Affitti Turistici a Carpi: Normativa e Impatto Locale
Il fenomeno degli "affitti turistici brevi" a Modena e Carpi ha assunto aspetti significativi, tanto che diverse voci si sono levate per chiedere un controllo più stringente su questa forma di affitto. Tale forma di affitto, di fatto, rende indisponibili centinaia di alloggi al mercato dell'affitto tradizionale.
A destare preoccupazione è anche l’impatto sui servizi pubblici: l’aumento dei canoni di locazione rende difficile per lavoratori come insegnanti, infermieri e operatori sociali e delle forze dell’ordine trovare un alloggio vicino al luogo di lavoro.
Nella giornata di ieri la Regione Emilia Romagna ha avviato un percorso di ascolto e confronto per arrivare a una legge condivisa sugli affitti brevi a uso turistico con Comuni, associazioni di categoria, sindacati, associazioni dei proprietari e inquilini, organizzazioni Host e piattaforme online, Terzo settore, Università.
La Situazione a Carpi: Un'Analisi Dettagliata
A Carpi, il numero degli immobili destinati agli affitti brevi è modesto. Se si considera la prevalenza di host privati, i numeri della regolarità sono superiori a quelli di Modena, con il 75 per cento di CIN (il codice identificativo nazionale) rilasciati al 16 dicembre.
Considerato il ripetersi degli annunci su più portali stimiamo attorno a 80/90 gli immobili in affitto da 1 a 30 giorni. Probabilmente a Carpi è maggiore la flessibilità d’uso di questi immobili rispetto al mercato della città di Modena, con appartamenti e camere affittabili anche per periodi più lunghi, in particolare per motivi di lavoro.
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A Carpi sono meno presenti gli operatori professionali, con gli host privati (ma che gestiscono anche più immobili) largamente maggioritari.
Sono inoltre diffusi in maniera doppia le dotazioni di sicurezza, con gli estintori, i rilevatori di monossido e gli impianti antincendio presenti nel 50 per cento degli immobili. Un numero sul quale pesa positivamente l’assenza di immobili carpigiani presenti su Subito.it, portale che in tutte le indagini comunali ha peggiorato i risultati complessivi.
Purtroppo l’assenza ovunque della dichiarazione di presenza del rilevatore gas, porta a zero, anche a Carpi, il numero degli immobili in regola con tutti gli aspetti monitorati.
Sicurezza e Regolarità: Un Quadro Complesso
Secondo l'indagine la situazione modenese (oltre 1.500 le unità registrate dal Ministero del Turismo per l'alloggio riservato a terze persone) presenta gravi opacità; non tutte le strutture, a pochissimi giorni dall'introduzione della sua obbligatorietà per legge, sono in possesso del Cin, il codice identificativo nazionale, che risulta indispensabile per condurre l'attività e che prevede, per il suo rilascio, alcune condizioni di base dei locali dati in affitto turistico.
Rispetto agli obblighi di dotazioni di sicurezza, già attivi, ma per i quali scattano le sanzioni il 1° gennaio 2025, la situazione a Modena è più che negativa. Riteniamo sia decisiva in questa condizione l’ambiguità di Airbnb, che non sembra aver posto ai propri host questa come condizione per permanere all’interno del proprio sito.
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Nel complesso solo il 24 per cento degli immobili a Modena è dotata dell’obbligatorio estintore portatile da 6 kg, all’interno dell’unità immobiliare o sul pianerottolo. Sono gli operatori professionali a rispettare maggiormente questo obbligo, quasi ignorato dai privati.
Il rilevatore di monossido di carbonio è presente nel 25 per cento degli immobili, con numeri coerenti tra professionali e privati. Lascia a bocca aperta la generale mancata considerazione di uno degli obblighi, quello del rilevatore di perdite di gas.
Complessivamente sono dichiarati dal 13% degli operatori, quasi esclusivamente professionali gli impianti antincendio, che però non sono obbligatori.
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