Gianni Consolati: una biografia sportiva
In tutte le società viviamo relazioni e conflitti, e ovunque rischia di costruirsi l’idea del nemico. Ma si può imparare a interpretare e gestire i conflitti non come fallimenti o degenerazioni, ma come serbatoi energetici in grado di riattivare risorse in tutte le parti coinvolte, prendendosi cura della relazione e restituendole un posto centrale all’interno della pratica scolastica.
Le ACS, Associazioni Cooperative Scolastiche, quali contesti capacitanti sono luoghi educativi dove si possono formare e amplificare le scelte di libertà che permettono a ciascun essere umano di esprimere i propri talenti.
In questo contesto restano nell’ombra gli slanci, le energie, i desideri e gli impegni condivisi che pure ci sono, e il futuro diventa meta indefinita la cui costruzione è oggetto di un continuo rinvio o di delega in bianco, perdendo così la consapevolezza che a sopravvivere non sono i singoli, ma la collettività.
Gli educatori che nella scuola e con la scuola collaborano mettendo in campo le competenze necessarie per la qualità dell’offerta formativa incontrano ancora ostacoli al loro lavoro, di ordine culturale, economico e di riconoscimento professionale e sociale. Un patrimonio significativo è minacciato e la scuola senza educatori è destinata ad essere sempre meno giusta.
Scuole e agenzie educative hanno oggi il compito di accompagnare e sostenere i percorsi di crescita di bambini e ragazzi nella società mediatizzata. Garantire tecnologie e connettività adeguate resta una condizione necessaria, ma non sufficiente, se al tempo stesso non si promuove l’accesso consapevole, responsabile e creativo al digitale, per sfruttarne tutte le opportunità e evitare i rischi che presenta.
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Se le classi, di per sé, sono una multiformità di elementi che esprimono bisogni diversi e l’inclusione un processo in cui tutti sono valorizzati, allora è necessario personalizzare l’insegnamento, dare dignità alle differenze, riconoscere che ognuno può e deve apprendere al massimo delle proprie capacità e competenze e che non esistono standard uguali per tutti e modi generali di apprendere o di adeguarsi alla realtà ambientale. Sostenere questo processo richiede a sua volta un’accurata formazione del personale che lavora nella scuola.
Ridisegnare i servizi educativi, pensandoli a partire non solo dai bisogni dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie, ma anche dalla valorizzazione dei loro diritti e dalla costruzione delle infrastrutture relazionali riconosciute come parte integrante del processo di capacitazione delle persone.
Il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado è una tappa significativa verso la vita adulta. Ma quali sono gli elementi che condizionano questa scelta? Quanti i cambi di traiettoria e gli abbandoni? E dopo il conseguimento del diploma e della qualifica quali sono i livelli di occupabilità e le possibilità di stabilizzazione?
A cent’anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, che con l’esperienza provocatoria di Barbiana rappresentò concretamente la possibilità di una scuola più giusta, esistono ancora molte disuguaglianze. Esistono nella società, ma anche nella scuola che dovrebbe essere luogo di promozione dell’inclusione.
L’autore rileggendo in chiave psicanalitica i manga e le serie TV più popolari tra i giovani, delinea i processi attraverso i quali si formano le identità delle nuove generazioni e racconta il modo in cui i prodotti culturali sanno elaborare temi cruciali per l’adolescenza come diversità, sesso, amicizia e ambiente.
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