Albergo Atene Riccione

 

Cambiamenti del Turismo nel Tempo: Una Prospettiva Storica

Il turismo, nella sua essenza di esplorazione e scoperta, ha subito trasformazioni significative nel corso della storia, plasmando la civiltà umana e influenzando economia, politica e società.

Le Origini Antiche del Turismo

La storia del turismo affonda le sue radici nell'antichità, quando le prime comunità umane iniziarono a spostarsi oltre i confini noti. Le civiltà del Mediterraneo, come Fenici e Greci, furono pioniere in questo campo, stabilendo rotte commerciali e fondando nuove colonie.

Queste prime esplorazioni gettarono le basi per il concetto di viaggio come lo conosciamo oggi, aprendo la strada a un'interazione sempre più intensa tra diverse culture e società.

Il Medioevo e l'Era delle Esplorazioni

Il Medioevo segnò un'epoca di trasformazioni significative, con le peregrinazioni religiose che assunsero un ruolo centrale. Allo stesso modo, l'Era delle Esplorazioni, a partire dal XV secolo, aprì un nuovo capitolo nella storia del turismo. Esploratori come Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e Ferdinando Magellano navigarono verso terre sconosciute, aprendo la strada a un'era di globalizzazione.

Questi periodi rappresentano un momento cruciale nella storia del turismo, riducendo le distanze tra i popoli del mondo e tessendo una rete sempre più intricata di conoscenze, culture e commerci.

Leggi anche: IA e il futuro del turismo

Il Grand Tour: Un Rito di Passaggio

L'Età del Grand Tour rappresenta un capitolo fondamentale nella storia del viaggio, caratterizzando il turismo nell'Europa del XVII e XVIII secolo. Il Grand Tour era più di un semplice viaggio; era un rito di passaggio, un'esperienza educativa e formativa che si estendeva per mesi, talvolta anni.

L'itinerario classico includeva tappe in Francia, Germania, Svizzera, ma soprattutto in Italia, considerata la culla dell'arte, della storia e della cultura classica. Questi viaggi avevano un impatto significativo sullo sviluppo personale, influenzando l'arte e la letteratura dell'epoca.

La Rivoluzione Industriale e il Turismo Moderno

La Rivoluzione Industriale, iniziata nel XVIII secolo, ha rappresentato un'epoca di straordinaria trasformazione per il mondo dei viaggi, rendendoli più rapidi, economici e accessibili. Le ferrovie e i battelli a vapore hanno avuto un impatto profondo, aprendo nuove frontiere non solo nel commercio e negli affari, ma anche nel turismo ricreativo.

In questo periodo, il viaggio divenne un'attività non più esclusiva delle élite, ma una realtà accessibile a molti.

Il 5 luglio 1841 è la data che sancisce universalmente la nascita del turismo moderno. Il profeta delle “ vacanze per tutti “ è un pastore protestante e tipografo di professione, Thomas Cook. Fervente predicatore contro fumo e alcool Cook è il primo vero tour operator. A questo itinerario filantropico partecipano 570 persone della low class e lavoratori del settore laniero. Per quasi tutti è il primo viaggio in treno, senza un posto a sedere, ammucchiati su scomode carrozze scoperte chiamate “vagonetti”. Il pranzo è incluso come anche “uno spettacolo di gran galà”; un fischio del treno e, con i passeggeri, parte anche l’avventura di Cook.

Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia

Il 3 aprile 1865 apre i battenti la prima agenzia viaggi del mondo a Londra, in Fleet Street: la Thomas Cook & Son. Inizialmente lo scopo di Cook non era quello di fare soldi; voleva semplicemente incoraggiare le persone ad allargare i propri orizzonti. Ma l’agenzia prosperò e nel giro di un decennio si era trasferito in un negozio più grande; erano nate filiali a Birmingham, Manchester, Liverpool, Bruxelles e Colonia. Nel 1872 realizzò un giro del mondo in 222 giorni; organizzò viaggi di alcuni maharajah in Europa e pellegrinaggi di musulmani alla Mecca.

L'Era Moderna: Turismo di Massa e Tecnologia

L'era moderna ha segnato un'ulteriore evoluzione nel campo del turismo, caratterizzata dall'ascesa del turismo di massa e da significativi progressi tecnologici. L'introduzione del volo commerciale ha avuto un impatto rivoluzionario, rendendo possibili viaggi a lunga distanza in tempi molto più brevi.

In egual misura, il progresso tecnologico ha avuto un ruolo fondamentale anche nell'organizzazione e nella pianificazione dei viaggi. L'avvento di computer e Internet ha rivoluzionato il modo in cui i viaggi vengono ricercati, prenotati e condivisi.

Turismo Montano: Un Caso di Studio

Con il XXI secolo il turismo montano sta mutando le sue caratteristiche. Per noi di Turismo e Innovazione il turismo montano è anche molto altro, legato a un ambito che si rifà ad ambiente, natura, paesaggio, ma anche e soprattutto passione, scelte di vita, storie personali, spesso in bilico tra modernità e tradizione. Tutto ciò si presta benissimo a essere convogliato e raccontato attraverso lo storytelling turistico.

I dati della stagione 2016 (dati di Federalberghi) parlano di un giro d’affari complessivo di circa 6,6 miliardi di Euro per il “turismo bianco”, con un incremento dell’11,6% rispetto al 2015 e un incremento del 19,6% per le settimane bianche.

Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo

Turismo e Politica in Italia tra il 1936 e il 1957

Diversamente da quanto accade per la Spagna, gli anni che vanno dal 1936 al 1958 non sono abitualmente analizzati insieme dalla storiografia italiana, perché per l’Italia la seconda guerra mondiale e il ritorno ad un regime democratico nel 1946 sono stati uno spartiacque fra due diverse epoche.

Il 1936 segnò il definitivo distacco dell’Italia dalla Società delle Nazioni nonché la rinuncia ad ottenere in quel consesso il riconoscimento come grande potenza europea. In quell’anno, il governo fascista riuscì a concretizzare il vecchio sogno di annettere l’Etiopia, avviando così una serie di reazioni a catena che culminarono con la cacciata dell’Italia dalla Società delle Nazioni nel dicembre 1937 (quattro anni dopo l’uscita di Germania e Giappone). Tali avvenimenti rappresentarono una cesura politica e ebbero ricadute anche sulle politiche dei consumi. Infatti, l’isolamento politico portò a teorizzare l’isolamento economico, trasformando il protezionismo degli anni precedenti in una vera e propria politica autarchica, incentrata sull’uso dei soli prodotti italiani.

Il 1957, invece, avviò la fase più dinamica della storia economica italiana, la quale permise di lasciarsi definitivamente alle spalle non solo l’autarchia fascista e la guerra, ma anche la faticosa ricostruzione post-bellica. Non a caso proprio in tale anno la televisione lanciò il primo programma nazionale di pubblicità televisiva, Carosello. L’Italia entrava così nell’ era dei consumi di massa, traendo beneficio dal nuovo ordine mondiale affermatosi con la fine della guerra. Questo cambiamento ebbe anche una sua dimensione industriale, in termini di processo e prodotto. Ma non solo. Esso generò anche un nuovo significato simbolico per beni e servizi.

Una concettualizzazione utile per ragionare su continuità e permanenze e su valore d’uso e valore simbolico dei consumi, ci viene dal mondo dell’economia ed è la distinzione fra functional (funzionale) e soft (estetica, simbolica) innovation . Il turismo più di altri può aiutarci a comprendere la differenza simbolica profonda fra il rito del consumo del periodo fascista e quello che si affermò negli anni cinquanta e sessanta. Ma anche la convivenza di più percorsi e narrazioni.

La letteratura economica rappresenta spesso il turismo come un paniere che include tanti altri servizi e prodotti: il trasporto, l’alloggio, il catering e una vasta gamma di attività ricreative. Pertanto la trasformazione dell’esperienza turistica è il risultato di un insieme di processi che riguardano i singoli servizi che lo compongono. Il ridisegno complessivo che prende corpo nel passaggio dal fascismo alla democrazia è quindi l’esito dei cambiamenti che coinvolgono le diverse componenti. Nel corso degli anni venti e trenta molte delle innovazioni funzionali destinate a costituire la base “tecnologica” del turismo di massa erano già state realizzate o per lo meno pensate. Tuttavia queste componenti del prodotto turistico vennero in quegli anni narrate all’interno delle categorie dell’ideologia fascista. Anche se non mancarono percorsi di consumo con una propria narrazione.

P. Battilani (2020). Gli anni in cui tutto cambiò: il turismo italiano fra il 1936 e il 1957. TST.

Il Futuro del Turismo: Sostenibilità e Tecnologia

Il turismo sostenibile si sta affermando come un pilastro fondamentale per il futuro dei viaggi, affrontando le sfide ambientali, sociali ed economiche che il settore turistico incontra. L'incremento del turismo sostenibile è guidato da una maggiore consapevolezza ambientale e dal desiderio dei viaggiatori di contribuire positivamente alle comunità locali.

Allo stesso tempo, la tecnologia svolge un ruolo essenziale nel modellare il futuro del turismo, aprendo nuove vie per un turismo più sostenibile e personalizzato. Infine, il turismo sostenibile richiede un impegno congiunto da parte di governi, imprese e viaggiatori.

Come è cambiato il turismo nel tempo: alcuni fattori

L’approccio al viaggio e al turismo è molto cambiato nel corso dei vari periodi storici. Soprattutto un tempo (ma non solo) i medici consigliavano infatti precisi soggiorni turistici per guarire specifiche patologie e questo determinò gli afflussi turistici in località di mare o termali.

La moda del bathing come attività salutare ebbe origine in Inghilterra, con località come Brighton che divennero popolari tra le élite. Successivamente, le spiagge francesi come Nizza e Cannes divennero famose destinazioni per l'aristocrazia europea.

Rapporto con l’abbronzatura: fino alla fine dell'Età moderna e anche oltre, l’abbronzatura era considerata qualcosa da evitare. nell'alta società (la pelle chiarissima, infatti, era considerata un segno elitario, mentre l’abbronzatura segnalava chi lavorava all’aria aperta); in seguito, invece, l’abbronzatura divenne alla moda, tipica di chi si poteva permettere e godere il tempo libero al mare. Le spiagge (soprattutto nel mar Mediterraneo) iniziarono così ad essere frequentate nei mesi estivi.

L'avvento di internet: negli ultimi decenni, il turismo non è più in mano ai tour operator (molto popolari negli anni '80 e '90) ma è auto-organizzato, grazie all'uso di Internet e al fenomeno degli affitti brevi.

Alcuni risvolti negativi del turismo di massa

Attualmente il turismo di massa porta con sé una serie di aspetti negativi. Rapporto con i locali: i turisti spesso cercano esperienze autentiche che, paradossalmente, possono trasformare le culture locali in "merce" per il consumo turistico. Questo processo, noto come commodification, può alterare profondamente le culture e le economie locali. Un esempio estremo è quello delle donne Padaung, nel Sud-est asiatico.

Sfruttamento delle risorse: il turismo di massa ha impatti significativi sulle economie locali, spesso generando entrate importanti. Tuttavia, può anche causare sovraffollamento, degrado ambientale, sfruttamento del territorio e delle sue risorse (ambientali, sociali ed economiche).

Pressioni sociali e sfoggio del successo: le trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi anni hanno ripercussioni anche sulle vacanze, che ora non sono più intese come un risarcimento dalle fatiche lavorative, ma come un'opportunità per valorizzare l’apparenza e il corpo. Diversamente che in passato, le ferie hanno una funzione “produttiva”: sono un momento chiave per mostrare il proprio status sociale, produrre modelli di bellezza del corpo e successo. Questo processo si intreccia con una crescente ansia di prestazione e paura dell'anonimato.

La Storia del Turismo in Sintesi: Dal Grand Tour al Gran Turista

E' al Grand Tour che viene fatta risalire l’origine della storia del turismo moderno: l’usanza dei rampolli delle famiglie borghesi di effettuare viaggi di formazione in Europa tra XVII-XVIII sec è infatti identificata come la prima forma di turismo.

Un fenomeno che si struttura in Inghilterra: nel 1841 viene fondata la Thomas Cook & Son, la prima agenzia di viaggi al mondo, mentre nello stesso periodo si afferma il cosiddetto turismo dei bagni (con sede a Brighton) e turismo termale (con sede a Bath).

Agli inizi del XX secolo l’Italia scopre la sua fondamentale vocazione turistica non solo per quanto poteva offrire sul piano storico, artistico e culturale, ma anche per quanto possedeva in ricchezze naturali e ambientali.

Dal 1900 al 1960: Il Turismo Diventa di Massa

E’ con l’inizio del Novecento che in Italia si comincia ad occuparsi di turismo. Nel 1919 nasce ENIT, Ente Nazionale del Turismo, che l’anno successivo contribuirà a fondare CIT - Compagnia Italiana del Turismo, nata per promuovere l’Italia all’estero. E’ del 1947 anche l’apertura della prima sede di Alpi, agenzia di viaggi che prenderà poi il nome di Alpitour.

Con la fine della guerra e l’aumento della mobilità delle persone si assiste ad un forte sviluppo del turismo in tutto il mondo: l’Italia inizia ad essere considerata un’importante meta dagli stranieri, che prediligono località balneari e montane.

In questo periodo UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo, inizia la pubblicazione annuale dei dati sul turismo nel mondo: tra 1950-1975 l’Europa è la prima destinazione per arrivi, passando da 16,8 mln a 151,5 mln, seguita da America (USA+Canada) con 47 mln, Pacifico-Asia Minore (6,5 mln), Africa (3,5 mln), Medio Oriente (3 mln).

Turismo negli Anni ’70: La Villeggiatura

Negli anni ’70 il turismo in Italia è identificato con la villeggiatura: i soggiorni sono concepiti come lusso e hanno una durata media di 20/30 giorni mentre i flussi risultano fortemente stagionali, e concentrati nel periodo estivo. Le destinazioni preferite sono mare (58,6%), città d’arte (16,4%) e montagna/collina (11,4%).

Secondo i dati UNWTO, nel 1970 l’Italia è il primo paese al mondo per turisti: tra 1960-1975 le presenze nel nostro paese passano da 132.336 mln a 291.780 mln, grazie soprattutto agli stranieri.

Se in questi anni Firenze conferma la tendenza generale, arrivando a registrare 4.700 mln di presenze grazie proprio agli stranieri, la Toscana ne registra ben 27.200 mln ma in gran parte grazie al mercato italiano.

Turismo negli Anni ’80: La Vacanza Organizzata

Nella storia del turismo moderno gli anni ’80 segnano il passaggio dalla villeggiatura alla vacanza organizzata. Non diminuisce la durata complessiva della vacanza ma viene ripartita nel corso dell’anno, variando così la stagionalità dei flussi.

Secondo UNWTO, nel 1985 l’Europa è sempre la prima destinazione al mondo con 203, 2 mln arrivi, seguita da America (72,5 mln), Africa (10,2 mln), Pacifico-Asia Orientale (32,5 mln), Medio Oriente (7,2 mln).

In Italia si assiste ad un andamento altalenante degli arrivi degli stranieri ma si registra anche una notevole crescita del mercato interno. Tra 1975-85 le presenze passano da 291.780 mln a 337.402.732 mln proprio grazie agli italiani. Una tendenza confermata anche in Toscana, dove tra 1980-90 si arrivano a toccare oltre 28 mln di presenze, mentre il calo di stranieri condiziona Firenze che in dieci anni passa da 4.700 mln a 4.200 mln.

Turismo negli Anni ’90: Dal Turismo di Massa ai Turismi

E’ negli anni ’90 che il turismo diventa un bene irrinunciabile, affermandosi veramente come fenomeno di massa a livello globale. Cominciano a diversificarsi le motivazioni di viaggio, e si afferma il concetto di “turismi”.

Secondo i dati UNWTO, l’Europa continua ad essere la prima destinazione: nel 1995 gli arrivi toccano quota 310,8 mln ma iniziano a crescere sensibilmente anche le altre destinazioni.

In questi anni l’Italia perde il podio delle mete più desiderate, finendo al 4^ posto (oggi occupa il 5^). Tra 1985-95 le presenze in Italia calano da 337.402.732 a 286.494.792. Sono gli anni della crescita del settore extralberghiero, con il boom del fenomeno degli agriturismi.

Continua invece il trend positivo per la Toscana che, tra 1990-2000, arriva a registrare 37.150 mln di presenze. Con il ritorno degli stranieri, torna a crescere anche Firenze che tocca i 6.870 mln di presenze.

TAG: #Turismo

Più utile per te: