabile è sempre un’esperienza emozionante che, però, va ben pianificata in anticipo, per limitare il più possibile gli impatti negativi sul territorio che si andrà a visitare e, soprattutto, sulle proprie aspettative.
Per quanto riguarda i trasporti, è utile valutare di spostarsi a piedi o utilizzare la mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale, come i treni, gli autobus alimentati con combustibili ecologici o elettrici, la bicicletta e l’e-bike.
Per contribuire in modo concreto all’economia locale e praticare un turismo consapevole, si possono scegliere strutture gestite da persone del luogo, che sicuramente permettono di entrare maggiormente in contatto con le culture e le tradizioni locali, ma anche di offrire opportunità di guadagno e risorse economiche utili per lo sviluppo della comunità, ad esempio immergendosi in piccole realtà rurali come l’agriturismo San Cassiano, una struttura a conduzione familiare immersa nel Parco Regionale del Matese . Inoltre, è importante informarsi se nella struttura sono presenti sistemi per la riduzione degli sprechi energetici e idrici, oltre alla possibilità di consumare cibi di stagione, biologici e a chilometro zero, e attività che consentano di incontrare e conoscere gli abitanti del luogo per creare nuove relazioni o acquistare prodotti locali e artigianali, come il Casolare Bioenergetico. Non bisogna infatti sottovalutare il fatto che i prodotti e i servizi locali rappresentano una fondamentale risorsa per le comunità ospitanti e che il loro acquisto aiuta famiglie, imprese e aziende a sviluppare un sistema economico sano e redditizio.
In spazi outdoor, riserve o parchi naturali, come il bellissimo Parco dei Nebrodi, è necessario rispettare in modo rigoroso l’ambiente, evitando di danneggiare gli ecosistemi, gli animali e le piante, ad esempio spargendo rifiuti o raccogliendo sassi, foglie e conchiglie per farne souvenir da portare a casa. Inoltre, in alternativa ai parchi zoologici, si possono visitare i centri di raccolta di animali feriti o maltrattati, che verranno gradualmente reinseriti nel loro habitat naturale.
Quando si intraprende un viaggio di turismo responsabile, le relazioni che si creano tra i turisti e la popolazione svolgono un ruolo centrale.
Principio | Descrizione |
---|---|
Rispetto per l'Ambiente | Cura e salvaguardia degli habitat naturali. |
Tutela delle Culture Locali | Rispetto delle tradizioni e del patrimonio culturale. |
Ridotto Impatto Ambientale | Minimizzare l'impatto delle attività turistiche sulle risorse naturali. |
Coinvolgimento delle Comunità | Partecipazione attiva delle popolazioni locali nello sviluppo turistico. |
Promozione di Esperienze Autentiche | Fornire ai turisti opportunità di conoscere direttamente le comunità locali. |
Condivisione dei Benefici Economici | Redistribuzione dei profitti turistici a favore dello sviluppo locale. |
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