Recensioni sulla Borsa da Viaggio Longchamp Le Pliage: Un'Icona di Stile e Praticità
Magnifica ossessione di tutte le donne, vessillo di stile dalla cifra a doppi zero, Le Pliage, pièce de résistance di casa Longchamp, ha tutti gli ingredienti che fanno grazia dell’etichetta di “it”. Design a trascendere epoche e tendenze, e silhouette riconoscibile a colpo d’occhio.
Perché piace? Perché abbraccia la discrezione senza scadere nella banalità, è poco cafona eppure accattivante; pratica, funzionale e nondimeno iconica, con una storia di eccellente saper fare alle spalle che ha ammaliato celebrità e comuni mortali, teste coronate e papesse della moda.
Scriveva Suzy Menkes nel 2015 su British Vogue: “Ci sono voluti 21 anni perché Le Pliage passasse dall'utilità alla moda. Ma il suo segreto è semplice. Realizzarla in tutti i colori dell'arcobaleno, a fantasia o a tinta unita, ma mantenerla sempre utile”. Insomma; il cappellino di Loro Piana sta al quiet luxury, così come Le Pliage di Longchamp sta al “lusso ottimista”.
È piuttosto un insieme ben amalgamato di estro e artigianato, condito di un pizzico di unicità che scansi soluzione ovvie e già viste. Perché “lusso” è termine sfaccettato: non è ricchezza, né sfarzo. Non è nemmeno solo savoir-faire e creatività. Specificità proprie di Le Pliage che, nei suoi trent’anni di onorata carriera, si è fatta canovaccio di artisti e designer, ripensando se stessa tra originalità e fedeltà.
La Storia di Longchamp: Dalle Pipe agli Accessori di Moda
È Jean Cassegrain- pioniere tra gli anni Trenta e Quaranta nella vestizione in raffinata pelle delle pipe- ad avere l’intuizione di fondare nel 1948 Longchamp, ampliando la produzione dai prodotti per fumatori alla piccola pelletteria. Impossibilitato ad utilizzare il cognome di famiglia (già sfruttato da un altro parente), ripiega su Longchamp, etichetta con una storia di aneddoti e curiosità; tra mulini, ippodromi e un sigillo d’artista.
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Il logo, in effetti, è opera del disegnatore Turenne Chevallereau e raffigura un cavallo da corsa al galoppo, in omaggio al mondo equestre. Il nome del brand, invece, è cenno a quel mulino, poco distante da Longchamp, cui s’imbatte ogni mattina il Sig. Cassegrain sulla strada per l’azienda di famiglia. Il mulino, poi, è luogo dove si “spezza il grano”, e diventa il gancio semantico al brevetto del marchio.
Il presidente de Gaulle inaugura nel ‘61 l’aeroporto di Parigi Orly e Jean ha la seconda, felice, intuizione: aprire una boutique Longchamp proprio qui, nel traffico di passeggeri cosmopoliti e curiosi visitatori che osservano decolli e atterraggi in quello che è, allora, l’unico terminal parigino. Quando nel 1972 Philippe, figlio di Jean, succede al padre alla direzione di Longchamp investe massicciamente nella valigeria, aprendosi a nuovi mercati e nuovi materiali, tra cui il nylon, fino a quel momento esclusiva militare per alleggerire il peso di borse e borsoni.
Il seme dell’icona è tutto qui, ma occorrerà un altro viaggio a siglare l’idea che diventerà mito…Le Pliage: un’icona dalle mille collaborazioni Di ritorno da un viaggio in Giappone, nel ‘92, Philippe disegna una borsa ispirata all’arte dell’Origami: ha una forma trapezoidale, una patta con bottone a pressione ed è confezionata in nylon dai colori vivaci, con doppio manico in pelle russa.
Le Pliage: Un'Icona Nata dall'Arte dell'Origami
La chiama Le Pliage perché il suo plus è proprio quello di ripiegarsi in (quasi) infinite parti, diventando tascabile e non mortificando la funzione al vezzo. È sottile eppure capiente, entra nel più piccolo spazio della valigia e ne esce intatta, pronta ad ospitare il nécessaire e oltre.
Il successo è inaspettato e al contempo clamoroso e Le Pliage diventa un best seller da 30 milioni di esemplari venduti (al 2022), proposta cangiante della maison Longchamp, a reinventarsi di anno in anno. La rivisitano, attualizzandola ognuno con la propria cifra, Tracey Emin e Sarah Morris, Mary Katrantzou e Shayne Oliver, Kate Moss, André Saraiva e Jeremy Scott che- in una collaborazione quanto mai longeva durata un decennio e venti stagioni- ha fatto di Le Pliage un’icona pop e irriverente; ludica, fantasiosa e dagli accenti di warholiana memoria.
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Oggi, si aggiungono alla lista di super star che griffano l’it-bag, anche Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, le menti dietro Toiletpapaer che, con la provocazione nel dna, sbeffeggiano gli stilemi di Francia e brand invitando ad una rilettura di Le Pliage. La capsule, in vendita dal 18 luglio, è una sferzata energetica ad un super-classico: c’è il puledro che svetta tra le nuvole e il carlino che fuma la pipa.
“Per Longchamp, la combinazione di moda e arte è sempre stata un’importante fonte di ispirazione. Abbiamo pensato che la loro estetica audace e il loro approccio leggero alla vita fossero in sintonia con la visione colorata e ottimistica del lusso Longchamp”, ha precisato Sophie Delafontaine, direttrice artistica della maison, in merito alla collaborazione, rivestendo il brand di quell’eccezione di optimistic luxury che ne ha decretato il successo, avvicinandolo ai giovanissimi che bazzicano il social cinese, così come alle super-star, da sempre affezionate della borsa con la silhouette a trapezio.
Le Celebrità e Le Pliage: Un Amore Senza Confini
Stilarla, la lista di celebrities affezionate all’icona di Longchamp, è pressoché impossibile perché, negli anni, l’hanno sfoggiata tutte: royals e it-girl, attrici e primi ministri. Sì, anche loro, con l’ex premier conservatrice Theresa May a prediligere l’estrema comodità di Le Pliage, versione zainetto. Per rimanere in quel del Regno Unito impossibile poi non citare Kate Middleton, fan dai tempi dell’università di quella borsa, oggi sovente opzionata in nero o marrone, in fede ai principi di sobrietà di Palazzo, e in contrasto alla sorella Pippa, più volte paparazzata con al braccio Le Pliage in rosso vivido.
E se Jessica Alba ne ama la versione deluxe in raffinata pelle monocromatica, Miley Cyrus e Rita Ora la vogliono pop, stampata a dovere dalla bizzarria di Jeremy Scott. Kendall Jenner ne ha una collezione ma a spiccare, tra tutte, è Le Pliage custom-made, personalizzata con le iniziali del suo nome, in un’ottica che avvicina l’artigianalità al mondo street, attestando la spinta alla reinvenzione di Longchamp.
E poi ancora Jennifer Lopez e Julia Roberts, Katie Holmes e Gigi Hadid, Alexa Chung- più volte protagonista delle campagne pubblicitarie del brand e co-autrice di edizioni limitate- e Lily Collins che nei panni di Emily (in Paris) conserva le verdure di stagione in Le Pliage Filet, la shopper retata della spesa, ennesimo segno della capacità evolutiva di una maison, in grado di adattare la propria simbologia alla contemporaneità. Il segreto del successo, in fondo, è tutto qui.
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Si dice che chi disprezza compra e, in questo caso, per me è stato proprio così. Per anni ho visto gente in aeroporto o in giro per strada con una Longchamp sulla spalla, e ho sempre pensato che non facesse al caso mio. Infatti, mi sembrava una “borsa da vecchia”. Ma forse il mio gusto è cambiato nel corso degli anni. Una storia di famiglia che nasce nel 1948, quando il capostipite di Longchamp, Jean Cassegrain, diede vita alla prima creazione della Maison parigina: una pipa rivestita in pelle.
Le Pliage Original: Un Must-Have Versatile
La prima borsa da donna arriva solo nel 1971, mentre l’iconica Le Pliage, che risale ai primi anni Novanta, diventerà un must have che coniuga leggerezza e solidità. Nonostante l’ampia scelta di modelli tra cui scegliere, compresi anche quelli in pelle, ho optato per il classico Le Pliage Original. Si tratta dell’iconica shopper in tela plastificata e disponibile in quattro misure, dalla Small alla Extra Large.
La più adatta alle mie esigenze è la Large, che misura trenta centimetri sia in larghezza che in altezza, e diciannove in profondità. Dato che ho intenzione di utilizzarla principalmente per viaggiare in aereo (o eventualmente come borsa da spiaggia), era importante che fosse capiente ma non troppo ingombrante, e che fosse morbida abbastanza da poter essere schiacciata e infilata sotto il sedile dell’aereo. Ottimo anche il fatto che sia impermeabile e che possa essere lavata in lavatrice.
Inoltre, la chiusura a zip la rende particolarmente sicura, soprattutto in viaggio. Il design delle borse Longchamp è tendenzialmente molto lineare, anche se alcuni modelli realizzati in pelle hanno, per i miei gusti, troppi fronzoli. Le Pliage invece è semplice: una classica tote bag con finiture di pelle marrone. Niente loghi, niente decorazioni superflue.
Ma, soprattutto, può essere ripiegata in un rettangolo più piccolo di un foglio A5, e quindi sistemata in valigia o addirittura all’interno di un’altra borsa. Il materiale con cui è realizzata è una tela di poliammide riciclata con rivestimento interno impermeabile, mentre i manici sono in pelle bovina. È composta da un unico scomparto interno e da due tasche piatte abbastanza capienti.
Un altro grosso vantaggio della borsa Le Pliage è il fatto che il modello Large che ho scelto io costi centotrenta euro: un prezzo, a mio parere, che la rende facilmente accessibile. Sono molti i negozi online dai quali acquistarla, anche sul mercato dell’usato, ma ho preferito comprarla sul sito ufficiale, essenzialmente per la disponibilità di misure e di colori tra cui scegliere.
Pur avendola usata al momento solo per andare al lavoro, non ho trovato difetti. È una borsa estremamente versatile, che si adatta bene ai look più formali e a quelli più casual (e volendo anche sportivi). Un grandissimo vantaggio è la leggerezza del materiale: questo significa che anche se la riempiamo, non sarà mai troppo pesante.
Morbida e leggera, questa borsa di medie dimensioni è grande abbastanza per contenere tutti i tuoi elementi essenziali dal giorno alla notte senza mai sentirsi ingombranti. Unendo femminilità e pulizia minimal, questo è un accessorio indispensabile per la vita di tutti i giorni. Con una tracolla rimovibile, hai la possibilità di indossarlo a tracolla, sopra la spalla o in mano.
Longchamp trae ispirazione dagli origami quando crea Le Pliage, una borsa leggera a scomparsa che da allora è diventata un oggetto di culto in tutto il mondo. Le Pliage Cuir ha conservato tutti i codici che hanno reso la linea Le Pliage un tale successo: una palette di colori vivaci e un ingegnoso design a scomparsa, perché anche la borsa in pelle può essere piegata!
Sottile e resistente, Le Pliage Cuir può essere trasportato come desideri, per creare il tuo stile personale. È innegabilmente il compagno perfetto dalla mattina alla sera, sia in ufficio che nel fine settimana.
Le Pliage Mini: Un Accessorio di Tendenza?
Se questa teoria è vera, questo mio post è inutile, ma dobbiamo comunque parlarne. Premessa doverosa: qui su Marte amiamo le borse Longchamp. Insomma, è cosa buona e giusta dire che il successo della Le Pliage Longchamp sta nel perfetto equilibrio fra praticità e classe.
La Pliage bebè piacerà così come ci piacciono tutti i cuccioli e i neonati (e in effetti nemmeno piange)? Ma ce l’ha anche la marziana Ilaria, che quando ha saputo che stavo scrivendo questo pezzo ha detto: “ma per una volta che ho una cosa quasi alla moda, quasi carina, che non sembro la zia Abelarda… Gloria ci scrive il post contro?!”.
Il dovere di cronaca, il diritto di replica, la testata giornalistica e tutte le cose che direbbe Barbie D’Urso, convergono in questo paragrafo che ho dovuto aggiungere per dar voce alle marziane del circolino della Mini Longchamp.
Longchamp: Un Marchio con una Lunga Storia
La borsa Longchamp che oggi ti mostrerò appartiene alla linea iconica del marchio. L’azienda di famiglia non nasce creando borse. Nel 1948, Jean Cassegrain nella sua bottega parigina nel boulevard Poissonnière, produceva piccoli accessori per il tabacco. Solo nel 1955 viene creato il marchio Longchamp, accompagnato dal logo che vede un fantino a cavallo e in lontananza, un mulino.
Ma i punti vendita sono più di 1.800, con un fatturato che si aggira sui 450 milioni di euro e non decresce mai. Gestisco l’azienda che per molti anni è appartenuta ai miei genitori e lo faccio con tutto l’amore che ho, sia per la pelletteria che per la mia famiglia. Parlo della borsa Pliage, una borsa creata nel 1993.
Le cuciture sono molto dritte e ben fatte. La tintura è compatta e omogenea, sebbene sulla pochette, che ha una tintura a contrasto, compaiono alcuni puntini di tintura qui e lì. Gli accessori della borsa Longchamp (quella grande) sono pesanti e in nickel lucido. Il peso, come ti ricordo spesso, può essere un dettaglio che ci informa sulla qualità.
Il bottone della mia borsa, caratteristica tipica del modello, porta il logo del brand. La tracolla è in nastro, con dettagli in pelle. A questo punto mi viene da dire: Caro signor Longchamp, tra i due paesi, in mezzo c’è l’Italia.
Sono contenta di aver conosciuto da vicino la borsa di questo brand. Affezionandomi alla ricerca di brand piccoli e innovativi, a volte mi allontano dai marchi più solidi e longevi. Un marchio costruito passo dopo passo, partendo da una piccola bottega. La mia borsa è senza dubbio promossa… anche se, come sempre, dovrò vedere come reagisce all’usura.
Caratteristiche Principali della Borsa Le Pliage Original (Taglia Large)
Caratteristica | Dettagli |
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Materiale | Tela di poliammide riciclata con rivestimento interno impermeabile, manici in pelle bovina |
Dimensioni | 30 cm (larghezza) x 30 cm (altezza) x 19 cm (profondità) |
Chiusura | Zip |
Scomparti | Unico scomparto interno, due tasche piatte |
Prezzo (circa) | 130 euro |