La Differenza tra Turista e Viaggiatore: Un'Analisi Approfondita
Sicuramente avrete sentito parlare della differenza fra turista e viaggiatore. Chi si riconosce nella seconda categoria, solitamente, non vuole assolutamente confondersi né avere nulla a che fare con la prima. Chi invece apprezza le caratteristiche dell’essere turista, solitamente guarda a chi usa il termine “viaggiatore” con una qualche diffidenza, considerandolo un po’ snob.
La divisione fra queste due categorie è talmente marcata che ormai c’è spazio anche per battute e parodie su quello che è diventato un vero e proprio stereotipo culturale della contemporaneità. Ma che differenza c’è, davvero, fra turista e viaggiatore? Basterà scorrere le definizioni su qualsiasi dizionario per scoprire che, letteralmente, per “viaggiatore” si intende “chi viaggia”, mentre con il termine “turista” si indica chi viaggia per diporto. Tutto qui?
Naturalmente no. La differenza fra turista e viaggiatore si vede prima ancora di partire, nella scelta dei compagni di viaggio. Il turista si muove di solito con la famiglia, ma in assenza di questa predilige comunque gli spostamenti di gruppo. Nell’esperienza del turista, è la compagnia che dà senso all’esperienza, motivo per cui lo si trova non di rado impegnato in lunghi giri di telefonate, per individuare gli amici da coinvolgere in un determinato viaggio all’insegna del “più siamo e meglio stiamo”.
Il viaggiatore, invece, è un solitario. Di tanto in tanto può accettare di muoversi in coppia o con un amico, a patto che l’altra persona condivida i suoi interessi e i suoi entusiasmi - pena il perdersi in liti infinite sulle escursioni da scegliere. L’esperienza del viaggiatore è individuale e ha a che fare soprattutto con ciò che si vede, piuttosto che con la condivisione.
L'Evoluzione del Concetto di Viaggio
Religiosità, economia e cultura vivono legate al viaggio. Si viaggiava per diletto o per ampliare il proprio patrimonio culturale e letterario; moltissimi furono i nobili europei che lasciarono il proprio paese armati di coraggio, curiosità e spirito d’avventura. Poeti e filosofi, pittori e artisti, uomini di chiesa, letterati, musicisti e scienziati.
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La rivoluzione dei trasporti ferroviari e marittimi dell’ Ottocento trasforma completamente il modo di viaggiare, accorciando le distanze e rendendo più confortevoli gli spostamenti dei viaggiatori. La rapidità e l’economicità dei trasporti produce grandi cambiamenti nella abitudini di viaggio, accrescendo negli individui meno agiati il desiderio di allontanarsi dalla solita routine.
La Nascita del Turismo Moderno
Il 5 luglio 1841 è la data che sancisce universalmente la nascita del turismo moderno. Il profeta delle “ vacanze per tutti “ è un pastore protestante e tipografo di professione, Thomas Cook. Fervente predicatore contro fumo e alcool Cook è il primo vero tour operator. A questo itinerario filantropico partecipano 570 persone della low class e lavoratori del settore laniero. Per quasi tutti è il primo viaggio in treno, senza un posto a sedere, ammucchiati su scomode carrozze scoperte chiamate “vagonetti”. Il pranzo è incluso come anche “uno spettacolo di gran galà”; un fischio del treno e, con i passeggeri, parte anche l’avventura di Cook.
Il 3 aprile 1865 apre i battenti la prima agenzia viaggi del mondo a Londra, in Fleet Street: la Thomas Cook & Son. Inizialmente lo scopo di Cook non era quello di fare soldi; voleva semplicemente incoraggiare le persone ad allargare i propri orizzonti. Ma l’agenzia prosperò e nel giro di un decennio si era trasferito in un negozio più grande; erano nate filiali a Birmingham, Manchester, Liverpool, Bruxelles e Colonia. Nel 1872 realizzò un giro del mondo in 222 giorni; organizzò viaggi di alcuni maharajah in Europa e pellegrinaggi di musulmani alla Mecca.
Con i primi viaggi organizzati l’attività turistica diventa un fenomeno di gruppo; al visitatore vengono dati buoni albergo, una sorta di voucher e viene creata nel 1872 la circular note, antesignana dei traveller’s cheques (assegni turistici), introdotti nel 1891. I primi pacchetti erano conosciuti come tour, l’uso della parola vacanza non divenne comune fino al XX secolo. L’impresa turistica Thomas Cook & Son resterà di proprietà della famiglia Cook fino al 1928.
Il Cambiamento dello Spirito di Viaggio
Con l’andare del tempo lo spirito e le modalità di viaggio cambiano. Si registra una sempre maggior distanza tra il viaggiatore e la realtà locale; vengono introdotti percorsi obbligati che non lasciano ai pellegrini alcuna mobilità individuale.
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Tutti questi elementi hanno indotto nelle società industrializzate e ricche nuovi bisogni di mobilità. Oggi i motivi che spingono le persone a viaggiare sono molto diversi: vacanze, studio, pellegrinaggi, cure, formazione, affari, attività culturali. Oggi Thomas Cook & Son è una global company delle vacanze tutto incluso che offre dalle crociere ai voli per qualsiasi destinazione.
Turista vs. Viaggiatore: Stili di Viaggio a Confronto
Si tratta di un cliché, naturalmente, ma quando pensiamo al turista ci vengono in mente i mega-complessi e villaggi che offrono pacchetti all-inclusive. Da Riccione a Benidorm, da Sharm El-Sheikh a Sibari, ci sono strutture nelle quali è possibile trascorrere un’intera vacanza senza uscire mai, senza esplorare la regione o la città più vicina e senza mai mettere mano al portafoglio per bere o mangiare. Questo genere di vacanza, molto gettonata dalle famiglie con bambini, è spesso all’insegna del relax e dello svago e prevede giornate in piscina e attività organizzate e pianificate.
Questa è la tipica scelta da “turista” che fa inorridire il viaggiatore, il quale predilige invece percorsi aperti, con prenotazioni in strutture il più possibile sostenibili e vicine alla vita quotidiana delle comunità locali. Il viaggiatore porta con sé uno zaino, sceglie di soggiornare in un’azienda agricola locale, magari dedicando qualche giorno al “voluntouring”, ovvero a offrire il proprio lavoro per associazioni o imprese benefiche, spesso collegate alla conservazione della natura e della fauna. Quando il viaggiatore si trova a passare davanti alle strutture dove soggiorna il turista, spesso rabbrividisce. Di fronte a una piscina riscaldata d’inverno o a una pista da sci nel deserto, il viaggiatore si pone il problema della sostenibilità. Lo stesso avviene nella contemplazione dell’impatto ambientale del fast food o degli spostamenti in aereo. Il turista non può o non vuole pensare a tutti questi aspetti (e, come vedremo, l’industria non lo aiuta). Il viaggiatore non acquista souvenir di plastica fabbricati altrove, ma sceglie pezzi d’artigianato locale. Non porta con sé sassi, sabbia o altri elementi naturali, ma realizza servizi fotografici.
L'Importanza delle Interazioni Locali
Un’altra delle differenze tra il turista e il viaggiatore è che quest’ultimo è di gran lungo più attento alle persone del posto; da esse apprende e attraverso di esse cerca di capire il paese di cui è ospite.
Antonella abita a Marrachech da anni, in questi pochi giorni ci fa da guida attraverso la realtà di un paese che vorremmo vivere più da viaggiatori che da turisti.
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Turismo Esperienziale e Slow Tourism
Il concetto di vacanza negli ultimi anni, da circa un decennio, è cambiato e continuerà a farlo. Inoltre, si può associare allo Slow Tourism (Turismo lento) . Il Turismo Esperienziale è un movimento globale in crescita che coinvolge i turisti durante il viaggio in una serie di attività indimenticabili con un forte impatto personale. Attività che colpiscono tutti i sensi e creano connessioni a livello fisico, emotivo, spirituale, sociale e intellettuale.
Esempi di turismo esperienziale:
- Cooking Class: Il turista cucina e prepara le pietanze tradizionali del luogo. Questa fase , alcune volte, è preceduta dalla ricerca e raccolta in prima persona degli ingredienti, come ad esempio ortaggi, spezie, frutta, latte etc.
- Degustazione vini e prodotti tipici: negli ultimi anni le visite di cantine e dei vigneti sono cresciute esponenzialmente. Sicuramente una degustazione di vini guidata da un esperto sommelier è un’esperienza che non colpisce solo le papille gustative.
- Trekking: passeggiate sia in alta quota, immersi nella natura, che in bassa quota.
- Cicloturismo: escursioni in bici tra boschi ma anche in città d’arte e centri storici.
- Rafting: cioè la discesa di corsi d’acqua, spesso impervi, con appositi canotti.
- Pescaturismo: vorrei porre l’accento su questo fenomeno turistico che si è sviluppato recentemente. Vivendo a Messina, non posso non segnalare l’esperienza a bordo della feluca, tipica imbarcazione dello Stretto per la pesca del pesce spada.
Turista e viaggiatore? In realtà queste due parole non sono affatto antagoniste e le due definizioni hanno molto in comune, nonostante si sia diffusa l’idea che essere un turista sia troppo “comune” e persino un po’ volgare.
C’è però da dire che non tutti possono permettersi l’esplorazione mistica e spirituale di luoghi incontaminati, zaino in spalla, senza limiti e con un’immersione totale nella cultura e nella vita del luogo. Questa visione, infatti, esclude chi ha una disponibilità di tempo limitata, chi si sposta con bambini piccoli, chi ha disabilità o necessità particolari, sia fisiche che cognitive e molte altre categorie che non necessariamente prediligono stili di viaggio poco sostenibili o esperienze superficiali.
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