Catania è pericolosa per i turisti? Analisi della sicurezza in città
CATANIA - “Gli esiti dell’indagine Numbeo sulla pericolosità criminale di Catania sono sconcertanti e danno alla città un triste, ed ennesimo, primato negativo in Italia. Questo risultato dovrebbe far riflettere chi ha responsabilità amministrative: il Comune gestito da Pogliese, sospeso da tempo immemore, non ha mai fatto nulla per invertire la tendenza scoraggiando così investitori e turisti nonché facendo vivere nel degrado i cittadini”.
Così’ la deputata regionale del M5S Jose Marano in merito ai risultati dell’indagine Numbeo che vede Catania quinta in Europa per pericolosità criminale percepita.
Secondo il "crime index", che confronta la frequenza dei crimini, la città inglese di Bradford ha preso il famigerato titolo di più pericolosa d'Europa, mentre nella top 10 è stata raggiunta da altri due "compatrioti": Coventry e Birmingham.
Nel dettaglio nella classifica generale, ben quattro città francesi e tre inglesi sono state classificate nelle 10 città più pericolose d'Europa, e si scopre che le città "ex-YU" sono tra le più sicure del Vecchio Continente.
Statistica vuole che, ciò che "unisce" queste tre città è una grande percentuale di immigrati, a Birmingham i bianchi costituiscono solo il 48 per cento della popolazione totale, mentre a Bradford e Coventry più di un terzo della popolazione è composta di immigrati dall'Asia e dall'Africa.
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Mentre la città siciliana, con un "indice di criminalità" di 63,9 si trova subito dopo la francese Marsiglia (64,7). Tra le prime quaranta spuntano anche altre tre italiane: Napoli settima, Roma ventiquattresima, Torino ventottesima, Bari trentunesima, Milano trentaseiesima.
Tra le 5 città più “pericolose” in Europa c’è anche una italiana. Si tratta di Catania, in Sicilia, al terzo posto nella classifica stilata da Numbeo, il più grande database al mondo di dati forniti dagli utenti su città e paesi in tutto Europa, fornendo informazioni aggiornate e tempestive anche sulla criminalità.
Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere sul livello percepito di criminalità nella propria città, sul cambiamento di quest'ultima negli ultimi tre anni e sul senso di sicurezza che provano camminando di giorno o di notte. Tra le domande, anche quanto è alto il timore di subire furti, di essere aggrediti fisicamente, molestati, insultati e l'incidenza di persone che consumano o spacciano sostanze stupefacenti.
Al quinto posto l'italiana Catania, in Sicilia. Qui l'indice di criminalità (percepita) è di 60,36 mentre l'indice di sicurezza (che calcola la percezione di sicurezza degli abitanti) è di 39,64.
La percezione degli studenti
Si è verificata nei giorni scorsi, nei pressi della stazione centrale di Catania, l’aggressione a una ragazza da parte di un uomo che si trovava nelle vicinanze. In suo aiuto erano subito accorsi i passanti che, attirati dalle urla, hanno fermato l’uomo, in seguito arrestato per violenza sessuale e tentata rapina.
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“Non si può vivere con la costante paura di essere aggrediti. Non è giusto. Quando si verificano episodi del genere è sicuramente lecito chiedere che problemi come questo vengano arginati, ma Catania è davvero una città così poco sicura come spesso pensiamo?
Per saperne di più abbiamo chiesto il parere di alcuni studenti.
Non sono pochi, gli universitari intervistati che sostengono di non sentirsi completamente a proprio agio quando vanno in giro per la città, come Anna, studentessa al secondo anno di Scienze della formazione, che ci dice: “Sono qui solo da un anno ma non ho avuto belle esperienze, soprattutto la sera quando mi è capitato di dover rientrare da sola a casa: spesso vengo inseguita o fermata e l’idea che possa succedere qualcosa non mi fa stare tranquilla.
Sorprendentemente però un gran numero di studenti, in particolare quelli che vivono a Catania da diverso tempo e che ormai hanno imparato a conoscere la città, si dichiara del parere totalmente opposto.
Al di là di alcune zone in cui il buon senso suggerisce che è meglio non andare a certe ore del giorno, pare che in generale la città etnea sia percepita come una città molto sicura.
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“A me non sembra che Catania sia una città così poco sicura, non più di altre - sostiene Claudia, studentessa di Chimica, ai microfoni di LiveUnict -. È ovvio che bisogna stare attenti e che certe zone è meglio non frequentarle di notte, ma è una città grande, è normale incontrare gente di tutti i tipi.
Dello stesso parere è anche Giovanni il quale sostiene che, a differenza di altre città del Nord Italia, quella etnea sia molto più sicura.
“Catania è una delle città notturne più vivibili d’Italia, a parer mio. Questo perché se succede qualcosa il catanese interviene, è pronto a tendere la mano e aiutare.
Molto interessante, infine, la riflessione di una laureanda in Ingegneria edile e architettura: “A dispetto di quanto si pensi, Catania è una delle città meno pericolose in Italia. C’è sempre qualcuno per strada pronto ad aiutarti, nessuno si gira dall’altra parte se una persona viene aggredita - spiega Egle -.
Si tratta di aspetto peculiare delle città siciliane che viene chiamato ‘controllo sociale’: è una cosa che tutte le città nel mondo stanno cercando di fare e verso cui l’urbanistica odierna è tornata a orientarsi. Molti attribuiscono il fallimento della città contemporanea proprio alla mancanza di controllo sociale.
Le azioni di contrasto e prevenzione
Con queste finalità, sono stati realizzati presidi e posti controllo in piazza Bellini, via Sangiuliano, via Landolina, via Coppola, via Teatro Massimo, via San Gaetano alla Grotta, via S.
Particolare attenzione è stata rivolta, come sempre, al fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Ne sono stati sanzionati 6, cinque dei quali catanesi e uno di origini nigeriane, trovati tra piazza Borsellino, via Dusmet, corso Sicilia e Piazza della Repubblica.
Nei confronti di tutti i soggetti controllati si è proceduto, oltre che alla redazione dei relativi verbali ai sensi del Codice della Strada e al sequestro delle somme illecitamente guadagnate nel corso della serata, per un ammontare di circa 120 euro, all’adozione dell’ordine di allontanamento, come previsto dall’ordinanza prefettizia sulle cd.
Infine, si è proceduto al controllo amministrativo di due attività commerciali, una ubicata in via Gemmellaro e l’altra in via Santa Filomena.
Analoghi controlli sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri, che ha impiegato equipaggi della Compagnia di Piazza Dante e del Nucleo Radiomobile di Catania.
E’ stato messo in campo un dispositivo composto da pattuglie dinamiche, militari a piedi e Carabinieri con etilomentro e drug-test, impegnati in posti di controllo lungo le vie a maggiore affluenza.
In particolare, in zona piazza Alcalà, due catanesi trentenni sono stati deferiti per inosservanza del divieto di stazionamento in “zona rossa”.
L’azione di contrasto, in particolare, oltre ai divieti di sosta e sosta sulle strisce pedonali, ha prevalentemente colpito quei comportamenti irresponsabili di guida, che maggiormente possono mettere a repentaglio l’incolumità degli utenti della strada, come la guida col cellulare e senza casco, il transito con semaforo rosso o il mancato uso delle cinture e dei sistemi di ritenzione per bambini.
Riguardo ai servizi di prevenzione del fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, sono stati organizzati una serie di posti di controllo nel centro storico da parte di diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile.
All’esito delle verifiche con l’etilometro, che hanno interessato 22 conducenti, di cui 8 nella fascia d’età tra i 18 ed i 22 anni, 7 in quella tra i 23 e 27 anni e 7 in quella tra i 28 ed i 32 anni, un 51enne catanese è stato deferito poiché trovato al volante in stato di ebbrezza.
Infatti, sottoposto al controllo con etilometro, lo stesso è risultato positivo con un valore di alcool nel sangue pari a 2,53 mg/l.
Sicurezza reale vs. percezione
«Tra denunce ricevute e attività poste in essere siamo una tra le città più sicure, basta leggere i “mattinali” della sala operativa unica delle forze dell'ordine. Bisogna distinguere tra reati denunciati e sicurezza garantita e la sensazione di insicurezza che il cittadino può percepire e derivare da una città sporca, male illuminata, con i venditori ambulanti abusivi, i lavavetri e i senzatetto che dormono per strada, ai quali quando la città dorme spesso portiamo la colazione.
Incide la scarsa presenza di vigili urbani, perché il Corpo è stato ridotto all'osso e non si è investito su questo, e sono coloro che intervengono su specifici casi come la viabilità, l'ambiente e il commercio.
La Polizia di Stato, specie dopo il Covid, sta affrontando l'escalation di episodi di violenza domestica che avvengono soprattutto nei fine settimana, oltre a interventi mirati su spaccio, pedofilia, criminalità organizzata o generica. E in città sono ancora troppe le denunce che non vengono fatte, soprattutto per le estorsioni.
Catania è la seconda città, dopo Napoli, per detenzioni ai domiciliari, e il paradosso è che si rimanda a casa chi spaccia dal balcone, magari vanificando mesi di indagine, o usa violenza domestica.
Da tempo come segretario provinciale del partito democratico lancio allarmi sul rischio che questa stupenda città di catania a causa della assenza di un sindaco, sospeso da oltre un anno e attaccato alla sua virtuale poltrona, e per causa di una amministrazione comunale inadeguate e irresponsabile rischiava di perdere ogni attrattavita è potesse essere in balia alla delinquenza sempre più agguerrita in una città che ha perso il suo decoro( ne è dimostrazione la grave condizione igienico sanitario che vede Catania sommersa dai rifiuti, dovuta alla mancanza di interventi seri e urgenti sulla gestione dei rifiuti non più rinviabile).
È questa condizione di non giverno della città che ha fatto precipitare la nostra comunità all’ultimo posto in Europa nella classifica delle città più insicure. Non si può più scherzare, Catania ha bisogno di uno scatto d’orgoglio per garantire a tutti sicurezza e decoro.
Classifiche a confronto
A livello mondiale la classifica di Numbeo è guidata da Caracas, in Venezuela, e Catania, prima città italiana, si è piazzata al 50esimo posto, Napoli al 78esimo.
Tra le città italiane, al nono posto troviamo Napoli, al diciottesimo posto Roma, Palermo al 52esimo e Milano “solo” al 54esimo posto.
Ricordiamo anche la classifica stilata da Il Sole 24 Ore relativo al 2021, che vedeva Catania al 22esimo posto in Italia nell'indice di criminalità calcolato in base alle denunce effettuate su precisi reati, come estorsioni, violenze sessuali, truffe e frodi informatiche, omicidi volontari e tentati omicidi, infanticidi, furti con strappi e con destrezza, di autovetture, in esercizi commerciali e abitazioni, rapine, incendi, spaccio di droga, associazione di tipo mafioso e per delinquere.
Pertanto, dovrebbero essere prese “con le pinze”, perché, secondo Wikipedia, “non esiste un controllo di terze parti sull’accuratezza dei dati su questo sito Web.
Serve un piano di lunga gittata per recuperare Catania - chiosa Marano - ma invece l’unico piano che ha Pogliese e’ quello elettorale per cercare un suo salvacondotto: adesso staranno studiando, lui e i suoi sodali, listini e candidature per nazionali e regionali.
Città | Posizione nella classifica mondiale |
---|---|
Catania | 50 |
Napoli | 78 |
Roma | Non specificato (18° in Italia) |
Palermo | Non specificato (52° in Italia) |
Milano | Non specificato (54° in Italia) |
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