L'Impatto del Turismo Russo in Georgia: Dinamiche Economiche, Sociali e Geopolitiche
Il Caucaso è oggi una regione più vicina al cuore dell'Europa sia politicamente che economicamente. La regione transcaucasica possiede abbondanti riserve energetiche, importanti risorse umane ed una collocazione geografica strategica per i commerci internazionali e come via d'accesso all'Asia centrale.
Il Turismo Russo in Italia: Un'Analisi Preliminare
Prima delle sanzioni economiche adottate contro la Russia, i turisti russi rappresentavano un mercato significativo per l'Italia, con un valore stimato di 1,5 miliardi di euro. Nonostante la Russia sia un paese a reddito medio, con i suoi 144 milioni di abitanti, rappresenta un mercato di grandi dimensioni e fortemente appetibile per il settore turistico.
Che i russi amassero viaggiare all’estero è nei dati dell’Organizzazione mondiale del turismo: la Russia era al decimo posto mondiale nella classifica dei paesi con il maggior numero di viaggiatori in uscita (con 45 milioni e 330 mila partenze nel 2019). Saliva addirittura al sesto posto come spesa complessiva per turismo all’estero (circa 40 miliardi di dollari), dietro solo a Cina, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia, segnale che i turisti russi hanno una spiccata propensione alla spesa.
Il russo che viaggiava all’estero era un turista di valore: la sua spesa pro-capite era di 896 dollari nel 2019, un dato non troppo distante dalla spesa media di turisti che provengono da mercati molto più ricchi come quello olandese o quello tedesco (la cui spesa pro-capite era rispettivamente, sempre nel 2019, di 1023 e 1017 dollari).
Al netto dei viaggi nelle ex-repubbliche sovietiche (Kazakhstan, Ucraina, Estonia, Georgia), l'Italia costituiva la sesta destinazione, dopo Turchia, Finlandia, Cina, Tailandia e Germania, per un totale di un milione e ottocentomila arrivi nel 2019. Per il turismo italiano, la Russia costituiva il decimo mercato per numero di arrivi e addirittura l’ottavo per numero complessivo di presenze (5.819.444, comunque in calo rispetto al picco di quasi 8 milioni di presenze del 2013).
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Elaborazioni compiute qui dall’Istat su dati della Banca d’Italia forniscono inoltre una fotografia più precisa della composizione della spesa turistica dei russi. Al netto degli escursionisti, la spesa pro-capite del turista russo in Italia nel 2019 era di 947 euro, primo mercato europeo per questo indicatore e settimo complessivo per il nostro paese dopo Giappone, Cina, Canada, Australia, Stati Uniti e Brasile. Come termine di confronto, i turisti più importanti per l’Italia, i tedeschi, spendevano 515 euro a viaggio.
La scomposizione della spesa giornaliera per categoria di prodotto è simile a quella degli altri mercati per quanto riguarda la spesa per trasporti locali (circa € 13 al giorno), per ristorazione (circa € 30) e per alloggio (circa € 65). Al contrario, i russi spendevano relativamente di più per acquisti (€ 28,7 al giorno, valore simile ai € 29,6 del Giappone ma molto più alto dei € 16,6 degli Stati Uniti e € 13,4 della Germania).
In conclusione, il mercato russo valeva circa 1,5-2 miliardi l’anno, il 3-4 per cento dell’export turistico italiano. Si tratta di una perdita di mercato rilevante che, come sempre avviene con le crisi, colpirà in maniera asimmetrica i settori che compongono il prodotto turistico, ma anche le destinazioni. La perdita del 3 per cento dell’export non è per sé un dato gravissimo, il problema è che si aggiunge a due anni molto complicati per il turismo, già duramente provato dalla pandemia.
Tabella: Spesa Turistica Pro-Capite in Italia (2019)
Mercato | Spesa Pro-Capite (€) |
---|---|
Giappone | N/A |
Cina | N/A |
Canada | N/A |
Australia | N/A |
Stati Uniti | N/A |
Brasile | N/A |
Russia | 947 |
Germania | 515 |
Abcasia: Dinamiche Politiche e Relazioni Internazionali
Mondo in fermento tra conflitti e nuovi governi. La geopolitica mondiale cambia assetto e i mutamenti in atto coinvolgono direttamente anche l’Abcasia, lo Stato indipendente affacciato sul Mar Nero. Ad influire soprattutto il caos politico in Georgia con il contrasto tra il rappresentante eletto Mikheil Kavelashvili e il presidente Salome Zurabishvili sullo scenario anche dell’adesione dell’ex Stato Sovietico all’Unione Europea. Georgia nel caos dopo le elezioni con un braccio di ferro tra presidente e nuovo governo.
L’affermazione di un governo georgiano più radicale o nazionalista potrebbe portare a un’intensificazione della retorica contro la nostra sovranità e a tentativi di pressione politica o economica, sia direttamente che attraverso i loro alleati internazionali. D’altra parte, qualora emergesse una leadership georgiana più pragmatica e orientata al dialogo, ciò potrebbe aprire spazi per una gestione più stabile delle dinamiche regionali.
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Con la caduta del governo di Assad l’Abcasia potrebbe perdere il riconoscimento della Siria. L’Abcasia segue con attenzione gli sviluppi interni in Siria, poiché il riconoscimento da parte di Damasco è stato un passo importante nella nostra diplomazia internazionale. La Russia, nostro principale alleato, riveste un ruolo cruciale nelle dinamiche siriane. Va inoltre sottolineato che ogni cambiamento politico è anche un’opportunità.
Le recenti proteste di piazza in Abcasia riflettono la vitalità del nostro sistema democratico e il coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita politica del Paese. Le proteste hanno messo in luce alcune questioni che richiedono maggiore attenzione, come il miglioramento delle condizioni socioeconomiche e l’efficienza della governance.
Va ricordato che l’Abcasia ha attraversato momenti difficili in passato e ha sempre trovato modi per rafforzare la propria democrazia e istituzioni. Il nostro popolo è resiliente e determinato a costruire un futuro stabile e prospero, fondato sui principi della sovranità e dell’indipendenza. Durante il suo precedente mandato, Trump ha dimostrato un approccio pragmatico e meno convenzionale alla politica estera, spesso privilegiando gli interessi americani diretti rispetto alle posizioni tradizionali.
L’amministrazione Trump potrebbe portare a cambiamenti nei rapporti tra gli Stati Uniti, la Russia e altre potenze. L’Abcasia continuerà a promuovere il principio dell’autodeterminazione come pilastro del diritto internazionale. Va comunque tenuto presente che il Caucaso non rappresenta una priorità strategica per gli Stati Uniti, a meno che non venga percepito come un terreno di confronto diretto con la Russia.
Diritti Umani e Negoziati Diplomatici
La mancanza di un riconoscimento internazionale diffuso dell’Abcasia genera una serie di conseguenze che incidono negativamente sui diritti umani dei suoi cittadini. I cittadini abcasi non possono viaggiare liberamente in molti Paesi, poiché i passaporti della Repubblica di Abcasia sono riconosciuti solo nei Paesi con i quali sono instaurati le relazioni diplomatiche, cioè con i sette paesi-membri dell’ONU che hanno riconosciuto la sovranità dell’Abcasia. Questo limita la loro capacità di lavorare, studiare e accedere a cure mediche avanzate all’estero.
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Opportunità educative, borse di studio e scambi accademici internazionali sono ridotti, il che penalizza i giovani abcasi in termini di formazione e competenze globali. Le tensioni con la Georgia rappresentano una minaccia costante per la sicurezza dei cittadini.
I negoziati nel formato di Ginevra (GID - Geneva International Discussions) rappresentano un’importante piattaforma per affrontare le questioni di sicurezza e stabilità nel Caucaso meridionale, coinvolgendo l’Abcasia, la Georgia, la Russia e rappresentanti di Stati Uniti, ONU, OSCE e UE. L’Abcasia, supportata dalla Russia, continua a insistere sulla necessità di un accordo formale che escluda l’uso della forza da parte della Georgia. Questo è considerato un prerequisito per la stabilità regionale. Le discussioni includono il ritorno dei rifugiati georgiani, una questione particolarmente complessa che spesso genera tensioni.
Nonostante i progressi limitati, il formato GID rimane importante per mantenere un canale di dialogo e prevenire l’escalation di tensioni.
Il Ruolo dell'Abcasia nel Conflitto tra Ucraina e Russia
Il ruolo dell’Abcasia nel conflitto tra Ucraina e Russia è strettamente legato alla sua posizione geopolitica, alla sua alleanza strategica con la Russia e al suo status internazionale. L’Abcasia è uno stretto alleato della Russia, che rappresenta il principale garante della sua sicurezza, indipendenza e stabilità economica. Sostenendo politicamente la Russia, molti cittadini abcasi sono direttamente coinvolti militarmente nel conflitto.
Il conflitto ha rafforzato l’isolamento internazionale dell’Abcasia, poiché molti Paesi occidentali associano lo Stato abcaso alla sfera d’influenza russa. L’Abcasia continuerà a sostenere la Russia come partner strategico, riconoscendo che la stabilità di questo rapporto è cruciale per la sua sopravvivenza come Stato sovrano.
Abcasia e i Paesi BRICS
I rapporti tra l’Abcasia e i Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sono fortemente influenzati dalla posizione geopolitica dell’Abcasia e dal suo status internazionale limitato. La Russia è il principale alleato dell’Abcasia, sia sul piano economico che diplomatico. Alcuni imprenditori cinesi hanno investito in progetti minori in Abcasia, soprattutto nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, attraverso accordi privati o mediati dalla Russia.
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