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DPCM e Escursioni in Montagna: Regole e Protocolli

Le visite guidate nelle aree naturali protette sono soggette a regole molto rigide, che impongono poche soste ed in punti che garantiscano sicurezza, quindi in presenza di slarghi, dove le persone devono rispettare sempre e comunque il distanziamento di almeno 2 metri. Già di per sé, considerate le caratteristiche morfologiche del territorio e le valenze ambientali da tutelare.

La Guida può spiegare parlando a debita distanza, in un ambiente straordinariamente arieggiato e incontaminato. I rispettivi gruppi procedono mantenendo distanze significative tra di loro e di fatto non si incontreranno mai fino al momento della ripartenza.

Protocollo Speciale per le Visite Guidate nelle Aree Naturali Protette

Federparchi ha elaborato un protocollo speciale per le visite guidate nelle aree naturali protette con la consulta dei direttori, l’Ente RomaNatura e in collaborazione con Università Campus Bio Medico di Roma. Questo protocollo risponde alle prescrizioni previste dai decreti sull’emergenza sanitaria e andrà rispettato in modo rigoroso al fine di potere procedere alla fruizione dei parchi naturali non appena la normativa in vigore consentirà tali attività.

Nel frattempo Federparchi lancia una campagna di informazione rivolta a tutti gli enti gestori delle aree protette in modo da arrivare preparati alla prossima riapertura che, come le altre attività, sarà graduale e regolamentata, seguendo costantemente l’evoluzione delle disposizioni governative per il contenimento dell’epidemia nella Fase Due.

Punti Fondamentali del Protocollo:

  • Prenotazione obbligatoria anche tramite App.
  • Mascherine.
  • Igienizzazione delle mani al punto di raccolta.
  • Rilevamento della temperatura corporea.
  • Gruppi massimo di dodici persone con distanziamento sociale sino a due metri.
  • Dispositivi di protezione aggiuntiva per le guide da utilizzare in caso di necessità.

La prenotazione obbligatoria online è il presupposto per accedere alle visite guidate; al momento della prenotazione i richiedenti riceveranno copia del vedemecum di comportamento oltre ad una serie di informazioni sulle norme sanitarie in vigore.

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Per la visita sarà obbligatorio avere mascherine e guanti monouso, questi ultimi da utilizzare negli spazi interni e dove necessario; nei punti di incontro dei Centri visita, sarà rilevata la temperatura corporea, chi presenterà febbre superiore ai 37.5 c non potrà partecipare. Sarà svolta anche una verifica accurata dell’abbigliamento dei visitatori che dovrà essere adeguato alla natura dell’escursione da compiere.

Le Guide autorizzate dei parchi svolgeranno un ruolo fondamentale non solo nell’illustrare le eccellenze naturalistiche dei luoghi da visitare, ma anche nel controllare il rispetto delle norme, a partire dal distanziamento sociale sino a due metri a seconda della natura del percorso.

Escursioni in Montagna nelle Diverse Zone (Rosse, Arancioni, Gialle)

La possibilità di andare in montagna nelle zone rosse è un tema dibattuto dopo il DPCM del 3 novembre. Il CAI ha chiarito che nelle regioni classificate con il colore rosso, l’attività motoria è consentita solo individualmente, in prossimità della propria abitazione, a distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con l’obbligo di mascherina.

L’attività sportiva è consentita “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”, solo all’interno del proprio Comune di residenza. Quindi, il trekking, o comunque l’escursionismo, nonché il trail running e la mountain bike sui sentieri di montagna sono a tutti gli effetti attività sportive.

Non essendo sospesa in queste aree l’attività motoria, si deve ritenere che, nel caso in cui tali attività non possano essere svolte nel proprio Comune (come nel caso dei territori di pianura) lo spostamento all’interno della propria regione, ancorché sconsigliato, sia da considerarsi possibile.

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Nelle regioni classificate con il colore giallo valgono le disposizioni già comunicate dal Cai a seguito del Dpcm del 24 ottobre: le attività in montagna, sia dei singoli che delle Sezioni, si possono svolgere, solo con il più fermo rispetto dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, del distanziamento e con il divieto di assembramento.

All’aperto l’obbligo della mascherina è escluso solo nei luoghi in cui, per le loro caratteristiche o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. In caso contrario, la mascherina andrà indossata anche in ambiente esterno.

Cosa possiamo fare in zona arancio?

È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma.

Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.

L’intento è chiaramente consentire a un cittadino di praticare tennis, calcio, piscina, atletica ecc. nell’impianto sportivo più vicino. Per effetto però dell’assimilazione del trekking allo sport alcune interpretazioni vorrebbero estendere questa possibilità anche al trekking qualora il proprio comune si trovi in zona non montana.

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Il Club alpino italiano ha precisato che, in area arancione, «il presupposto per uscire dal proprio comune è il compimento di un’attività sportiva, nel nostro caso in montagna. «L’uscita dal comune di residenza deve limitarsi all’attività stessa, prevedendone il rientro nel proprio comune immediatamente dopo averla praticata.

Raccomandazioni aggiuntive

  • Si fa obbligo ai partecipanti di avere con sé la mascherina.
  • DPI previsti pena l’esclusione dall’escursione.
  • Si fa obbligo ai partecipanti di avere con sé la mascherina.
  • persone è obbligatorio indossare la mascherina.

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