Israele Bombarda Damasco: Attacco al Consolato Iraniano e Escalation di Tensioni
In una giornata ad altissima tensione, Israele ha bombardato Damasco, colpendo l'area dell'ambasciata dell'Iran in Siria e uccidendo un comandante dei pasdaran. Teheran ha preannunciato una risposta "dura" all'attacco portato dai caccia di Tel Aviv.
L'Attacco e le Vittime
I media iraniani hanno diffuso le news nel pomeriggio italiano, facendo riferimento inizialmente a un raid di Israele contro un sito adiacente all'ambasciata iraniana nella capitale siriana, secondo il report dell'agenzia Tasnim. Il complesso comprende il consolato e la residenza dell'ambasciatore iraniano. Il primo bilancio è di almeno 7 morti, tra le vittime anche l'alto ufficiale dei Guardiani della rivoluzione Mohammad Reza Zahedi.
Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell'Iran ha annunciato quindi che "Israele ha compiuto un crimine a Damasco, che ha portato al martirio del generale di brigata Mohammad Reza Zahedi, del generale di brigata Mohammad Hadi Haji Rahimi e di 5 degli ufficiali che li accompagnavano". L'obiettivo del raid israeliano sarebbe stato, secondo l'emittente pubblica iraniana al-Alam, il consolato che è stato "completamente distrutto".
Tra le vittime dell'attacco, oltre al generale Mohammad Reza Zahedi, comandante delle guardie in Siria e Libano dal 2008 al 2016, figura anche il generale Mohammad Hadi Hajji Rahimi, un ufficiale di alto rango. Zahedi ha comandato le forze di terra dell’IRGC dal 2005 al 2008 e ha assunto il comando della base Tha’ar Allah pur mantenendo la sua posizione di comandante delle forze della guardia di terra tra il 2005 e il 2006. Ha servito come vice capo delle operazioni delle Guardie dal 2016 al 2019, è stato uno dei comandanti intermedi durante la guerra Iran-Iraq e ha assunto il comando della 44a Brigata Qamar Bani Hashem dal 1983 al 1986. Per un breve periodo nel 2005, ha comandato l’aeronautica militare dell’IRGC. Nell’attacco è morto anche il generale Hussein Amir Allah, capo dello stato maggiore delle Guardie rivoluzionarie in Siria e Libano.
L'ambasciatore iraniano in Siria e la sua famiglia non figurano tra le vittime. L'ambasciatore iraniano Hossein Akbari ha dichiarato che l’edificio è stato preso di mira da “sei missili sparati da aerei da combattimento F-35”. E' proprio il diplomatico, Hossein Akbari, a promettere che la risposta di Teheran "sarà dura". "Risponderemo all'attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto", dice.
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Reazioni Internazionali
"Prendere di mira il consolato iraniano è una violazione delle norme internazionali e Israele dovrà sopportarne le ripercussioni", afferma dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. "La comunità internazionale deve prendere una posizione ferma contro tali atti criminali", dice.
Anche le nazioni musulmane tra cui Iraq, Giordania, Oman, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno condannato l’attacco, così come la Russia. L’Arabia Saudita ha affermato che l’attacco costituisce una violazione delle leggi diplomatiche internazionali e delle regole dell’immunità diplomatica.
Il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha affermato il 2 aprile di aver convocato l’incaricato d’affari svizzero, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran. “Abbiamo inviato un messaggio importante al governo statunitense, che sostiene l’entità sionista”, ha dichiarato il ministro, citato dall’agenzia di stampa iraniana Irna. “È ora che gli Stati Uniti si assumano le proprie responsabilità”.Gli Stati Uniti dal canto loro hanno informato l'Iran di "non essere coinvolti" e di non essere stati messi al corrente da Israele del raid in cui è rimasto ucciso Mohammad Reza Zahedi, riporta Axios, citando un funzionario statunitense.
"La Cina condanna l'attacco", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin. Sottolineando che la Cina si oppone a "qualsiasi azione che porta a un'escalation delle tensioni", il portavoce ha affermato durante un punto stampa che "non può essere violata la sicurezza delle istituzioni diplomatiche e devono essere rispettate la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale della Siria".
“Il malvagio regime di Israele, che ha commesso un errore attaccando i locali del consolato iraniano a Damasco, sarà sicuramente punito perché le sedi diplomatiche di Paesi di tutto il mondo sono considerate territorio di quei Paesi e l’attacco israeliano è stato in realtà un attacco contro il territorio iraniano”: lo ha ribadito oggi la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante la preghiera dell’Eid al-Fitr.
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La Russia ha condannato l'attacco "inaccettabile" contro la sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco, accusando di esserne responsabile l'esercito israeliano. "Condanniamo fermamente questo attacco inaccettabile contro la missione consolare iraniana in Siria", ha affermato in una nota il ministero degli Esteri russo, assicurando che qualsiasi attacco contro un edificio diplomatico è "inaccettabile".
Hamas ha condannato con "la massima fermezza" l'attacco israeliano all'edificio del consolato iraniano nella capitale siriana Damasco. Il movimento ha espresso la sua piena solidarietà con l'Iran e la Siria di fronte a questa brutale aggressione e ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intraprendere azioni efficaci per scoraggiare Israele e fermare la loro aggressione contro la Striscia di Gaza e la regione.
Il Contesto Regionale
Israele ha intensificato questi attacchi parallelamente alla campagna contro il gruppo palestinese Hamas, sostenuto dall’Iran, che ha innescato la guerra di Gaza con un attacco contro Israele il 7 ottobre che ha ucciso circa 1.200 persone e preso 253 ostaggi, secondo i conteggi israeliani. L’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi aerei in Siria contro il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e il gruppo armato libanese Hezbollah sostenuto dall’Iran, che sostengono entrambi il presidente siriano Bashar Assad.
Un raid attribuito a Israele ha preso di mira il 1 aprile la sezione consolare dell’ambasciata iraniana nella capitale siriana Damasco, uccidendo undici persone, tra cui sette Guardiani della rivoluzione, in un contesto di forti tensioni regionali alimentate dalla guerra nella Striscia di Gaza. L’Iran ha promesso di vendicare questo raid senza precedenti contro un suo edificio diplomatico in Siria, dove Teheran sostiene il regime del presidente Bashar al Assad, mentre la Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si terrà il 2 aprile.
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