Lo straniero che venne dal mare: Un amore tra emarginati nella Cornovaglia del XIX secolo
Lo straniero che venne dal mare è un film del 1997 diretto da Beeban Kidron, con Vincent Perez e Rachel Weisz nei ruoli principali. Il film è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 15 Maggio 1998; la data di uscita originale è: 23 Gennaio 1998 (USA). Le riprese del film si sono svolte in Inghilterra.
Trama
Inghilterra, fine Ottocento. Ad un naufragio scampa un solo superstite, Yanko, il quale cerca aiuto nella fattoria del Dottor Kennedy, ferito ed affamato, ma la gente ha paura di lui. In un villaggio della Cornovaglia fa il suo arrivo l'ucraino Yanko Góral (Vincent Perez), dopo il tragico naufragio della sua nave, che era diretta in America, di cui è l'unico superstite.
Solo una serva, Amy Foster (Rachel Weisz), è gentile e lo aiuta, anche lei è sola e la gente la considera una pazza. L'unica persona che sembra interessarsi veramente a Yanko è Amy Foster (Rachel Weisz), considerata anche lei un pò folle dagli altri abitanti del paese. Amy è una ragazza che raccoglie i doni che il mare porta a riva. Un giorno, l'oceano le offre il dono più bello.
Credendo che si tratti solo di un matto, il signor Swaffer lo prende a lavorare come schiavo nella sua fattoria. Mentre sta lavorando al servizio del Sig. Swaffer, assiste alla consueta partita di scacchi tra Swaffer e il medico del paese il Dr. James Kennedy. È proprio il dottore, la voce narrante del film, che vista la notevole capacità di giocare a scacchi di Yanko, capisce che non si tratta di un uomo privo di intelletto, bensì di uno straniero, un russo appunto.
Dopo aver imparato l'inglese e messo da parte un po' di soldi, Yanko decide di chiedere la mano di Amy. Yanko nei primi giorni di permanenza nella terra straniera ha avuto modo di incontrare Amy Foster, l'unica che è stata gentile e premurosa nei suoi confronti. Dopo imparato la lingua e risparmiato del denaro, inizia quindi il corteggiamento dell'amata Amy... Quest'ultima è al settimo cielo, ma nel paesino il loro matrimonio viene malvisto, poiché entrambi sono considerati degli emarginati sociali.
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Determinati a realizzare il loro sogno e aiutati dalla signora Swaffer (Kathy Bates), l'unica che appoggia la loro unione, i due riescono a sposarsi. Yanko, uno spericolato avventuriero che ha lasciato la natìa Ucraina per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Quando una tempesta lo scaraventa sulle coste della Cornovaglia, Yanko si accorge di essere arrivato in un luogo ostile.
Analisi
Lo straniero che venne dal mare è un film che racconta una storia d'amore molto intensa, ma non solo questo. Altro tema del film è l'emarginazione: un piccolo paese che male accetta il diverso. Il diverso del film è Yanko, lo straniero che parla una lingua incomprensibile, e che inizialmente viene scambiato per un 'mentecatto'.
Un naufragio, un solo sopravvissuto, una donna considerata squinternata, la generosità che si contrappone alla malvagità, sono questi gli ingredienti di un film narrato con grande abilità. Una storia d’amore profonda condita da sguardi intensi e scene toccanti sottolineati da un linguaggio musicale fantastico. Recitazione ottima.
Conrad è l'ispiratore, il film dal titolo farebbe pensare ad altro, ma invece ci porta da altre parti, ma senza mai abbandonare tutte le promesse, sceneggiatura altilenante che alle volte non si incontra bene con al regia. Drammone sentimentale romanzato di rara suggestività, ma anche sconclusionato e melenso in molti punti. Joseph Conrad ed il suo straordinario talento avrebbero meritato un miglior esito cinematografico del racconto breve “Amy Foster” scritto nel 1901 nel consueto affascinante inglese di questo autore polacco/russo/ucraino (beh nella seconda metà dell’Ottocento i confini, e gli Stati non erano proprio quelli attuali).
Last but not least l'eroina della storia, la controparte femminile: Rachel Weisz. L'attrice premio oscar è l'eccezione che conferma la regola (della bruttezza) di questo filmetto: sempre e comunque brava, creatura del cielo leggiadra e come al di sopra di tutto il resto, riesce ad immergersi in una storia melensa e banale senza annegarvi dentro, e i suoi occhi soavi sono l'unico elemento che alla fine si ricorda (e che vale la pena ricordare), tanto sono intensi.
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Girato in: 35 mm. Proiettato in: 35 mm (anamorfico). Rapporto immagine: 2,35 : 1. Colore: a colori (Technicolor). Formato audio: Dolby SR e SDDS.
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