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Legislazione Turistica Italiana: Un Riassunto

La legislazione turistica italiana ha subito notevoli trasformazioni nel corso degli anni, adattandosi alle nuove esigenze del settore e al contesto europeo.

Evoluzione della Legislazione Turistica

La legge Quadro sul turismo n. 217/1983 ha segnato un punto di svolta nell'organizzazione turistica italiana. Fino a quel momento, a livello territoriale, il sistema si basava principalmente sul ruolo degli Enti Provinciali per il Turismo e delle Aziende Autonome di Cura, Soggiorno e Turismo (per i territori turistici più significativi). A livello nazionale, invece, faceva riferimento al Ministero del Turismo e dello Spettacolo e all’ENIT, quale ente di promozione nazionale con rappresentanze estere.

Riforma della Legislazione Nazionale del Turismo

La legge di Riforma della Legislazione Nazionale del Turismo, n. 135/2001, ha introdotto importanti novità, tra cui:

  • L’introduzione dei sistemi turistici locali quale strumento di collaborazione pubblico-privata.

L’articolo 1, comma 2°, esprime i valori dell’intera riforma: “la Repubblica riconosce il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese nel contesto internazionale e dell’Unione europea, per la crescita culturale e sociale della persona e della collettività e per favorire le relazioni tra popoli diversi”.

Il Legislatore nazionale, nel riconoscere al turismo un ruolo strategico per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese e per il miglioramento della competitività nel contesto internazionale, mira a delineare un quadro organico di principi generali per la valorizzazione delle risorse ambientali, dei beni culturali e delle tradizioni locali, in un’ottica di sviluppo turistico sostenibile. A ciò si affianca una particolare attenzione per il miglioramento del sistema dell’offerta turistica e per la tutela dei singoli soggetti che accedono ai servizi turistici anche attraverso l’informazione e la formazione professionale degli addetti.

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All’art. 2 sono definite le competenze dello Stato e delle Regioni in materia di turismo. Lo Stato attraverso il Ministero delle attività produttive disciplina il turismo nell’ambito della economica nazionale mentre le Regioni hanno il compito di legiferare in materia di turismo.

All’art. 3 prevede l’istituzione della Conferenza Nazionale del turismo, un organo, cui partecipano i rappresentanti di numerosi organismi pubblici e privati interessati al fenomeno turistico, convocato dal Presidente del Consiglio dei Ministri d’intesa con le Regioni, almeno ogni due anni.

La Conferenza ha lo scopo di esprimere indicazioni relative alle politiche turistiche e a quelle intersettoriali che riguardano il turismo, favorendo il confronto tra le istituzioni e i soggetti operanti nel settore.

All’art. 4 è istituita la Carta dei diritti del turista elaborata dal Ministero per le attività produttive, in almeno quattro lingue e contenente informazioni sui diritti del turista e sulle procedure cui egli può ricorrere in caso di inadempienza contrattuale da parte dei fornitori dei servizi turistici.

Un’ulteriore innovazione è costituita dal riconoscimento dell’importante ruolo attribuito al Fondo di promozione nazionale, che vuole garantire e promuovere l’accesso alle vacanze ad una fascia di cittadini che, normalmente, non va in vacanza o che non ci va sistematicamente anche per motivi economici.

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Questa possibilità è stata immaginata riferendosi anche all’esperienza dei “Buoni vacanze” svizzeri e francesi, che hanno avuto un particolare successo grazie all’interesse crescente dei lavoratori e delle imprese turistiche.

Il Fondo, quindi, si pone non come uno strumento assistenzialistico ma, al contrario, come un mezzo utile a potenziare il turismo interno.

Sistemi Turistici Locali (Stl)

All’art. 5 la Legge 135 prevede l’introduzione dei Sistemi turistici locali ( Stl). Si tratta di “contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, che presentano un’offerta omogenea di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”.

I Stl sono promossi da enti locali e da soggetti privati interessati allo sviluppo turistico di un determinato ambito territoriale e devono essere formalmente riconosciuti dalle regioni di appartenenza.

Ripartizione delle Competenze Legislative

Il turismo, che nel precedente testo costituzionale era contemplato tra le materie di competenza legislativa concorrente Stato-Regioni, dopo la legge costituzionale del 18 ottobre 2001 n. 3, indica tutte le materie in cui la podestà legislativa è esercitata in via esclusiva dallo Stato attribuendo la competenza regionale in tutte le altre materie e riservando allo Stato la sola potestà di fissare i principi fondamentali.

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Codice del Turismo

In allegato al Decreto Legislativo n. 79/2011 - Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo, a norma dell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246, sono state apportate diverse modifiche e integrazioni nel corso degli anni.

Ulteriori Decreti e Direttive

  • Decreto Legislativo n. 97/2013 - Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013. Modifica al decreto legislativo 23 maggio 2011, n.
  • Direttiva UE 55/2013 - DIRETTIVA 2013/55/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 20 novembre 2013 recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n.
  • Decreto Legislativo n. 15/2016 - Attuazione della direttiva 2013/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, recante modifica della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n.

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