Albergo Atene Riccione

 

L'Attentato al Consolato Americano di Bengasi: Storia, Eventi e Conseguenze

L'11 settembre 2012, Bengasi fu teatro di un tragico attentato al consolato americano, un evento che costò la vita all'ambasciatore Christopher Stevens e ad altri tre cittadini americani. Questo attacco ha sollevato numerose questioni sulla sicurezza diplomatica e sulle responsabilità politiche, diventando un punto focale nel dibattito pubblico e politico negli Stati Uniti.

Le Circostanze dell'Attentato

Un importante membro del Dipartimento di Stato americano ha descritto l'attentato come «Un attacco letale senza precedenti portato a termine da un grande numero di persone armate». Nel compound che ospitava l’ambasciatore c’erano quattro edifici: le caserme che ospitano le guardie locali, l’edificio centrale che contiene la residenza dell’ambasciatore Stevens e il Toc (Tactical Operations Center) che serve per la sicurezza e le comunicazioni. L’area, grande come un campo da football americano, è recintata da un muro alto tre metri con un ulteriore metro di filo spinato sopra di esso. Stevens era arrivato a Bengasi il 10 settembre con cinque guardie più le tre di ordinanza e altre due mandate da Tripoli.

Alle 21.40 gli agenti sentono rumori, spari e un’esplosione all’interno del compound e vedono uomini armati entrare. L’ambasciatore con l’ufficiale americano Sean Smith e una guardia si mettono al sicuro nell’edificio principale in una stanza di sicurezza. Non trovando nessuno, gli uomini armati danno fuoco all’intero edificio: il fumo nero e denso in poco tempo pervade tutto, anche la stanza dove si trovano Stevens e gli altri due.

A questo punto, mentre un agente riesce ad uscire dall’edificio che va a fuoco, gli altri agenti, che si trovavano in un edificio differente da quello dove era rinchiuso Stevens, riescono a chiedere aiuto via radio. Un gruppo di sei agenti di sicurezza insieme a 16 membri della milizia libica locale, Brigata del 17 febbraio, soccorrono l’ambasciatore Stevens, probabilmente già morto per soffocamento, e di fianco a lui trovano Smith morto. Combattendo contro gli assalitori si fanno strada fino al “annex”, una struttura di sicurezza a pochi chilometri dal compound. Qui ingaggiano una battaglia nella quale muore Glen Doherty, agente di sicurezza americano colpito da una granata, prima dell’arrivo dei rinforzi statunitensi da Tripoli che riescono ad evacuare tutti all’aeroporto di Bengasi e poi a Tripoli su due aerei.

Le Prime Ipotesi e le Indagini

Da principio, era stata diffusa la versione secondo cui l’attacco all’ambasciata americana di Bengasi, la roccaforte dei “ribelli” libici e la città da cui è partita la controffensiva a Muammar Gheddafi, era stato spontaneo in seguito alle proteste del mondo musulmano contro la pubblicazione del video “L’innocenza dei musulmani“.

Leggi anche: Tutto quello che devi sapere prima di partire per la Turchia

Secondo il Dipartimento di Stato non c’è stata nessuna protesta prima dell’attacco: «Non stava succedendo niente di strano». Se le proteste spontanee per il film anti-islamico non c’entrano, il principale indiziato dell’assalto all’ambasciata resta la brigata irregolare islamista Ansar al-Sharia, cacciata qualche giorno dopo l’attentato dalla città di Bengasi dalla popolazione. L’esercito libico li ha stanati nella regione collinare Jebel Akhdar, ma come affermato dal comandante della task force del governo, «hanno 200 uomini e 17 veicoli armati. Sono troppo pericolosi per noi».

Siti vicini ad Al Qaeda hanno sostenuto, invece, che l’assassinio di Stevens sia «una reazione della milizia Ansar Al-Sharia alla conferma della morte di Abu al-Libi», numero due di Al Qaeda, arrivata da Ayman al Zawahiri. Un alto funzionario a conoscenza dei dettagli dell'attacco, ha detto che una granata ha incendiato l'edificio del consolato. Stevens e gli altri funzionari deceduti si sono trovati separati dal resto dello staff mentre cercavano di fuggire verso il tetto e sono morti soffocati dal fumo.

Il Ruolo di Ansar al-Sharia

Il gruppo jihadista libico Ansar al-Sharia, legato ad al Qaida e ritenuto responsabile dell’attentato al consolato Usa di Bengasi del 2012, ha annunciato il suo scioglimento in un comunicato online. Il gruppo, inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche Onu-Usa, ha motivato la decisione dopo aver subito pesanti perdite a cominciare dal suo leader, Mohammed Azahawi, in scontri con le forze del generale Haftar a Bengasi alla fine del 2014. La maggior parte dei suoi combattenti poi si è unito all’Isis.

La Reazione degli Stati Uniti

Il presidente Barack Obama ha condannato «l'attacco scellerato», promette più sicurezza per gli americani impegnati nelle missioni diplomatiche, invia in Libia un’unità anti-terrorismo dei marines. Alcuni droni americani potrebbero sorvolare Bengasi e altre località nell'est della Libia pronti a colpire chi ha effettuato l'attacco alla sede diplomatica Usa di Bengasi.

Le Indagini e le Conclusioni della Commissione

Venerdì 21 novembre la commissione per l’intelligence della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti (la Camera bassa del Congresso) ha concluso un’indagine durata due anni sull’attacco al consolato americano di Bengasi, in Libia, dell’11 settembre del 2012. La commissione, a maggioranza repubblicana, ha concluso che CIA ed esercito risposero in maniera adeguata all’incidente e che le accuse rivolte all’amministrazione del presidente Barack Obama non stanno più in piedi. Sbagliarono invece a fornire il primo rapporto sull’accaduto, portando l’allora ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU, Susan Rice, ad affermare che l’attacco era iniziato come una manifestazione spontanea. Dopo le dichiarazioni di Rice, erano emerse prove che avevano dimostrato come l’attacco fosse stato attentamente pianificato.

Leggi anche: Servizi consolari offerti a Roma

Negli ultimi anni diverse altre indagini portate avanti da varie agenzie federali avevano portato a conclusioni simili a quelle raggiunte dalla commissione per l’intelligence: in molti ritenevano che la versione ufficiale fosse oramai provata al di là di ogni ragionevole dubbio, senza però diminuire la convinzione di alcuni dei più severi critici di Obama, tra cui alcuni dei più importanti giornalisti di Fox News. La conclusione della commissione è particolarmente importante perché la maggioranza dei suoi componenti appartiene proprio al partito repubblicano.

"13 Hours": Il Film sull'Attentato

13 Hours è il film diretto dal regista hollywoodiano Michael Bay e che andrà in onda questa sera alle 21.14 su Rete 4. La pellicola è tratta dal romanzo omonimo di Mitchell Zuckoff che racconta l'attentato occorso al consolato statunitense di Bengasi, in Libia, l'11 settembre 2012 per mano di un gruppo di militanti islamici.

Nel 2012, Bengasi è considerata uno dei luoghi più pericolosi del mondo e per questa ragione la maggior parte dei Paesi ha scelto di "chiudere" le proprie basi diplomatiche in città per paura di attentati terroristici per mano degli islamici. Gli Stati Uniti d'America, tuttavia, hanno ancora un consolato in città, a poca distanza dall'avamposto della CIA dove si trova un gruppo di soldati di un'agenzia privata che sono gli addetti alla sicurezza. I soldati saranno costretti a cercare di resistere all'attentato, contraccando per ben tredici ore (da qui il titolo del film), in attesa di ricevere rinforzi e soccorsi.

Come racconta Men's Journal, Kris Paronto - che nel film è interpretato dall'attore Pablo Schreiber - aveva già allarmato Scott Strickland, il capo della sicurezza del consolato, della grande vulnerabilità della base di Bengasi. L'impossibilità di colpire direttamente l'ambasciatore spinse i terroristi ad appiccare incendi per tutto l'edificio, con la conseguenza che l'area si riempì molto velocemente di fumo. L'idea era quella di costringere l'ambasciatore a uscire allo scoperto per sfuggire al fuoco e soprattutto al fumo stesso. Mentre erano ancora nel loro avamposto, i soldati ricevettero una chiamata finale da parte del consolato, in cui si diceva: "Se non venite qui presto, finiremo col morire tutti." A quel punto Paronto e la sua squadra decisero di andare contro gli ordini ricevuti dal responsabile della sicurezza e affrontare i terroristi.

Leggi anche: NIE Consolato Spagnolo

TAG: #Consolato

Più utile per te: