Escursione al Rifugio Gran Pilastro: Una Sfida nelle Alpi Aurine
Il Gran Pilastro, con i suoi 3.509 m, è la montagna più alta delle Alpi dello Zillertal. Elegante e maestoso, è molto noto e frequentato sia dal versante italiano (con accesso da Brunico) sia da quello austriaco. Questa cima, per gli alpinisti tedeschi, è nota anche come Hochfeiler, che significa letteralmente "cresta affilata".
Accesso e Percorso Iniziale
L'accesso stradale avviene da Brunico, risalendo la Val di Tures, toccando Molini di Tures, Lappago e parcheggiando l'auto al Lago di Neves, il punto di partenza per la salita al Rifugio Ponte di Ghiaccio. In alternativa, si può risalire la Val di Vizze in auto fino a raggiungere Sasso (Stein), l'ultimo paese della valle, proseguendo poi fino al terzo tornante della strada per il Passo di Vizze, a 1718 metri, dove si trova il parcheggio.
Dal Lago di Neves al Rifugio Ponte di Ghiaccio
Parcheggiata l’auto nei pressi del Lago di Neves, si inizia seguendo inizialmente la strada di servizio che contorna la sponda orientale del lago, raggiungendo la Malga Comunale a circa 1860 m. Da qui si prosegue lungo il sentiero (con segnavia 26) che sale sulla destra del vallone, superando un bel bosco con una fitta serie di tornanti uscendo su un vasto pianoro erboso. Si prosegue per pascoli e pendii erbosi e poi per pietraie, puntando all’evidente colle, il Passo Ponte di Ghiaccio dove è situato il Rifugio Ponte di Ghiaccio m.
Dal Rifugio Ponte di Ghiaccio alla Forcella di Punta Bianca
Dal Rifugio si segue il sentiero con segnavia 1 e indicazioni per il Gran Pilastro (Hochfeiler), salendo a mezza costa sulla destra nel vallone Untergries, attraversando tratti erbosi e poi una ripida rampa detritica fino a raggiungere l’ampia Forcella di Punta Bianca m.
Dalla Forcella di Punta Bianca al Ghiacciaio
Dalla forcella si vede bene il Gran Pilastro e la parte rimanente dell’itinerario da seguire. Si scende su neve e/o pietrame fino a raggiungere il sottostante ghiacciaio (la Vedretta del Gran Pilastro).
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Descrizione dell'Escursione dalla Val di Vizze
L’escursione sul Gran Pilastro per la via normale inizia nel terzo tornante della vecchia strada sterrata del Passo di Vizze, che si dirama dietro la frazione di Stein alla fine della Val di Vizze. Qui si segue il sentiero n. 1, che attraversa dapprima l'impetuoso rio di Sopramonte e poi sale verso il Rifugio Gran Pilastro attraverso boschi e prati montani ricoperti di pietre sparse.
Verso il Rifugio Gran Pilastro
Una volta inforcato il sentiero 1, si guadagna rapidamente quota nella Valle di Sottomonte superando l’impetuoso rio di Sopramonte e poi salendo attraverso boschi, pendii cespugliosi, mughi e prati inframezzati da pietre e rocce. Si procede inizialmente tra gli abeti, quindi lungamente in progressiva salita.
Dopo circa tre ore di salita per lo più regolare, si raggiunge un bivio: mentre il sentiero n. 1A, attrezzato con cavi d'acciaio, si dirama a destra verso il vicino rifugio Gran Pilastro, il sentiero n. 1A, ben battuto, sale a sinistra su massi e pietrisco in direzione del Gran Pilastro. La faticosa e lunga salita è normalmente sgombra dalla neve nella seconda parte dell’estate (anche in presenza di nevai sono generalmente presenti chiare tracce).
Procedendo, la valle piega marcatamente verso nordest e si estende sino al crinale principale con le impressionanti vette del Gran Pilastro e della Punta Bianca. A poca distanza dal Rif. Gran Pilastro compare nel fondo valle l’immensa lingua crepacciata della Vedretta del Gran Pilastro. Il sentiero guadagna il rifugio (2710 mt -circa ore 3 dalla partenza) con un breve tratto attrezzato con facili funi metalliche presenti proprio sotto al rifugio.
Dal Rifugio alla Vetta
Partenza di buon mattino dal rifugio e subito, al termine di un pendio, ci si dirige verso un tratto di roccette esposte attrezzato con funi di metallo che conduce ad una prima spalla che si segue a lungo verso destra procedendo poi su facili roccette. Si raggiunge poi una zona caratterizzata da una serie di lastre verticali da dove la traccia riprende a salire assai ripida.
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Si segue il tracciato che passa alle spalle del rifugio tagliando verso sinistra, il pendio in salita diagonale. Raggiungiamo un tratto di roccette esposte (funi metalliche fisse) in un punto caratterizzato dalla presenza di numerose stelle alpine. Scavalcata la paretina, si raggiunge l’ampia spalla soprastante; la rimontiamo lungamente verso destra, con facili roccette, mantenendoci lungo l’orlo del burrone che precipita in direzione del rifugio e della Vedretta del Gran Pilastro. Raggiungiamo una radura dove numerose lastre di roccia sono disposte verticalmente.
Da qui la pista si innalza bruscamente divenendo assai ripida e faticosa. Guadagniamo una forcellina (circa m 3250) dove ci affacciamo sull’altro versante occupato dalla Weißkarferner (Vedretta di Quaira Bianca). Il seguito del percorso appare da qui chiaro ed evidente: dobbiamo risalire l’ esile cresta che conduce direttamente al punto più elevato.
Infine, l'ultima salita segue la cresta sud-occidentale del Gran Pilastro caratterizzata da blochi e lastre di roccia. Con passo fermo si rimontano i massi di roccia scistica e prestando attenzione nell’ultimo tratto più esposto e sempre innevato si raggiunge la grande croce posta sulla vetta.
Difficoltà e Attrezzatura
La difficoltà è strettamente legata alla presenza o meno di tratti innevati che possono rendere l’ascensione assai impegnativa anche in piena estate richiedendo l’uso di piccozza e ramponi. Gli ultimi 50 - 60 metri sono spesso ghiacciati e assai esposti su entrambi i versanti richiedendo estrema attenzione e sfruttando eventuali gradinature già presenti nel manto nevoso. Nei brevi periodi, di solito a fine estate, nei quali scompare l’innevamento, il tracciato si trasforma in un’innocua salita tra instabili lastroni rocciosi.
Dal punto di vista delle difficoltà tecniche va tenuto conto che la salita alla cima del Gran Pilastro si svolge a quota elevata e sulla ripida rampa della cresta finale è ancora presente neve dura che richiede anche se per soli cento metri l’uso dei ramponi. È leggermente esposta, ma in piena estate è per lo più priva di neve. Se c'è ancora neve o ghiaccio, in quest'ultima sezione sono necessari ramponi e picconi per salire in sicurezza.
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L’itinerario è interamente segnato e la difficoltà di questo ultimo tratto è legata alla sola presenza di neve o ghiaccio e alla necessità di procedere calzando i ramponi.
Panorama dalla Vetta
Dalla sommità (m 3510 - libro di vetta - ore 2,40 dal Rif. Gran Pilastro ore 5,40 dalla partenza) il panorama è sconfinato. Con cautela ci affacceremo sulla vertiginosa parete nord e ammireremo il panorama che si allarga sui vasti ghiacciai delle alpi dello Zillertal.
Sulla cima del Gran Pilastro accanto alla croce di legno, a 3.509 m di altitudine, si apre una vista quasi infinita: Mentre la Valle dello Zillertal con il bacino idrico Schlegeisspeicher sta letteralmente ai nostri piedi, nelle giornate limpide lo sguardo spazia sulle vicine cime di tremila metri come l'Hochferner, la Punta Bianca, l'appartato mondo montano della Val di Fundres con il Picco Croce a due punte, le Dolomiti e le Alpi dello Stubai.
Rientro
La discesa dal Gran Pilastro avviene lungo la via di andata. Al sopra menzionato bivio del sentiero si può fare una puntatina al rifugio Gran Pilastro, che a 2.710 m di altitudine invita a una meritata sosta dopo ore di cammino. Bisogna superare un passaggio un po' in pendenza attrezzato con ausili per l'arrampicata e funi metalliche, che non dovrebbe rappresentare difficoltà per gli escursionisti abituati ad escursioni in alta montagna.
Consigli Utili
L’escursione sul Gran Pilastro è consigliata solo se ci sono ottime condizioni meteorologiche in piena estate. Anche se la salita sulla cresta della vetta leggermente esposta da metà luglio è per lo più priva di neve (attenzione al ghiaccio, informazioni più dettagliate si possono ottenere presso il rifugio Gran Pilastro), essa richiede esperienza e un passo sicuro (si deve prendere anche in considerazione a 3.500 m di altitudine l'aria è molto sottile e che l’ossigeno è molto più rarefatto). Considerata la lunghezza e il notevole dislivello da superare, molti alpinisti pernottano nel rifugio Gran Pilastro e suddividono l'escursione per compierla in due giorni.
Dettagli Interessanti
Il Gran Pilastro fu scalato per la prima volta il 24 luglio 1865 dal rinomato alpinista viennese Paul Grohmann con le guide alpine Georg Samer di Ginzling e Josef Fuchs originari dalla Val di Vizze. La prima salita sul Gran Pilastro ha avuto luogo sulla via normale qui descritta.
Tabella Riepilogativa
Dettaglio | Informazione |
---|---|
Montagna | Gran Pilastro (Hochfeiler) |
Altezza | 3.509 m |
Prima Ascensione | 24 Luglio 1865 |
Difficoltà | Alpinistico d’impegno medio (AD) |
Attrezzatura Necessaria | Ramponi, piccozza (in presenza di neve/ghiaccio) |
Periodo Consigliato | Estate (con ottime condizioni meteo) |
Punto di Partenza | Terzo tornante strada Passo di Vizze (Val di Vizze) o Lago di Neves (Val di Tures) |
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