Cos'è il Turismo: Una Definizione Dettagliata
Il turismo è un fenomeno socio-economico che si manifesta attraverso il movimento di un gran numero di persone e capitali.
Per chiarire meglio i contorni di questo fenomeno, alcuni dati possono essere utili. Il turismo contribuisce direttamente al 3,6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una percentuale che supera il 10% se si considera anche l'indotto.
Nel 2018, gli arrivi internazionali sono stati un miliardo e quattrocentomila. Questo significa che, nell'ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, le destinazioni turistiche hanno accolto 1.400.000.000 di viaggiatori provenienti dall'estero.
Etimologia e Definizioni del Turismo
Una definizione di turismo univoca non è quindi un’impresa facile ma partiamo della sua etimologia . Il termine turismo deriva dal francese tour che significa giro,viaggio, circuito.
Una delle definizioni riconosciute dagli studiosi del settore, è quella dell‘OMT (Organizzazione mondiale del Turismo) secondo la quale il Turismo è “l’insieme delle attività delle persone che effettuano uno spostamento o soggiornano al di fuori dell’abituale ambiente per almeno 24 ore e comunque per un periodo non superiore ad un anno” (2005-2007).
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L’OMT basa la sua definizione di turismo fondamentalmente su un fattore economico. Lo scopo di questa celebrazione è quello di sensibilizzare sull’importanza del ruolo del turismo all’interno della comunità internazionale.
Breve Storia del Turismo
Se la pratica della villeggiatura e della vacanza ha radici antiche, il turismo nel senso moderno del termine - ossia lo spostamento da una località all’altra come piacere in sé - è un fenomeno relativamente recente, che nasce con lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, l’aumento del tempo libero disponibile e il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie.
Il turismo nel senso moderno del termine nasce nel Settecento, quando presso l’aristocrazia e l’alta borghesia europea si diffonde l’uso del viaggio nei paesi mediterranei.
Si trattava di un viaggio generalmente molto lungo, intrapreso da intellettuali e giovani rampolli delle ricche famiglie inglesi, francesi e tedesche per conoscere la cultura mediterranea, specie il vasto patrimonio storico-artistico della classicità.
Questo lungo viaggio, questo tour o grand tour - da cui appunto, il termine turismo - aveva quindi finalità culturali e pedagogiche. Da allora, innumerevoli artisti e intellettuali, da Goethe a Flaubert, da Byron a Stendhal, si recarono in pellegrinaggio culturale in Italia per apprezzarne il glorioso passato, scrivendo diari di viaggio nei quali indicavano ai lettori gli itinerari da seguire.
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Il viaggio turistico aveva anche finalità educative, in quanto era inteso come strumento essenziale per comprendere meglio i popoli visitati e le loro culture, per diventare, quindi, adulti e maturi. Sono, dunque, questi ricchi viaggiatori europei del Settecento i primi turisti nel senso attuale del termine.
Alle soglie del Novecento nuovi strati sociali iniziano ad avere accesso a questa particolare forma di impiego del tempo libero. Lo svago e il riposo, l’arricchimento culturale, la curiosità nei confronti di terre e civiltà diverse sono rimasti le motivazioni fondamentali del turismo.
Tipologie di Turismo
Tenendo conto degli impulsi che sono alla base di un viaggio turistico in senso proprio si possono distinguere vari tipi di t.: naturalistico, balneare, lacuale, rurale, sportivo, culturale, religioso, enogastronomico ecc., che trovano corrispondenza nelle ‘vocazioni’ dei vari luoghi turistici.
Nell’elenco possono essere inclusi anche i viaggi di ritorno nei luoghi d’origine degli emigrati, i viaggi di nozze, il t. industriale (attivato dalle aziende che consentono la visita agli stabilimenti), il t. commerciale (attivato dalle fiere e dai mercati nei confronti di chi pure non è interessato agli affari), il t. di esplorazione (che mira alla scoperta di realtà alla moda, anche lontane), il t. ludico (imperniato sui grandi parchi di divertimento).
In base alla durata, si distingue un t. di breve periodo (con un massimo di quattro pernottamenti) dalla vera e propria vacanza (cinque o più pernottamenti). In particolare, quando il numero dei pernottamenti si allunga, si parla di t. di soggiorno o stanziale. Considerando la natura dei giorni utilizzati, si contrappone un t. feriale a un t. festivo.
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Tenendo conto delle stagioni in cui si svolge, si distinguono un t. estivo, un t. invernale, un t. delle stagioni intermedie. In stretta connessione con il distribuirsi del movimento nell’anno solare, si può accertare, per ciascun luogo turistico, una tipica stagionalità, che ha forti implicazioni di carattere economico-finanziario, riflettendosi soprattutto sui costi fissi. In relazione con questa, le tariffe dei servizi di pernottamento e di ristoro sono spesso differenziate in base alla alta, media e bassa stagione.
I viaggi compiuti dal singolo individuo, o da questi con la propria famiglia o con un limitato numero di persone amiche, sono manifestazioni del t. individuale, solitamente (ma esistono eccezioni) autorganizzato, perché l’interessato sceglie autonomamente gli itinerari, i mezzi di trasporto e le attrezzature di cui servirsi. Questo tipo di t. si contrappone, perciò, al t. collettivo, o di gruppo, solitamente organizzato da parte di speciali agenzie. Talvolta viaggi a fini d’incentivo sono anche programmati da aziende industriali o di servizi, per gratificare i propri concessionari, rappresentanti, dipendenti.
Tenendo conto, poi, del livello reddituale e culturale delle categorie di persone che attivano i flussi turistici, si contrappone un t. elitario a un t. di massa, mentre per t. sociale s’intende quel tipo di t. in cui, attraverso un’adeguata politica dei prezzi (talvolta non perseguendo lucro), si realizzano intenti sociali, o in cui i partecipanti appartengono a strati di popolazione economicamente debole e perciò alla ricerca di un t. agevolato o assistito.
Fra i tipi principali del t. improprio sono il t. per motivi di salute, il t. congressuale e seminariale, il t. d’affari, di servizio e doganale, il t. diplomatico, mentre il t. per motivi di famiglia assume connotazioni diverse, potendosi configurare come una manifestazione sia del t. proprio, sia di quello improprio; così pure il t. per motivi di studio, che può intendersi sia come una forma di t. culturale, sia come un fenomeno simile al t. congressuale.
Un sottotipo del t. d’affari può essere considerato il t. doganale, che si manifesta in alcune regioni confinarie per sfruttare le differenze di prezzo delle merci che si registrano fra paesi contermini.
Dal primo punto di vista si possono distinguere almeno tre grandi tipi di t.: terrestre, marittimo e aereo. Sotto il secondo punto di vista, un’altra dozzina di tipi: a piedi, a cavallo, in bicicletta, in motociclo, in automobile o con mezzi a essa assimilabili (t. automobilistico, tipicamente itinerante), in treno (t. ferroviario, promosso con speciali facilitazioni tariffarie), in barca o con mezzi a essa assimilabili (t. nautico), in nave (t. navale, un sottotipo del quale è il t. croceristico, tipicamente di circuito), in elicottero (eliturismo), in aereo (t. aereo).
Impatto del Turismo e Sfide Attuali
Uno dei principali problemi comportati dalla trasformazione del turismo in fenomeno di massa e dall’impetuoso sviluppo dell’industria delle vacanze è il loro impatto sull’ambiente.
Il problema della congestione turistica ha fatto emergere l’esigenza di individuare strumenti adeguati di contenimento e regolamentazione dei flussi turistici in modo che i vantaggi economici derivanti dalle attività turistiche non siano annullati da gravi costi ambientali.
Si discute quindi l’opportunità di ridurre o programmare l’affluenza turistica nelle città d’arte o in alcune aree di grande interesse naturalistico.
Il settore turistico è forse quello che ha subito il maggior impatto negativo tra tutti i settori economici in conseguenza della pandemia della Covid-19, diffusasi in Europa a partire dal mese di gennaio 2020. Ciò che è certo è che il settore sarà completamente da ri-costruire, da ri-progettare, da ri-pensare.
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