Romania e Bulgaria nell'Area Schengen: Un Nuovo Capitolo per la Libera Circolazione in Europa
Romania e Bulgaria entrano a far parte dell'area Schengen, unendosi allo spazio di libera circolazione che oggi conta quasi 420 milioni di cittadini in 29 paesi. Dopo undici anni di negoziati e veti, questo rappresenta un traguardo significativo per entrambi i paesi.
L'Abolizione dei Controlli alle Frontiere: Un Processo Graduale
Per Romania e Bulgaria si tratta dell'ultima tappa: con l'eliminazione delle frontiere terrestri dal primo gennaio 2025 si concluderà il processo avviato lo scorso marzo, quando erano già stati aboliti i controlli aerei e marittimi.
Bruxelles - Romania e Bulgaria faranno definitivamente parte dell’area Schengen, lo spazio di libera circolazione che permette a oltre 400 milioni di persone di muoversi in 29 Paesi senza i controlli alle frontiere.
Dopo aver abolito quelli aerei e marittimi già dal 31 marzo, oggi (12 dicembre) il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di rimuovere l’ultimo ostacolo con Bucarest e Sofia: con l’anno nuovo, anche i controlli ai confini interni terrestri saranno un ricordo.
Il 1° gennaio 2025, Romania e la Bulgaria sono diventate membri a pieno titolo dell'area Schengen, dopo la revoca dei controlli sulle persone alle frontiere terrestri interne. I controlli alle frontiere interne aeree e marittime tra Bulgaria e Romania e i paesi dell'area Schengen erano già stati revocati dal 31 marzo 2024.
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Il Contesto Politico e le Sfide alla Sicurezza
A sbloccare la situazione è stato il cambio di rotta dell'Austria, che ha ritirato il suo veto storico dopo anni di resistenza per i timori legati ai flussi migratori lungo la rotta balcanica.
L'allargamento arriva in una fase delicata per lo spazio Schengen: mentre l'Europa allarga i confini esterni al contempo, qualcuno prova a rafforzare i controlli interni. Otto paesi europei hanno ripristinato i controlli alle frontiere tra settembre e novembre. Germania, Francia, Danimarca e Svezia hanno preso questa decisione per prime, seguite da Austria, Slovenia e Norvegia. Ultima ad annunciarlo, il 14 novembre, l'Olanda.
Le ragioni oscillano tra terrorismo e immigrazione irregolare: la Norvegia ha motivato la decisione citando il rischio di attentati, con particolare attenzione alla protezione degli obiettivi ebraici e israeliani. La Commissione europea ha ricordato che questi controlli devono essere "eccezionali" e limitati nel tempo.
L'Impatto dell'Allargamento
Con l’integrazione di Bulgaria e Romania, il mercato unico e la cooperazione rafforzata di libertà di movimento dei cittadini diventano più solidi, rafforzando la coesione e la competitività globale dell’Unione Europea.
Dal 1° gennaio 2025, i cittadini dell’UE potranno viaggiare senza controlli alle frontiere terrestri verso e tra Bulgaria e Romania e viceversa.
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Tra le varie implicazioni, una delle più significative riguarda il rilascio dei visti Schengen: ora le procedure saranno uniformate e semplificate per i viaggiatori che desiderano visitare questi paesi.
Tecnologie e Iniziative per la Gestione delle Frontiere
Per attenuare il senso di insicurezza che pervade molti paesi, l’Unione Europea ha messo a punto un piano di modernizzazione tecnologica delle sue frontiere. Il progetto, che entrerà in vigore nel 2025, prevede l'introduzione di sistemi biometrici avanzati, dal riconoscimento facciale alla scansione delle impronte digitali, per controllare gli ingressi dei cittadini extra-europei.
Tra le iniziative più importanti c'è “Smart Borders”, il programma europeo per la gestione intelligente delle frontiere che ambisce a trasformare il modo in cui vengono controllati gli ingressi nell'area Schengen.
Il programma si basa su due sistemi tecnologici principali: EES (Entry/Exit System) e ETIAS (European Travel Information and Authorization System).
L'EES sarà un sistema automatizzato per registrare i viaggiatori di paesi terzi ogni volta che attraversano una frontiera esterna dell'Ue.
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L'ETIAS sarà un sistema "largamente automatizzato creato per identificare rischi per la sicurezza, immigrazione irregolare o rischi epidemici posti dai visitatori esenti da visto".
Le verifiche dell'Etias si applicheranno a tutti i viaggiatori che non necessitano di visto e servirà a identificare potenziali criminali e terroristi prima del loro ingresso sul territorio europeo.
Aspetti Finanziari
Per sostenere queste iniziative, il Parlamento europeo ha predisposto un piano di finanziamenti oneroso: 9,88 miliardi di euro sono stati stanziati per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (Ibmf) nel periodo 2021-2027.
A questo si aggiungono 1,9 miliardi per il nuovo Fondo sicurezza interna (Isf), approvato nel luglio 2021, che si concentra sulla "lotta alle minacce transfrontaliere come terrorismo, criminalità organizzata e criminalità informatica".
Reazioni e Prospettive Future
La Commissione ha accolto con grande favore questo risultato, che segue la storica decisione del Consiglio del dicembre 2023. “Bulgaria e Romania entrano a far parte della famiglia di Schengen. Accolgo con favore l'abolizione dei controlli alle frontiere interne aeree e marittime. Questo è un grande successo per entrambi i paesi. E un momento storico per l'area di Schengen - la più grande area di libera circolazione al mondo.
Secondo l’esecutivo europeo, il pieno ingresso di Bucarest e Sofia nello spazio di libera circolazione “rafforzerà ulteriormente il mercato interno, aumentando i viaggi, il commercio e il turismo”.
Tabella Riepilogativa dei Fondi Europei per la Gestione delle Frontiere
Fondo | Importo Stanziato (2021-2027) | Obiettivo |
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Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) | 9,88 miliardi di euro | Migliorare le capacità degli Stati membri nella gestione delle frontiere, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali. |
Fondo sicurezza interna (ISF) | 1,9 miliardi di euro | Lotta alle minacce transfrontaliere come terrorismo, criminalità organizzata e criminalità informatica. |
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