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Documenti Necessari per Stranieri che Vogliono Lavorare in Italia

L'accesso al mercato del lavoro italiano per i cittadini stranieri varia a seconda che provengano da Paesi membri dell'Unione Europea (UE) o da Paesi non UE. Di seguito, vengono descritte le procedure e i documenti necessari per entrambe le categorie.

Cittadini dell'Unione Europea

I cittadini dell'Unione Europea godono della libera circolazione nel nostro Paese e possono svolgere qualsiasi genere di attività lavorativa, sia essa subordinata o autonoma, senza alcuna differenza rispetto alle condizioni applicate per i cittadini italiani. Un datore di lavoro può instaurare con un lavoratore comunitario qualsiasi tipo di rapporto di lavoro: stagionale, domestico, subordinato a tempo indeterminato o determinato.

Documenti per l'assunzione

In base al principio della libera circolazione, i cittadini comunitari per essere assunti devono avere:

  • Un valido documento d’identità (Carta d'identità valida per l’espatrio o passaporto).
  • Il codice fiscale italiano (CF), che può essere richiesto personalmente all'ufficio territoriale competente dell'Agenzia delle Entrate esibendo il proprio documento di identità.

Non vi sono differenze rispetto a un lavoratore italiano.

Come cittadino/a dell’Unione europea puoi intraprendere un’attività lavorativa, subordinata o autonoma, senza bisogno di autorizzazioni al lavoro; inoltre come cittadino comunitario sei equiparato ai cittadini italiani e godi dello stesso trattamento, con esclusione soltanto delle attività ancora riservate ai cittadini italiani, godendo del principio di parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani.

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Età minima

Se vuoi lavorare in Italia, devi avere compiuto 16 anni e devi aver frequentato almeno 10 anni di scuola (obbligo scolastico). Se hai già 15 anni, ma non ne hai ancora 16, puoi essere assunto/a con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale.

Il contratto di lavoro

Il contratto di lavoro è l'accordo tra datore di lavoro e lavoratore, mediante il quale quest'ultimo offre la sua prestazione lavorativa in cambio della retribuzione corrisposta dal datore di lavoro.

In Italia vige il sistema di assunzione diretta per qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro per tutti i lavoratori, nel settore privato.

Il datore di lavoro:

  • Prima di assumerti effettua la comunicazione obbligatoria telematica (CO) al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Questa comunicazione vale anche nei confronti degli uffici ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e degli altri enti (INPS) che hanno in carico sicurezza sociale, pensione, ecc.
  • All'atto dell’assunzione, devi ricevere una copia della CO o del contratto individuale di lavoro, con le informazioni sulle condizioni economiche (salario) e normative (ferie, riposi settimanali, congedi, ecc.).

Riferimenti normativi

  • Art. 18 del Trattato istitutivo UE in tema di soggiorno nell’Unione.
  • La normativa di riferimento per il soggiorno dei cittadini comunitari in Italia è rinvenibile nel decreto legislativo n. 30/2007 (in attuazione della direttiva CE 38/2004 relativa al diritto dei cittadini UE e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamenti nel territorio UE.
  • D.Lvo 30/2007.
  • Art. 3 della 977/1967, come modificato art. 5 del Decreto legislativo n.

Cittadini di Paesi Non UE

I cittadini di Paesi non Ue possono accedere al mercato del lavoro italiano:

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  • Direttamente in Italia, se presenti sul territorio ed in possesso di regolare permesso di soggiorno che abiliti al lavoro, oltre ai requisiti previsti dalla legge; il datore di lavoro dovrà compilare un unico modello di comunicazione di assunzione del lavoratore non comunitario in formato elettronico.
  • Dall'estero, nell'ambito delle quote d'ingresso annualmente stabilite con il decreto flussi.
  • Dall'estero, al di fuori delle quote stabilite dal decreto flussi, per alcuni casi particolari di ingresso.

Decreto Flussi

La richiesta per l'assunzione di un lavoratore non comunitario può essere presentata agli Sportelli Unici per l'Immigrazione, da parte di un datore di lavoro italiano o straniero regolarmente residente in Italia e può essere presentata solo dopo la pubblicazione del decreto di programmazione dei flussi sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Le modalità per richiedere il nulla osta al lavoro sono indicate in apposite circolari congiunte tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Interno, Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Ministero del Turismo, sentito il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che vengono pubblicate con congruo anticipo rispetto alla data prevista per la presentazione delle domande (Circolare interministeriale Prot. n. 5969 del 27 ottobre 2023 che riporta le indicazioni operative per l'attuazione del D.P.C.M. del 27 settembre 2023 concernente la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali e non nel territorio dello Stato per il triennio 2023-2025.

Ingresso al di fuori delle quote

Trattasi di ingressi per motivi di lavoro possibili nel corso di tutto l'anno, a prescindere da quanto stabilito dal decreto flussi e per i quali non esiste alcun limite numerico (ad eccezione degli ingressi per tirocini formativi e formazione professionale, per sport professionale/dilettantistico e per volontariato per i quali è determinato un apposito contingente).

Riguardano lavoratori altamente qualificati, dirigenti, lavoratori specializzati e lavoratori in formazione, in posizione di distacco presso consociate in Italia, ricercatori, professori universitari, infermieri, lavoratori dello spettacolo, etc.

Procedure semplificate

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha sottoscritto con alcune tra le Organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale il Protocollo di intesa per la Semplificazione delle procedure, come previsto dall'art. 44, co. 5 del Decreto-legge 73/2022, convertito con Legge 122 del 4 agosto 2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2022.

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Sono stati stipulati, inoltre, appositi Protocolli d'intesa tra le Amministrazioni interessate e le Associazioni di categoria per fornire informazione e assistenza ai datori di lavoro interessati per le domande di rilascio del nulla osta al lavoro relative agli ingressi al di fuori delle quote.

L'obiettivo è quello di accelerare i procedimenti di competenza dello Sportello Unico per l'Immigrazione e venire incontro alle aspettative dei cittadini italiani e stranieri interessati. Quanto previsto dai Protocolli d'intesa, è reso operativo a livello locale con accordi siglati dai Prefetti, responsabili degli Sportelli Unici, con le Associazioni.

Inoltre, appositi Protocolli d'intesa vengono sottoscritti dalle imprese con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, congiuntamente con il Ministero dell'Interno, per accedere ad una procedura semplificata per il trasferimento di dirigenti, lavoratori specializzati e lavoratori in formazione.

Permesso di soggiorno

Per poter lavorare in Italia il cittadino straniero non comunitario deve essere in possesso di un permesso di soggiorno che abiliti al lavoro. Tali permessi di soggiorno, salvo alcune eccezioni, riportano la dicitura "permesso unico lavoro".

Non può lavorare in Italia il cittadino straniero che ha un permesso di soggiorno per: cure mediche, turismo, motivi religiosi, affari; giustizia.

Comunicazione obbligatoria di assunzione

I datori di lavoro che intendono assumere lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia ed in possesso di uno dei suddetti permessi di soggiorno devono inviare al Centro per l’Impiego del luogo dove è ubicata la sede di lavoro, entro le 24 ore del giorno precedente all’assunzione, il modello “UNILAV” di comunicazione obbligatoria di assunzione.

Con l’invio, da effettuarsi esclusivamente per via telematica, di tale modello si assolvono contemporaneamente tutti gli obblighi di comunicazione: all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), all’Istituto Nazionale per le Assicurazioni e Infortuni sul Lavoro (INAIL), e alle altre forme previdenziali sostitutive o esclusive, nonché alla Prefettura.

Il modello contiene, infatti, anche gli impegni cui il datore di lavoro è tenuto ai sensi del Testo Unico sull’immigrazione, ovvero al pagamento delle spese per l’eventuale ritorno in patria dello straniero nel caso di un rimpatrio forzato e all’indicazione della sistemazione alloggiativa dello straniero.

Anche in caso di rapporto di lavoro domestico, la comunicazione effettuata all’INPS è ora valida ai fini dell’assolvimento dei suddetti obblighi. Per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro, lo straniero dovrà produrre insieme alla domanda, la copia dell’UNILAV.

Ingresso in Italia

I cittadini stranieri possono entrare sul nostro territorio per turismo, studio, ricongiungimento familiare e lavoro. Il cittadino straniero può entrare in Italia se è in grado di documentare il motivo e le condizioni del soggiorno, oltre alla disponibilità di mezzi sia per mantenersi durante il soggiorno sia per rientrare nel Paese di provenienza, tranne i casi di ingresso per motivi di lavoro.

Per entrare in modo regolare in Italia è necessario il passaporto o altro documento di viaggio e il visto di ingresso (per visita e/o turismo, per lavoro, per studio e/o ricerca, per famiglia, ecc.), che va richiesto all'ambasciata o ai consolati italiani nel Paese d'origine o di residenza stabile del cittadino straniero extracomunitario.

L'ingresso in Italia è consentito con visti per soggiorni di breve durata, validi fino a 3 mesi, e per soggiorni di lunga durata che comportano la concessione di un permesso di soggiorno (di lunga durata) con motivazione identica a quella del visto.

Il mancato rispetto di queste procedure, o una permanenza oltre i 3 mesi o il termine minore indicato eventualmente nel visto, pongono lo straniero nella condizione di irregolare, e ne comportano l'espulsione, salvi i casi di forza maggiore previsti dalla legge.

I cittadini stranieri espulsi non possono rientrare in Italia, tranne che abbiano un'autorizzazione speciale o sia terminato il divieto di ingresso.

Non sono ammessi in Italia gli stranieri segnalati per gravi motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale, e di tutela delle relazioni internazionali.

Lo straniero che raggiunge in modo irregolare l'Italia viene respinto alla frontiera oppure, se già entrato nel territorio nazionale, viene espulso, a meno che non debba essere trattenuto in uno dei centri per l'immigrazione per accertarne identità e/o nazionalità.

L'ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire nell'ambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti periodici (di solito annuali), i cosiddetti 'decreti-flussi', emanati dal presidente del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell'immigrazione.

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