Contratto di Ospitalità per Stranieri: Normativa e Obblighi
La dichiarazione di ospitalità in Italia è richiesta a chiunque ospiti o fornisca alloggio a un cittadino extracomunitario o a un apolide o ceda loro beni immobili. L’articolo 7 del Decreto Legislativo del 25 luglio 1998 n. 286 disciplina tale obbligo.
Dichiarazione di Ospitalità: Cosa è e Quando è Obbligatoria
La dichiarazione di ospitalità è una notifica scritta da fornire obbligatoriamente alle Autorità Locali di Pubblica Sicurezza entro le 48 ore dall’arrivo del cittadino straniero. Anche in questo caso i soggetti sottoposti all'obbligo sono generici e indeterminati e sia l'ospitalità che la cessione del fabbricato possono avvenire a qualsiasi titolo (anche gratuito) e tale obbligo permane anche in caso di ospitalità di un parente o affine.
Per la sussistenza dell'obbligo non è necessario che l'ospitalità si protragga per un determinato tempo minimo, ma l'obbligo persiste fin da subito a prescindere dalla durata della sua permanenza presso l'immobile. La comunicazione deve avvenire utilizzando l'apposita modulistica, corredata dal documento di riconoscimento sia del cedente che del cessionario, presso l'Autorità di Pubblica Sicurezza (ove presenti Questura o Commissariato di PS, ove non presenti al Sindaco del Comune), nella cui circoscrizione si trova l'immobile. Può essere effettuata anche per posta, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite casella di posta elettronica certificata.
Gli ospitanti privati devono inviare la dichiarazione entro 48 ore dal momento in cui il cittadino extracomunitario o l’apolide prende possesso dell’unità abitativa, indipendentemente dalla data di inizio dell’accordo o del contratto. Pertanto, se il contratto di ospitalità viene rinnovato, non è necessaria una seconda dichiarazione.
A chi si applica l'obbligo?
La norma si applica in caso di ospitalità o di cessione di fabbricato a cittadini extracomuitari o apolidi. L'obbligo di comunicazione all'Autorità di Pubblica Sicurezza si concretizza non solo in caso di cessione di un fabbricato a qualsiasi titolo, ma anche in caso di semplice ospitalità. Rispetto all'art. 12 sopra richiamato viene meno il criterio dell'uso esclusivo essendo contemplata, ai fini della sussistenza dell'obbligo, anche la coabitazione con lo straniero ospitato.
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Cessione di Fabbricato: Quando è Richiesta
La comunicazione di cessione di un fabbricato è una comunicazione obbligatoria che deve essere presentata da parte di chi concede l’uso esclusivo a qualsiasi titolo (vendita, affitto, uso gratuito) di un immobile, o parte di esso, per un periodo superiore a 30 giorni.
ATTENZIONE: a seguito di nuovi interventi normativi intervenuti negli scorsi anni la comunicazione di cessione di fabbricato non è più dovuta nei casi di compravendita o locazione di immobili ad uso abitativo regolarmente registrati presso l'Agenzia delle Entrate (D.lgs 14.3.2011 n. 23) e nei casi di comodato d'uso regolarmente registrato o locazioni abitative effettuate nell'esercizio di attività di impresa arti o professioni (D.L. 20.6.2012 n. 79).
Chi è tenuto alla comunicazione?
La comunicazione deve essere effettuata da chiunque (persona fisica o giuridica, pubblica o privata) ceda ad altri, a qualunque titolo, l'uso esclusivo di un fabbricato o parte di esso. L'obbligo spetta a chi, avendo la disponibilità dei locali in nome proprio o altrui (proprietario, usufruttuario, locatario in caso di sublocazione, rappresentante legale), li cede ad altri.
Contratto di Ospitalità Gratuita: Caratteristiche e Formalizzazione
Il contratto di ospitalità gratuita rappresenta una soluzione flessibile e conveniente per offrire o ricevere alloggio senza scambio di denaro. Questo, infatti, è regolato da alcune norme specifiche che possono essere applicate in diverse occasioni come, ad esempio, ospitalità per scambi culturali o alloggi temporanei.
Cos'è il Contratto di Ospitalità Gratuita?
Per comprendere cos’è il contratto di ospitalità gratuita si deve far riferimento all’art. 1803 del Codice Civile. Qui, infatti, viene descritto come un accordo tra due parti, una sorta di contratto di comodato d’uso gratuito in cui il comodante concede a comodatario, per un determinato periodo di tempo, l'uso di un immobile senza nessun tipo di corrispettivo economico.
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Caratteristiche essenziali:
- Gratuità: l'uso dell'immobile è concesso senza alcun corrispettivo economico.
- Temporaneità: il contratto ha una durata determinata o indeterminata, ma è sempre revocabile dal comodante per giusta causa.
- Destinazione: l'immobile deve essere destinato all'uso concordato tra le parti.
Quando Ricorrere al Contratto di Ospitalità Gratuita?
Si tratta di un’opzione perfetta quando ci si trova a dover ospitare persone come parenti e amici in un momento di difficoltà o per un periodo di vacanza. A questo si aggiunge anche la possibilità di accogliere studenti o professionisti stranieri nell'ambito di programmi di scambio e, non per ultimo, decidere di offrire un alloggio a persone in difficoltà sociale come, ad esempio gli extracomunitari.
Come Formalizzare il Contratto?
Da un punto di vista strettamente legale non esiste alcun obbligo per la stesura e firma di contatti sul comodato d’uso gratuito. L’accordo, infatti, può avere anche natura verbale. Nonostante questo, però, conviene comunque redigere e sottoscrivere un documento che attesti l’accordo tra le due parti.
Elementi essenziali del contratto:
- Parti contraenti: nome, cognome e dati anagrafici di entrambe le parti.
- Oggetto del contratto: descrizione dettagliata dell'immobile concesso in comodato con indirizzo e numero dei vani.
- Durata del comodato: periodo di validità del contratto.
- Destinazione d'uso: specificare l’uso cui è destinato l'immobile, ossia abitazione, studio o ufficio.
- Diritti e doveri del comodante: ossia obbligo di consegnare l'immobile in buono stato di manutenzione e il diritto di revocare il comodato per giusta causa.
- Doveri del comodatario: obbligo di utilizzare l'immobile secondo la destinazione d'uso concordata, di restituirlo nelle stesse condizioni in cui l'ha ricevuto e di pagare le utenze a proprio carico.
- Spese: la parte in questione è molto importante e deve essere trattata con evidente chiarezza propri evitare incomprensioni future. Per questo motivo è essenziale evidenziare chi sostiene determinate spese come, ad esempio, quelle condominiali e le eventuali di manutenzione straordinaria.
- Clausola risolutiva espressa: anche in questo caso si tratta di una sezione importante visto che deve evidenziare le condizioni che possono portare alla risoluzione anticipata del contratto come, ad esempio, mancato pagamento delle utenze o deterioramento grave dell'immobile.
- Foro competente: indicazione del tribunale competente in caso di controversie.
- Firma delle parti: entrambe le parti devono firmare il contratto.
Documenti Necessari per la Registrazione
Al momento della registrazione è sempre opportuno presentare copia di alcuni documenti che vanno a legittimare ulteriormente l’azione di ospitalità gratuita:
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- Documenti d'identità: carta d'identità o passaporto di entrambe le parti.
- Codice fiscale: copia del codice fiscale di comodante e comodatario.
- Titolo di proprietà: copia dell'atto di proprietà dell'immobile
- Descrizione dettagliata dell'immobile: indirizzo, numero di vani, planimetria (se disponibile).
- Inventario dei beni: elenco dei beni presenti nell'immobile al momento della consegna (mobili, elettrodomestici, ecc.).
- Dichiarazione di conformità degli impianti: certificazione che attesti la conformità degli impianti elettrici e a gas.
Nel caso, poi, una delle parti, in modo particolare il beneficiario del contratto di ospitalità gratuita sia uno straniero potrebbero essere richieste anche il permesso di soggiorno o il visto d’ingresso.
Come Registrare il Contratto?
Per registrare un contratto di comodato d'uso gratuito o ospitalità gratuita ci si deve rivolgere all'Agenzia delle Entrate e, nello specifico, è obbligatorio usare il modello di Registrazione Atti Privati (RAP). Per quanto riguarda le tempistiche, poi, queste variano a seconda del tipo di contratto. Se, ad esempio, questo è stato redatto in forma scritta, si ha tempo fino a trenta giorni dalla stipula. Per quanto riguarda, invece, un accordo verbale, la registrazione è obbligatoria solo se viene menzionato un altro atto che richiede la richiede. In caso contrario si può tranquillamente evitare la procedura.
Costi di Registrazione
La registrazione di un contratto di ospitalità gratuita è sottoposta ad una imposta di registro sulla locazione fissa. Questa nello specifico ammonta a 200 euro cui si aggiunge un bollo di 16 euro per ogni 4 facciate scritte o ogni 100 righe.
Durata dell'Ospitalità e Obblighi di Comunicazione
La Corte di Cassazione ha decretato una differenza netta tra ciò che può essere definita come ospitalità e il comodato gratuito. Ospitare una o più persone nella propria abitazione, infatti, è sostanzialmente un atto privato e legale. Per questo motivo non è richiesta alcuna registrazione ufficiale all’Agenzia delle Entrate. Superati i 30 giorni, infatti, il proprietario deve notificare la presenza dell’ospite alle autorità di Pubblica Sicurezza entro 2 giorni, attraverso una dichiarazione di ospitalità o cessione di fabbricato. Diversa, invece, la gestione per degli ospiti extracomunitari. In questo caso, infatti, la segnalazione è obbligatoria anche per periodi inferiori ai trenta giorni. Se, poi, la permanenza si prolunga, diventando abituale, allora l’ospite è tenuto a registrare un cambio di residenza o domicilio presso gli uffici dell’Anagrafe del comune di appartenenza.
Mancata Dichiarazione di Ospitalità: Conseguenze
La dichiarazione di ospitalità, una volta superati i 30 giorni, è un vero e proprio obbligo legale imposto regolamentato dall’art. 7 della legge d. Igs 286/98. Questo vuol dire, in sostanza, che, in caso di mancato adempimento, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa di una somma che va da un minimo di 160 euro ad un massimo di 1.100,00.
Idoneità Alloggiativa: Requisiti e Verifiche
La disponibilità di un alloggio da parte dello straniero costituisce uno dei presupposti essenziali richiesti ai fini dell'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale. L'alloggio può essere ottenuto grazie all'ospitalità di qualcuno oppure affittando o acquistando una casa.
Cosa si Intende per Alloggio Idoneo?
Con l’espressione “idoneità alloggiativa” si intende la conformità di un alloggio alle norme e ai requisiti stabiliti dalle autorità locali o nazionali per garantire la sicurezza e la salute degli occupanti.
L’alloggio che deve essere indicato ai fini del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno deve essere fornito di requisiti di abitabilità e idoneità igienico sanitaria e rispettare i parametri minimi previsti dalle singole leggi regionali per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Caratteristiche di un Alloggio Idoneo
In linea generale i requisiti relativi all’idoneità abitativa sono quelli contenuti nel Decreto del 5 luglio 1975 del Ministero della Sanità, che stabilisce i requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione e che precisa anche i requisiti minimi di superficie degli alloggi, in relazione al numero previsto degli occupanti.
La normativa stabilisce dei valori minimi per la dimensione dell’alloggio in funzione delle persone che lo devono abitare:
- Altezza minima 2,70 metri
- 1 abitante - 14 mq
- 2 abitanti - 28 mq
- 3 abitanti - 42 mq
- 4 abitanti - 56 mq
- Per ogni abitante successivo + 10 mq
Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone.
Verifica dell'Adeguatezza delle Condizioni di Alloggio
La certificazione attestante l’idoneità dell’alloggio, deve essere richiesta all’Ufficio Tecnico del Comune o, in via alternativa, all’Ufficio di Igiene Pubblica dell’A.S.L.
Durata del Certificato di Idoneità Alloggiativa
La circolare ministeriale 17/04/2012 n. 3 ha chiarito che l’attestato di idoneità alloggiativa non è un certificato, ma rappresenta un attestato di conformità tecnica reso dagli uffici tecnici comunali. In base a quanto stabilito dall’articolo 41 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000, tali attestati non dovrebbero avere scadenza, ma dovrebbero essere rinnovati ogni volta cambino le caratteristiche di abitabilità o le condizioni igienico-sanitarie dell’alloggio.
Obblighi di Chi Offre Ospitalità
Ai sensi dell’art. 7 del TUI (Testo Unico Immigrazione - D. Lgs. 286/1998 e successive modificazioni), chiunque ospita o da alloggio ad uno straniero o gli cede beni immobili, ha l'obbligo di darne comunicazione scritta entro 48 ore all'autorità locale di pubblica sicurezza. La comunicazione è sempre dovuta, indipendentemente dalla durata dell’ospitalità o dal fatto che si tratti di ospitalità a parenti o affini.
Modalità di Comunicazione
La comunicazione deve avvenire in forma scritta entro 48 ore, anche tramite lettera raccomandata con avviso di ricevuta alle autorità di Pubblica Sicurezza competenti. La comunicazione scritta comprende, oltre alle generalità del denunciante quelle dello straniero, gli estremi del passaporto o del documento di identificazione e l'esatta ubicazione dell'immobile ceduto o in cui la persona straniera è alloggiata od ospitata.
A chi Inviare la Comunicazione?
- Alla Questura nei comuni capoluogo di provincia.
- Al Commissariato di Pubblica Sicurezza o al Comune, nei comuni che non sono capoluogo.
- Al Centro per l’Impiego competente per zona, contestualmente all’invio della comunicazione obbligatoria, nel caso in cui l’alloggio venga messo a disposizione dal datore di lavoro.
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