Albergo Atene Riccione

 

Escursione al Rifugio Vajolet: Un'Avventura nel Cuore delle Dolomiti

Il Rifugio Vajolet si trova nella conca del Vajolet a 2243 m di quota, nel gruppo dolomitico del Catinaccio sotto le Torri del Vajolet, uno dei luoghi più famosi delle Dolomiti. Un rifugio raggiungibile con una comoda escursione da Ciampedie, una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti, località raggiungibile in funivia da Vigo di Fassa o in seggiovia da Pera di Fassa.

Informazioni Utili per l'Escursione

  • Località vicine e parcheggio: Vigo di Fassa, 1382 m.
  • Base di partenza: Ciampediè, 1998 m (stazione a monte della funivia del Catinaccio).
  • Stazione a valle: 1393 m a Vigo con parcheggio.
  • Apertura: Dal 10 giugno al 10 ottobre.

Tempi di percorrenza indicativi:

  • Ciampediè - Gardeccia: 45 minuti.
  • Gardeccia - Rifugio Vajolet: 1 ora.
  • Rifugio Vajolet - Passo Principe: 1 ora.
  • Ritorno a Ciampediè: 2 ore.
  • Dislivello: m.
  • Punto più elevato: Passo Principe, 2599 m.

Descrizione del Percorso

Partendo dalla stazione si prosegue fino ad arrivare al Rifugio Ciampedie, dal quale si prosegue in discesa in direzione Ovest, fino ad arrivare ad un bivio nei pressi del Rifugio Negritella. Continuare per una pista da sci fino ad arrivare ad un altro bivio, dove si procede verso destra lungo il sentiero n. 540 per il bosco lungo il versante esterno della Valle del Vajolet. Continuare verso Nord/Est per giungere alle case di Gardeccia, 1949 m. e poi nella Valle del Vajolet.

Continuare in salita lungo il percorso n. 546, attraverso il bosco di cembri, quindi in salita su terreno sassoso lungo il versante sinistro della valle fino al bivio con il sentiero 541. Continuare in salita lungo il sentiero 546 con tornanti verso Nord per il Rifugio Vajolet e Preuss, 2244 m. Procedere per il sentiero 584 in lieve salita verso il fondo valle, poi verso Nord/Est al Passo Principe, 2599 m.

Ritorno: stessa via.

Variante per la Discesa

Dal Rifugio Passo Santner, poco sotto l'uscita dalla ferrata, si raggiungono il Rifugio Re Alberto ed il rifugio Vajolet (segnavia 542s), si prosegue lungo la carrozzabile fino al bivio per il Passo Coronelle (segnavia 541). Si sale ripidamente al passo (segnavia 550) e si scende sull'altro versante sempre ripidamente al Rifugio Fronza.

Leggi anche: Mar Morto: Consigli per l'escursione

Dettagli Aggiuntivi sul Percorso

Dalla funivia si raggiunge il Rifugio Gardeccia, 1963 m, lungo la carrozzabile marcata col n. S40, si prosegue col sentiero n. 546 per il rifugio Vajolet, 2243 m, per salire poi al Passo Principe lungo il sentiero n. 584.

Il Catinaccio è il paradiso degli escursionisti ed il rifugio Vajolet si trova al centro di questo incantevole paesaggio.

Da qui prendiamo ora il sentiero n. Dopo alcuni punti in piano e altri con salita abbastanza ripida, giungiamo in 50 minuti circa, al Rifugio Preuss e al vicino Rifugio Vajolet, la nostra meta di oggi.

Possibili Escursioni dal Rifugio Vajolet

Sono possibili varie escursioni partendo dal rifugio Vajolet: verso le famose Torri del Vajolet (meta ambita da tutti gli scalatori), verso il passo Santner, verso la Cima Antermoia o il passo Antermoia, ecc.

Dal rifugio si può partire per fare numerose scalate sulla famosa parete Est del Catinaccio (via Steger - via Kine - via C.A.I. Altoadige - via Dimai - via Cresta Sud - via Fantasia e tante altre). Sulla Punta Emma via Steger - via Fedele - camino Piaz - via Einstecker e altre ancora. Sulle Torri del Vajolet Spigolo Delago - via Ferman e via normale sulla Stabeler - via Steger e via normale sulla Winkler.

Leggi anche: Trekking alle Grotte di San Ponzo

Dal rifugio si scende per circa 300 metri per la strada in direzione Gardeccia poi si gira a destra e si prende il sentiero n° 541 che porta al Passo Cigolade.

Ferrata Attrezzata

Sentiero nr. sopra il Rifugio Fronza (aperto dal 25.6 al 25.9 / ristorante aperto fino al 25.10) si sale lungo gradini rocciosi in parte attrezzati, poi lungo il sentiero 542s si raggiunge l'attacco.

Breve ferrata assicurata completamente con cavi d'acciaio. Breve scala su una parete verticale. Accesso in parte lungo un sentiero su roccia esposto, brevi tratti in arrampicata libera (I e II grado). In primavera, nel canalone ghiacciato un tempo famigerato, la neve può durare a lungo. lungo la ferrata est.

Sulla cresta della vetta si segue il segnavia in direzione sud, scendendo al circo glaciale d'Antermoia in parte su percorso attrezzato (cavo d'acciaio e scale), in parte su tracce di sentiero. Da qui lungo un buon sentiero si prosegue verso sud per il Passo d'Antermoia e si scende al Passo Principe.

Consigli Utili

Escursione giornaliera panoramicamente interessante per gli alpinisti ben allenati. Con la discesa lungo la ferrata est, l'itinerario è lungo e da non sottovalutare. Durante l'attraversamento bisogna fare attenzione soprattutto all'inizio dell'estate ai resti di neve sulla parete est. Sulle cenge inclinate i cavi d'acciaio di sicurezza possono essere ancora innevati.

Leggi anche: Pale di San Martino: Escursione indimenticabile al Ghiacciaio Fradusta

Dal Ciampedie il percorso per raggiungere l'attacco della ferrata è relativamente lungo. I passaggi in arrampicata libera richiedono assoluta sicurezza di passo sia in salita che in discesa.

Escursione alle Torri del Vajolet

L’escursione alle Torri del Vajolet sul Catinaccio è una di quelle che rimangono a lungo nella memoria e nel cuore. Sarà perché le Torri del Vajolet e il Catinaccio sono il soggetto che fotografo di più da casa con il teleobiettivo. Ogni volta che le guardo dalla finestra offrono sempre un aspetto unico e affascinante, La luce, le ombre, le nuvole e la stagione le rendono ogni giorno diverse. Ogni volta che le guardo penso che vorrei essere lì e questa escursione porta proprio lì ai piedi delle torri ovviamente sul lato opposto a quello visto da Bolzano.L’escursione parte da Pozza di Fassa in Trentino. La funivia porta rapidamente in quota ai 2.000 metri del Rifugio Ciampedie da dove parte la camminata. Si prosegue attraverso dei bellissimi boschi, una ricca vegetazione e soprattutto circondati dalle cime dolomitiche. Dopo una tranquilla camminata si giunge al Rifugio Gardeccia. Da qui la strada comincia a salire fino ai 2.243 metri del Rifugio Vajolet. La vegetazione è ormai diradata e si comincia a godere dell’aspetto maestoso del massiccio del Catinaccio.In prossimità del rifugio parte il sentiero 542 che porta direttamente al Rifugio Re Alberto I° a 2.621 metri. Questo ultimo tratto è il più duro ma anche il più spettacolare. Ci si arrampica letteralmente sulle rocce in un sentiero attrezzato fino al cuore del Catinaccio ai piedi delle Torri del Vajolet. La soddisfazione qui è massima. Le nubi veloci si disfano e si ricompongono in istanti contro le guglie dolomitiche. Giocano con i raggi del sole lasciando che questi creino giochi di ombre e luci con le nude rocce. Neppure la fotografia riesce a raccontare questi istanti troppo dinamici per essere raccontati in un solo istante.Il ritorno avviene per la stessa strada. Vista l’ora tarda del rientro, dovuta al voler sfruttare ogni attimo di luce in quota da Ciampedie a Pozza di Fassa siamo poi scesi lungo il sentiero. Rientro al buio con le torce.Escursione fattibile con un minimo di allenamento. Il pezzo più duro è comunque abbastanza avventuroso per cui anche i bambini lo affrontano senza grandi difficoltà.

Tabella Riassuntiva Percorso Gardeccia - Rifugio Vajolet

Punto di Partenza Altitudine Punto di Arrivo Altitudine Dislivello
Gardeccia 1946 m Rifugio Vajolet / Rifugio Preuss 2243 m 300 metri

La nostra base di partenza è il Rifugio Gardeccia (m. - arrivando da Pera di Fassa sia a piedi (ma è davvero una camminata molto lunga). - in un’oretta circa da Ciampedie (con funivia Catinaccio da Vigo), servendosi del comodissimo sentiero pianeggiante n. Subito dopo la partenza incontriamo immediatamente una salita abbastanza ripida che consente di superare in rapidità un dislivello di 60/70 metri (e che mette subito alla prova la nostra preparazione atletica). Dopo questo paradiso terrestre però si dovrà nuovamente faticare per raggiungere l’agognata meta, che fa capolino dallo sperone roccioso ove è posto. Da qui la mulattiera inizia a inerpicarsi, costringendoci ad un po’ di fiatone. E quindi, pian piano iniziamo l’erta. Vedere la nostra meta lassù ci sprona a proseguire, nonostante la fatica si senta (siamo poi sotto il sole: nessun albero a donarci un po’ di refrigerio). Superati due tornanti, ormai il più sarà alle spalle e mancherà sempre meno. Superato infine il bivio con il sentiero 541 (poi 550) per il Rifugio Fronza alle Coronelle (via Forcella di Davoi), eccoci in dirittura d’arrivo: ce l’abbiamo fatta! Sorgono su questo fantastico pianoro, che sembra un terrazzo creato da appositamente da una mano ultraterrena per mostrarci la bellezza del mondo, il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss (m. 2243), base di partenza, come già accennato, per altre meravigliose escursioni. Come quella che conduce al Rifugio Re Alberto (m. 2621), ai piedi delle famosissime Torri del Vajolet, oppure al Rifugio Passo Principe (m.

Lo spazio è molto ampio ma sassoso giacché non è consigliato lasciare i bimbi “incustoditi”, perché potrebbero cadere e farsi male. Inoltre sono presenti ripidi pendii, per cui l’attenzione deve essere sempre massima.

Informazioni Aggiuntive

La Val di Fassa sa sempre regalare grandissime emozioni. D’altronde, non per niente è racchiusa tra alcune delle cime più belle di tutte le Dolomiti! Sella, Sassolungo, Marmolada, Latemar, Catinaccio…

L'escursione parte da Gardeccia a circa 1950 m. di quota. La conca del Gardeccia può essere raggiunta in due modi: dal Ciampedie (con la funivia da Vigo di Fassa, poi sentiero 540, 45 minuti a piedi) o da Pera di Fassa (salita con le seggiovie Vajolet I/II, poi 25 minuti a piedi).Il sentiero dopo un primo tratto di salita prosegue in falso piano. Infine una rampa decisa (non lunga) porta ai rifugi Vajolet (2243 m) e Preuss (2243 m), a 50 minuti dal Rifugio Gardeccia. Si continua per una salita non difficile ma che merita più attenzione rispetto a quando ci si trova su un normale sentiero e in meno di un'ora si arriva al Rifugio Re Alberto I (2621 m). A pochi metri un lago (quasi del tutto secco a fine estate), il muro incombente dell'anticima Nord del Catinaccio, la Croda di Re Laurino e le Torri del Vajolet (2821 m) che, slanciate ed eleganti, sono un'attrazione per molti alpinisti. In questo luogo magico gli unici colori che vediamo sono quelli delle rocce e del cielo.

Si prosegue verso sud per circa 20 - 25 minuti fino ad arrivare all'ultimo rifugio di questa escursione: il Rifugio Passo Santner. Posto su una superba terrazza panoramica, a 2741 m.

Tratto Rifugio Vajolet - Rifugio Re Alberto

  • Dislivello: 900 metri - Pian Pecei m. 1815 - Rifugio Re Alberto m. 2621 - Rifugio Passo Santner m.
  • Tipologia di percorso: forestale tranquilla da Pian Pecei a Gardeccia e poi ripida sino al Rifugio Vajolet. Dal Rifugio Vajolet al Rifugio Re Alberto sentiero difficile su roccia con tratti attrezzati con cavo.

da Pian Pecei: in circa 30/40 minuti lungo una tranquilla forestale che riserva solo il tratto iniziale e finale un pochino più ripidi.

da Muncion: un po’ più lunga e impegnativa, ci si impiega almeno un’oretta abbondante per quasi 500 metri di dislivello. Non pochi, considerando che se ne devono poi (da Gardeccia) superare altri 800. Una volta quindi giunti a Gardeccia, saremo finalmente pronti per cominciare la nostra escursione.

L’ascesa, pur ripida in alcuni punti, non è difficile: si svolge infatti tutta su forestale senza nessun tratto esposto. Ad un certo punto si incontreranno degli alberelli: una volta superati, dovremo scordarci altra ombra.

Dicevamo che il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss sono il punto da dove inizia il sentiero attrezzato che sale al Rifugio Re Alberto. Per questo, secondo noi, questo percorso deve essere affrontato con bambini grandi, in grado di sapersi gestire e di non trovarsi in difficoltà nei tratti più esposti. Dicevamo: si imbocca il segnavia 542 che, subito, fa capire che non sarà una passeggiata. Il fondo diviene roccioso e la larghezza si restringe: siamo proprio su un classico itinerario di montagna. Ovviamente non vedrete subito l’ora di arrivare ma, sappiate, il Rifugio Re Alberto non lo scorgerete praticamente sino alla fine. Ma intuirete dove si trova: poco sopra il secondo pilone della teleferica!

Non occorre l’imbrago per gli adulti per arrivare alle Torri del Vajolet. Mano a mano che saliamo, notiamo allontanarsi sempre più il Rifugio Vajolet... E avvicinarsi le rocce! Ad un certo punto passerete da una panchina: è la giusta ricompensa per essere arrivati sin qui! Potete naturalmente riposarvi e guardare quanta strada è stata percorsa. E tirate anche un sospiro di sollievo: questa panchina indica infatti che la parte difficile è finalmente terminata!

E infatti, in circa 20 minuti al massimo, saremo arrivati! Dopo poco infatti, ecco dapprima comparire il tetto, poi i muri e infine la scalinata d’accesso: ce l’abbiamo fatta. Come ancor più spettacolare è la vista, finalmente delle Torri del Vajolet: eccole lì che svettano sino al cielo!

E poi, visto che siete arrivati qui… Perchè non tentare anche di arrivare a Passo Santner? Manca davvero pochissimo: la forcella è già ben visibile poco sopra, al termine del ghiaione. Come dicevamo, l’arrivo si vede già. E infatti, in meno di mezz’oretta, saremo già giunti: è incredibile come, lasciato alle spalle un mondo lunare e chiuso, si apra una vista ariosa e praticamente infinita…

Il Rifugio Passo Santner (m. Il Rifugio Passo Santner è stato da pochissimo ristrutturato (e si vede): ora è quasi una lounge d’alta quota! Qui ovviamente una pausa è doverosa, sia per riprendersi dalla fatica ma anche per bearci di tutta la strada fatta…Non è facile arrivare sin quassù, per cui la soddisfazione è senz’altro garantita. Una volta riposati e rinfrancati, saremo pronti per rientrare al punto di partenza. Nonostante ora la via sia tutta in discesa, non impiegherete poco: sicuramente vi fermerete a raccogliere immagini e video praticamente in ogni dove, poiché la natura qui è veramente fantastica.

Per affrontare il tratto Rifugio Vajolet - Rifugio Re Alberto, per gli adulti non è necessario l’imbrago. Consigliamo questo itinerario a bambini grandi, allenati e già avvezzi a questo tipo di sentieri. Se volete portare con voi i bambini più piccoli, valutatelo molto bene. Ideale è partire molto presto la mattina per effettuare l’ascesa senza escursionisti che invece scendano (e anche perchè le temperature sono molto più gradevoli, vista l’assenza di alberi).

TAG: #Escursione

Più utile per te: