Dove Fare le Migliori Escursioni in Italia: Trekking e Sentieri Panoramici
Non è un caso se ho voluto accostare il termine anglofono “trekking” a quello italico di “sentieri”, scrivendo di alcuni imperdibili percorsi escursionistici italiani. In entrambi i casi, il risultato è l’opportunità di scoprire in modo eco-sostenibile, a piedi, tutta la grande bellezza che la natura e i paesaggi montani e marini della nostra bella Italia possono rivelarci! E sono proprio le emozioni e le esperienze a farla da padrone in questo “spunto di viaggio”, attraverso il quale vi consigliamo 12 località dove fare Trekking in Italia, luoghi scelti non solo fra i sentieri italiani più belli e panoramici in montagna, ma anche fra quelli spettacolari vista mare!
L'Importanza dei Sentieri Italiani: Esplorazione e Benessere
I sentieri italiani hanno le caratteristiche di farci esplorare e conoscere anche i luoghi (e borghi italiani) da cui in genere partono (o arrivano), per svelarci, “tappa dopo tappa”, un’altra sfumatura del territorio che attraversiamo. Una “terapia del bello” in cui non è tanto il “dove”, ma lo “spirito del fare” che dona benessere al corpo, alla mente e allo spirito. Attraverso il contatto con la natura, i paesaggi, il silenzio, al mare o in montagna, riusciamo a riappropriarci anche di una parte di noi stessi, stimolando l’autostima e la consapevolezza!
Con l’aiuto di altre colleghe della Community delle Travel Blogger italiane, stavolta vi proponiamo di seguito 12 itinerari di trekking in Italia, 12 sentieri panoramici che mozzano il fiato, alla portata della maggior parte degli escursionisti e dei camminatori, in ogni stagione!
1. Trekking tra i Laghi della Val Formazza (Piemonte)
I laghi del Boden in Val Formazza: 15 chilometri tra andata e ritorno, 857 metri di dislivello, quattro laghi (ma anche di più), una cascata considerata tra le più spettacolari delle Alpi e suggestivi villaggi alpini. Ecco gli ingredienti di questo trekking in Italia che vi condurrà a pochi passi dal confine svizzero!
In Val Formazza, forse la più nota tra le 7 Valli dell’Ossola, quello spicchio di Alto Piemonte che si incunea nel territorio elvetico. Siamo nelle Alpi Lepontine, in un territorio di confine che ha visto il passaggio di diverse culture e popolazioni, oltre ad essere stata oggetto di grandi mutamenti paesaggistici.
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A definirne l’anima furono i Walser - i coloni che dal Goms si stabilirono qui tra il XII e il XIII secolo e che ancora oggi la abitano. A plasmare l’aspetto di queste vallate fu la costruzione, negli anni 50, delle numerose dighe per la produzione di energia idroelettrica che, sbarrando le valli, hanno originato spettacolari laghi artificiali. Con questo trekking avrete la possibilità di assaporare un po’ di queste sue peculiarità. Quindi, gambe in spalla e andiamo!
Per raggiungere la Valle Formazza, seguite le indicazioni per Riale, l’ultimo paesino ai piedi delle montagne. Sulla strada incontrerete gli incantevoli villaggi Walser, che riconoscerete per le tipiche e pittoresche abitazioni in legno, e la famosa cascata del Toce, il fiume che attraversa la valle. Lasciata l’auto al parcheggio di Riale, incontrerete subito la segnaletica per il rifugio Maria Luisa.
Durante la salita avrete una splendida vista sull’intera valle e sul Lago di Morasco, un bacino artificiale sotto le cui acque si nasconde un antico villaggio sommerso. Superato un dislivello di circa 400 metri, vi attende un tratto pianeggiante che, attraverso prati erbosi circondati da vellutate montagne vi condurrà fino al lago Kastel, un vasto bacino dalla forma allungata posto ai piedi della piramide del Kastelhorn (m. 3128), circondato da un giardino botanico alpino.
Le sue ampie rive invogliano a una sosta, quindi approfittatene per stamparvi nella mente la sua bellezza! Da qui si prosegue sul sentiero che costeggia il lago, seguendo le indicazioni per il lago Nero (G22). A valle, lo sguardo si posa su un altro lago artificiale, il Toggia, mentre davanti a voi l’Alpe Ghighel si fa più vicina. Proseguite fino al bivio da cui si stacca un sentiero in costa che sale dolcemente attraversando la vallata, fino a giungere a una valletta solcata dal rio Scelp.
Dopo aver guadato il rio, vi aspetta il tratto più faticoso e con maggiore pendenza, ma anche il più affascinante. La vegetazione scompare completamente e si procede su aride pietraie, facendosi guidare dalla rassicurante presenza di numerosi ometti. Dopo aver superato diverse roccette si giunge, con un po’ di fiatone, all’agognato Lago Nero, uno specchio d’acqua cristallina stretto tra le ripide pareti del Corno Talli e le pendici verdi del Monte Basodino.
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È finalmente arrivato il momento di gustarvi un meritato pranzo al sacco, schiacciare un pisolino e, magari, provare a fare un gelido bagnetto! A questo punto vi aspetta la strada per il rientro, seguendo i sentieri già battuti all’andata, ma ora sempre in discesa. Nel caso in cui le vostre gambe non fossero abbastanza stanche, vi propongo una breve deviazione sulla strada del ritorno che vi condurrà in altro piccolo angolo di paradiso: i laghi del Boden.
Raggiunta nuovamente la diga del lago Kastel, invece di scendere verso Riale, proseguite per circa 2,5 km sul sentiero G24. Si tratta di un piacevole tragitto che, in lieve salita (140 m di dislivello), attraversa la spettacolare vallata punteggiata di fiori e di massi di roccia bianca, tra cui spuntano qua e là pozze d’acqua limpida, su cui si specchiano le montagne. A valle fa la sua comparsa anche il lago Toggia, mentre alla vostra destra svettano le cime aguzze del Marchhorn e le torri del Boden, ai cui piedi giacciono gli omonimi laghetti. Ora è davvero giunto il momento di tornare, portando con voi il ricordo di questa spettacolare valle.
Contributo di Federica Gelo del Blog “Ti chiamo quando torno”
2. Il Sentiero Azzurro alle Cinque Terre
Alle Cinque Terre si può percorrere uno fra i sentieri più belli d’Italia, per i panorami che offre sul litorale e sui piccoli borghi liguri. Il Sentiero azzurro delle Cinque Terre collega i cinque paesi del Parco Nazionale omonimo. E’ consigliato in tutte le stagioni, evitando le ore più calde dei mesi estivi. Il percorso si snoda tra la macchia mediterranea e i vigneti, regalando viste mozzafiato sulla scogliera che scende a strapiombo sul mare e sui terrazzamenti, che sono coltivati a vigneti e uliveti.
Camminare qui, significa scoprire in maniera lenta il territorio e le attività agricole, portate avanti dalle nuove generazioni in maniera tradizionale. A fine estate e inizio autunno, si può assistere alla vendemmia e al trasporto delle casse di uva sui trenini, che corrono sulle monorotaie in questo territorio tanto bello quanto impervio.
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Il sentiero azzurro inizia dal lungomare di Monterosso al Mare. Dopo la visita del paese vecchio con le tante antiche chiese e le strette viuzze, inizia la salita. Si passa tra i campi, oltrepassando alcuni rigagnoli, per arrivare fra i vigneti, che offrono una meravigliosa vista sul paese e sulla collina col convento dei Cappuccini. Da qui il sentiero corre a mezza costa, passando accanto a campi ormai abbandonati e in mezzo alla macchia mediterranea.
Prima di scendere a Vernazza, si ammira dall’alto la bellezza del porticciolo, dove si può scendere a fare una breve sosta. Proseguendo tra i carruggi in direzione di Corniglia, nelle vicinanze di un’antica torre in pietra, si ammira lo scorcio più bello da dove poter osservare il piccolo borgo delle Cinque Terre. Davvero un incanto poterlo vedere da qui tra grandi agavi e fichi d’india. In località Prevo, si raggiunge il punto più elevato del tracciato originario del percorso, a 208 metri di altitudine.
Questo è un ottimo punto per osservare Corniglia, l’unico paese delle Cinque Terre costruito in posizione rialzata e non sul mare. Dalla terrazza di Santa Maria a Corniglia si ammira il panorama sulla costa e sulla sottostante spiaggia. Il percorso originale, da qui proseguirebbe verso Manarola e successivamente verso la Via dell’Amore per raggiungere Riomaggiore. A seguito di vari distacchi e frane però, da anni è chiuso e perciò, non resta che fare la variante alta, adatta agli escursionisti esperti. In alternativa si possono raggiungere gli altri paesi in treno.
Il sentiero numero 586 sale verso il paese di Volastra, passando tra i più bei vigneti terrazzati delle Cinque Terre, da dove si scende lungo una bella mulattiera, per giungere a Manarola. Il borgo in questione, si ammira in tutta la sua bellezza dalla passeggiata lungomare ma, per arrivare a Riomaggiore, si deve risalire un bel tratto sino alla Chiesa di San Lorenzo. Il percorso più breve è la Via Beccara, che presenta gradoni di diversa altezza molto ripidi, capaci di mettere a dura prova le ginocchia.
Innegabile la bellezza del paesaggio che si ammira dal crinale di Costa del Corniolo, da dove si scende tra i vigneti per arrivare a Riomaggiore. Nel paese sono da vedere le rovine del castello, la Chiesa di San Giovanni Battista e la Marina, per scattare le foto scenografiche.
Informazioni Utili sul Sentiero Azzurro
- Il sentiero azzurro originale, da Monterosso al Mare a Corniglia, è lungo 7,7 chilometri. I suoi tempi di percorrenza sono di circa tre ore e mezza, senza considerare le soste per visitare i paesi.
- La variante da Corniglia a Manarola, passando da Volastra, è lunga circa 5,5 chilometri che si coprono in due ore e mezza.
- Da Manarola a Riomaggiore, lungo la Via Beccara, sono circa due chilometri che si percorrono in un’ora, ma questo tratto è consigliato solo a chi è solito fare trekking.
Contributo di Stefania Ciocconi del Blog “Girovagando con Stefania”.
3. Il Sentiero Del Pellegrino tra Varigotti e Noli
La Liguria, nonostante sia affacciata per tutta la sua lunghezza sul mare, presenta un territorio ricco di opportunità per gli appassionati di escursionismo. Quello che vi presento oggi è, a parere mio e di molti altri che l’hanno percorso, un sentiero fra i più belli in Italia. Il Sentiero del Pellegrino deve il suo nome probabilmente al fatto di toccare tre antiche chiese, oggi sconsacrate, un tempo meta appunto di pellegrinaggi.
L’itinerario ha uno sviluppo di 6,3 chilometri e un dislivello positivo di circa 350 metri. V’impegnerà all’incirca per due ore e mezza. Ovviamente escluse le immancabili pause panoramiche, per fotografare alcuni degli scorci più iconici della Liguria. Il bel trekking panoramico si snoda tra i comuni di Varigotti e Noli, in provincia di Savona, attraversando paesaggi di una bellezza genuina e selvaggia.
Lungo il percorso troverai uliveti ben tenuti, rigogliosa macchia mediterranea con i suoi profumi inconfondibili e i tenaci pini d’Aleppo, estremamente resistenti alla siccità. Anche la sete d’avventura sarà saziata, alla vista dei curiosi manufatti che incontrerete lungo il cammino. Partendo da Varigotti, la prima imperdibile deviazione vi porterà alla chiesa di San Lorenzo.
Il bel punto panoramico in cui si trova, offre una prima e suggestiva veduta su Punta Crena e la Baia dei Saraceni, situati appunto a Varigotti. Ma le sorprese sono appena iniziate. Proseguendo la ripida salita, a un tratto potrete scorgere un coloratissimo muretto a secco, decorato con salvagenti e altri simboli marinari. È il cosiddetto mausoleo Cerisola, un memoriale costruito dal proprietario del terreno adiacente, Giuseppe Cerisola, per ricordare le numerose persone che aveva salvato in mare.
Quando il sentiero si addolcisce, incrocia anche un paio di deviazioni per l’altopiano delle Manie. Trascuratele tranquillamente, dirigendovi invece verso il mare. Raggiungerete così il punto più panoramico della Riviera di Ponente. Con un po’ di fortuna potreste addirittura avvistare i monti della Corsica!
Tuttavia, il punto più suggestivo del percorso, e che da solo vale la fatica della camminata, è il cosiddetto antro dei Falsari o grotta dei Briganti. Si tratta di una cavità naturale originatasi nella Preistoria, quando le terre emerse erano sotto il livello del mare. La caverna si apre sul mare offrendo un panorama a dir poco strepitoso.
Il Sentiero del Pellegrino saprà incantarci anche con la torre delle Streghe, collocata sul confine tra Varigotti e Noli, il (purtroppo) pericolante eremo del capitano De Albertis, i ruderi della chiesa di Santa Margherita e il lazzaretto abbandonato. Tra i percorsi di trekking in Italia vista mare, il Sentiero del Pellegrino è uno di quelli quasi completamente al sole.
Per evitare la calura estiva, il periodo migliore in cui affrontarlo è quindi da ottobre a maggio. Occorre poi tener conto del fatto che, nella stagione invernale, i parcheggi a pagamento sono gratuiti. Potrete partire sia da Noli che da Varigotti, per tornare al punto di partenza prendendo l’autobus oppure, lasciando lì una seconda auto. In alternativa, se la giornata è bella e avete ancora voglia di camminare, potete tornare sui vostri passi e apprezzare i panorami da una prospettiva diversa.
Contributo di Nadia Meriggio del Blog “Diario di Avventure”
4. Escursione sino al Borgo di Monteviasco (VA)
Uno dei trekking che amo fare, è il sentiero che conduce all’antico borgo di Monteviasco. Ci troviamo all’estremo nord della provincia di Varese, al confine con la Svizzera. Per raggiungere il borgo bisogna arrivare al paesino di Curiglia in auto, percorrendo una strada stretta e piena di tornanti che parte da Luino, celebre località sul lago Maggiore. Dopo circa 40 minuti si giunge al piazzale della funivia, dove c’è un parcheggio. Fino a pochi anni fa la te...
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