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Corpi Militari che Accettano Stranieri: Requisiti e Procedure

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La partecipazione ai concorsi pubblici italiani dei cittadini stranieri è regolata dall'art. 45, par. 2, TFUE, art. 38, d. lgs. n. 165/2001, D.P.C.M. n. 174/1994.

Quadro Normativo e Giurisprudenziale

La recente pronuncia del Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 25 giugno 2018, n. 9 consente di riflettere sulla disciplina relativa alla partecipazione ai concorsi pubblici italiani da parte dei cittadini stranieri come previsto dall’art. 45, par. 2 del TFEU, della c.d. “riserva di nazionalità” di cui al par. 4 del medesimo art.

La pronuncia del supremo consesso amministrativo ribadisce che, per la Corte Europea di giustizia, si possono escludere cittadini comunitari dalla partecipazione a concorsi pubblici solo in relazione a posti nei quali sia assolutamente prevalente e costante l’esercizio di poteri d’imperio.

Riferimenti Normativi

  • A livello comunitario, nell’art. 45 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (c.d. “TFUE”) che prevede:
    • par. 2, “Essa implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri, per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro”;
    • par. 3, “Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, essa importa il diritto: a) di rispondere a offerte di lavoro effettive; b) di spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati membri; c) di prendere dimora in uno degli Stati membri al fine di svolgervi un'attività di lavoro, conformemente alle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che disciplinano l'occupazione dei lavoratori nazionali; d) di rimanere, a condizioni che costituiranno l'oggetto di regolamenti stabiliti dalla Commissione, sul territorio di uno Stato membro, dopo aver occupato un impiego”;
  • A livello normativo nazionale primario, l’art. 38 del d. lgs. 30.03.2001, n. 165 prevede:
    • al co. 1, che “I cittadini degli Stati membri dell'Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell'interesse nazionale”;
    • al co. 2, che “Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono individuati i posti e le funzioni per i quali è richiesto il possesso della cittadinanza italiana”.

Decreti e Regolamenti

  • a) l’art. 1, co. 1, lett. a) e b) del d.P.C.M. 07.02.1994, n 174 il quale, nel dare attuazione alle previsioni di cui all’art. 37, d. lgs. n. 29/1993, oggi trasfuso nel su riprodotto art. 38, d. lgs. n. 165/2001, ha stabilito che “I posti delle amministrazioni pubbliche per l'accesso ai quali non può prescindersi dal possesso della cittadinanza italiana sono i seguenti:
    • i posti dei livelli dirigenziali delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, individuati ai sensi dell'art. 6 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, nonché i posti dei corrispondenti livelli delle altre pubbliche amministrazioni;
    • i posti con funzioni di vertice amministrativo delle strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici non economici, delle province e dei comuni nonché delle regioni e della Banca d'Italia;
    • i posti dei magistrati ordinari, amministrativi, militari e contabili, nonché i posti degli avvocati e procuratori dello Stato;
    • i posti dei ruoli civili e militari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'interno, del Ministero della giustizia, del Ministero della difesa, del Ministero delle finanze e del Corpo forestale dello Stato, eccettuati i posti a cui si accede in applicazione dell'art. 16 della L. 28 febbraio 1987, n. 56”.
  • b) l’art. 2, co. 1 del d.P.R. 04.05.1994, n. 487 recante “regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi” il quale, nel richiamare e confermare - ai fini che qui rilevano - le previsioni di cui al d.P.C.M. n. 174/1994, ha stabilito che: “Possono accedere agli impieghi civili delle pubbliche amministrazioni i soggetti che posseggono i seguenti requisiti generali: 1) cittadinanza italiana. Tale requisito non è richiesto per i soggetti appartenenti alla Unione europea, fatte salve le eccezioni di cui al D.P.C.M. 7 febbraio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 1994, serie generale n. 37”.

Il Criterio della Prevalenza

In via generale, secondo il criterio della “prevalenza”, si giustificherebbe la “riserva di nazionalità” ex art. 45, par. 4 del TFUE solo in relazione a quei posti di lavoro che implicano l’esercizio di poteri pubblici e la responsabilità della tutela degli interessi generali dello Stato.

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L’art. 1, co. 1, lett. a) del d.P.C.M. n. 174 del 1994 e l’art. 2, co. 1 del d.P.R. n. 487 del 1994 non possono trovare applicazione laddove impediscono in modo assoluto la possibilità di attribuire posti di livello dirigenziale nelle amministrazioni dello Stato a cittadini di altri Stati membri dell’Unione europea.

La Legione Internazionale Ucraina

Annunciata al mondo il 27 febbraio 2022 dal presidente Volodymyr Zelensky e formalmente istituita due giorni dopo, la legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina (anche nota come legione internazionale ucraina) ha permesso a migliaia di volontari stranieri di unirsi alla difesa armata contro l’invasore russo. La creazione di un corpo militare che permetta il reclutamento e l’inquadramento di volontari stranieri non è di per sé un evento inedito.

Dalla legione straniera francese, fondata nel lontano 1831 e tuttora in servizio, alle brigate internazionali attive nella guerra civile spagnola (1936-1939), sono numerosi gli esempi in cui il governo di un paese in guerra abbia accettato di buon grado l’aiuto di cittadini stranieri, inquadrati in unità apposite o aggregati a unità preesistenti.

Motivazioni dei Volontari Stranieri

Per colmare la lacuna nella comprensione del fenomeno, è utile esaminare i risultati di un progetto di ricerca non ancora pubblicato a cura di Naira Arutyunova e supervisionato da Marco Bocchese. Il progetto, unico nel suo genere, si basa su ventisei interviste strutturate condotte di persona o via Zoom con volontari stranieri provenienti da sedici paesi e quattro continenti.

L’analisi delle motivazioni addotte comincia con gli imperativi etici e morali, pur declinati in modi diversi. Ben dieci intervistati hanno genericamente dichiarato che aiutare gli ucraini in prima persona è la cosa giusta da fare. Per altri cinque, militari di carriera, un soldato ha semplicemente il dovere di combattere nel contesto di un paese vittima di aggressione. Altri quattro hanno deciso di imbracciare le armi per difendere i civili inermi; altrettanti si sono convinti ad arruolarsi dopo aver visto in televisione o sui social media i video delle atrocità commesse dai soldati e paramilitari russi nei confronti della popolazione civile.

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Per ben otto reclute, il conflitto rappresenta lo scontro tra il modello di democrazia occidentale (e pacifica integrazione europea) da un lato e l’ambizione neoimperialista russa dall’altro.

Violazioni Russe

Per quattro intervistati, della Russia non ci si può fidare, rammentando che la Russia ha infranto pressoché tutte le promesse messe per iscritto nel Memorandum di Budapest del dicembre 1994. L’elenco comprende il mancato rispetto dell’indipendenza e della sovranità dell’Ucraina entro i suoi confini dell’epoca, le costanti pressioni economiche esercitate sulla stessa per influenzarne la politica interna, l’uso della forza militare ‘convenzionale’ e, ultima in ordine di tempo, la ripetuta minaccia di utilizzo di armi atomiche.

Geopolitica del Conflitto

Per cinque volontari, è semplicemente errato pensare che il conflitto in essere riguardi solamente i due paesi. Due legionari americani ritengono che la Russia voglia arrivare allo scontro diretto con gli Stati Uniti. Un brasiliano teme che Mosca voglia estendere la propria influenza nell’America Latina. Per due volontari europei, invece, le ambizioni geopolitiche del Cremlino sono innanzitutto regionali e mirano ad aumentare l’influenza russa negli stati confinanti o che facevano parte dell’Unione Sovietica.

Scuole Militari Italiane

Le Scuole Militari si assumono il compito di dare agli allievi gli insegnamenti fondamentali per diventare cittadini esemplari. Onestà, lealtà, dignità e senso di giustizia sono i valori che guidano l'attività formativa nelle scuole militari.

Preparazione Atletica

Le attività sportive sono finalizzate a formare gradualmente il fisico degli allievi, rispettando la loro età ed in piena armonia con il periodo del loro sviluppo. Gli sport praticati sono sia quelli vicini alla tradizione militare quali la scherma, l'equitazione, il judò, il nuoto, la vela, lo sci, che quelli tradizionali quali l'atletica leggera, la pallacanestro, la pallavolo e la pallamano. Queste attività oltre alla formazione fisica servono a forgiare il carattere dell'allievo e lo educano alla lealtà, alla tenacia e ad avere sicurezza in se stesso.

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Addestramento Militare

L'attività addestrativa conferisce agli allievi anche una "formazione militare di base" che indipendente da quali saranno le loro future scelte, tende a fornire a tutti una valida "professionalità" che giustifichi la tipicità della scuola, senza eccessi che potrebbero apparire superflui per gli allievi orientati verso l'università e prematuri per coloro che in futuro vorranno frequentare le accademie.

L'attività militare prevede: addestramento al combattimento, lezioni di tiro con l'arma in dotazione, lezioni di lancio con la bomba a mano, istruzione formale, sanitaria e regolamenti. Al termine d'ogni anno scolastico è previsto un campo d'arma estivo della durata di tre settimane.

Accademia Aeronautica di Pozzuoli

L'Accademia è un istituto di livello universitario che ha il compito di formare gli ufficiali in servizio permanente. Inoltre ha il compito di assicurare lo svolgimento di corsi pre-volo per i piloti di complemento.

Ammissione e Requisiti

Si accede mediante concorso pubblico ad esami (prove psico-attitudinali, visita medica). Il concorso per l'ammissione viene bandito ogni anno generalmente nel mese di aprile. Gli allievi, per essere ammessi, devono essere in possesso del titolo di promozione-idoneità alla terza classe del liceo scientifico o alla prima classe del liceo classico. Possono inoltre essere ammessi studenti stranieri che conoscano la lingua italiana e siano in possesso di un titolo di studio riconosciuto equipollente a quelli richiesti per gli studenti italiani.

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