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Escursione ai Corni di Canzo: Percorsi e Difficoltà

Nei boschi intorno ai Corni di Canzo si intreccia un'ampia rete di sentieri ben tenuti, capaci di soddisfare tutti i gusti, dalle famiglie con bambini agli escursionisti esperti e climbers. Le montagne sopra Valmadrera, cittadina alle porte di Lecco, offrono gite e itinerari davvero per tutti.

Partenza da Valmadrera

In questo articolo viene presentato l'itinerario ad anello che porta a Pianezzo e ai tre Corni di Canzo, partendo da Valmadrera.

La partenza del percorso è la frazione Belvedere di Valmadrera, nella parte alta della cittadina. Arrivati alla frazione Belvedere di Valmadrera, troviamo un cartello con le indicazioni per tutti i sentieri che partono da lì, compreso quello per Pianezzo e i Corni di Canzo. Si tratta del sentiero numero 7.

Proseguiamo lungo la strada (l’unica che c’è) che diventa una larga mulattiera carrabile e prosegue per alcuni minuti di salita fino alla Cappelletta VARS. Ignoriamo la deviazione per San Tomaso e imbocchiamo lo stretto sentiero che porta da Valmadrera a Pianezzo e ai Corni di Canzo. Il primo tratto di percorso è comune al sentiero 6 per il Moregallo.

L’intero percorso, sempre ben tracciato e ben segnalato, si svolge nel bosco, senza particolari emozioni. Anche le pendenze sono tutto sommato moderate. Dopo circa un’ora di cammino dalla partenza si arriva alla località Sambrosera (716m slm), dove si trova una sorgente d’acqua.

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Qui, sulla destra, si stacca il sentiero 6 per il Moregallo, mentre a sinistra si trova l’indicazione per il sentiero 5 per San Tomaso (da ignorare) e per il sentiero 7 per Pianezzo. Seguiamo la traccia (attenzione: non bisogna scendere verso il torrente, ma imboccare subito la salita sulla destra della fonte) e proseguiamo sul sentiero 7.

Le pendenze si fanno un po’ più sostenute, ma il percorso continua a svolgersi nel bosco, passando ai piedi del Corno Rat. Dopo aver superato un enorme masso cavo, guardando in alto si intravede il cielo: è il segno che manca poco allo scollinamento.

Infatti, in poco tempo, uscendo dal bosco e attraversando un tratto in ghiaia, si giunge alla Bocchetta di Moregge (1.110m), a cavallo tra i Corni di Canzo e il Moregallo (qui infatti si ritrova l’indicazione per il sentiero 6, a destra). Dalla partenza è passata un’ora e mezza.

Svoltando a sinistra si prosegue su un sentiero pianeggiante che, in circa un quarto d’ora, porta al Rifugio SEV (1.250m slm), immerso tra i prati di Pianezzo ai piedi dei tre Corni di Canzo.

Rifugio SEV e Corni di Canzo

Nella località Pianezzo, immerso nei prati, si trova il rifugio gestito dalla Società Escursionisti Valmadreresi. Da lì si può raggiungere facilmente il Corno di Canzo orientale, mentre gli altri due corni richiedono un impegno notevole.

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Proprio ai piedi del Rifugio SEV di Pianezzo, sulla sinistra, si trova un cartello che indica il sentiero 4 con destinazione Acqua del Fò e San Tomaso. Imboccandolo, si rientra nel bosco e si prosegue per alcuni minuti in saliscendi, fino a sbucare sul ghiaione ai piedi del Corno centrale.

Proseguendo tra le facili roccette (il sentiero è sempre ben segnalato), si raggiunge la Bocchetta di Luera (1.209m slm). Qui troviamo le indicazioni sia per il Corno centrale (sentiero per escursionisti esperti) sia per il facile Corno orientale.

Il cartello sostiene che ci vogliono 15 minuti per raggiungere la cima del corno, ma in realtà ne bastano giusto un paio. Complessivamente, per raggiungere il Corno orientale da Pianezzo, serve un quarto d’ora.

Dalla croce di vetta del Corno di Canzo orientale si ha una bella vista su Lecco, il Monte Barro, i laghi della Brianza, il Moregallo e il Cornizzolo; ma anche, alle spalle, sul Corno centrale e su Pianezzo.

Tornati dal Corno orientale alla Bocchetta di Luera, seguiamo le indicazioni per Acqua del Fò (1.000m slm), a cui si arriva in un quarto d’ora di sentiero semplice nel bosco, ma con alcuni punti un po’ ripidi.

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Qui si trova un’altra sorgente d’acqua, oltre a un incrocio con i sentieri per Canzo e per il Corno Rat. Oltre, ovviamente, al sentiero 4 per San Tomaso, che imbocchiamo. Si prosegue il cammino sempre all’interno del bel bosco con molti tratti quasi pianeggianti e poche pendenze.

Partenza da Canzo (Fonte di Gajum)

Classica gita domenicale di brianzoli e milanesi, l’itinerario verso i Corni di Canzo, da fonte di Gajum a Terz’alpe, è una passeggiata semplice e decisamente alla portata di tutti. Nel cuore del triangolo lariano, all’ombra dei rocciosi Corni di Canzo, vi aspetta un giro facile e divertente nel bosco.

Si parte da Canzo, alla Fonte di Gajum (Co) dove è possibile lasciare liberamente l’auto nei parcheggi vicino all’albergo / ristorante Sorgente. Meglio però mettersi in moto presto perché non sono molto grandi e nei weekend di piena è un vero caos.

ATTENZIONE: Nel periodo compreso tra 01 aprile e 31 ottobre, nei soli giorni festivi, dalle ore 06:30 alle ore 18:30 è attiva la ZTL. Accesso consentito solo con autorizzazione.

Per raggiungere il punto di partenza mettete sul navigatore fonti di Gajum ma non illudetevi troppo. Se non siete tra quelli che amano svegliarsi all’alba, difficilmente troverete parcheggio nei tre spiazzi adiacenti l’attacco del sentiero.

Una volta lasciata l’auto, incamminati lungo la ciottolata che costeggia il fiume in piano. Più avanti troverai un bivio: continua per Terz’Alpe e passa il ponticello. Dopo circa 40 minuti sarai arrivato all’Agriturismo Terz’Alpe.

Ecco che inizia la vera salita costantemente marcata con bandierine rosse e bianche. Se ancora hai un pizzico di energia, non perderti la cima del Corno Orientale.

Percorso alternativo per il ritorno a Gajum

Per il ritorno a Gajum ti suggeriamo questa via alternativa. Tornando sulla strada dalla quale sei arrivato, in prossimità di una casetta, imbocca il sentiero n.5 sulla destra che porta alla Coletta dei Corni. Ignora i bivi e continua fino a sbucare su una larga sterrata. Prosegui lungo la traccia frontale in discesa fino a intercettare la ciottolata.

Descrizione dettagliata del percorso da Fonte Gajum

Il percorso parte dalle Fonti del Gajum [485 m], una località di Canzo (CO). Due paline con cartelli vi indicheranno altrettante alternative per la salita. Quella di sinistra è la più semplice, l’altra (il Sentiero Geologico), la più varia.

Da Gajum (483 m) salite a sinistra seguendo “via delle Alpi” lungo la bella e ampia mulattiera selciata che nel primo tratto prende quota protetta dall’ombra del bosco con una certa decisione e qualche tornante. Proseguite fino a raggiungere l’agriturismo In Valentina (possibile spuntino e acquisto di formaggio) che precede di poco l’arrivo a Prim’Alpe (720 m) dove troverete una bella fontana, un prato con tavoli e barbecue, e un ristoro.

La mulattiera prosegue senza troppe sorprese fino alla meta che dista circa 20 minuti ma, una simpatica alternativa è il sentiero Spirito del Bosco che vi porterà a destinazione accompagnati da gnomi, animali e strane creature della foresta lungo un percorso tra gli alberi in saliscendi con ponticelli e passerelle piuttosto divertente per i bambini (anche se un po’ più lungo di quello classico).

Discesa attraverso il Sentiero Geologico

Per la discesa sono validi i percorsi dell’andata oppure, per scoprire nuovi ambienti, approfittate del Sentiero Geologico che percorre il fondovalle della val Ravella. La traccia scende dubito piuttosto decisa e incrocia il torrente che in diversi punti si presta a una sosta rinfrescante.

Lungo il sentiero numerosi pannelli didattici illustrano i fenomeni che incontrerete: rocce, marmitte dei giganti, massi erratici, sorgenti pietrificanti oltre alla presenza del gambero di fiume che vive in queste acque. Sempre al riparo degli alberi superate più volte il torrente lungo suggestivi ponticelli, fate tappa alla fontana per riempire le borracce, stupitevi del color smeraldo dell’acqua di una marmitta dei giganti.

Proseguimento verso il Rifugio S.E.V.

Proseguendo sempre sulla Via per le Alpi si giunge ad un bivio in cui si trovano le prime indicazioni per il sentiero n°5 verso il rifugio S.E.V. Tutto questo tratto non offre un particolare panorama ma rimane riparato sotto le fronde degli alberi. Ancora pochi minuti e si giunge al rifugio S.E.V.

Ascesa al Corno Centrale

Il nostro consiglio è quello di seguire e scalare i due canaloni che si trovano lungo la parete. Tornati alla Forcella dei Corni, questa volta si scende dal versante opposto al rifugio S.E.V.

Dal valico possiamo raggiungere abbastanza facilmente la cima del Corno centrale: seguiamo la buona traccia che, verso sinistra, si attiene al crinale di boscaglia e roccette affioranti. Aggirato con prudenza un piccolo spuntone calcareo, proseguiamo facilmente tenendo infine il versante destro (Sud) della cresta fino al ripido pendio erboso che porta sotto le rocce terminali.

Seguendo la traccia si toccano le roccette e lungo un sistema di cenge a zig zag (segnalazioni con vernice rossa) si giunge in breve alla croce sommitale. La discesa si compie per la stessa via tornando alla Forcella dei Corni. Questo pur breve tratto è da consigliare ad escursionisti esperti e da affrontarsi con rocce asciutte.

Discesa dalla Forcella dei Corni

Dalla Forcella dei Corni iniziamo la discesa rientrando nell’alta Val Ravella. Un comodissimo sentiero scende a tornanti nel bosco e raggiunge l’ampia sella della Colma di Val Ravella, nei cui pressi si trova un monumentale faggio (cartello indicatore). Sempre comodamente proseguiamo a scendere piegando verso destra fra faggi, noccioli, maggiociondoli e sorbi montani.

Con piacevolissimo cammino, sorvegliati dalle rupi dei Corni di Canzo, giungiamo al grande complesso di Terz’Alpe, dove si trova un rifugio agrituristico e dove termina la strada proveniente da Gajum. Prendiamo a destra la larga carrareccia che in piano entra nel grandioso bosco e, poco dopo, eccoci a passare presso quel che resta delle costruzioni di Second’Alpe.

Qui, accanto ad una cappelletta e ad alcuni tradizionali caselli per la conservazione dei latticini, sorge un monumentale tiglio ai cui piedi, quasi simbolicamente, sgorga una fresca fontana. La tradizione vuole che a Second’Alpe, un tempo fiorente nucleo abitato, sia nato San Miro, cui è dedicata una chiesetta sul versante sinistro orografico della valle.

Difficoltà del percorso

Si tratta insomma di una bella escursione nel bosco che non presenta particolari difficoltà, anche se non manca la difficoltà fisica: il dislivello è notevole!

La prima parte dell’escursione si svolge su strada asfaltata: dal parcheggio delle ferrovie nord di Canzo (395mslm) ci si dirige verso il centro del Paese e poi, un po’ orientandosi da soli un po’ seguendo le eventuali indicazioni, si sale fino a Fonte Gajum (483mslm, 10’). La seconda parte dell’escursione si svolge lungo il Torrente Ravella ed è denominata “Sentiero Spaccasassi” o “Sentiero geologico”. È un tratto molto suggestivo: il torrente in questa stagione è al suo massimo ed è davvero bello lasciarsi accompagnare dal rumore delle sue acque.

La terza parte dell’escursione si svolge dal Terz’Alpe all’attacco del Corno occidentale: la pendenza si fa più severa ma è ancora certamente alla portata di tutti. Subito dopo il Terz’Alpe si incontra un bivio, dove si tiene la sinistra e si segue per l’attacco della ferrata. Qui comincia il tratto dell’escursione decisamente più impegnativo dal punto di vista tecnico.

Subito dopo la croce, si lascia il sentiero che sulla sinistra e in basso conduce al rifugio SEV per prendere invece quello, comunque segnalato con bolli sui sassi, che risale il Corno occidentale. Ci sono diversi tratti esposti, bisogna usare le mani e avere piede sicuro. La vetta del Corno occidentale si raggiunge con non poca fatica ma con grande soddisfazione, anche alpinistica (1373mslm; h 1’ 50).

Da qui si prosegue verso la vetta del Corno centrale: prima si scende, alla sinistra della croce di vetta, un tratto molto tecnico, in cui consiglio di abbassarsi “faccia al monte”, e poi si traversa su sentiero in leggera salita verso il Corno occidentale, senza scendere fino al rifugio SEV. La vetta del Corno occidentale si raggiunge ancora usando le mani ma con difficoltà molto inferiori (1368mslsm; h 2h 10’).

Più impegnativa la discesa, che si svolge sul versante opposto a quello di salita,molto ripida e in alcuni tratti attrezzata. Si perdono molti metri e si raggiunge una conca, da cui si devia brevemente per raggiungere senza alcuna difficoltà la vetta del Corno orientale (1232mslsm; 2h 30’). Qui inizia una lunga discesa che porta prima alla fontana del Foo, poi alla Colma di Ravella (1000mslsm; 2h 45’). Nel dubbio, seguire sempre per Sasso Malascarpa.

Alla Colma la discesa finisce e inizia una bella salita in mezzo al bosco verso la vetta del Sasso Malascarpa. La salita è ripida e il fisico sconta anche la fatica accumulata fino a questo punto. La vista dalla vetta spazia sui tre Corni da un lato e sul lago di Lecco dall’altro (1244mslsm; 3h).

Sempre in salita, più o meno leggera, si traversa verso il ripetitore del Monte Prasanto (possibile deviare per raggiungere un belvedere, come abbiamo fatto, o la vetta del Monte Rai). Di qui, si scende su strada asfaltata verso il rifugio Marisa Consiglieri (1110mslsm; 3h 25’).

Inizia ora l’ultima vera salita della gita verso il Cornizzolo. Più impressionante alla vista che alle gambe, si sale praticamente diritti verso la croce di vetta (1242mslsm; 3h 40’). Questa discesa è molto ripida e aerea all’inizia ma una volta raggiunto il bosco diventa più corribile e il sentiero si allarga. Scorci del Lago di Segrino accompagnano la discesa.

Diversi i rifugi lungo il sentiero: a fonte Gajum (aperto), il Terz’Alpe (aperto), il SEV (chiuso), il Marisa Consigliere (chiuso). L’escursione dà grande soddisfazione. Si raggiungono tutte le cime della zona dei Corni (ad eccezione del Moregallo, troppo spostato verso est).

Valutando la realizzazione del giro con un passo normale in circa 7 ore (tempo stimato).

Eccellente circuito, che si può accorciare di circa tre chilometri - senza perdere nulla dal punto di vista paesaggistico ma rinunciando a un po’ di dislivello - salendo in auto fino a fonte Gajum. Il sentiero geologico (“Spaccasassi”) è davvero molto bello: vale la pena anche come passeggiata a sé, con punto di arrivo al Terz’Alpe.

I sentieri sono ben tenuti e segnalati. Tuttavia, la presenza di neve in alcuni tratti ha consigliato l’uso di ramponcini da neve.

Tabella riassuntiva punti di interesse

Punto di Interesse Descrizione
Parcheggio Fonti di Gajum Punto di partenza per diversi sentieri
Agriturismo in Valentina Possibilità di spuntino e acquisto di formaggio
Prim'Alpe Fontana, prato con tavoli e barbecue, ristoro
Rifugio S.E.V. Punto di riferimento per escursioni ai Corni di Canzo
Terz'Alpe Rifugio agrituristico

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