Contro gli Impatti Negativi del Turismo: Strategie e Soluzioni
Il turismo è da sempre una fonte significativa di crescita economica e scambio culturale. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’aumento esponenziale dei viaggiatori ha portato all’emergere di fenomeni come l’overtourism, ovvero il sovraffollamento turistico che compromette la qualità della vita dei residenti e l’integrità delle destinazioni. L'impatto dell'overtourism in Italia, ma anche in molte altri parti del mondo è sempre più evidente. L’overtourism si verifica quando il numero di visitatori in una destinazione supera la capacità di carico del luogo, causando impatti negativi sia per la popolazione locale che per l’ambiente. Le città storiche, i siti naturali e culturali, e i piccoli borghi sono tra i luoghi più vulnerabili a questo fenomeno.
Parallelamente, l’avvento delle tecnologie digitali ha introdotto pratiche come il geotagging, che, sebbene offrano nuove opportunità di condivisione e scoperta, possono anche aggravare i problemi legati all’overtourism. Come si è visto, l’overtourism rappresenta una delle sfide più urgenti per le destinazioni turistiche globali, portando spesso a conseguenze negative sia per le comunità locali sia per i visitatori. Il contrasto all’overtourism è diventato imprescindibile.
Le Cause dell'Overtourism
Il turismo di massa è nato nel secondo dopoguerra con il boom economico e l’aumento del reddito disponibile per una parte crescente della popolazione mondiale. Le vacanze, un tempo privilegio di pochi, sono diventate accessibili a molti. L’espansione delle compagnie aeree low-cost ha reso i viaggi internazionali più accessibili, permettendo a un numero crescente di persone di esplorare destinazioni precedentemente considerate lontane o costose.
La digitalizzazione ha rivoluzionato il settore del turismo. La disponibilità immediata di informazioni online, la facilità di prenotazione tramite piattaforme digitali e le recensioni degli utenti hanno semplificato l’organizzazione dei viaggi. Questo accesso facilitato alla conoscenza ha anche aumentato la concorrenza tra le destinazioni, portando alcune località meno conosciute a diventare rapidamente mete popolari. Destinazioni che investono in strutture ricettive di alta qualità e in servizi turistici professionali attirano un numero crescente di visitatori. Nonostante ciò, molti luoghi non sono attrezzati per gestire un afflusso così elevato di turisti.
Il Ruolo del Geotagging
Il geotagging consiste nell’aggiungere informazioni geografiche (come latitudine e longitudine) a contenuti digitali, principalmente foto e video. Gli utenti, nel condividere un’immagine, associano il nome del luogo o una posizione precisa, trasformando ogni contenuto in una “mappa” virale. Una foto postata in un luogo poco conosciuto può generare, nel giro di pochi giorni, un afflusso di centinaia di persone attratte dal desiderio di replicare quell’immagine.
Leggi anche: Barcellona e il Turismo: Un'analisi
La possibilità di associare una posizione geografica precisa a un contenuto digitale ha reso più semplice la scoperta di nuove destinazioni e ha trasformato ogni viaggiatore in un potenziale promotore turistico. Tuttavia, se non utilizzato con consapevolezza, il geotagging può comportare effetti collaterali rilevanti. Quando una località viene geotaggata e condivisa ripetutamente sui social media, può diventare rapidamente una meta ambita, attirando un numero elevato di visitatori in breve tempo. Il geotagging, pur offrendo interessanti opportunità per la scoperta e la promozione turistica, presenta anche importanti criticità che meritano attenzione, soprattutto quando si parla di sostenibilità ambientale e identità culturale.
Impatti Negativi del Turismo di Massa
Il turismo di massa porta con sé notevoli impatti ambientali. Le destinazioni popolari spesso soffrono di erosione del suolo, inquinamento di acqua e aria e una riduzione drammatica della biodiversità. Il sovraccarico di visitatori in aree specifiche può portare a un’erosione significativa del territorio, contribuendo a problemi come l’inquinamento, la perdita di biodiversità e la distruzione degli ecosistemi locali.
Dal punto di vista culturale e sociale, il turismo di massa può erodere l’identità locale e alterare le tradizioni. Mercati, ristoranti e altri servizi possono orientarsi esclusivamente verso i desideri dei turisti, perdendo così la loro autenticità. L’afflusso di turisti può anche alterare profondamente l’equilibrio culturale delle comunità ospitanti. Questo processo, noto come “Disneyficazione”, riduce la ricchezza culturale a spettacolo, privando le comunità della loro identità autentica.
Inoltre, la pressione esercitata sulle infrastrutture locali può diminuire la qualità della vita degli abitanti. La continua affluenza di visitatori porta a un deterioramento accelerato dei siti storici e delle meraviglie naturali, che non sono progettati per sostenere un afflusso così massiccio.
Esempi Concreti
- Venezia: Con una popolazione residente di circa 50.000 persone, la città lagunare accoglie ogni giorno circa 170 mila visitatori.
- Rimini: Accoglie fino a 7 milioni di turisti ogni anno, con aree costiere sfruttate fino al 95%.
- Baia di Maya (Thailandia): Ha perso circa l’80% della sua barriera corallina a causa dell’eccessivo afflusso di visitatori.
Strategie per un Turismo Sostenibile
Data la crescente consapevolezza degli impatti negativi del turismo di massa, è imperativo orientarsi verso pratiche di turismo più sostenibili e responsabili, che possano garantire benefici a lungo termine sia per i viaggiatori che per le comunità locali. Soluzioni potrebbero includere la limitazione del numero di visitatori, l’introduzione di tariffe per l’accesso a siti particolarmente vulnerabili, e la promozione di comportamenti responsabili tra i turisti.
Leggi anche: Diarrea del viaggiatore: quali farmaci usare?
Per evitare i fenomeni negativi legati all’overtourism è essenziale che le autorità turistiche e le organizzazioni di promozione lavorino per diversificare l’offerta turistica, promuovendo destinazioni alternative e incoraggiando i viaggiatori a esplorare nuove aree. Allo stesso tempo, la promozione di un turismo sostenibile è cruciale. Le autorità locali che hanno in gestione il turismo dovrebbero pianificare e monitorare accuratamente gli sviluppi, nonché gestire le risorse naturali con cura.
Iniziative e Proposte
Recentemente, AITR ha pubblicato un documento di posizione, chiamato Position Paper di AITR sull'Overtourism, che delinea chiaramente i danni causati dall'overtourism. Conscia che la protesta da sola non è sufficiente, AITR si offre di passare all'azione con soluzioni pratiche che rispettino le diverse esigenze in gioco, ovvero quelle delle popolazioni locali, ma anche dei lavoratori del settore turistico e dei turisti stessi.
- Promozione più mirata dei territori, anche al di fuori dei periodi di alta stagione.
- Valorizzazione di luoghi più caratteristici e meno di massa, tuttavia pregiati, come borghi, cammini, luoghi insoliti, parchi e riserve naturali e itinerari culturali d’interesse storico e artistico.
- Organizzazione di eventi che possano destagionalizzare i flussi turistici durante l’anno.
- Posizionamento dei nuovi luoghi di interesse in aree delocalizzate, lontane dai centri storici e dai luoghi di maggiore concentrazione turistica.
- Incentivazione della prenotazione a corsia preferenziale per i turisti che soggiornano nei luoghi interessati, per evitare le code, gli affollamenti e l’impossibilità di fruire dei servizi.
- Sostegno economico alla destagionalizzazione dell'offerta sia per i clienti sia per i fornitori di servizi.
- Educazione e formazione dedicata ai turisti, affinché possano diventare visitatori più sensibili e consapevoli del loro impatto.
- Promozione di nuovi modelli di viaggio che propongano la scoperta e l’arricchimento, l’incontro e l’esperienza diretta come motore di spinta principale all'origine della scelta turistica.
- Avvio di un dialogo con le compagnie crocieristiche per migliorare la loro ricaduta sul territorio
- Destinazione dell'imposta di soggiorno al miglioramento della qualità di vita dei residenti e alla preservazione del territorio, per migliorare la percezione del turista come una risorsa e non solo come un disagio, da parte della popolazione locale.
- Un pilastro fondamentale della filosofia di AITR è il turismo responsabile, che pone al centro l'ascolto attivo delle comunità locali.
Misure Adottate a Venezia
Per contrastare il sovraffollamento, Venezia ha introdotto diverse misure innovative. Tra queste, il contributo d’accesso per i turisti giornalieri, attivo nei weekend e nei giorni festivi, con tariffe più alte per chi prenota all’ultimo momento. La città ha anche regolamentato gli affitti brevi, imposto limiti ai gruppi turistici (massimo 25 persone e vietato l’uso di altoparlanti), e deviato le grandi navi da crociera verso il porto industriale di Marghera per tutelare la laguna. Si tratta di un insieme di azioni che punta a redistribuire i flussi, proteggere il territorio e migliorare la qualità della vita dei residenti.
Consigli Pratici per Evitare il Turismo di Massa
Un primo passo fondamentale per evitare il turismo di massa è la selezione attenta della destinazione. Per esempio, viaggiare in regioni meno esplorate offre la possibilità di scoprire paesaggi incontaminati e culture autentiche, contribuendo al contempo allo sviluppo economico di comunità che non beneficiano normalmente del turismo. Evitare i periodi di alta stagione è un altro modo efficace per sfuggire al turismo di massa. Viaggiare durante i mesi meno affollati non solo migliora l’esperienza del visitatore, ma aiuta anche le comunità locali a gestire meglio le risorse e distribuire i benefici economici del turismo lungo tutto l’anno. Inoltre prenotando alloggi che sono gestiti da realtà locali, come i bed and breakfast o le piccole locande familiari, i turisti possono avere un impatto diretto sull’economia del luogo.
Una volta, prima di una bella escursione in montagna, si consultavano le carte geografiche e le previsioni meteorologiche, e si andava ben equipaggiati. Oggi i turisti si avventurano per i sentieri dando un’occhiata ai social e indossando scarpe e vestiti spesso inadatti. Questo sembra emergere dalle testimonianze della direzione del Corpo nazionale del soccorso alpino del CAI (Club Alpino Italiano) raccolte dal sito sherpa-gate, che raccontano di un numero crescente di feriti e morti, e di impatti considerevoli sulla natura. Lo stesso discorso lo si potrebbe fare per quanto riguarda il mare, basti solo pensare alla quantità immane di mozziconi di sigarette e altri rifiuti che si trovano in molte spiagge.
Leggi anche: Analisi di Ciao Darwin: polemiche
Il Turismo e le Emissioni di Gas Serra
Il turismo è un’attività che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo e ha un impatto significativo sull’ambiente. Negli ultimi decenni, si è assistito a un aumento del numero di viaggiatori e all’espansione del settore turistico. Uno dei principali contributi del turismo al cambiamento climatico è rappresentato dalle emissioni di gas serra prodotte dai mezzi di trasporto utilizzati per spostarsi da un luogo all’altro. Gli aerei, in particolare, sono responsabili di una significativa quantità di emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Il turismo di massa ha un impatto negativo sulle risorse naturali dei luoghi visitati. L’espansione delle strutture alberghiere, delle strade e delle infrastrutture necessarie per supportare l’industria turistica richiede la distruzione di habitat naturali, l’uso intensivo di risorse idriche e il consumo eccessivo di energia. La produzione di rifiuti è un problema comune nelle destinazioni turistiche. Il turismo è un settore che può contribuire positivamente all’economia e alla comprensione tra le culture, ma è fondamentale che vengano adottate politiche e comportamenti responsabili per ridurre al minimo l’impatto negativo sul cambiamento climatico e sull’ambiente.
Quest’anno sono ormai più di 954 milioni i turisti arrivati in una qualche destinazione, 45 arrivi ogni secondo. Secondo la World Bank ogni anno i turisti complessivi sono quasi un miliardo e mezzo. Nel 1950 erano 25 milioni, per il 2030 si potrà arrivare a 1,8 miliardi. Queste grandi masse di persone e tutto l’indotto che sta dietro non può che generare impatti negativi sul clima, visto l’attuale impianto abbondantemente fossile dell’economia globale.
In particolare, il turismo è responsabile del 5% delle emissioni di gas serra globali, dove il trasporto copre la quasi totalità del contributo. E secondo quanto riportato dall’UNEP (il programma ambientale delle Nazioni Unite), senza fare la transizione ecologica, «il turismo genererebbe fino al 2050 un aumento del 154% nel consumo di energia, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nel consumo di acqua e del 251% nello smaltimento dei rifiuti solidi».
Impatto dei Trasporti
Per quanto riguarda i trasporti usati, nel turismo, una crociera emette mediamente nove volte di più che un volo transatlantico, con emissione per passeggero tra 1,2 e 9 tonnellate di CO2 per viaggio. In ogni caso, tra il 1990 e il 2019 le emissioni causate dall'aviazione internazionale sono aumentate del 146%.
Inquinamento e Consumo di Risorse
A Barcellona, per esempio, il 38% delle catture dei pescherecci è rappresentato da rifiuti; la città ha tra i tassi più alti di produzione di rifiuti plastici; è oggetto di inquinamento acustico anche per colpa dell’82% dei turisti, che arrivano via aereo (ci sarebbe anche l’alta velocità dalla Francia, ma quest’ultima non ha completato il collegamento ferroviario nei Pirenei, dice Energy Monitor).
Per quanto riguarda il consumo di acqua, lo EPRS dice che «la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA) ha stimato […] che per innevare artificialmente una pista da sci di 1 ettaro sono necessari circa 1 milione di litri d'acqua». Per un campo da golf di 54 ettari a 18 buche, ne servirebbero tra 300mila e un milione di metri cubi l’anno. Per altro, rispetto a un normale residente, è stimato che un turista consuma in media almeno 3 volte più acqua al giorno, e questo è un problema per le zone turistiche che patiscono anche periodi di siccità, come le province di Alicante, Murcia e Almeria: la Spagna orientale sarebbe deficitaria «di almeno 400 milioni di metri cubi di acqua all'anno».
La sproporzione nel consumo di acqua vale anche per i rifiuti: per esempio a Malta un turista produce 1,25 chilogrammi di rifiuti al giorno contro gli 0,68 di un residente; e proprio le isole sono tra i luoghi più in difficoltà a gestire lo smaltimento di sovrabbondanza di rifiuti.
Anche le acque reflue rappresentano un problema, sia a livello di salute pubblica che a livello di biodiversità. Abbiamo menzionato i mozziconi di sigaretta per le spiagge: considerando solo il lato economico, si tenga conto che pulire le coste dai rifiuti può costare circa 630 milioni di euro all’anno. E questo non è un discorso di transizione ecologica, ma di semplice civiltà (esistono portacenere tascabili).
Lo stesso vale per la montagna, su cui, come si diceva all’inizio, è bene recarsi in modo informato: non dappertutto è infatti possibile accedere con i cani, accendere falò, campeggiare o uscire dal sentiero.
Conclusioni
Gestire l'overtourism è sicuramente una sfida complessa, ma con le giuste strategie è possibile rendere il turismo più sostenibile e rispettoso delle comunità locali e dell'ambiente. Del resto evitare il turismo di massa non è solo una scelta etica, ma una necessità pratica per preservare le risorse naturali e culturali per le generazioni future.
TAG: #Turismo