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Romania e Bulgaria entrano nell'area Schengen: un traguardo storico per l'integrazione europea

Romania e Bulgaria fanno definitivamente parte dell’area Schengen, lo spazio di libera circolazione che permette a oltre 400 milioni di persone di muoversi in 29 Paesi senza i controlli alle frontiere. Quello che è iniziato come un progetto intergovernativo tra cinque Stati membri nel 1985 - Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi - si è gradualmente ampliato fino a diventare quello che oggi è il più grande spazio di libera circolazione al mondo.

Una decisione storica

La Commissione accoglie con grande favore questo risultato, che fa seguito alla storica decisione del Consiglio del dicembre 2023. I controlli alle frontiere interne aeree e marittime tra Bulgaria e Romania e i paesi dell'area Schengen erano già stati revocati dal 31 marzo 2024. Il 1° gennaio 2025, Romania e la Bulgaria sono diventate membri a pieno titolo dell'area Schengen, dopo la revoca dei controlli sulle persone alle frontiere terrestri interne.

Le dichiarazioni

Il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “La Bulgaria e la Romania entrano a far parte della famiglia Schengen. Accolgo con favore l'abolizione dei controlli alle frontiere interne aeree e marittime. È un grande successo per entrambi i Paesi. E un momento storico per l'area Schengen, la più grande area di libera circolazione al mondo". È arrivato immediatamente il benvenuto della Commissione europea, accompagnato da un post su X di Ursula von der Leyen: “Pienamente in Schengen, dove siete a casa”, ha scritto la leader Ue.

“Una grande vittoria per la Bulgaria, la Romania e tutta l’Europa”, ha esultato annunciando il via libera la presidenza ungherese del Consiglio dell’Ue. Per il neo commissario Ue per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner, l’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen è “un momento storico”.

I vantaggi dell'allargamento di Schengen

Secondo l’esecutivo europeo, il pieno ingresso di Bucarest e Sofia nello spazio di libera circolazione “rafforzerà ulteriormente il mercato interno, aumentando i viaggi, il commercio e il turismo”. Questa decisione rafforza l’unità europea, stimola il commercio e il turismo e rappresenta un traguardo importante per l’integrazione dell’UE.

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Preparativi e cooperazione

Dallo scorso dicembre, entrambi gli Stati membri hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire un’applicazione agevole delle norme di Schengen a partire dal 31 marzo 2024. I quadri di cooperazione lanciati all’inizio di marzo dalla Commissione con la Bulgaria e la Romania si basano sull'attuazione positiva dei progetti pilota per procedure rapide di asilo e rimpatrio. Inoltre, è stata istituita un’iniziativa regionale sulla cooperazione di polizia tra gli Stati membri lungo le rotte dei Balcani occidentali e del Mediterraneo orientale, tra cui Bulgaria, Romania, Austria, Grecia, Ungheria e Slovacchia.

Schengen: una realtà in continua espansione

Già nel 2011, la Commissione ha confermato nelle relazioni di valutazione di Schengen che la Bulgaria e la Romania hanno soddisfatto tutti i requisiti per entrare a far parte a pieno titolo dell'area Schengen. Lo spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne è una delle conquiste più care ai cittadini dell’UE.

Ora la più grande area di libera circolazione al mondo, nata nel 1985 con l’abolizione dei controlli alle frontiere tra Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, comprenderà effettivamente 29 Paesi: 25 Stati membri - all’appello mancano Cipro e Irlanda -, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

L'accordo di Schengen, sottoscritto nel 1985, garantisce la libera circolazione a oltre 450 milioni di cittadini dell'UE, insieme ai cittadini non UE che vivono nell'Unione Europea o che la visitano come turisti, studenti o per motivi di lavoro (chiunque sia legalmente presente nell'UE). Gli Stati Schengen collaborano strettamente su sicurezza e migrazione attraverso una politica comune sui visti, operazioni di polizia congiunte e scambi di informazioni in tempo reale tra le forze dell'ordine, nonché procedure armonizzate per rimpatriare coloro che non hanno alcun diritto legale di soggiornare nell'area Schengen.

Sfide e prospettive future

Il Consiglio dovrà prendere una decisione per stabilire una data per l’eliminazione dei controlli alle frontiere terrestri interne tra Bulgaria, Romania e gli altri Paesi Schengen.

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Schengen sposta i suoi confini orientali: la Bulgaria confina a Est con la Turchia ed è parte della rotta migratoria balcanica, mentre la Romania condivide 500 chilometri di confine con l’Ucraina e altrettanti con Moldova. La Commissione europea ha sottolineato “l’attuazione positiva dei progetti pilota per procedure rapide di asilo e rimpatrio” in entrambi i Paesi, e ha garantito che “continuerà a offrire sostegno finanziario e assistenza” per il controllo delle frontiere esterne attraverso l’Agenzia Ue della Guardia di frontiera e costiera (Frontex).

Dalla loro adesione all’UE, la Bulgaria e la Romania hanno applicato parti del quadro giuridico di Schengen (acquis di Schengen), tra cui quelle relative ai controlli alle frontiere esterne, alla cooperazione di polizia e all’uso del sistema d’informazione Schengen.

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