Diritti e Doveri degli Stranieri in Italia: Una Guida Completa
Tutte le persone straniere che intendono trasferirsi definitivamente in Italia godono degli stessi diritti fondamentali dei cittadini italiani, pertanto, sono tenuti ad adempiere ai medesimi doveri.
In estrema sintesi, chiunque sia in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge per soggiornare legalmente in Italia, ha i medesimi diritti e doveri degli italiani.
Il nostro ordinamento, infatti, accoglie tutti ed offre protezione, asilo a tutti coloro che sono perseguiti o impediti nell’esercizio delle libertà fondamentali nel proprio Stato d’origine.
Pertanto, in Italia qualsiasi straniero ha la possibilità di fruire dei diritti fondamentali a prescindere dal proprio orientamento religioso, dal proprio orientamento sessuale, dal livello di cultura o dalla propria etnia di appartenenza.
Ovviamente tutto ciò vale per i cosiddetti stranieri regolari, per gli irregolari, invece, vige il principio di reciprocità per l’attribuzione di altri diritti.
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Questo significa, in parole povere, che lo straniero è ammesso a godere dei diritti attribuiti ai cittadini italiani purché l’ordinamento del Paese d’origine riconosca un eguale trattamento al cittadino italiano.
La Carta dei Valori della Cittadinanza e dell’Integrazione
Una prova dell’accoglienza che l’Italia riserva agli stranieri può essere sicuramente individuata nella Carta dei valori della Cittadinanza e dell’Integrazione, varata il 23 aprile del 2007.
Si tratta, in parole povere, di un documento che raccoglie in un unico testo normativo tutti i valori ed i principi validi per tutti coloro che hanno intenzione di soggiornare regolarmente in Italia.
Pertanto, tutti gli stranieri che si trovano in difficoltà nel loro Paese, possono trovare in Italia un “porto sicuro” dove soggiornare e, nei modi e nei limiti previsti dalla legge, acquistare lo status di cittadino.
Il Testo Unico sull’Immigrazione
L’articolo 2 del Testo Unico sull’immigrazione dispone che allo straniero comunque presente alla frontiera o nel territorio dello Stato sono riconosciuti i diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme di diritto interno, dalle convenzioni internazionali in vigore e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti.
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Pertanto, dalla lettura della norma testé richiamata è possibile desumere che il nostro ordinamento riconosce a tutti, a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno, i diritti fondamentale della persona, ovvero, quei diritti e libertà che sono insite nell’essere umano in quanto tale, a prescindere dal sesso, età, orientamento sessuale etc.
Più precisamente, allo straniero in possesso di regolare permesso di soggiorno gode dei medesimi diritti attribuiti al cittadino italiano, di parità di trattamento e di eguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori italiani, di parità di trattamento relativamente alla tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, etc.
I Doveri dei Cittadini Stranieri in Italia
Come sopra anticipato, il cittadino straniero che soggiorna sul territorio della Repubblica gode non solo di diritti ma è tenuto anche ad adempiere a molteplici doveri.
L’art. 2 sopra citato dispone al comma 8 che lo straniero presente nel territorio italiano è comunque tenuto ad osservare gli obblighi previsti dalla normativa attualmente in vigore.
Questo significa che tutti i doveri che interessano gli italiani, interessano anche gli stranieri.
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Ad esempio, anche gli stranieri hanno il dovere di pagare le tasse in Italia in proporzione alla propria capacità contributiva.
Ancora, se il cittadino straniero ha intenzione di soggiornare in modo regolare in Italia, è tenuto ad osservare tutto l’iter necessario per poter ottenere il permesso di soggiorno.
Infine, uno dei doveri più importanti a cui deve adempiere lo straniero è imparare la lingua italiana.
Questo perché se non si conosce adeguatamente l’italiano non è possibile richiedere ed ottenere, in futuro, la cittadinanza italiana e diventare a tutti gli effetti un cittadino italiano.
L’Importanza di Avere un Avvocato al Proprio Fianco
Tutti gli stranieri che hanno intenzione di soggiornare in Italia dovrebbero richiedere una consulenza ad un avvocato per stranieri per sapere quali saranno i suoi diritti e i doveri che dovrà adempiere.
In caso contrario, se non si è esperti di diritto, si potrebbero avere dei dubbi su cosa lo straniero può fare o meno una volta giunto in Italia.
Diritti Fondamentali e la Progressiva Uguaglianza di Trattamento
Tutti gli stranieri godono della protezione dei diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme interne, dalle convenzioni internazionali in vigore e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti, ai sensi dell’articolo 2 del Testo Unico sull’immigrazione e dell’articolo 10, comma 1, della Costituzione.
Si applica altresì il principio di eguaglianza enunciato dall’articolo 3 della Costituzione a garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo riconosciuti dall’articolo 2 della Costituzione. L’articolo 2 della Costituzione infatti sancisce il limite alla discrezionalità del legislatore nel disciplinare i diritti fondamentali.
L’articolo 10, paragrafo 2, della Costituzione contiene una riserva di legge che rimanda agli obblighi definiti da molte norme internazionali a tutela dei diritti umani inerenti alla dignità della persona.
Tra queste norme, di preminente importanza è la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Roma, 1950) di cui l’Italia è parte (ratificata e resa esecutiva con legge 4 agosto 1955, n. 848).
L’articolo 14 della Convenzione stabilisce che il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla Convenzione deve essere garantito, senza alcuna distinzione fondata sul sesso, sulla razza, sul colore, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche o su altre opinione, sull’origine nazionale o sociale, sull’appartenenza ad una minoranza nazionale, sui beni di fortuna, nascita od ogni altra condizione: tutti sono uguali davanti alla legge ed hanno diritto senza discriminazione ad un’uguale protezione della legge.
Si possono individuare quindi i seguenti diritti fondamentali, desunti oltre che dalla Convenzione europea, anche da altri strumenti internazionali di portata quasi universale, tra cui il Patto internazionale sui diritti civili e politici (New York, 1966, ratificato dall’Italia con legge 25 ottobre 1977, n. 881, pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 304 del 05 novembre 1977, ed in particolare gli articoli 8, 9, 10 e 11 riguardanti, rispettivamente, il diritto al rispetto della vita privata e familiare, il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, il diritto alla libertà di espressione ed il diritto alla libertà di riunione e di associazione, che vanno ad integrare, ove necessario, le corrispondenti disposizioni costituzionali) e la Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati (Ginevra, 1951), ratificata e resa esecutiva con legge 24 luglio 1954, n. 722, pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 181 del 12 agosto 1954.
La protezione della legge comprende la revisione delle sentenze irrevocabili di condanna penale, la presunzione di non colpevolezza, il diritto alla riparazione degli errori giudiziari.
Inoltre lo straniero sottoposto ad arresto e ad un processo ha diritto a difendersi, ricevendo l’assistenza di un interprete all’interrogatorio e le dichiarazioni scritte nella propria lingua.
Lo straniero espulso può rientrare in Italia il tempo necessario a difendersi ed assistere al dibattimento.
Tutela della Salute
Deve, infine, ricordarsi che ai sensi del Regolamento (CEE) n. 1408 del 14 giugno 1971, art. 22, è previsto il diritto per il cittadino europeo di recarsi presso uno Stato membro differente da quello di residenza al fine di sottoporsi a prestazioni mediche, previa autorizzazione delle istituzioni competenti dello Paese membro di residenza.
Tale autorizzazione non può essere rifiutata nel caso in cui le cure necessitate, pur figurando in quelle previste dalla normativa del Paese membro di residenza, non possono essere praticate nel lasso di tempo necessario, tenuto conto dello stato di salute dell'interessato e della probabile evoluzioni della malattia.
Permessi di Soggiorno per Cure Mediche
Il Testo Unico Immigrazione prevede diversi permessi di soggiorno denominati per cure mediche, i cui presupposti ed il contenuto è differente, pur essendo tutti previsti a tutela del diritto di salute di cui all'art. 32 Cost.
A seguito dell'entrata in vigore del d.l. 130 del 2020, cit., come convertito in l. n. 173 del 2020, cit. tale permesso di soggiorno permette lo svolgimento di attività lavorativa ed è ammessa la sua conversione in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Al contrario, nel caso di permesso di soggiorno per cure mediche di cui al d.lgs. 286 del 1998, art. 36, co. 1, cit. non è prevista tale possibilità.
Riferimenti Normativi e Giurisprudenziali
- Costituzione Italiana: art. 2, art. 3, art. 10
- DLgs 286/1998 Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero
- Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Roma, 1950)
- Patto internazionale sui diritti civili e politici (New York, 1966)
- Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati (Ginevra, 1951)
- Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Nizza, 2000 riadattata nel 2007)
- MINISTERO DELL’INTERNO, Circolare del 7 agosto 2009, n. 19
- Corte Costituzionale Sentenza del 25 luglio 2011
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