Detenuti Stranieri in Italia: Statistiche e Analisi Aggiornate
La questione dei detenuti stranieri in Italia rappresenta un tema complesso, che interseca dinamiche di criminalità, immigrazione e politiche penitenziarie. Tanto a livello di rilevazioni statistiche quanto di norme e pratiche penitenziarie, i detenuti stranieri costituiscono una fascia di popolazione detenuta che viene trattata in modo tendenzialmente indistinto, come se al proprio interno contenesse un’unica e omogenea categoria di persone.
Presenze e Percentuali
Al 31 marzo 2024 i detenuti stranieri nelle carceri italiane per adulti erano 19.108, pari al 31,3% del totale della popolazione detenuta, una percentuale in lieve calo rispetto agli anni precedenti ma in calo sostanzioso rispetto a quindici anni fa, quando superava il 37%. Negli anni 2008-2013 gli stranieri detenuti non sono mai scesi al di sotto delle 20 mila unità.
La percentuale italiana della componente reclusa immigrata è superiore alla media europea di oltre 11 punti percentuali essendo pari al 32% (dato 2015). Circa 4 punti percentuale in più rispetto alla Germania, che per l’appunto ha uno dei tassi di affollamento più bassi nell’area della Unione Europea ben inferiore ai 100 detenuti per 100 posti letto.
Al 1° gennaio 2024 si contano ufficialmente 5.307.598 persone straniere residenti, pari al 9% della popolazione complessiva.
Passando ad analizzare le presenze in carcere, al 30 aprile 2025 risultano 19.740 persone straniere, pari al 31,6% della popolazione detenuta.
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Negli ultimi anni, la presenza di detenuti stranieri si è mantenuta costante seppur assumendo un andamento decrescente. Al 31 dicembre 2004, tra le persone detenute, il 31,7% erano persone straniere, con un picco raggiunto nel 2007 (37,5%). Negli anni successivi, le presenze hanno assunto un andamento oscillante per poi assestarsi in costante decrescita dal 2017, con un lieve incremento registrato tra il 31 dicembre 2023 (31,4%) e il 31 dicembre 2024 (31,8%).
A fronte del crescere della popolazione straniera residente, il numero delle persone straniere in carcere si riduce. Rapportando le presenze di persone straniere in carcere alle persone straniere libere, solo lo 0,4% circa si trova recluso; trattasi di valore meramente indicativo che non tiene conto del numero oscuro di persone straniere presenti sul territorio irregolarmente che, come visto, rappresentano una percentuale piuttosto bassa.
Se nel 2009 il tasso di detenzione degli stranieri era pari allo 0,61%, nel 2014 era sceso fino allo 0,35%, per risalire leggermente nel 2019 fino allo 0,39%, ma ridiscendere nel 2024 allo 0,37% (considerando come anno di riferimento per il numero degli stranieri liberi residenti il 2023, in quanto l’Istat non ha ancora indicato il numero degli stranieri al primo gennaio del 2024; si presuppone tuttavia che gli scostamenti siano minimi).
Pur crescendo la popolazione straniera libera, diminuisce tuttavia il numero di stranieri in carcere. Se rivolgiamo lo sguardo indietro agli ultimi quindici anni, vediamo come all’inizio del 2009 gli stranieri in Italia fossero 3.891.295 e rappresentassero il 6,5% della popolazione residente.
All’inizio del 2014 erano 4.922.085, pari all’8,1% della popolazione residente. Sono in seguito cresciuti fino alla cifra di 5.141.341 del primo gennaio 2023, rappresentando l’8,7% della popolazione residente.
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Vale inoltre la pena di considerare il tasso di detenzione degli stranieri in carcere, vale a dire la percentuale degli stranieri detenuti rispetto al totale degli stranieri presenti in Italia. A tal fine considereremo i numeri certificati dall’Istat e riferiti agli stranieri residenti.
La percentuale degli stranieri detenuti rispetto al totale degli stranieri presenti regolarmente in Italia è di circa il 10%. Naturalmente esiste un numero oscuro dovuto agli stranieri presenti sul territorio in maniera irregolare dal punto di vista amministrativo e di conseguenza non censiti.
Distribuzione Geografica
La distribuzione degli stranieri detenuti non è omogenea sul territorio nazionale. I marocchini, ad esempio, sono molto presenti al nord Italia (in particolare in Lombardia dove sono 1.234). I rumeni, invece, sono maggiormente presenti nelle carceri laziali, dove sono 508. Molti sono gli istituti penitenziari dove i detenuti stranieri superano la metà del totale dei presenti, soprattutto al nord del paese e in Sardegna.
- Rispetto al totale degli stranieri in carcere, infatti, il 20,8% di costoro si trova nelle carceri lombarde, il 12% nel Lazio, il 9,8% in Piemonte, il 9,8% in Emilia-Romagna, il 7,9% in Toscana e il 7,3% in Veneto.
- Sono 40 gli istituti in cui la presenza delle persone straniere supera della metà la popolazione detenuta italiana: la CC di Sondrio (73%), la C.C. di Trieste (70,2%), la C.C. di Bolzano (68,9%), la C.R. di Livorno “Gorgona” (68,2%), la C.C. di Piacenza “San Lazzaro”, (67,2%), la C.C. di Siena (66,7%), la C.C. di Milano “F. Di Cataldo” San Vittore (66,4%), la C.C. di Padova (64,8%), la C.C: di Firenze “Sollicciano” (64,2%), la C.R. di Arbus “Is Arenas” (62,5%), la C.C. di Verona “Montorio” (61,5%), la C.C. di Sanremo (61,3%), la C.R. di Onani “Mamone” (61,2%), la C.C. di Modena (60,9%), la C.R. di Porto Azzurro “P. De Santis” (60,7%), la C.C. di Cuneo (60,3%), la C.C. di Cremona (59,8%), la C.C. di Ravenna (59,7%), la C.C. di Venezia “Santa Maria Maggiore” (59%), la C.C. di Udine (59%), la C.C. di Mantova (58,6%), la C.C. di Belluno (57,9%), la C.C. di Alessandria “G. Cantiello - S. Gaeta” (57,7%), la C.R. di Laureana di Borrello “L. Daga” (57,4%), la C.C. di La Spezia (56,6%), la C.C. di Brissogne “Aosta” (56,5%), la C.C. di Biella (56,4%), la C.C. di Perugia “Nuovo Complesso penitenziario Capanne” (56,1%), la C.C. di Firenze “Mario Gozzini” (56%), la C.C. di Bologna “R. D’Amato” (55,9%), la C.C. di Rieti “N.C.” (55,7%), la C.C. di Trento “Spini Di Gardolo” (54,8%), la C.C. di Grosseto (54,2%), la C.C. di Prato (53,8%), la C.C. di Arezzo (53,7%), la C.C. di Pisa (53%), la C.C. di Varese (52,4%), la C.C. di Vercelli (52,1%), la C.C. di Lodi (51,8%), la C.C. di Lecco (51,8%).
Nazionalità Più Rappresentate
Le nazioni oggi più rappresentate tra gli stranieri detenuti sono, elencando in ordine decrescente quelle che vedono almeno 400 persone detenute: Marocco, Romania, Albania, Tunisia, Nigeria, Egitto, Senegal, Algeria, Gambia. Le prime posizioni delle nazionalità più numerose sono sostanzialmente le stesse rispetto a dieci anni fa.
Ogni nazionalità presenta dati, problemi, storie criminali e sociali, bisogni di salute e necessità culturali differenti. Una buona politica penitenziaria dovrebbe tenerne conto allo scopo di individualizzare il trattamento delle persone detenute come previsto dalla legge sull’ordinamento penitenziario.
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Guardando alla nazionalità, la rappresentanza maggiore è costituita dal Marocco (21,9% sul totale), seguito da Romania (10,9%), Tunisia (10,9%), Albania (9,7%) e Nigeria (5,3%).
Guardando alla popolazione detenuta femminile, la maggior parte delle detenute proviene dalla Romania (199 detenute), seguita da Nigeria (89 detenute), Marocco (56), Bosnia Erzegovina (35) e Brasile (35).
Paragonando i dati delle migrazioni con le presenze in carcere si nota come, partendo dalla popolazione maggiormente rappresentata nel Paese -la Romania- la presenza di Romeni in carcere si sia progressivamente ridotta: al 31 dicembre 2023 costituivano l’11,2% degli stranieri, percentuale scesa al 10,9% al 31 dicembre 2024. Il tasso di detenzione al 2023 era pari appena allo 0,2%.
Quanto al tasso di detenzione, gli albanesi presenti in Italia nel 2023 (regolarmente soggiornanti) erano 389.646, con un tasso di detenzione pari allo 0,5%.
Di contro, se si prendono in considerazione altre comunità ampiamente rappresentate in carcere, si nota come la percentuale di detenuti marocchini e tunisini tenda a crescere lievemente. Per i primi si è passati dal 20,9% del 31 dicembre 2023 al 21,5% del 31 dicembre 2024. Per i secondi, si è passati dal 10,3% del 31 dicembre 2023 al 10,8% al 31 dicembre 2024.
In rapporto alla popolazione libera, per ciò che concerne la comunità marocchina, al 1° gennaio 2023 è presente un numero di persone marocchine regolarmente soggiornanti pari a 399.146, con un tasso di detenzione pari all’1%, in crescita rispetto agli scorsi anni (l’anno precedente era pari allo 0,97%).
Il numero di Tunisini presenti in Italia, prendendo come riferimento sempre il 2023, era pari a 98.243, con un tasso di detenzione di circa il 2%, anche in questo caso lievemente in aumento (1,9% nel 2022).
Si tratta in entrambi i casi di paesi extracomunitari che hanno subito una notevole stretta rispetto alla possibilità di accedere a permessi e a conseguenti possibilità di lavoro maggiormente stabili.
Profilo Sociocriminale
Uno sguardo al profilo sociocriminale dei detenuti stranieri ci mostra come tendenzialmente questi abbiano commesso delitti meno gravi e siano destinatari di pene meno lunghe rispetto ai detenuti italiani.
- Gli stranieri in carcere rappresentano il 2,73% delle persone detenute per associazione a delinque di stampo mafioso, il 18,87% di quelle detenute per delitti contro l’ordine pubblico, il 28,23% dei detenuti per delitti contro il patrimonio, il 29,11% dei detenuti per violazione della normativa sulle droghe, il 31,01% dei detenuti per delitti contro la persona.
- Essi sono infine il 7,12% del totale dei detenuti ergastolani e addirittura il 44,26% di coloro che sono condannati a meno di un anno di carcere, segno tra le altre cose del loro minore accesso alle misure alternative alla detenzione rispetto agli italiani.
Con riguardo alle tipologie di reato, le persone straniere commettono principalmente reati contro il patrimonio: il 26,7% del totale dei reati commessi da persone straniere, contro il 22,8% degli italiani sul totale dei reati commessi da italiani.
Resta minima l’incidenza per gli stranieri dei reati connessi al 416bis dove -sul totale dei reati rientranti in tale fattispecie- gli stranieri costituiscono appena il 2,4%.
Al 31 dicembre 2024, sul totale degli stranieri, il 29,3% risulta condannato per pene comprese tra i 5 e i 10 anni.
Sul totale delle condanne comprese tra i 3 e i 5 anni, gli stranieri incidono per il 37%, percentuale che cresce man mano che le condanne diminuiscono: 40,7% sul totale delle condanne comprese tra 2 e 3 anni; 42,6% sulle condanne da uno a due anni e 45,5% sulle condanne inferiori ad un anno.
Di contro, se si guarda alle condanne maggiormente elevate, sul totale delle condanne comprese tra i 10 e i 20 anni gli stranieri rappresentano il 20,8%, sul totale delle condanne superiori ai 20 anni il 12,2% e, infine, sul totale delle condanne all’ergastolo gli stranieri incidono per il 7,6%.
Custodia Cautelare e Misure Alternative
I detenuti stranieri che non stanno scontando una condanna in via definitiva nei Paesi europei sono il 37,9% del totale degli stranieri in carcere. Ben di più di uno straniero detenuto su 3 (quasi 2 su 5) non è per la giustizia nazionale una persona colpevole.
Il peso medio generale della custodia cautelare è invece intorno al 25%, ovvero 12 punti in meno rispetto al dato che riguarda la componente straniera. Complessivamente, non un detenuto su 3 come per i soli stranieri bensì un detenuto su 4 è dunque dentro in attesa del giudizio finale.
Dunque nei confronti degli stranieri la giustizia rischia di essere discriminatoria: la carcerazione preventiva si applica con più facilità e dunque diventa una sorta di pena anticipata.
La media percentuale degli stranieri in custodia cautelare rispetto al totale delle persone non condannate presenti in carcere è del 28% contro il 21% della loro rappresentazione complessiva (che comprende i condannati).
Gli immigrati subiscono maggiormente i provvedimenti cautelari detentivi rispetto ai cosiddetti detenuti nazionali. La sovra-rappresentazione degli immigrati fra coloro che sono dentro in attesa della condanna è in più il segno di un sistema giudiziario discriminante su base etnica.
Il numero di concessioni nei confronti di detenuti stranieri non regolari è più basso in percentuale rispetto al numero di concessioni per i detenuti autoctoni.
Problemi e Sfide
Preoccupante resta l’accesso ai mediatori culturali: sul totale dei detenuti stranieri presenti al 31 dicembre 2024, ogni 100 detenuti sono presenti 1,7 mediatori. I mediatori ogni 100 detenuti restano inferiori a 2 per la popolazione straniera proveniente dall’Est Europa, dal Nord Africa, da altri paesi africani e dal Sud America. Il valore aumenta a 3,1 mediatori ogni 100 detenuti per coloro che provengono dal medio ed estremo oriente.
Rispetto alle prese in carico degli uffici di esecuzione penale esterna, al 30 aprile 2025 risultano prese in carico 142.773 persone. Di queste, appena il 20,4% sono persone straniere.
Il valore complessivo di persone straniere prese in carico risulta del tutto insufficiente per far fronte alle loro esigenze tenuto conto che, come rilevato, la maggior parte si ritrova con un residuo pena inferiore ai limiti di legge previsti per l’accesso a misure alternative alla detenzione.
Tabella Riepilogativa: Detenuti Stranieri per Nazionalità (Dati Aggiornati)
Nazionalità | Percentuale sul Totale Detenuti Stranieri |
---|---|
Marocco | 21,9% |
Romania | 10,9% |
Tunisia | 10,9% |
Albania | 9,7% |
Nigeria | 5,3% |