Ente Turistico del Luganese: Storia e Attività
Lugano, una gemma nascosta tra le montagne e i laghi della Svizzera, è la destinazione ideale per un viaggio all’insegna delle emozioni e delle scoperte. Senza dubbio è una città che vale la pena visitare in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua bellezza e alle numerose attrazioni che offre.
Il cuore pulsante di questa città è senza dubbio il Lago di Lugano, una distesa d’acqua cristallina che si estende tra le montagne e offre panorami spettacolari.
Attività e Iniziative dell'Ente Turistico del Luganese
Infatti, l’Ente Turistico del Luganese Lugano Region, ha organizzato un ricco calendario di proposte, molte delle quali gratuite, per consentire ai visitatori di scoprire e apprezzare la città in tutti i suoi aspetti.
Tra le diverse escursioni, il “Lugano - Unexpected Classic Tour” rappresenta un’esperienza originale e coinvolgente che permette di conoscere la città in modo del tutto inedito e gratuito. Durante il tour, i partecipanti vengono accompagnati attraverso i luoghi che hanno reso famosa la città, immergendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni.
Un’occasione imperdibile per scoprire l’autenticità del luogo è la “Lugano - Guided City Walk” che offre la possibilità ai visitatori di scoprire la città attraversando i luoghi più caratteristici ed affascinanti. L’itinerario inizia con una passeggiata nella zona restaurata tra la Cattedrale di San Lorenzo e la Stazione Ferroviaria, che permette di godere di una vista mozzafiato della città dall’alto.
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Durante il tour guidato “Lugano - Morcote“, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire uno degli incantevoli villaggi del Canton Ticino, inclusi nell’Inventario federale dei nuclei da proteggere. Si parte da Lugano con un battello che porta a questa incantevole cittadina, conosciuta anche come “La Perla del Ceresio”.
Da non perdere, inoltre, “Lugano - Gandria” che conduce i visitatori alla scoperta di un antico villaggio di pescatori arroccato sulle pendici del Monte Brè. Molto suggestiva è anche la passeggiata lungolago che porta da Piazza della Riforma fino a Paradiso, durante la quale i visitatori possono prendere la Funicolare Monte San Salvatore per raggiungere l’imponente vetta, spesso paragonata al Pan di Zucchero brasiliano.
Infine, un battello trasporta gli escursionisti da Lugano a Cassarate, punto di partenza per un’emozionante escursione al Monte Brè. Grazie alla Funicolare, è possibile godere di una vista spettacolare sulla città che si estende sotto i vostri occhi durante la salita. Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale dell’Ente Turistico del Luganese.
Cultura e Tradizioni
Lugano offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un patrimonio di usanze e celebrazioni radicate nella storia e nella vita quotidiana della comunità. Tra le celebrazioni più note che si svolgono durante tutto l’anno, particolare importanza ha la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge a giugno e culmina con una suggestiva processione di barche illuminate sul Lago di Lugano.
Una delle curiosità di Lugano riguarda la sua architettura e il patrimonio artistico. Inoltre, la presenza di grotti, tipiche trattorie ticinesi scavate nella roccia, rappresenta una particolarità locale che rispecchia l’unione tra gastronomia e tradizioni popolari.
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Il LAC Lugano Arte e Cultura
Al LAC - Lugano Arte Cultura è stato sufficiente un anno di attività per entrare nel cuore di chi in città abita e di tutti coloro che la visitano. Esigenza intrinseca del sito era inoltre la delicata composizione tra architettura e paesaggio. L’antico Hotel du Parc, subentrato a un antico convento a fine Ottocento, era luogo di forte attrazione e vitalità urbana, nonché cerniera architettonica di una morfologia naturale, al baricentro della baia sul lago.
Il nuovo LAC è un progetto che ragiona sulla città - il masterplan dell’area è di 24.000 mq -, ne comunica gli elementi chiave e se ne fa simbolo. Ivano Gianola progetta da sempre ascoltando il territorio e costruisce il LAC secondo un percorso compositivo dalle basi teoriche fortissime: ricorda il genius loci di antica tradizione, in cui a ogni aspetto del contesto è attribuito ruolo e carica progettuale d’insieme. Il LAC è innovazione e tradizione insieme, attraversabile, tangibile e fisicamente percorribile.
Gianola ha in mente un impianto di relazioni a croce, tra la direttrice parco-lago e la linea parallela al lungolago, che si intrecciano nella piazza del LAC. Che si arrivi in auto dal lungolago o a piedi da via Nassa, si comprende il ruolo centrale, tanto di attrazione che di connettivo, attribuito allo spazio pubblico nell’intera composizione.
Il rapporto tra il centro storico e la nuova piazza è di assoluta contiguità: i portici dell’ex Palace separano e uniscono due mondi. L’ombra di qua dagli archi, nel chiostro dell’antico convento-hotel, invita ad andar oltre; la luce di là dagli archi cattura il passo verso la piazza. Una volta al centro dello spazio aperto, il rapporto dentro/fuori è riproposto in chiave contemporanea dal volume verde del museo. Un nuovo grande portico contemporaneo, prima a telaio poi a sbalzo verso il lago, segna il passaggio alla città moderna con una finestra sul paesaggio retrostante.
La piazza diventa un cannocchiale urbano attraverso le epoche diverse degli edifici che la compongono: i collegamenti da uno spazio all’altro sono fluidi, uno introduce all’altro senza barriere, come percorsi ordinari, che ordinari non sono. L’idea di attraversabilità fluida continua nella hall interna, in un passaggio quasi impercettibile. Il pianterreno del LAC è concepito come continuazione della piazza e la hall è piazza essa stessa, al di qua del grande diaframma trasparente a tutta altezza costituito dalla vetrata.
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E dall’interno si ha chiara la percezione di come la progettazione sia avvenuta per esplorazione quasi archeologica del sito, attraverso il riconoscimento dei suoi valori intrinseci, propri del luogo, prima ancora di appartenere all’architettura. La traiettoria a incrocio delle due direttrici prospettiche che ha in mente Gianola precede di fatto l’architettura. All’architetto il compito di ritrovarne gli elementi e rimetterli in gioco in nuove forme e relazioni.
La relazione dentro-fuori continua ai piani superiori. Non c’è occasione in cui non ritorni la sensazione di star “dentro” lo spazio esterno. Come nell’ala del museo posta parallelamente alla facciata dell’ex Palace, che termina ad angolo acuto verso il lago, dove ogni apertura è studiata per far entrare il lago, la luce, il cielo e le montagne all’interno.
I dettagli architettonici, infine, fanno progetto nel progetto. Alcuni ricordano certa Art Déco di matrice statunitense. Poi c’è la selezione della luce naturale nelle sale espositive; le scelte cromatiche del marmo verde Guatemala all’esterno, ispirato ai colori del lago, e il travertino rosso iraniano per gli interni.
Offerta Museale a Lugano
Le occasioni per una visita non mancano, e le ha sottolineate il direttore Michel Gagnon. Si sbaglierebbe tuttavia se si pensasse che l’offerta museale di Lugano si esaurisca con il pur notevole LAC.
Da piazza Riforma, infatti, sotto lo sguardo delle sculture di Lorenzo Vela che decorano la facciata del Palazzo Civico, sede del Consiglio Comunale (e all’interno, nel vestibolo, c’è un altro sguardo difficile da dimenticare: quello dell’accigliato Spartaco di Vincenzo Vela), si prosegue per via Canova, dove sorge l’ex Museo Cantonale, ovvero Palazzo Reali, che insieme al museo del LAC costituisce il MASI - Museo d’Arte della Svizzera italiana.
Tornando sul lungolago, invece, si incontra la Fondazione Gabriele e Anna Braglia, istituita a giugno del 2014 dalla coppia di collezionisti. Le mostre organizzate nella sede di riva Caccia sono una garanzia di scientificità e affascinante è la storia della nascita della collezione.
Sempre su lungolago, a breve distanza, si fa il conto alla rovescia per la riapertura del Museo delle Culture. È il 2016 infatti l’anno in cui prende corpo il trasferimento dall’Heleneum, location affascinante ma non centralissima, a Villa Malpensata, quello stesso edificio che dal 1992 fino alla nascita del LAC ha ospitato il Museo d’Arte Moderna.
Va da sé, innanzitutto, che si possa godere di diversi interventi firmati dal campione della Scuola ticinese, ovvero Mario Botta.
Un salto di circa settecento anni conduce alla Chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca. L’edificio risale infatti al XIII secolo, benché l’aspetto attuale risenta degli ottocenteschi interventi in stile neoclassico apportati da Carlo Brilli. La particolarità non è però nell’edificio, bensì in una copia del Cenacolo leonardesco, opera della bottega di Bernardino Luini e datato a metà del Cinquecento.
Un dipinto di buona fattura, che incuriosisce per le modifiche rispetto al modello: palesi nello sfondo (il capolavoro di Leonardo presenta un paesaggio montano di là delle aperture alle spalle dei commensali, mentre l’anonimo di Ponte Capriasca vi inserisce scene vetero e neo testamentarie), meno evidenti nella composizione generale.
Almeno altri tre luoghi nel luganese vanno attraversati. A Montagnola, poco sopra Lugano, c’è il Museo Hermann Hesse, allocato a Casa Camuzzi. L’aspetto interessante è che qui non si ragiona tanto sullo scrittore che vinse il Premio Nobel nel 1946 e che ci ha regalato capolavori come Siddartha; il focus è infatti su un aspetto meno noto ma altrettanto interessante, che vede Hesse nella veste di pittore.
L’ultima tappa di questo piccolo percorso ai margini di Lugano ci porta a Gandria. Una breve gita in battello permette di accedere a un edificio che dà direttamente sul lago e che è il Museo delle Dogane sin dal 1935. Siamo vicinissimi al confine “liquido” con l’Italia, e qui si narra l’epopea che ha visto per anni confrontarsi contrabbandieri e guardie.
Una questione che fu anche di ordine pubblico, ma che oggi racconta moltissimo dal punto di vista storico, sociale e antropologico.
Gallerie d'Arte a Lugano
Dici Lugano e non puoi non dire anche via Nassa, la strada dello shopping per eccellenza, con tutto il campionario tipico di abiti di lusso, gioielli, orologi di botteghe storiche e tabacco di qualità, oltre all’immancabile cioccolato.
Una mappatura parziale e ragionata prevede di cominciare proprio da via Nassa, da Allegra Ravizza (nata a Milano nel 2007 e trasferitasi a Lugano nel 2013) e alla Imago Art Gallery. Per poi scoprire Canesso e la pittura antica italiana, e raggiungere il moderno e il contemporaneo con Cortesi (a Lugano dal 2013 e a Londra, con una seconda sede, dal 2015) e Studio Dabbeni (uno dei decani in città, visto che è stato fondato nel 1979 e che, sin dal 1983, pubblica un interessante house organ dal titolo Temporale), De Primi e Photographica Fine Art e Monica de Cardenas (che, oltre alle sedi di Milano e Zuoz, ha aperto a Lugano nel 2014).
Spingendosi inevitabilmente fino ad Agra per omaggiare un nome importante come Buchmann, la cui storia risale al 1975, con la prima galleria aperta a San Gallo; poi il trasferimento a a Basilea nel 1983 e infine, dal 2000, la sede di Agra, a breve distanza da Lugano. Dove comunque è attiva una sorta di vetrina dove, ogni mese e mezzo, viene esposta una singola opera, spesso naturalmente collegata alla mostra in corso sulla Collina d’Oro.
Tornando a Lugano, c’è spazio anche per offerte meno classiche. In questo senso va citata la libreria Choisi - one at a time, focalizzata su volumi fotografici e libri d’artista, editoria indipendente, self-publishing ed edizioni limitate. Negli stessi spazi, grazie alla collaborazione con Artphilein Foundation, vengono organizzate piccole mostre e proiezioni notturne visibili dall’esterno.
Infine, una novità. A settembre ha infatto inaugurato Heillandi Fotografie, spazio dedicato alla fotografia contemporanea.
Realtà Aumentata a Lugano
A Lugano, in Svizzera, abbiamo creato un percorso in Realtà Aumentata che, iniziando dal quartiere di Santa Maria degli Angeli, si snoda tra il convento francescano, il Grand Palace Hotel e il centro culturale LAC. All’interno di Villa Ciani, a Lugano, abbiamo realizzato un tour in Realtà Aumentata dal titolo “Tutta un’altra villa”, che permette ai visitatori di ammirare gli arredi originali e di immergersi nell’atmosfera dell’epoca.
Per il Museo delle Dogane Svizzero a Gandria, Lugano, abbiamo sviluppato un tour in Realtà Aumentata, per riscoprire la storia del Museo e i paesaggi che si ammirano dalle sue finestre. Durante il tour, è possibile aprire virtualmente la bisaccia del contrabbandiere, svelando i trucchi del mestiere e mostrando i suoi attrezzi.
A partire dal 25 aprile, il Museo delle Dogane Svizzere di Gandria offrirà ai propri visitatori un’esperienza esclusiva. Si tratta della visita in Realtà Aumentata “Customs Museum Experience”, sviluppata da Capitale Cultura International e ARtGlass per il Museo delle Culture di Lugano e l’Amministrazione Svizzera delle Dogane.
Si chiude con un bilancio assai positivo la stagione del Museo delle Dogane Svizzero di Gandria, con oltre 8.000 visitatori da aprile ad ottobre, con una media di oltre 40 visite giornaliere. Presentata al pubblico la nuova ARtGlass Experience a Villa Ciani: un viaggio coinvolgente attraverso il passato e i segreti di una delle più importanti dimore di Lugano, la cui storia é fortemente intrecciata a quella del Ticino e del Risorgimento italiano.
Servizi Culturali
Sperimentare modelli innovativi di gestione e sviluppo museale e sostenere le istituzioni culturali svizzere nella ricerca dell’efficienza economica e operativa è la mission della nuova business unit Cultural Services, nata in seno a Capitale Cultural International e coordinata dal presidente Antonio Scuderi e dal direttore Marco Costantini.
Enogastronomia
Forse nemmeno lo immaginate, ma la Svizzera, nella guida Michelin 2017, è il paese con la maggior concentrazione di ristoranti stellati: 3 ristoranti con 3 Stelle Michelin, 19 con 2 Stelle e 95 ristoranti con 1 Stella. Numeri che da soli fanno di questo paese una meta gastronomica davvero interessante.
Nella bella stagione la Società di Navigazione del Lago di Lugano organizza giri in battello per permettere a tutti di raggiungere questi paradisi paesaggistici ed enogastronomici. Gli appassionati di buona cucina, oltre a visitare i luoghi della tradizione, possono divertirsi alla scoperta dei più eleganti e prestigiosi ristoranti della zona. A Lugano è il ristorante Arté del Grand Hotel Villa Castagnola a rappresentare l’alta cucina del Ticino.
Per accompagnare i piatti della tradizione si sceglie solitamente del buon merlot. È questo infatti il vitigno che occupa l’80% dei 1000 ettari vitati del Ticino. Oltre al merlot nel Canton Ticino si producono anche pinot nero, bondola, cabernet sauvignon, cabernet franc, diolinoir, gamaret, garanoir e ancellotta.
Turismo Ecosostenibile e Itinerari in Bici
SEMPRE PIÙ SPESSO SI INCENTIVA LA PROMOZIONE DI ATTIVITÀ ECOSOSTENIBILI, ANCHE DURANTE VIAGGI DI PIACERE. Perdersi nella natura, alla scoperta di nuovi luoghi in cui lasciare il cuore. Con questo intento e per promuovere il turismo ecosostenibile, le località del Ticino, cantone del sud della Svizzera in cui si parla la lingua italiana, hanno proposto diversi itinerari in bici per tutte le competenze e ogni livello.
Pedalare è uno dei modi migliori per esplorare luoghi incontaminati e riserve naturali, come quelle del Ticino. Il Ticino continua a promuovere il turismo ecosostenibile. Negli ultimi anni, infatti, la regione al confine tra Italia e Svizzera ha incoraggiato la diffusione di sistemi di bike sharing e aumentato le proposte legate al mondo della bicicletta.
Nuovi itinerari e una fitta rete di colonnine di ricarica per bici elettriche ma anche nuovi tratti di piste ciclabili e bike hotel con i servizi utili a questa tipologia di turisti. Negli ultimi anni, si sono aggiunti parecchi itinerari a due ruote percorribili nelle località del Ticino e tutti visibilmente segnalati per qualsiasi turista voglia addentrarsi in un percorso alternativo alla scoperta del territorio.
Il punto di partenza ideale, qualsiasi sia l’itinerario scelto, è il Velo Cafè, oltre a essere il luogo perfetto per ricaricare le energie prima di addentrarsi alla scoperta paesaggi ticinesi. A metà tra officina meccanica, rivendita specializzata e caffetteria accogliente, questo spazio si impegna nell’arricchire l’esperienza ciclistica con tour guidati tra i vigneti soleggiati di questa regione, offrendo agli appassionati la possibilità di esplorarla su due ruote.
Il giro del lago è uno di quei percorsi cui difficilmente rinunciano gli appassionati di ciclismo durante le loro vacanze nel Ticino, durante tutto l’anno, per la semplicità della sua percorrenza con brevi tratti ripidi e piccole salite. L’itinerario si estende complessivamente per 163 km e attraversa anche il confine con l’Italia.
Attraverso il piano di Magadino si raggiunge il Gambarogno, e successivamente Dirinella, dove si trova il valico di frontiera con l’Italia. La strada continua tra salite e discese fino a Laveno, dove si può prendere il traghetto per Intra. Si costeggia, poi, il lago fino a Cannobio, da cui si può ammirare un suggestivo paesaggio, fino a superare il confine per rientrare in Svizzera. Dopo un breve passaggio per Brissago e Ascona, si raggiunge nuovamente Locarno.
Pedalare stimola anche l’appetito, ma in Ticino ci sono iniziative turistiche che riescono ad aggradare anche i più esigenti palati. È il caso delle attività promosse nelle località della Capriasca, una regione collinare nella zona nord di Lugano, che offre moltissime specialità culinarie. La stessa amministrazione comunale ha incoraggiato l’iniziativa “La via dei sapori in Capriasca“, realizzata con il sostegno dell’Ente Turistico del Luganese, pensata proprio per il flusso turistico degli appassionati delle due ruote.
Un’altra recente e allettante proposta per gli appassionati della mountain bike è il giro ad anello nel sud del Canton Ticino, adatto anche alle famiglie e a chi è alla ricerca di un’avventura accessibile a tutti. L’itinerario “Piana del Laveggio Bike” - solo uno dei tanti fruibili - si snoda lontano dal caos cittadino, attraverso vie agricole e sentieri che si aprono alla scoperta della variegata pianura del Mendrisiotto, un gioiello nascosto tra le sponde del Lago Ceresio e le lussureggianti vigne che adornano il paesaggio del Monte San Giorgio, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Quest’ultimo itinerario è tra i preferiti dei ciclisti anche per gli eccezionali scorci che offre lungo il suo percorso. Tra vigneti che incorniciano il paesaggio e borghi pittoreschi che si possono incontrare di tanto in tanto.