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Lago Aviolo: Escursioni e Bellezza nell'Alta Val Camonica

Nell’Alta Valle Camonica, ai piedi del monte Baitone, tra bellissimi pascoli giace uno specchio d’acqua alpino color smeraldo: il meraviglioso Lago Aviolo. Siete pronti ad essere ammaliati dal suo incantevole splendore?

Come Arrivare al Lago Aviolo

Il Lago Aviolo si trova in Lombardia, per la precisione in provincia di Brescia e vicino al borgo di Vezza d’Oglio. Il punto di partenza migliore per raggiungere il Lago d'Aviolo è Vezza d'Oglio.

Per raggiungere Vezza d'Oglio si percorre la Statale del Tonale fino a raggiungere il paese e seguire poi le indicazioni per la Val Paghera /Rifugio Cascata. Dal centro di Vezza d’Oglio e dalla statale che sale verso il Passo del Tonale si raggiunge e si segue la strada che risale la Val Paghera.

Dopo aver raggiunto l’abitato di Vezza d’Oglio, un grazioso paesino della Val Camonica in provincia di Brescia, ed esservi entrati, sulla destra troveremo una strada con le indicazioni Val Paghera - Aviolo: giriamo quindi a destra e percorriamo la ripida discesa, proseguendo sulla strada che ci condurrà in Val Paghera. Rifugio alla Cascata si raggiunge agevolmente in auto percorrendo per circa 5 Km la strada della Valpaghera che si stacca dal centro abitato di Vezza d’Oglio, sulla SS 42 tra Edolo e Ponte di Legno.

La strada inizia a salire nel bosco ma è larga e ben asfaltata fino al rifugio. Si può parcheggiare al rifugio o poco sopra (parcheggio più ampio e specifico per chi raggiunge il lago) dove parte il sentiero. Attenzione !!! nei mesi estivi il parcheggio è a pagamento. I posti auto che si trovano poco prima di raggiungere il rifugio alla Cascata non sono a pagamento.

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Per arrivare al bacino acquatico bisogna lasciare la macchina al Rifugio alla Cascata a 1.453mslm in Val Paghera. Dal centro del paese, esattamente al km 128 della statale, prendiamo sulla destra Via Stella, una stradina che scende fino al ponte sull’ Oglio. Oltrepassato il fiume si risale nell’altro versante e si entra nella Val Paghera.

Il Sentiero n. 21: Percorso e Difficoltà

È quindi già ora di partire: imbocchiamo il sentiero n. 21 che dal rifugio entra nel Castagneto ed inizia a salire verso destra. Qui troviamo le prime indicazioni riguardo il Lago Aviolo. Arrivare al Lago Aviolo è molto facile. Basta che segui il sentiero N 21 che dal rifugio entra nel Castagneto ed inizia a salire verso destra.

Il sentiero dell’itinerario da Vezza d’Oglio al Lago Aviolo parte dal comune di Vezza d’Oglio, sul versante destro della Valcamonica, dove è possibile lasciare l’auto e iniziare la passeggiata seguendo il sentiero ben segnalato. Il sentiero ha inizio sul lato sinistro della ex teleferica Enel, utilizzata soprattutto durante la fase di realizzazione degli impianti idroelettrici del Lago d'Aviolo.

Il percorso si insinua all’interno del bosco con una pendenza decisa. Dopo poco più di mezz’ora di cammino incontrerete la vecchia funicolare. Il sentiero si presenta inizialmente a gradoni parecchio impegnativi; poi la pendenza si fa più dolce nella seconda parte.

Consigliamo di arrivare presto nei giorni festivi, data la grande affluenza. Dopo una buona colazione, imbocchiamo il sentiero 21, indicato dai cartelli appena fuori dal rifugio.

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Il sentiero non è difficle e non richiede molto tempo possiede solo una difficoltà....si inerpica subito ripido e non lascia momenti di respiro fino al lago. Il percorso supera quasi d'un fiato la chiusa rocciosa che forma la soglia sospesa della Val Paghera, oltre la quale la valle si apre verso le frastagliate creste del gruppo del Corno Baitone che, con i suoi 3330 metri, domina lo sfondo.

La mulattiera è impegnativa quindi valutate sempre le vostre capacità: nulla di impossibile ma il fiato ci vuole giacché la pendenza esige un buon allenamento. Si sale subito su terreno ripido destreggiandosi fra pietre e radici affioranti, all'ombra di grandi abeti e poco dopo ecco una nuova erta.

Superato questo primo tratto intenso, un leggero piano ci viene incontro per farci riposare: davanti a noi infatti un altro canalone da affrontare ci aspetta, sempre a gradoni. Poi ancora un breve tratto meno ripido nel bosco ceduo, ed eccoci alla base un ripido canale petroso. Il sentiero sale direttamente per esso con alti gradoni di pietra e numerosi tornanti che permettono di guadagnare quota assai velocemente seppure con fatica, soprattutto per chi non è molto allenato. Ma tutto sommato si tratta di una ginnastica piacevole se affrontati con tranquillità e, nel caso, fermandosi ogni tanto a "tirare il fiato".

Continuando, lungo la parete rocciosa sulla vostra sinistra troverete una corda fissa, nel caso voleste procedere più sicuri: attenzione però, doccia assicurata! Una leggera frana (autunno 2022) nel canale rende questo tratto un pò difficile da affrontare, nulla di impossibile ma ci vuole un attimo di attenzione, superato questo tratto ecco la classica scala immortalata in una foto da ogni escursionista, ovviamente non potevo mancare.

Tenendosi dapprima sul lato sinistro del canale si raggiunge più in alto il torrentello che lo percorre e lo si traversa portandosi sul lato opposto. Ancora molto ripidamente si prosegue la salita nella gola fiancheggiata da paretine rocciose ed infine si arriva ad una piccola sella. C'è un attimo di pausa, ma ben presto la salita riprende implacabile e con lo stesso ritmo di prima.

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Facendo attenzione a qualche passaggio sui massi resi umidi dallo stillicidio si prosegue innalzandosi passo dopo passo in uno stretto valloncello, al cui termine un tratto a mezza costa verso sinistra ci consente di riprendere fiato. Poco dopo si giunge sul piazzale ricavato nel corso dei lavori per la costruzione della diga e degli impianti di canalizzazione e pompaggio delle acque del Lago di Aviolo. Qui sono ancora visibili la stazioncina di arrivo della funivia per il trasporto del personale, ed anche quella, più grande, della grande teleferica utilizzata per il trasporto dei materiali d'opera e degli inerti.

Ed eccoci finalmente arrivati all’ultimo tratto pianeggiante: ci riposiamo un pochino, ci mangiamo un pezzo di cioccolato e ammiriamo il panorama che si apre davanti a noi: la vista spazia verso il paese di Vezza d’Oglio con i suoi prati, suoi boschi e le cime. Già dal fondo valle si ammirano splendidi paesaggi e cascate e una volta arrivati a destinazione ci si trova davanti a uno tra i più bei laghetti alpini: lo sforzo fatto per raggiungerlo sarà sicuramente ripagato.

Poco oltre ci si affaccia sul Lago artificiale di Aviolo, e lo si costeggia con qualche breve saliscendi, in ambiente di grande suggestione, dominato dall’imponente Corno Baitone. Si segue per un breve tratto la pista di cantiere, si attraversa il letto del torrente che scende dal vallone di Gole Larghe, e si raggiunge un nuovo piazzale, dove sbocca la "finestra" della galleria Avio-Edolo.

A questo punto si piega a sinistra salendo su terreno meno ripido e quindi si inizia un lungo tratto a mezza costa che sfilando nel rado bosco sbuca infine sul piazzale ove sorge il Rifugio Aviolo 1930 m. In poco più di 1.00h siamo al Rifugio Aviolo (1930mt) e subito dietro si presenta ai nostri occhi lo spettacolare Lago Aviolo: la limpida giornata fa risaltare colori e sfaccettature incredibili!

Il rifugio dispone di 54 posti, suddivisi in camerate da 4 a 14 letti. La cucina tipica casalinga, può essere degustata anche dagli escursionisti che durante il giorno si avventurano in questa valle. Qui si apre uno scenario incredibile, che lascia senza parole.

Il Lago Aviolo e Dintorni: Cosa Vedere e Fare

Seguiamo così le indicazioni e ripieghiamo sulla sinistra, nel vallone delle gole larghe, risalendo tra cespugli: in breve raggiungeremo il Rifugio Aviolo Sandro Occhi (m. Troverete un campo di bocce per chi volesse giocare, dei tavoli da pic nic per il pranzo al sacco, una bellissima fontana per dissetarvi e un prato per riposarvi, oltre che un’ottima cucina con buonissimi dolci. Nei pressi del rifugio è presente una fontana con acqua potabile.

Da qui si continua dapprima su una larga stradina pianeggiante lasciando poco dopo a sinistra il bivio segnalato per il Passo delle Gole Larghe ed il Lago Benedetto in Val d'Avio. Si continua invece dritti fra pietroni e mughi seguendo una bella mulattiera che, in pochi minuti, giunge sulle rive del Lago d'Aviolo. L'escursione facile proposta è assai limitata in quanto a dislivello, ma bisogna tenere conto che si svolge su un sentiero abbastanza anomalo in quanto assai ripido, scandito in molti tratti da sequenze di gradoni ottenuti dai blocchi di tonalite che è la roccia principale del massiccio dell'Adamello.

Alla fine del lago si lascia a destra un ponte e si raggiunge la vecchia Malga Aviolo (1948 m, 0.30 ore), trasformata dal Parco dell’Adamello in un appostamento per l’osservazione della fauna alpina. Sarà possibile raggiungere la malga, ai piedi del monte Baitone, e l’osservatorio della flora e fauna di questo luogo.

Proseguiamo lungo il sentiero che costeggia il lago giacché ogni minimo angolo è da immortalare: troviamo un angolino tra rocce e prato sia per riposare un po’ che per apprezzare al meglio quello che la natura ci sta regalando. In cinque minuti raggiungiamo il lago e rimaniamo affascinati dai colori di questo piccolo bacino. È quasi indescrivibile la perfezione di questo piccolo angolo di terra. Proseguiamo sul sentiero che costeggia il lago, fino a raggiungere la sponda opposta.

Non fatevi mancare poi l’osservatorio: se avrete la fortuna di trovarlo aperto, dei volontari vi spiegheranno la fauna e la flora del luogo e, magari con l’aiuto del cannocchiale, potrete altresì vedere qualche camoscio che aggirarsi tra le rocce.

Non è solo questo a rendere l’ambiente unico. Il lago Aviolo è un bacino lacustre, semi - artificiale, posizionato ad un’altitudine di 1930 metri. Arrivare sulle sponde del laghetto, rimirarne le acque color turchese e le vette che vi si specchiano è un balsamo per gli occhi e per l'anima. Sulle sue sponde si può passare una giornata piacevole a contatto con gli aspetti più accattivanti ed amichevoli della Natura.

Una seconda opzione, anche per grado di difficoltà, è la possibilità di compiere un giro ad anello del lago. Il percorso, anche se non perfettamente agevole, si snoda quasi interamente su un terreno pianeggiante. In un ora concludiamo il giro ad anello e torniamo al rifugio Aviolo.

L’arrivo del sentiero N 21 è il Lago Aviolo, consigliamo però di percorrerlo tutto e proseguire per la vallata che è percorsa da un piccolo fiume e una steppa di bassa erba molto suggestiva. Ma non ci fermiamo qui: la bellezza del panorama sul gruppo dell'Adamello ci invita a proseguire. Se avete energia proseguire è d’obbligo per avere una vista mozzafiato ed entrare nel cuore di questo anfiteatro dolomitico.

Volendo si può proseguire fino al passo Gallinera a 2320m e dove si trova il bivacco Valerio Festa con i suoi 11 posti letto. I più allenati potranno inoltre proseguire per raggiungere il passo Gallinara, ad un altezze di 2230 metri, e il bivacco Valerio Festa. Raggiunto il lago seguo le indicazioni per il bivacco Festa, un ora e mezza circa di cammino, forse meno, il primo tratto è facile, praticamente dritto, si raggiunge e supera Malga Aviolo e ancora per un pò il sentiero non sale poi d'un tratto si svolta a destra e una canale di fronte pare essere un muro inviolabile.

Il sentiero N 21 è il Lago Aviolo. Se il Ghiaccio non è presente è un sentiero adatto a tutti. Se non ami camminare ma cerchi qualche sport più entusiasmante allora questo trekking in particolare offre varie soluzioni come:

  • Ciaspolate
  • Arrampicate e arrampicate su cascate di ghiaccio
Con il ghiaccio però è molto complicato quindi accertati di vedere il meteo e di informarti sulle condizioni del sentiero!

Curiosità e Consigli Utili

Affrontando il sentiero di mattina, la maggior parte del tragitto, sarà all’ombra. Un’ultima curiosità: avete mai visto con i vostri occhi una sorgente? Ma adesso alzate un po gli occhi verso il cielo, guardate bene….

Rifugio alla Cascata è immerso nei boschidi abeti e larici tipici delle valli alpine, dove l’unico rumore viene dallo spumeggiante torrente che scende dalla Piana dell’Aviolo. Durante la stagione invernale il rifugio diviene un utile punto di appoggio per gli appassionati di cascate di ghiaccio, infatti, grazie all’abbondanza d’acqua, ai naturali dislivelli ed all’esposizione a nord della valle, l’iceclimbing è praticabile per un lungo periodoinvernale.

Partendo direttamente dal rifugio per il segnavia CAI 72, per una comoda strada forestale immersa nei boschi, si raggiunge, incirca un’ora, l’interessante Roccolo Pornina (1.737 slm). Nei pressi del Rifugio S.A. La presenza di questi bacini, ormai abituale per gli escursionisti, ha impreziosito gli aspri valloni del massiccio, e offre mete di notevole suggestione. Lo dimostra nel modo migliore la breve salita da Vezza d’Oglio, in alta Val Camonica, verso il rifugio Occhi, della Sezione di Edolo del CAI, la sponda del Lago d’Aviolo.

Se ti piace la cucina di montagna allora fai tappa ai rifugi che abbiamo menzionato Di opportunità e cose da fare ce ne sono varie come puoi leggere.

Il Nostro Voto

Noi diamo un voto da 1 a 10 a due categorie principali e a volte tre se mangiamo nel posto.Le categorie sono:

  • Bellezza del Trekking voto 9
  • Pace dei Sensi voto 8,5

Trekking veramente completo, si passa dal bosco di castagni a parete rocciose fino alla conca dell’Aviolo con il lago che offre un acqua cristallina. Come bellezza merita sicuramente un 9! Il percorso è frequentato d’estate mentre un po’ meno nelle altre stagioni.

Il Lago d'aviolo è una meta classica e molto trafficata nei mesi estivi e primaverili, per gustarla appieno serve aspettare il primo freddo dell'autunno per godersi il panorama, il lago con il suo colore unico e l'ambiente che lo circonda.

La Storia del Lago d'Aviolo

Il primo utilizzo delle acque del Lago d'Aviolo risale agli ultimi anni del decennio 1920-1930, quando la Società Generale Elettrica dell'Adamello realizzò l'impianto idroelettrico Temù - Sonico. Per garantire la fornitura di energia anche nei mesi invernali, in cui si aveva un inevitabile calo produttivo causa il gelo, si pensò di occupare con un lago artificiale la piana alluvionale inferiore dell'alta Val Paghera.

La Società Generale Elettrica dell'Adamello aveva due progetti distinti: il primo puntava ad un'unica grande diga che avrebbe consentito di sommergere le due piane, il secondo prevedeva uno sbarramento più modesto sull'attuale lago, ed un secondo muraglione a chiudere la piana maggiore, sull'esempio di quanto era già stato fatto in Val d'Avio. Fino al 1984, anno in cui entrò in servizio la centrale Enel di Edolo le acque del Lago d'Aviolo andavano ad alimentare la centrale idroelettrica di Sonico.

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