Legislazione Turistica: Definizione e Quadro Normativo in Italia
Conoscere la legislazione turistica italiana è fondamentale per avere una visione completa delle normative che hanno riformato il settore. La normativa turistica italiana ha subito notevoli modifiche, tra cui l'emanazione di nuove leggi e l'abrogazione di leggi datate. Inoltre, per quanto riguarda le agenzie viaggi e turismo, alcuni riferimenti sono ancora validi nonostante l'abrogazione delle leggi.
La prima legge quadro sul turismo in Italia è stata la legge n. 217/1983. Questa legge conteneva alcuni principi generali che sono diventati il punto di riferimento entro il quale le Regioni potevano legiferare in autonomia secondo i principi contenuti in tale legge.
La legge Quadro sul turismo n. 217/1983 ha determinato uno sconvolgimento nell’assetto turistico che, fino a quel periodo, a livello territoriale, era poggiato essenzialmente sul ruolo degli Enti Provinciali per il Turismo e delle Aziende Autonome di Cura, Soggiorno e Turismo (per i territori turistici più significativi), ed a livello nazionale faceva riferimento al Ministero del Turismo e dello Spettacolo ed all’ENIT, quale ente di promozione nazionale con rappresentanze estere.
In seguito alla soppressione del Ministero del Turismo nel 1993 con l’abrogazione della Legge 617/1959, il Parlamento Italiano emanò la Legge 30 maggio 1995 n.
Un altro momento importante è stato il D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112, che fissò le competenze dello Stato, conferendo alle Regioni tutte le altre funzioni non conservate allo Stato. Le esigenze di autonomia degli enti locali in seguito al D.Lgs 31 marzo 1998 n.112 e dell’art. 117 della Costituzione portò all’emanazione di tale Legge.
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La legge costituzionale del 18 ottobre 2001 n. 3 ha modificato il titolo V della Costituzione, indicando le materie in cui la podestà legislativa è esercitata in via esclusiva dallo Stato, attribuendo la competenza regionale in tutte le altre materie e riservando allo Stato la sola potestà di fissare i principi fondamentali.
La Legge n. 135/2001 ha rappresentato una riforma della legislazione turistica italiana. L’articolo 1, comma 2°, esprime i valori dell’intera riforma: “la Repubblica riconosce il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese nel contesto internazionale e dell’Unione europea, per la crescita culturale e sociale della persona e della collettività e per favorire le relazioni tra popoli diversi”. Il Legislatore nazionale, nel riconoscere al turismo un ruolo strategico per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese e per il miglioramento della competitività nel contesto internazionale, mira a delineare un quadro organico di principi generali per la valorizzazione delle risorse ambientali, dei beni culturali e delle tradizioni locali, in un’ottica di sviluppo turistico sostenibile. A ciò si affianca una particolare attenzione per il miglioramento del sistema dell’offerta turistica e per la tutela dei singoli soggetti che accedono ai servizi turistici anche attraverso l’informazione e la formazione professionale degli addetti.
All’art. 2 sono definite le competenze dello Stato e delle Regioni in materia di turismo. Lo Stato attraverso il Ministero delle attività produttive disciplina il turismo nell’ambito della economica nazionale mentre le Regioni hanno il compito di legiferare in materia di turismo.
L’art. 3 prevede l’istituzione della Conferenza Nazionale del turismo, un organo, cui partecipano i rappresentanti di numerosi organismi pubblici e privati interessati al fenomeno turistico, convocato dal Presidente del Consiglio dei Ministri d’intesa con le Regioni, almeno ogni due anni. La Conferenza ha lo scopo di esprimere indicazioni relative alle politiche turistiche e a quelle intersettoriali che riguardano il turismo, favorendo il confronto tra le istituzioni e i soggetti operanti nel settore.
All’art. 4 è istituita la Carta dei diritti del turista elaborata dal Ministero per le attività produttive, in almeno quattro lingue e contenente informazioni sui diritti del turista e sulle procedure cui egli può ricorrere in caso di inadempienza contrattuale da parte dei fornitori dei servizi turistici.
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Un’ulteriore innovazione è costituita dal riconoscimento dell’importante ruolo attribuito al Fondo di promozione nazionale, che vuole garantire e promuovere l’accesso alle vacanze ad una fascia di cittadini che, normalmente, non va in vacanza o che non ci va sistematicamente anche per motivi economici. Questa possibilità è stata immaginata riferendosi anche all’esperienza dei “Buoni vacanze” svizzeri e francesi, che hanno avuto un particolare successo grazie all’interesse crescente dei lavoratori e delle imprese turistiche. Il Fondo, quindi, si pone non come uno strumento assistenzialistico ma, al contrario, come un mezzo utile a potenziare il turismo interno.
Attraverso questa riforma della legislazione turistica italiana, vennero peraltro individuate e definite con l’art. 5 della Legge 135/2001, l’introduzione dei Sistemi turistici locali ( Stl).
Si tratta di “contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, che presentano un’offerta omogenea di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”. I Stl sono promossi da enti locali e da soggetti privati interessati allo sviluppo turistico di un determinato ambito territoriale e devono essere formalmente riconosciuti dalle regioni di appartenenza.
In allegato al Decreto Legislativo n. 79/2011 è stato approvato il Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo. Questo decreto legislativo è in attuazione alla direttiva 2008/122/CE relativa ai contratti di multiproprietà e ai contratti relativi ai prodotti per le vacanze a lungo termine.
Le Leggi Regionali sono normative emanate dal Consiglio Regionale che hanno valore e validità all’interno della Regione stessa di emanazione. Le normative regionali hanno generalmente come obiettivo l’organizzazione turistica della singola regione in materia di turismo.
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Dal punto di vista dell’emanazione delle leggi sul turismo alcune hanno contribuito a rafforzare lo sviluppo turistico italiano, altre invece lo hanno reso complesso. Il tutto paragonato ad altri stati europei in cui il turismo è sviluppato senza la continua emanazione di leggi nazionali.
Principali Riferimenti Legislativi
- Codice del Turismo, allegato al Decreto Legislativo n. 79/2011
- Legge n. 97/2013 - Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013
- Decreto Legislativo n. 15/2016 - Attuazione della direttiva 2013/55/UE