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Escursione al Rifugio Bonatti: Un'Avventura Panoramica in Val Ferret

Oggi visitiamo la verdissima Val Ferret, a mio avviso una delle zone più belle della Valle d'Aosta. L’escursione che abbiamo pianificato oggi è estremamente panoramica e ci porterà a due dei rifugi più noti della Valle d’Aosta: il Rifugio Walter Bonatti ed il Rifugio Elena.

Come Arrivare e Dove Parcheggiare

Per arrivare a Courmayeur si prende l'autostrada A5. E’ possibile arrivare ad Aosta e proseguire su strada normale, godendosi il panorama, oppure percorrerla per intero. Ricordiamo che da Aosta a Courmayeur si paga comunque sempre l’intero tratto, anche se si sceglie di uscire in una tappa intermedia.

Si può lasciare la macchina in diversi punti, noi abbiamo preferito, data l'ora del mattino, portarci più possibile nelle vicinanze del sentiero. Da Courmayeur, dove pernottiamo, guidiamo sulla statale che porta ed Entrèves. Da qui seguiamo le indicazioni per la Val Ferret e raggiungiamo la località di Lavachey, dove lasciamo la macchina.

In agosto è semi impraticabile e difficile da raggiungere comodamente. Tanto per cominciare l'accesso alla val Ferret è regolamentato ad orari e c'è proprio un limite fisico di automobili che riescono a starci dentro. Ammesso che riusciate a salire in auto c'è da sborsare un'enormità per il parcheggio. (presumo che a giugno sia tutto più semplice.)

L'alternativa a questa follia di traffico montano è quella di prendere le navette che partono da Courmayer e salgono per le due vallate, Val Ferret e Val Veny. Bisogna quindi trovare un posto (non a pagamento, quindi svegliatevi presto) dove lasciare l'auto o anche in paese e zone limitrofe il salasso è garantito.

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Noi abbiamo preso la prima navetta di fronte ad un supermercato distante qualche centinaio di metri dal bivio per le vallate, quindi fate attenzione che sia quello per la Val Ferret. Siete riusciti a salire? Bene ora la prossima destinazione è Plancipieux, dove si scende e si aspetta una seconda navetta che finalmente ci porta sotto l'inizio del sentiero per il rifugio.

Il Percorso Verso il Rifugio Bonatti

Ad Arnouva si trova l’imbocco del sentiero 28A che conduce al Rifugio Bonatti. Passato questo dopo pochi metri sulla nostra destra si vedono i cartelli indicatori posti all’inizio del sentiero.Appena dopo poco si incrocia un sentiero che arriva dalla nostra destra (forse si tratta di un vecchio tracciato). Teniamo la nostra sinistra e saliamo.

Ok, se tutto questo non vi ha scoraggiati iniziamo l'escursione. Il sentiero inizia subito ripido nel bosco verdeggiante, pieno di piante, fiori, colori. Gli occhi ringraziano, il fiato un pò meno a causa dell'effetto serra che si crea in questo bosco per il caldo d'Agosto. Il sentiero comunque non è mai impegnativo a livello tecnico, c'è solo un discreto dislivello da affrontare e il caldo non aiuta.

Dopo circa 40 minuti di cammino a quota 2000 metri dopo quasi 2 km si incontrano degli alpeggi. Teniamo la nostra destra e passiamo proprio in mezzo a due alpeggi per proseguire.

Dopo 1h e 10 min di cammino, 2 km e 900 m circa di lunghezza, a quota 2024 m s.l.m raggiungiamo il Rifugio Bonatti che sorge ai piedi delle Grandes Jorasses, proprio di fronte al magnifico ghiacciaio di Frébouge. Il Rifugio Bonatti sorge su un magnifico piano erboso ai piedi delle Grandes Jorasses, proprio di fronte al magnifico ghiacciaio di Frébouge.

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Superato il bosco, si sbuca su verdi pascoli dai quali è visibile sulla destra il rifugio. Il sentiero continua armonico, con salita non troppo accentuata, incrociando alcuni vecchi casolari e un torrente dal quale, in pochi minuti, si raggiunge il rifugio.

Percorsi Alternativi

Altro percorso è quello che parte dalla strada principale, appena prima del ponte in legno, (segnavia n.28) che si inoltra a sinistra nel bosco di larici, sulla larga e comoda pista forestale. Dopo i primi metri e le prime curve, la salita accentua la sua pendenza.

Fino al 2006 il TMB, per raggiungere il rifugio Bonatti, seguiva la cresta del Mont de la Saxe, riconosciuta da molti come il miglior punto di osservazione dal quale ammirare il versante meridionale del massiccio del Monte Bianco. Il pegno che però gli escursionisti dovevano pagare per godere di tale vista era un intenso sforzo fisico, dal momento che per raggiungere la cresta dovevano affrontare una ripida e stancante salita di più di 1.200 metri da Courmayeur.

Cosa Fare Arrivati al Rifugio Bonatti

Arrivati al rifugio ci stendiamo dove troviamo uno spazietto e ci rinfreschiamo alla freschissima fontana. E' pieno di gente, dentro e fuori, cosa insolita per la valle d'Aosta che conoscevamo fin'ora, sempre libera da calche, sempre super accogliente. Nonostante tutto riusciamo a prendere una birra e a goderci il sole giocando a carte.

Raggiunto il rifugio si può percorrere il sentiero alle spalle del Bonatti che porta, dopo circa 20/30 minuti all'Alpe Malatrà Superiore a quota 2208 m s.l.m. Un alpeggio meraviglioso che merita una visita soprattutto se avete un cagnetto come noi. Qui il silenzio regna sovrano, interrotto solo dai suoni della natura. In lontananza fa capolino il magnifico Monte Bianco con la sua catena di cime ricche di storie alpinistiche, eroiche e avventurose.

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Escursione ad Anello e Ritorno

Verso le 15.30, proprio come ci disse una signora sulla navetta, il rifugio si svuota. Nel giro di 30 minuti restiamo quasi soli, a farci compagnia solo qualche straniero. Adesso finalmente ci godiamo calma e relax, ma non possiamo sostare troppo perché al contrario degli altri noi chiuderemo un giro ad anello.

Proprio dietro il rifugio infatti c'è una traccia segnata e ben visibile che sale per un breve tratto e poi comincia a scendere verso sinistra. Il sentiero è bellissimo, tutta un'altra cosa rispetto al breve e faticoso sentiero dell'andata. Sempre panoramico, sempre ventilato, a saperlo prima avremmo fatto il giro al contrario.

Superato Lavachey (o aggirato facendo una piccola deviazione come nella traccia gps) il sentiero inizia a salire con maggiore pendenza. Poco dopo incontriamo un bivio e prendiamo il sentiero sulla destra che si infila nel bosco, in direzione Rifugio Bonatti.

Da qui in avanti il percorso si stringe rispetto a quanto visto finora e sale tra la vegetazione attraverso una serie di tornati. Il ritorno avviene seguendo lo stesso percorso dell'andata.

Consigli Utili e Avvertenze

Il percorso appena descritto non presenta difficoltà tecniche e il dislivello è piuttosto contenuto (700 metri circa). Non sottovalutate però la lunghezza totale dell’anello e dosatelo in base al vostro allenamento.

Va fatta una doverosa introduzione però a questo sentiero. Bisogna quindi trovare un posto (non a pagamento, quindi svegliatevi presto) dove lasciare l'auto o anche in paese e zone limitrofe il salasso è garantito.

Il percorso era innevato ma la neve non era moltissima e comunque sempre ben battuta e non ghiacciata. Non necessarie le ciaspole (se non forse nell'ultimissimo tratto prima del Rifugio). Utili piuttosto dei ramponcini.

N.B. La descrizione si riferisce alle condizioni riscontrate alla data dell'escursione. Prima di intraprendere l'itinerario, informarsi sulle sue attuali condizioni e sull'eventuale presenza di neve e/o ghiaccio, per valutare la fattibilità dell'escursione e dotarsi dell'attrezzatura adeguata.

INVERNALE: l'itinerario è stato percorso in periodo invernale e presentava neve e/o ghiaccio, richiedendo quindi l'utilizzo di attrezzatura specifica. Si declina ogni responsabilità per l’uso improprio delle informazioni e dei materiali contenuti sul sito.

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