Escursione al Rifugio Torre di Pisa da Pampeago: Un Trekking Panoramico nel Cuore delle Dolomiti
L'escursione al Rifugio Torre di Pisa è uno splendido trekking da fare nelle Dolomiti della Val di Fiemme, più precisamente nel Latemar.
Percorso ad Anello ai Piedi del Latemar
Il punto di partenza è l’Alpe di Pampeago, che si raggiunge facilmente in auto da Tesero di Fiemme.
Si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio di fronte alla cabinovia, prima praticamente del divieto d’acceso delle auto. Nel periodo dal 15 giugno al 15 settembre si puo’ proseguire oltre solo prima delle nove o dopo le ore 17.00.
Dal parcheggio quindi saliamo lungo la strada asfaltata che porta al Passo Pampeago. Superato un parcheggio sulla sinistra, continuiamo a salire lungo la strada e, al primo bivio, svoltiamo alla nostra destra lungo la prima salita più ripida, ma in realtà anche l’unica dell’intero anello.
Attenzione, che la segnaletica non è sempre molto chiara, ma alla fine dell’articolo comunque trovi la nostra traccia GPS, che ti potrebbe tornare utile.
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Proseguiamo per questo sentiero e prima della curva svoltiamo a sinistra, in un single track ahimè non indicato con dei cartelli ma intuibile da intraprendere. Il sentiero è sempre in costante salita, ma non particolarmente ripido. Non abbiamo incontrato nessuno in questo tratto che, è stato un vero piacere godere dell’aria fresca di montagna e del suo incantato silenzio.
Un Inizio Spettacolare al Passo Feudo
Sbucati dal sentiero, in circa mezzora, arriviamo al Passo Feudo, e alla sua omonima baita, dalla quale si può godere di una vista meravigliosa delle Pale di San Martino e sulla Catena del Lagorai. Una vera e propria terrazza panoramica sulla Val di Fiemme.
Arrivati a Passo Feudo si prende il sentiero n° 516 che sale, all’inizio in maniera decisa e poi più dolcemente, in mezzo ad un pascolo fiorito. La nostra meta, il Rifugio Torre di Pisa, si vede da subito, guardando in alto sulla montagna.
Da qui si seguiamo le indicazioni per il sentiero 516 verso il rifugio Torre di Pisa, che tuttavia non è la nostra meta finale di oggi. Lo ammiriamo con il naso all’insù, e già iniziamo a sognare il prossimo trekking. Si dice che la vista da questo rifugio sia decisamente spettacolare, e guardandoci attorno ci crediamo.
Ma oggi abbiamo detto, nulla di impegnativo, quindi al prossimo bivio che incrociamo, seguiamo il sentiero n. 18 che scende molto facilmente fino alla seggiovia Oberholz. Non ci sono difficoltà tecniche, si cammina su sentiero abbastanza largo ma ai piedi dell’imponente Latemar, che è di un fascino incredibile. Una cartolina che emoziona.
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Passiamo dapprima il Latemar 360°, ovvero una terrazza panoramica dove si gode di una vista incredibile su tutti i comprensori montani circostanti e poi arriviamo al famoso rifugio Oberholz, a 2.096 metri di altitudine. Un rifugio noto per il suo eco design e la sua architettura moderna.
Ammettiamo che non c’ha particolarmente entusiasmato. Forse la troppa vicinanza alla seggiovia sminuisce un po’ il suo fascino esteriore. Ma come sempre è un’idea soggettiva. Nulla invece da dire internamente, dove è tutto molto curato e ben arredato.
Ma diciamo che c’ha lasciato un po’ l’amaro in bocca che, preferiamo proseguire e fare una sosta successivamente.
Il Ritorno con Sosta Incantevole
Per chiudere l’anello seguiamo quindi il sentiero 22, sempre abbastanza pianeggiante. E tra bosco, e punti panoramici incredibili raggiungiamo Malga Mayrl a quota 2.050 metri. Posizionata a ridosso delle vette del Latemar, che è davvero un incanto.
Impossibile non fare una sosta qui nei loro sdrai per respirare dell’aria sana di montagna e prendere un po’ di sole, con viste che fanno bene al cuore e all’anima.
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Dopo la piacevole sosta, ripartiamo sempre lungo il sentiero 22, che ci fa attraversare un pianoro panoramico sempre con vista Latemar, passando per altre malghe come la Zischg Alm per l’ultima fetta di dolce, per poi definitivamente chiudere l’anello fino all’auto.
Tips: da giugno a settembre, puoi fare il giro delle tentazioni, in quanto ogni rifugio e malga è specializzata su un tipo di dolce locale diverso. Quindi non solo ammirerai splendidi panorami ma potrai farti tentare dalle loro delizie. Sta a te scegliere quale percorso intraprendere e soprattutto dove fermarsi. Sarà una dura la scelta, lo sappiamo!
Dati Tecnici dell'Escursione
- Dislivello: 730 metri
- Lunghezza percorso: 13,8 km
- Tempo di percorrenza: 3.30 ore
Termina qui il nostro racconto di questo trekking ad anello panoramico ma non impegnativo e che ti regala particolari emozioni. Sarai completamente immerso nella bellezza delle Dolomiti.
Sicuramente sarà interessante ritornarci non solo per raggiungere il rifugio Torre di Pisa, con il quale abbiamo un conto in sospeso, ma anche per una bella corsetta in questi sentieri che non sono particolarmente tecnici e quindi molto corribili, oltre ad avere un dislivello non troppo impegnativo.
Abbiamo trovato questa zona davvero tranquilla, che merita di essere esplorata più a fondo. Le mie escursioni preferite sono quelle che passano per le cime dolomitiche come questa escursione alla Torre di Pisa sul Latemar.
Descrizione dettagliata del percorso
Il percorso parte dalla stazione a monte della seggiovia che da Obereggen porta ad Oberholz. Da qui partono due sentieri. Uno che costeggia la montagna e che ho già fatto qualche anno fa (vedi qui il fotoracconto) e l’altro che sale rapidamente sulla stessa in direzione della cima. Sono circa 600 i metri di dislivello che rapidamente (in poco più di 2 km) portano alla Forcella dei Camosci lungo il sentiero n° 18.
Superata la prima parte esposta si entra sulla cima rocciosa del Latemar e qui inizia il bello di tutta l’escursione. Si viene subito abbracciati da un paesaggio alieno, circondati dalle imponenti e spigolose rocce dolomitiche. La neve (escursione fatta a giugno) è ancora presente e bisogna prestare attenzione perché in alcuni tratti è molto scivolosa. Il tratto di strada fino alla forcella è semplicemente stupendo, meraviglioso e lascia senza fiato tanta la bellezza e la maestosità della natura.
La cresta rappresenta il confine tra Alto Adige e Trentino anche se lassù ci si sente solo e semplicemente cittadini del mondo. Il versante trentino offre un vasto scenario lunare che si presenta come una ampia conca.
Dalla Forcella dei Camosci ci si dirige verso il Rifugio Torre di Pisa che deve il proprio nome ad una roccia storta che ricorda l’omonima torre e che si incontra poco prima del rifugio stesso che è tappa d’obbligo al punto più alto dell’escursione ovvero 2.671 metri.
Da qui si scende poi sempre sullo stesso versante della salita arrivando dapprima alle varie malghe del comprensorio sciistico di Obereggen-Pampeago-Predazzo per poi, su strada asfaltata, proseguire fino a Obereggen. In tutto sono ca. 13 km. L’escursione è adatta anche a bambini e richiede un minimo di resistenza per la prima parte.
Splendida escursione in quota che in un’ora e mezza vi condurrà a quota 2671 metri, al Rifugio Torre di Pisa. L’unico in tutto il massiccio del Latemar e circondato da un paesaggio lunare.
Ma lo sapete che a poca distanza c’è una guglia di roccia dolomitica, alta ben 40 metri, che è proprio identica nella forma alla famosa Torre di Pisa? Struttura aperta da metà giugno a metà ottobre.
Come anticipato, l’itinerario che descriviamo è quello più semplice e adatto anche a bambini abituati a camminare. I 400 metri di dislivello che vi separano dalla meta vengono coperti in un’ora e mezza circa, prima tra i prati e poi su roccia.
Dopo una mezz’ora di cammino, il paesaggio cambia. Senza punti esposti, ma solo qualche passaggio in cui gli scarponi potrebbero scivolare un po’ (specialmente dopo qualche temporale estivo), ecco gli ultimi gradoni che portano al rifugio. Ampia la terrazza esterna. Potete anche pernottare e vivera un’esperienza unica ammirando il tramonto o l’alba.
Il rifugio dispone di di 36 posti letto in 4 camerate, con letti a castello, docce e bagni in comune. Prenotazione necessaria.
Attenzione: oltrepassato il rifugio, a cinque minuti, c’è il piccolo terrazzamento che vi permette di ammirare la “Torre di Pisa” in tutto il suo splendore. Non fate i pigri, mi raccomando, e andate a vedere questa meraviglia (foto di copertina).
Si torna indietro sullo stesso percorso, facendo attenzione che gli impianti per Predazzo chiudono e quindi bisogna essere a Passo Feudo per le 17.15. Gli impianti sono aperti indicativamente da metà giugno a fine settembre.
Dal parcheggio imboccheremo la stradina asfaltata che risale l’alpe di Pamepeago fino alla malga Zisch (circa 2000 m.) Dalla malga prenderemo il segnavia 504 che ci permetterà di raggiungere Passo Feudo (m 2200). Si proseguirà sul sentiero 516 che ci porterà al rifugio Torre di Pisa (m.2671). L’escursione proseguirà, sempre sul segnavia 516, che sul retro del rifugio permette di ammirare il torrione che dà il nome al rifugio e poi scende di quota per un lungo traverso, per poi risalire alla Forcella dei Camosci (m.2590).
Il sentiero a questo punto si dipana tra le guglie di dolomia e ci porterà in direzione Obereggen (segnavia 18 e poi 22). Dislivello: 1100 m. Difficoltà: EE - Il percorso non presenta particolari difficoltà, ma richiede un’adeguata predisposizione alla salita in ambiente montano e può risultare faticoso per la lunghezza.
Attrezzatura necessaria all’attività: richiesti abbigliamento e scarponi da montagna (no scarpe da trekking); portare ramponcini e bastoncini.
Dettagli sul Percorso ad Anello
Il giro ad anello non presenta difficoltà particolari, se non la ripidità di alcuni tratti di sentiero. Non serve particolare attrezzatura, ma la normale dotazione da montagna. Tutto il giro è particolarmente panoramico, adatto agli appassionati di fotografia paesaggistica.
Percorso Dettagliato
Andata: Dal parcheggio di Pampeago a quota 1920 m si sale per la strada asfaltata fino al Passo Pampeago, 2006 m. Qui si prende il sentiero 516 fino al Passo Feudo. Sempre con il sentiero 516 si sale al Rifugio Torre di Pisa a quota 2671 m - 2 ore.
Ritorno: Si continua a percorrere il 516, direzione Bivacco Latemar. Al primo bivio si prende a sinistra il sentiero 18 che sale alla Forcella dei Camosci. Proseguendo il 18 in direzione Malga Epircher-Laner si arriva al Punto Panoramico dove si prende il sentiero 22 direzione Passo Feudo; al primo bivio si scende a destra per il sentiero 23A verso la Malga Mayrl, 2037 m. Poi si prende il sentiero 23 fino al Passo Pampeago. Da qui si scende al parcheggio - 2.20 ore.
Punti di Partenza e Ristoro
- Punto di partenza: Parcheggio Pampeago
- Punti ristoro: Baita Passo Feudo, Rifugio Torre di Pisa, Mayrlalm e al Passo Pampeago Zischgalm
Consigli per la Sicurezza
Le tracce GPX sono solo indicative, il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni delle strade e meteo di quella giornata. Valutate sempre in loco il da farsi. Valutate il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete. È opportuno lasciare detto a qualcuno l’itinerario che intendete fare.
Attrezzatura Raccomandata
Si raccomanda un vestiario di montagna adeguato.
Escursione ad Anello nel Cuore del Latemar
Interessante escursione ad anello nel cuore del Latemar che non presenta particolari difficoltà, ad eccezione della discesa dalla Forcella del Forcellone m. 2560, su ripido ghiaione di circa 400 mt di dsl da percorrere con attenzione con ometti soltanto nella parte finale. Bellissimo panorama strapiombante sul passo Costalunga e Lago di Carezza.
Descrizione Dettagliata
Lasciata l’auto al parcheggio nei pressi del divieto, si prosegue lungo la strada asfaltata fino al Passo di Pampeago e Malga Pampeago, seguendo il sentiero a dx in direzione Rifugio Torre di Pisa raggiungendo il sentiero 516 a Passo Feudo m. 2175 sino al Rifugio Torre di Pisa m. 2670 1h 45 ca.
Dal rifugio si cala all’avvallamento dei Campanili di Fuori, passando vicino alla Porta del Latemar ed alla Torre di Pisa. Il tracciato sfiora in basso l’erto ghiaione di sud-est che costituisce l’accesso normale per la salita alla Cima di Valsorda. Si prosegue raggiungendo la Forcella dei Camosci m. 2510 ore 0,40 dal rifugio.
Si incrocia di seguito il sentiero 516 b in leggera discesa ed abbiamo proseguito sino alla Forcella dei Campanili m. 2620. Si ritorna sui propri passi fino alla Forcella Forcellone m. 2560, situata tra la Forcella dei Camosci e quella dei Campanili.
Si scende tra roccette e ghiaioni sino ad incrociare a sinistra il sentiero 22 sul versante Obereggen che si percorre con una breve risalita, e si raggiunge il sentiero 18 che scende dalla Forcella dei Camosci (variante di discesa più frequentata). Si seguono le indicazioni per Malga La Mens m. 2037 situata lungo le piste da sci e si rientra al Passo di Pampeago lungo la strada recentemente asfaltata per il passaggio del Giro d’Italia fino al parcheggio.
Informazioni Utili
Il Passo è raggiungibile lungo una strada che sale dalla Val di Stava, sopra Tesero in Val di Fiemme. Dal Passo nei pressi del ristoro Zischgalm, seguire il sentiero che sale per prati in direzione NE, segnavia 504. Il sentiero prosegue verso SE per i pascoli fino ad un bivio. Seguire ora il sentiero che sale in direzione N, segnavia n. 516, lungo dei dossi prativi fino ad uno spallone sul quale c’è un bivio. Tralasciare le indicazione per il sentiero n. 22, ma proseguire dritti in direzione N lungo i costoni erbosi e detritici ed un canale che porta alla sommità della Cima Valbona. Al Bivacco Rigatti 2620 m (E; 2 ore).
Dal rifugio seguire il sentiero n. 516 che traversa in direzione N lungo l’altopiano del Lastei di Valsorda fino alla Forcella dei Campanili 2600m. Da qui seguire il sentiero, segnavia n.18, che imbocca una larga cengia detritica che traversa sotto la cresta di Carezza.
Il Sentiero per il Rifugio Torre di Pisa
Il sentiero per il Rifugio Torre di Pisa parte dal Passo Feudo. Arrivati a Passo Feudo si prende il sentiero n° 516 che sale,all’inizio in maniera decisa e poi più dolcemente, in mezzo ad un pascolo fiorito. La nostra meta, il Rifugio Torre di Pisa, si vede da subito, guardando in alto sulla montagna.
Sul primo tratto di sentiero si incontrano, sulla sinistra, gli omeneti: classici segnavia di sassi fatti dagli escursionisti per segnalare il percorso in caso di nebbia. Continuando a salire in mezzo al verde, sulla sinistra, si può ammirare la Pala di Santa. È evidente il tracciato della pista e i pascoli di Pampeago punteggiati di mucche.
Ci avviciniamo al primo tratto di sassi e rocce: a sinistra c’è il bivio con il sentiero n° 22 che porta alla Mayerl Alm. Tralasciamo il sentiero n° 22 e proseguiamo la camminata sul sentiero sassoso davanti a noi. Guadagniamo velocemente quota e raggiungiamo una sella erbosa dove possiamo fare una sosta e ammirare il panorama.
Avanziamo sempre sul sentiero che si sviluppa a zig-zag tra pascoli ripidi alla nostra destra e rocce bianche alla nostra sinistra. Il sentiero fa una curva a sinistra e arriva alla base di un piccolo ghiaione che si supera agevolmente prendendo il percorso più a sinistra. Da qui si salirà solo su sentiero sassoso e, a tratti, roccioso. Questo tratto è molto interessante per la geologia. Si noteranno infatti, in mezzo alle tipiche rocce bianche, dei filoni molto scuri. È porfido, sono resti dell’esplosione del vulcano di Predazzo.
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